Relazione sul Pero Palo 2005
Una assenza imprevista
Purtroppo arrivano brutte notizie per l’asinello della fiesta del Pero Palo, che
un tempo veniva martirizzato e che adesso quanto meno riesce a salvarsi.
Come sapete, la festa fu “pubblicizzata” in Italia da Clara Genero, che finanziò
la presenza di testimoni italiani assieme a quelli inglesi e tedeschi, fino a
quando purtroppo scomparve. Successivamente, assieme alla LAV di Bassano del
Grappa e alla LIVDA abbiamo eseguito quello che era, per così dire, il
testamento spirituale di Clara Genero.
L’approvazione in Extremadura della legge regionale contro i maltrattamenti di animali ci aveva convinto della non necessità della nostra presenza, risultando sufficiente quella degli altri animalisti, specie spagnoli. Purtroppo però quest’anno non c’è andato nessuno (né inglesi, né tedeschi, né spagnoli e – per quanto detto - neanche noi).
Le associazioni FAACE (inglese) e Menschen fuer Tierrechte (tedesca) hanno dal canto loro voluto lanciare un boicottaggio del peperoncino locale denominato “Pimentòn de la Vera”.
La mancanza di osservatori
stranieri è stata sicuramente deleteria: ecco infatti il resoconto della fiesta
apparso sul giornale Hoy, scritto da Pilar Armera il 9 febbraio 2005: Il pero
palo è bruciato con sullo sfondo il piano di boicottaggio del peperoncino
locale.
Gli animalisti hanno chiesto tramite internet di non comprare la specialità
locale: produttori e sindaci della provincia hanno appoggiato la festa
assistendovi.
Quest’anno non c’è stato il veterinario inglese, né tanto meno l’alluvione di
ecologisti a Villanueva de La Vera per constatare se si maltratta l’asinello che
porta a passeggio il Pero Palo.
Non ci sono testimoni oculari e così è impossibile esprimersi sulla festa, ha detto il Sindaco José Antonio Rodriguez Calzada, ed ha invitato tutti quelli che hanno dubbi sulla festa a venire l’anno prossimo nella bella località settentrionale dell’Extremadura.
Ciononostante ci sono stati alcuni abitanti – forse ossessionati dalla visita degli animalisti delle altre edizioni – che hanno confuso giornalisti, fotografi o semplicemente curiosi con integralisti dell’animalismo.
Il fatto è che sembra che gli oppositori alla festa abbiano preferito orchestrare la loro campagna contro la festa facendo uso della metodologia più moderna.
In questa maniera internet è diventata l’arma per questa battaglia: è quindi sulla rete che hanno lanciato la loro particolare crociata, nella quale si chiede che non si compri il peperoncino prodotto nella regione della Vera fino a quando Villanueva continuerà a utilizzare l’asino nel martedì di carnevale.
Non ci sarà denuncia
I cittadini di Villanueva e il resto degli abitanti della regione sono certi che la campagna non otterrà il successo sperato. “E’ una cosa illogica, che non ha avuto riscontri e testimoni, per cui non si può parlare di ciò che non si vede”, spiegava Teresa Bartolomé, presidentessa del consiglio di controllo della denominazione di origine del peperoncino della Vera, che ieri ha assistito alla festa in segno di appoggio.
Da parte sua il sindaco di Villanueva assicura che a malapena è giunta qualche disdetta di ordini nelle aziende locali. “di più, in questi ultimi giorni di festa abbiamo constatato che nei negozi di questo paese si è comprato molto peperoncino, oro rosso della Vera, per regalarlo in varie zone della Spagna”.
I grandi distributori continuano a fare ordini e solo qualche negozio di prodotti naturali ha disdetto le ordinazioni.
In ogni caso la questione ha provocato a mezzogiorno una riunione in municipio in cui i partecipanti, compresi i sindaci e i rappresentanti dei produttori hanno stabilito di non prendere alcuna misura contro questa iniziativa di boicottaggio, perché significherebbe stare al gioco dei promotori. Si sono limitati a preparare cartelli e coccarde con scritto “la regione della Vera è con il Pero Palo e il peperoncino.
L’asino si è congedato
In questo clima di protesta latente si è svolta ieri la festa del Pero Palo, il ladro (o bandito o soldato, secondo altre versioni) giustiziato dagli abitanti di Villanueva.
(…) l’asino è uscito per il paese, con seduto sopra un Pero Palo in carne e ossa (al posto del fantoccio) ubriaco.
Lo hanno fatto transitare per le strette vie fra spintoni e grida, e alla fine l’animale è giunto sano fino al rimorchio che lo ha trasportato fino alla stalla in cui passerà il resto dell’anno. Fino al prossimo carnevale l’asino non dovrà fare null’altro e per questo è considerato dai cittadini un privilegiato (sic!).
Fine della Festa!
Dall’anno scorso i carnevali sono un po’ più tranquilli. Nel paese dicono: “gli animalisti si sono stancati di venire; si avvicinavano, visitavano l’asino che come sempre stava bene e non sono tornati a fare il viaggio”.
Al loro posto c’erano due veterinari, uno dell’Amministrazione dell’Extremadura e un altro del Comune che alle prime ore del pomeriggio di ieri hanno certificato che l’asino era in condizioni di proseguire a riposare fino all’anno prossimo.
Sì certo che parte del suo pelo è rimasto in giro per le vie, a causa degli spintoni e delle cattive intenzioni di alcuni, alla mancanza di controllo che comporta il poco sonno annaffiato con l’alcol.
Certamente all’asino rimbombavano le orecchie, per colpa degli spari a salve che hanno continuato a esplodere senza sosta durante la festa.
Inconvenienti addizionali, in definitiva, a una festa popolare che per molti è
tradizione e per alcuni solamente baldoria.
Queste ultime righe sottolineano come in effetti l’asino sia stato sicuramente
maltrattato nella festa; indiretta conferma viene dall’articolo di “el
Periodico” che segnala come la camminata dell’asino sia durata ben
settantacinque minuti, contro i quarantacinque di due anni addietro, quando le
cose sembravano essere migliorate. Si è probabilmente ripiombati indietro di
cinque o sei anni.
E’ sicuramente necessario ritornare in Spagna l’anno prossimo, per chiedere che venga rispettata la legge e salvare l’asinello da una barbarie che purtroppo resiste più del previsto.