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Fare trading con i 'Pivot Points'

(Terza parte: applicare i filtri)
 
di: Mario Salvia 
Socio SIAT
(Società Italiana di Analisi Tecnica)
 
 
Siamo ormai pronti a concludere questo piccolo viaggio nelle metodologie di trading che usano come supporti e resistenze i Pivot Points. Ora non mi resta che mantenere la promessa fatta nella precedente puntata: proporre un VALIDO filtro, per di più assai semplice da usare, capace di dare un segnale di conferma, o meno, sulla direzione che prenderà il mercato nel momento in cui viene a contatto con un' 'area pivot'. Si tratta del "1-2-3 High or Low", filtro in grado di generare ottimi segnali di conferma, o meno, specie con forti volumi.
Colgo l'occasione per rimarcare come tutta la teoria dei Pivot Points, per esprimersi al meglio, abbia bisogno di strumenti con un buon livello di scambi. E' intuitivo, infatti, che quegli strumenti finanziari che non abbiano questa caratteristica, siano per esempio azioni "sottili" o covered warrants con scadenze assai lontane, offrono assai minori garanzie di "scientificità", nel calcolo dei Livelli di Pivots.
Tornando ora al "1-2-3 H/L", vediamo di cosa si tratta. E' una sequenza di barre che si verifica molto spesso e che mette a disposizione di chi opera un ulteriore filtro, rispetto a quello derivante dal fatto che il mercato si trovi in prossimità di un pivot. Nel grafico numero 1, viene rappresentato un '1-2-3High', cioè una sequenza di barre dopo che è stato realizzato un massimo: se tale formazione si presenta dopo che il mercato ha raggiunto un pivot, l'importanza del segnale acquisisce un significato maggiore.
In modo analogo, nel grafico n. 2, viene illustrato il funzionamento di un '1-2-3Low'.
Nel caso dei future sugli indici di borsa, un buon utilizzo di tale sequenza si può ottenere con grafici da 5 a 15 minuti, ma concettualmente funziona con qualsiasi unità temporale e in qualsiasi mercato. L'ideale sarebbe avere la possibilità di monitorare grafici con unità temporali differenti e di seguire il segnale di ingresso generato dal grafico con time frame inferiore, in modo da anticipare il movimento in atto. E' bene precisare che l'esatto punto di ingresso in un 1-2-3 H/L avviene con l'effettivo superamento del punto 2 e non solo con il suo raggiungimento.
 

Grafico 1 - 1-2-3 HIGH
 
In questo esempio, la barra 1 è un massimo all'interno dell'area del pivot (di Resistenza!): questo è il primo elemento da individuare in un trend rialzista. La barra 2 deve avere un massimo ed un minimo inferiori alla barra 1, mentre la barra 3 è quella che ritraccia parte della correzione della 2. Tale rintracciamento deve essere compreso tra 1/3 e 2/3 del range ricavato tra il massimo della 1 ed il minimo della 2. Niente di molto difficile. Nel caso il rintracciamento della 3 sia superiore ai 2/3 la figura va guardata con molto sospetto, nel caso la barra 3 segni un nuovo massimo, la figura è nulla.
L'inizio di un nuovo trend si ha solo quando una barra successiva, detta barra di conferma, supera il livello creato dal minimo della barra 2. Se però la stessa barra avesse un massimo in grado di superare quello della barra 3, la configurazione sarebbe ancora nulla.
 

Grafico 2 - 1-2-3 LOW
 
Qui, invece, la barra 1 è un minimo in prossimità di un Livello Pivot (di Supporto!) in un grafico con un trend ribassista. Proprio all'opposto del precedente esempio, la barra 2 deve avere un massimo ed un minimo superiori a quelli della barra 1. In entrambi i casi i livelli di apertura e chiusura sono indifferenti.La barra 3, poi, al solito rintraccerà parte della correzione della 2. Tale rintracciamento va compreso tra 1/3 e 2/3 del range ricavato tra il minimo della 1 e il massimo della 2.
Come prima, rintracciamenti superiori ai 2/3 di tale range, annullano la figura. Nel caso si creasse un nuovo minimo, si dovrà ripartire con il conteggio. L'inizio di un nuovo trend rialzista si considera valido solo quando la "barra di conferma", supera il livello dettato dal massimo della barra 2. Se la barra 3 avesse un minimo inferiore alla 3, la figura sarebbe invalidata. Ovviamente il livello di stop deve essere posizionato appena sotto il minimo della barra 3. Qui, invece, la barra 1 è un minimo in prossimità di un Livello Pivot (di Supporto!) in un grafico con un trend ribassista. Proprio all'opposto del precedente esempio, la barra due deve avere un massimo ed un minimo superiori a quelli della barra 1. In entrambi i casi i livelli di apertura e chiusura sono indifferenti. La barra 3, poi, al solito rintraccerà parte della correzione della 2. Tale rintracciamento va compreso tra 1/3 e 2/3 del range ricavato tra il minimo della 1 e il massimo della 2.
Come prima, rintracciamenti superiori ai 2/3 di tale range, annullano la figura. Nel caso si creasse un nuovo minimo, si dovrà ripartire con il conteggio. L'inizio di un nuovo trend rialzista si considera valido solo quando la "barra di conferma", supera il livello dettato dal massimo della barra 2. Se la barra 3 avesse un minimo inferiore alla 3, la figura sarebbe invalidata. Ovviamente il livello di stop deve essere posizionato appena sotto il minimo della barra 3, così come, nel grafico precedente, andava posto sopra il MASSIMO della stessa barra3
Poiché un filtro per funzionare, deve essere rapido nel confermare o meno la posizione presa (o da prendere), gli esempi generici precedenti si riferiscono a grafici a barre relativi a frame di 5-10 minuti, usate per operare in trading stretto con strumenti derivati.
Ma proprio per ribadire la validità del concetto dell'1-2-3H/L, voglio proporvi un esempio che è assai esplicativo, pur essendo tratto da un grafico a barre (o a candele, è indifferente) con frame giornaliero del MIB30.
 
 
Indice Mib30
Grafico 3 - Indice Mib30 daily
 
Qui si è potuto calcolare con l'ausilio dei dati del 19/5 (O=46642 C=44678 H=46642 L=44229) e secondo la formula standard (H+L+C)/3 il valore medio (AP average price) = 45183, da cui con le formule descritte in precedenza si sono potuti calcolare due Livelli di Pivot come Supporto per la giornata successiva con valori relativamente al Pv1L a 43724 e 42770 per il PvL2.
Come si vede chiaramente nel grafico, il minimo del 22/5 (era un lunedì) è stato di 42977, valore che per effetto dell'applicazione di una variabile di circa 300 punti ottenuta dividendo per 10 il range tra il Max e Min dei gg.17-18-19/5 (vedi precedente puntata), risulta essere non solo compreso nell'area tra i due Livelli di pivot di Supporto (PvL1 e PvL2), ma anche all'interno dell'"area di Pivot PvL2.
Chi dunque (a ragione) avesse deciso di prendere una posizione "long" su tale livello di supporto, avrebbe visto nei gg. successivi confermare dall'1-2-3 H/L le sue decisioni.
Infatti dopo la salita fino a 44728 del 23/5, il successivo ritracciamento del 24/5 con un minimo a 43623, è compreso tra 1/3 (43562) e 2/3 del range tra il minimo del 22/5 ed il massimo del 23/5. Questa è già una mezza conferma,che sarà confermata il giorno successivo dal superamento del precedente max di 44732.In ogni caso, si sarà posto uno stop loss sulla quota del minimo su cui abbiamo preso posizione: diciamo 43000. Non scatterà.
Da lì è partito un trend al rialzo che ha portato ad un primo massimo relativo il 20/7 a 48735, successivamente doppiato (purtroppo) il 7/9 con un massimo a 48708 Una posizione long aperta a 43000 punti del mib 30 e chiusa sul primo o (quasi certo per l'A.T.) SECONDO massimo a 48700,avrebbe fruttato 5700 punti di mib30. Fate un poco voi i calcoli di quanto si sarebbe guadagnato con il Fib o con un semplice CW Call sull'indice. Oggi, invece, le conseguenze di questo doppio massimo sono ancora davanti a noi, ed è anche per questo motivo, diciamo così, d'attualità, che ho scelto questo esempio tra le innumerevoli possibilità grafiche.
Spero che questo "viaggio" in questa moderna forma di trading sia stato di vs. interesse e, sopratutto, sufficientemente chiaro. Come mio solito, chiunque voglia approfondire o chiedere qualcosa sull'argomento, (io ad es. uso una piccola variante della formula classica) può scrivermi. Ne sarei felice. A presto.
m.s.

 

Pivot points I parte

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