Salta il menu

Torpedo Club - The Official WebSite Sito Ufficiale del TORPEDO CLUB di Rimini

[A] Chi siamo | [M] Adriakit | [G] Foto | [R] Rivista | [L] Links | [F] Forum | [E] Contattaci | [S] Segnala un sito

[H] Home >> I Re della Supermodel

I Re della Supermodel

Giorgio Beltrammi

[ Re 2001 ] [ Re 2002 ]

Certo che l'Ingegner Longhi non poteva immaginarsi, in quel 1938, quale sarebbe stato l'esito della presentazione del suo progetto Re 2000 Falco I, ne il seguito a quel progetto. Dopo una visita negli Stati Uniti, durante la quale ebbe modo di ammirare linee e caratteristiche del velivolo Seversky P-35, al rientro in Italia, l'ingegnere mise su carta il progetto di un velivolo con linee e soluzioni del tutto simili al P-35 ed alla Reggiane venne avviata la produzione di un prototipo. Quando il velivolo emiliano spiccò il primo volo, i concorrenti C 200 e G 50 erano in fase di consegna ai reparti, ma questo non poteva offuscare le ottime caratteristiche dell'aereo che, in diversi test, si era dimostrato assai migliore di tutti i concorrenti, persino del Bf 109 E, all'epoca valutato in Italia.

Tuttavia il successo che meritava, il Falco lo ottenne in Ungheria, Svezia, Inghilterra e Svizzera. mentre i primi due stati avevano ottenuto in carico alcune decine di velivoli, impiegati con soddisfazione, i secondi due avevano richiesto la forniturra di molti esemplari, addirittura 1000 per l'equipaggiamento della RAF, forniture poi sospese per questioni politiche.
L'equipaggiamento della Regia con il velivolo emiliano venne probabilmente rimandato e ostacolato per alcuni motivi :
- l'ala con serbatoi stagni, soluzione originale, nuova e ritenuta, a torto, pericolosa
- iil volere mantenere una certa omogeneità d'equipaggiamentto nelle linee di volo (già ampiamente coperte da C 200 e G 50)
- il sottopotenziamento reale del motore Piaggio P XI RC 40 che, nonostante i 1000 CV dichiarati, forniva prestazioni appena superiori a quelle del coevo Fiat A 74 RC 38 da 840 CV
- alcuni possibili interessi industriali che portarono a "scegliere" il motore ed il velivolo Fiat.
Ad ogni modo il velivolo giunse ai reparti operativi nell'agosto del 1941 quando la 74^ Squadriglia del 23° Gruppo autonomo, di base a comiso, ricevette 5 velivoli Re 2000. In seguito giunsero altri 12 esemplari denominati G.A. (Grande Autonomia) che completarono la dotazione della Regia. Missioni di intercettazione e di scorta sono staate, fino al settembre 1942, i compiti del velivoolo emiliano, poi la radiazione chiude iil perriodo storicoo di questo velivolo.
Parallelamente alla versione terrestre, è stata sviluppata e prodotta, in 10 esemplari, quella catapultabile che differiva da quella terrestre per gli attacchi esterni per la catapulta. Il velivolo, dopo alcune prove effettuate da una nave mercantile, venne assegnato alle navi da battaglia. Con l'armistizio termina la carriera bellica del velivolo.

IL MODELLO
In scala 1/72 esiste il solo kit Supermodel e per il fatto stesso di esistere, lo pone su un piano di eccellenza assoluta. Quasi tutti i modellisti italiani e amanti della Regia Aeronautica, hanno costruito o hanno intenzione di costruire un kit del Falco e per questi ultimi possono tornare utili le seguenti righe di testo e le foto. Comunque per riprodurre un buon kit del Re 2000 è necessario munirsi dei seguenti testi :
- I Reggiane dalla A alla Z di Sergio Govi - Giorgio Apostolo Editore
- Fotoalbum Reggiane di Sergio Govi - Giorgio Apostolo Editore
Il loro contenuto iconografico è completo e permette, oltre alla realizzazione del Falco, il completamento di tutti i velivoli operativi prodotti dalla ditta emiliana.
Realzziamo un Re 2000 III^ Serie. Gli interventi dovranno avvenire a carico di :
- Interni dell'abitacolo
- Piani di coda
- Pannellature
- Motore, Elica, Ogiva e Cofanatura
- Tettuccio
- Vani carrello
- Colorazione e Insegne

Re 2000 - Vista laterale del modello dell'autore

# INTERNI
- Rimuovere il tondino di stampaggio all'interno dell'abitacolo
- Autocostruire il pianale
- Autocostruire centine e rinforzi sulle pareti dell'abitacolo
- Autocostruire la pedaliera
- Autocostruire gli strumenti sulle pareti dell'abitacolo
- Autocostruire la barra di comando - Autocostruire il cruscotto
- Autocostruire il collimatore S. Giorgio
- Autocostruire il seggiolino
Visto che abbiamo realizzato l'intero allestimento interno dell'abitacolo, è necessario aprire il tettuccio e per realizzare una 3^ serie, è necessario scegliere il pezzo 5 bis, quello senza finestrature laterali. Con un seghetto occorre separare il parabrezza dalla parte scorrevole e questa dalla struttura anticappottamento. Di questi tre pezzi, getteremo solo quello centrale che andrà poi rifatto in acetato.

Una volta all'esterno dovremo :
- separare la parte mobile dei piani coda, da quella fissa
- reincidere le pannellature del velivolo
- riprodurre le cerniere degli alettoni sulla parte ventrale delle ali
- chiudere le feritoie posteriori dei pezzi 11 e 12 che erano presenti solo nel prototipo.
A carico del complesso cappottatura motore, motore, ogiva, elica dovremo :
- perforare dall'interno l'anello anteriore della cappotta motore laddove erano alloggiate le canne delle mitragliatrici
- dettagliare il motore
- riprodurre il disco posteriore dell'ogiva
- separare dal mozzo centrale le singole pale dell'elica che andranno colorate e solo successivamente unite all'ogiva
- alla presa d'aria superiore, aggiungere una pratia interna verticale.
I vani carrello non necesssitano di grandi lavori, tuttavia occorre delimitare il vano ruote creando le pareti laterali con una striscia di plasticard . Il vano carrello posteriore andrebbe aperto, ma considerando le piccolissime dimensioni, si può soprassedere a simile rettifica.

Re 2000 Supermodel 1/72

Per quanto riguarda le colorazioni e le insegne occorre ammettere che il Falco I non si è distinto per varietà di mimetiche e di insegne. La colorazione più diffusa è quella continentale in Verde Oliva Scuro 2 34052 (LifeColor UA 111) per le superfici superiori, mentre per quelle inferiori si trattava del Grigio Azzurro Chiaro 1 36307(LifeColor UA 113).
Gli esemplari imbarcati erano colorati completamente in G.A.C.1.
Alcuni esemplari mostrano, dalle fotografie delle colorazioni particolari come :

Re 2000 con mimetizzazione a macchie
Re 2000 3^ serie "5 nero" (non rosso come in figura) della 377^ Sq. di base a Palermo nel 1941. Superfici superiori a reticolo tipo C11A in Giallo Mimetico 4 30266 (LifeColor UA 137) su Verde Mimetico 2 34092 (LifeColor UA 142) e superfici inferiori in G.A.C. 1 36307 . Cappottatura motore e ogiva in Rosso. Croce caudale con stemma sabaudo a metà circa del braccio superiore. Banda bianca in fusoliera e stemma del gufo sulla luna davanti alla banda bianca. Niente fasci policromi in fusoliera.

Re 2000 Imbarcato
Re 2000 1^ serie M.M. 8281 imbarcato. Colorazione all-around in Grigio Azzurro Chiaro 1 36307 (LifeColor UA 113). Banda bianca in fusoliera e croce caudale con stemma sabaudo a metà circa del braccio superiore. Stemma dell'oca sulla deriva verticale fissa. Matricola militare in nero, fasci alari su fondoo trasparente e niente fasci policromi in fusoliera.

Re 2000 1^ serie M.M. 5068 per valutazioni a Guidonia. Superfici superiori in V.O.S. 2 34052 (LifeColor UA 111) e superfici inferiori in G.A.C. 1 36307. Cappottatura bianca e banda in fusoliera pure bianca. Croce caudale con braccio orizzontale lungo e stemma sabaudo a metà circa del braccio superiore. Marchio Reggiane sulla deriva fissa, fasci alari su fondo trasparente e lievemente oscurati. Niente fasci in fusoliera.

La mia realizzazione è abbastanza banale visto che ho riprodotto un Re 2000 3^ serie della 362^ Sq. del 22° Gr. CT di base a Capodichino nel 1943. Colorazione standard e decals della Tauromodel.

Re 2000 Supermodel 1/72 nella classica colorazione continentale

[ Re 2001 ] [ Re 2002 ]


Torpedo Club WebSite a Scale Modelling WebSite from Italy
Powered by Giorgio Beltrammi
Copyright 2001-2003

A-Prompt Version 1.0.6.0 checked. WAI level 'double A'd
Torna su