Kitagawa Utamaro (1753-1808) |
In Giappone
il tè è una bevanda di grande nobiltà. A partire dal
periodo Muromachi (XIV sec) la preparazione del tè è addirittura
divenuta una particolare forma d'arte espressione della dottrina estetica
zen: la Cerimonia del Tè [qui un link
per saperne di più] . La Cerimonia del Tè ha avuto una
grande influenza sull'arte giapponese. L'esperienza estetica legata alla
cerimonia prevede un armonioso legame con altre arti: calligrafia, pittura,
ikebana, ceramica raku, architettura sia degli interni del padiglione dove
si tiene la cerimonia, che dei giardini che lo circondano. Queste arti,
inizialmente minori, grazie alla cerimonia del tè vennero codificate
e si svilupparono come arti autonome, arrivando a costituire la base della
tradizione artistica e culturale giapponese.
Il tipico tè giapponese, detto =Cha, è assai diverso da quello a cui siamo abituati in occidente. Lo si beve puro (è considerato quasi blasfemo aggiungervi zucchero, latte o limone!). A seguito della massiccia influenza dell'occidente sulla cultura giapponese sono però comparsi anche tè alla "occidentale". Questi sono chiamati =KoCha (te nero), o addirittura =Tii (dall'inglese tea) per sottolineare la differenza col "Cha" tradizionale. Il KoCha può essere servito con limone o latte, come nella tradizione britannica. |
Tè tradizionale (Cha)
Oolong della KALIPSO |
Oolong della Pokka |
Te verde della Suntory |
Tè verde della NESCO |
Tè verde della ITOEN |
Tè occidentale (Ko-Cha)
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Il Milk Tea della Calpis |
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