Relazione sul Pero Palo 2007
Siamo tornati a Villanueva dopo due anni per controllare lo svolgimento della festa del Pero Palo. Purtroppo eravamo gli unici europei presenti in quanto le altre associazioni non hanno ritenuto opportuno presenziare. Quest’anno sono andati Elvino Gasparotti e Irmgard Haub, responsabili della sezione di Firenze del CEDA, che hanno preparato una dettagliata relazione, documentando con foto e filmati cosa e’ accaduto. Ecco la loro relazione.
Cosa è successo
Arrivati il giorno 18 sera a Madrigal de la Vera, abbiamo effettuato un primo sopralluogo a Villanueva dove, nonostante la tarda ora, erano presenti diverse persone con indosso l’abbigliamento tipico del carnevale del luogo.
In giorno successivo (19 febbraio 2007) abbiamo tentato più volte, ma senza successo, di metterci in contatto telefonico con il sig. Giacinto (ci ha risposto la moglie), che si era sempre reso disponibile ad accogliere le rappresentanze delle associazioni animaliste, ma purtroppo quest’anno l’accoglienza è stata un po’ diversa.
Ci siamo anche recati per due volte presso la sua abitazione trovando solo la moglie che non sapeva l’ora di rientro del marito; ci ha manifestato tra l’altro, la sua contrarietà alla “Fiesta”, rassicurandoci sulla buona sorte dell’asinello (in spagnolo Burrito).
In serata, abbiamo incontrato il presidente della associazione spagnola “Refugio del burrito”, Ivan Salvia, estremamente lieto della nostra presenza.
Abbiamo parlato con Ivan a lungo e ci ha raccontato cosa era successo nella drammatica edizione 2006: il fantino, ubriaco, aveva più volte morso l’orecchio dell’asinello, che per ben otto volte era caduto per la calca della gente che lo incitava a correre su una strada resa scivolosa dalla copiosa pioggia e frastornato dal suono dei campanacci che più persone agitavano vicino alle sue orecchie.
Il giorno della fiesta
L’indomani (20 febbraio 2007), alle ore 8.00, ci siamo nuovamente recati a casa del sig. Giacinto, ma questa volta è stato il figlio a dirci che non era in casa.
Alle ore 8.30 abbiamo incontrato Ivan della piazza del Comune, già piena di persone urlanti e ubriache, decidendo di dividerci per osservare meglio la “Fiesta”.
Così, mentre io restavo nella piazza del Comune, Ivan e Irmgard sono andati nel luogo dove doveva arrivare il protagonista a quattro zampe, ma ecco il primo imprevisto: il furgone con a bordo l’asinello è arrivato dopo trenta minuti di ritardo.
Arrivato il furgone, esce, oltre l’asinello, anche il sig. Giacinto: Ivan e Irmgard gli vanno incontro e si presentano e chiedono il motivo del ritardo; la risposta è semplice: il “burrito” (che è lo stesso da tre anni e di proprietà di un Comune limitrofo), non voleva salire a bordo del furgone (a riprova che gli asini sono tutt’altro che stupidi… NdR).
Irmgard ha tentato di chiedere al sig. Giacinto di poter stare accanto all’asinello, ma lui ha immediatamente risposto di essere un semplice impiegato comunale e che pertanto non aveva alcuna responsabilità e che doveva rivolgersi al Sindaco in quanto diretto responsabile.
Inizia la fiesta
Alle ore 10.30 l’asinello fa la sua comparsa nella piazza del municipio, trascinato da un lungo canapo tirato a braccia da molte persone. Dopo una brevissima sosta davanti ad un bar di fronte il Comune, ecco che arriva il “fantino”, un uomo grassoccio e totalmente ubriaco, che sale sul “burrito” non dotato di sella. Ha inizio così la tanto attesa “Fiesta” che coinvolge moltissimi abitanti che cantano cori accompagnati dal fragore e dal fumo delle doppiette nella totale assenza di forze dell’ordine.
Il percorso è sempre lo stesso, cioè attraverso le impervie stradine del centro bagnate anche quest’anno da una fastidiosa pioggia. Nonostante la “calorosa” accoglienza riservata agli animalisti, siamo riusciti a filmare una buona parte della “corsa” e a scattare diverse fotografie.
Quest’anno per fortuna c’era solo un suonatore di campanacci che si teneva alquanto distante dalle orecchie dell’asinello.
L’asinello era totalmente circondato dalle persone che ripetutamente lo toccavano (questo in spregio al regolamento che era stato preparato circa tre anni addietro); il fantino ubriaco per tutto il tempo si dondolava.
Non si sono verificati gravi incidenti dal punto di vista fisico (addirittura si è vista una mano sporgere dalla calca e accarezzare ripetutamente il muso dell’asinello), ma il frastuono è stato grande, colpi di fucile, cori, campanacci, urla, sirene; era evidente lo stato di stress dell’asinello che, avvistata una piccola via di fuga, ha tentato di sfuggire ad una festa alla quale non aveva chiesto di partecipare.
Pochi attimi, ma sono bastati per creare qualche preoccupazione da parte delle persone vicine all’asinello.
La “corsa”, partita in ritardo, si è conclusa, dopo poco più di un’ora, nella piazza del municipio.
Anche quest'anno era finita!
C’è da registrare un episodio simpatico, che spiega anche lo stato d’animo dell’asinello: terminata la “gara”, la folla festante si è allontanata dall’asino e di conseguenza la strada è rimata libera; a questo punto l’asinello, con un improvviso balzo, ha iniziato a correre, scrollandosi di dosso il fastidioso ed inutile “fantino”.
Ivan è riuscito a filmare questo divertente episodio ed al più presto ci invierà una copia del filmato ed e’ anche riuscito a fermare la sua corsa, tranquillizzandolo.
Abbiamo cercato invano di parlare con il Sindaco che era introvabile; abbiamo tentato anche nel pomeriggio, ma senza successo.
Il giorno seguente (21 febbraio), siamo ritornati a Villanueva per cercare di parlare sia con il Sindaco sia con Giacinto, ma entrambi erano in ferie, probabilmente per smaltire le fatiche della “Fiesta del Pero Palo”.
Questa assenza, dopo che due anni fa lo stesso Sindaco aveva spavaldamente invitato a presenziare, è la dimostrazione che la nostra presenza incute comunque timore e questo ci incoraggia a non cedere.
Un futuro di speranza
Scrive Ivan Salvia, presidente del Refugio del Burrito nel ringraziarci per la presenza di sostegno: cambiare la mentalità della agente, educare, è un obiettivo che richiede uno sforzo continuato affinché dia i suoi frutti.
La campagna di informazione e di protesta per le violenze che deve subire l’asino ha raggiunto anche gli abitanti stessi di Villanueva, ed è così incominciato un dibattito fra di loro, che li invita alla riflessione (ricordiamoci la contrarietà della moglie di Giacinto NdR).
E’ importante continuare a informare, dibattere, argomentare affinché i cambiamenti – necessari per l’asino – arrivino proprio perché saranno gli stessi abitanti a pretenderli dagli organizzatori e sostenitori della festa.
Con l’obiettivo finale – aggiungiamo noi – di passare dal tempo in cui si diceva “la festa finisce quando “finisce l’asino” a quello in cui potremo dire “la festa con l’asino è finita!”.