Certo che l'Ingegner Longhi non poteva immaginarsi, in quel 1938, quale sarebbe stato l'esito della presentazione del suo progetto Re 2000 Falco I, ne il seguito a quel progetto. Dopo una visita negli Stati Uniti, durante la quale ebbe modo di ammirare linee e caratteristiche del velivolo Seversky P-35, al rientro in Italia, l'ingegnere mise su carta il progetto di un velivolo con linee e soluzioni del tutto simili al P-35 ed alla Reggiane venne avviata la produzione di un prototipo. Quando il velivolo emiliano spiccò il primo volo, i concorrenti C 200 e G 50 erano in fase di consegna ai reparti, ma questo non poteva offuscare le ottime caratteristiche dell'aereo che, in diversi test, si era dimostrato assai migliore di tutti i concorrenti, persino del Bf 109 E, all'epoca valutato in Italia.
Tuttavia il successo che meritava, il Falco lo ottenne in
Ungheria, Svezia, Inghilterra e Svizzera. mentre i primi due
stati avevano ottenuto in carico alcune decine di velivoli,
impiegati con soddisfazione, i secondi due avevano richiesto la
forniturra di molti esemplari, addirittura 1000 per
l'equipaggiamento della RAF, forniture poi sospese per
questioni politiche.
L'equipaggiamento della Regia con il velivolo emiliano venne
probabilmente rimandato e ostacolato per alcuni motivi :
- l'ala con serbatoi stagni, soluzione originale, nuova e
ritenuta, a torto, pericolosa
- iil volere mantenere una certa omogeneità
d'equipaggiamentto nelle linee di volo (già ampiamente
coperte da C 200 e G 50)
- il sottopotenziamento reale del motore Piaggio P XI RC 40 che,
nonostante i 1000 CV
dichiarati, forniva prestazioni appena superiori a quelle del
coevo Fiat A 74 RC 38 da 840 CV
- alcuni possibili interessi industriali che portarono a
"scegliere" il motore ed il velivolo Fiat.
Ad ogni modo il velivolo giunse ai reparti operativi nell'agosto
del 1941 quando la 74^ Squadriglia del 23° Gruppo autonomo,
di base a comiso, ricevette 5 velivoli Re 2000. In seguito
giunsero altri 12 esemplari denominati G.A. (Grande Autonomia) che
completarono la dotazione della Regia. Missioni di
intercettazione e di scorta sono staate, fino al settembre 1942,
i compiti del velivoolo emiliano, poi la radiazione chiude iil
perriodo storicoo di questo velivolo.
Parallelamente alla versione terrestre, è stata sviluppata
e prodotta, in 10 esemplari, quella catapultabile che differiva
da quella terrestre per gli attacchi esterni per la catapulta. Il
velivolo, dopo alcune prove effettuate da una nave mercantile,
venne assegnato alle navi da battaglia. Con l'armistizio termina
la carriera bellica del velivolo.
IL MODELLO
In scala 1/72 esiste il solo kit Supermodel e per il fatto stesso
di esistere, lo pone su un piano di eccellenza assoluta. Quasi
tutti i modellisti italiani e amanti della Regia Aeronautica,
hanno costruito o hanno intenzione di costruire un kit del Falco
e per questi ultimi possono tornare utili le seguenti righe di
testo e le foto. Comunque per riprodurre un buon kit del Re 2000
è necessario munirsi dei seguenti testi :
- I Reggiane dalla A alla Z di Sergio Govi - Giorgio Apostolo
Editore
- Fotoalbum Reggiane di Sergio Govi - Giorgio Apostolo
Editore
Il loro contenuto iconografico è completo e permette,
oltre alla realizzazione del Falco, il completamento di tutti i
velivoli operativi prodotti dalla ditta emiliana.
Realzziamo un Re 2000 III^ Serie. Gli interventi dovranno
avvenire a carico di :
- Interni dell'abitacolo
- Piani di coda
- Pannellature
- Motore, Elica, Ogiva e Cofanatura
- Tettuccio
- Vani carrello
- Colorazione e Insegne
# INTERNI
- Rimuovere il tondino di stampaggio all'interno
dell'abitacolo
- Autocostruire il pianale
- Autocostruire centine e rinforzi sulle pareti
dell'abitacolo
- Autocostruire la pedaliera
- Autocostruire gli strumenti sulle pareti dell'abitacolo
- Autocostruire la barra di comando - Autocostruire il
cruscotto
- Autocostruire il collimatore S. Giorgio
- Autocostruire il seggiolino
Visto che abbiamo realizzato l'intero allestimento interno
dell'abitacolo, è necessario aprire il tettuccio e per
realizzare una 3^ serie, è necessario scegliere il pezzo 5
bis, quello senza finestrature laterali. Con un seghetto occorre
separare il parabrezza dalla parte scorrevole e questa dalla
struttura anticappottamento. Di questi tre pezzi, getteremo solo
quello centrale che andrà poi rifatto in acetato.
Una volta all'esterno dovremo :
- separare la parte mobile dei piani coda, da quella fissa
- reincidere le pannellature del velivolo
- riprodurre le cerniere degli alettoni sulla parte ventrale
delle ali
- chiudere le feritoie posteriori dei pezzi 11 e 12 che erano
presenti solo nel prototipo.
A carico del complesso cappottatura motore, motore, ogiva, elica
dovremo :
- perforare dall'interno l'anello anteriore della cappotta motore
laddove erano alloggiate le canne delle mitragliatrici
- dettagliare il motore
- riprodurre il disco posteriore dell'ogiva
- separare dal mozzo centrale le singole pale dell'elica che
andranno colorate e solo successivamente unite all'ogiva
- alla presa d'aria superiore, aggiungere una pratia interna
verticale.
I vani carrello non necesssitano di grandi lavori, tuttavia
occorre delimitare il vano ruote creando le pareti laterali con
una striscia di plasticard . Il vano carrello posteriore andrebbe
aperto, ma considerando le piccolissime dimensioni, si può
soprassedere a simile rettifica.
Per quanto riguarda le colorazioni e le insegne occorre
ammettere che il Falco I non si è distinto per
varietà di mimetiche e di insegne. La colorazione
più diffusa è quella continentale in Verde Oliva
Scuro 2 34052 (LifeColor UA 111) per le
superfici superiori, mentre per quelle inferiori si trattava del
Grigio Azzurro Chiaro 1 36307(LifeColor UA
113).
Gli esemplari imbarcati erano colorati completamente in G.A.C.1.
Alcuni esemplari mostrano, dalle fotografie delle colorazioni
particolari come :
Re 2000 3^ serie "5 nero" (non rosso come in figura)
della 377^ Sq. di base a Palermo nel 1941. Superfici
superiori a reticolo tipo C11A in Giallo Mimetico 4 30266 (LifeColor UA 137) su Verde Mimetico 2 34092
(LifeColor UA 142) e superfici inferiori
in G.A.C. 1
36307 . Cappottatura motore e ogiva in Rosso. Croce caudale con
stemma sabaudo a metà circa del braccio superiore. Banda
bianca in fusoliera e stemma del gufo sulla luna davanti alla
banda bianca. Niente fasci policromi in fusoliera.
Re 2000 1^ serie M.M. 8281
imbarcato. Colorazione all-around in Grigio Azzurro
Chiaro 1 36307 (LifeColor UA 113). Banda
bianca in fusoliera e croce caudale con stemma sabaudo a
metà circa del braccio superiore. Stemma dell'oca sulla
deriva verticale fissa. Matricola militare in nero, fasci alari
su fondoo trasparente e niente fasci policromi in fusoliera.
Re 2000 1^ serie M.M. 5068 per valutazioni a Guidonia. Superfici superiori in V.O.S. 2 34052 (LifeColor UA 111) e superfici inferiori in G.A.C. 1 36307. Cappottatura bianca e banda in fusoliera pure bianca. Croce caudale con braccio orizzontale lungo e stemma sabaudo a metà circa del braccio superiore. Marchio Reggiane sulla deriva fissa, fasci alari su fondo trasparente e lievemente oscurati. Niente fasci in fusoliera.
La mia realizzazione è abbastanza banale visto che ho riprodotto un Re 2000 3^ serie della 362^ Sq. del 22° Gr. CT di base a Capodichino nel 1943. Colorazione standard e decals della Tauromodel.