Santa Lorìca
Minerva
Del Nero dei Montalvo
portò a Sassetta le reliquie di una martire delle
catacombe romane, cui fu attribuito il nome di Santa Lorìca,
ancor oggi venerate e portate in Processione nella Domenica in Albis (la prima domenica dopo la Pasqua).
Minerva del
Nero, figlia di Alessandro, barone di Porcigliano e senatore del Granduca
Ferdinando II, sposò Antonio II di Montalvo
nel 1637. Già pochi anni dopo, alcune sassetane
portavano il nome di Lorìca, usanza protrattasi fino ai giorni nostri: In una portata di famiglia per
le “Bocche del Sale” degli anni 1687 e 1688, viene ricordata “Lorica vedova di
Giovanni Borraioli di anni 32” (che quindi era nata
nel 1656): quindi la donazione di queste reliquie avvenne
sicuramente in questo lasso temporale (1637 – 1656).
Il nome della Santa compare poi negli Statuti del
1678, e anche in
data 1 marzo 1681, in un bando di vendita per i beni degli eredi di Brizio Venanti; è ricordata una sua figlia di nome Lorìca.
Nel 1986 c’erano a Sassetta quattro portatrici di questo nome. Nel registro
dei battezzati dal 1768 al 1825 se ne contano dodici, più l’ostetrica Lorìca Donatucci.
(cfr. “Sassetta nei
Secoli XVI e XVII”, di Marta Bartolini, Bandecchi
e Vivaldi Editori e Stampatori in Pontedera, Ottobre 1986)
Il nome Lorìca
deriva dal latino Lòrica, (“corazza”, però con
l’accento sdrùcciolo), ed è quasi sicuramente
un’invenzione tesa ad evidenziare il ruolo di “protettrice” del paese e della
famiglia Montalvo; tuttavia non manca una tradizione
secondo la quale la Santa eredita questo
nome nel momento in cui, per difendere la sua pudicizia dagli assalti di un
soldato romano, il suo corpo prodigiosamente viene ricoperto da una corazza.
(Il gesto nel rito e nel cerimoniale dal mondo antico ad oggi di Sergio Bertelli, Monica Centanni – 1995)
Il
termine di Santa Lorìca (già con l’accento piano) era
all’epoca in uso, inteso come Santa Milizia, anche per indicare l’Ordine di San
Giovanni – oggi Cavalieri di Malta
(Dell’origine ed istituto del sacro militar Ordine di San Giovambattista Gerosolimitano detto poi di Rodi oggi di Malta – dissertazione di Paulo Antonio Paoli – Roma 1781)
Santa
Lorìca è la Patrona di Sassetta.
Il suo nome, nella pronunzia del quale i Sassetani
fanno sentire, sia pure lievemente aspirandolo, il -c- (-k-), veniva usato come
simbolo di distinzione fra la parlata di Sassetta e
quella della vicina Castagneto, dove il -c- (-k-) si
sente pochissimo. E Loricca, esagerando, dicevano un tempo i castagnetani per canzonare i sassetani,
i quali di rimando schernivano i vicini col dirli ribattezzati
nel bròdo di chiòcciole, allusione a un cibo di cui pare che
fossero ghiotti.
(Vocabolario pisano, di Giuseppe Malagòli - R. Accademia della Crusca, 1939)
Un antico santino
La Santa è rappresentata con la "palma del martirio" (che compare anche nella teca reliquiario), segno di gloria per aver testimoniato con la vita il suo amore per Dio; questa simbologia, presente fin dall'epoca paleocristiana, è legata a un passo dei Salmi, dove si dice che come fiorirà la palma così farà il giusto: la palma infatti produce un'infiorescenza quando sembra ormai morta, così come i martiri hanno la loro ricompensa in paradiso. Nella mano sinistra una brocca, simbolo del battesimo, e ai suoi piedi, i gigli: segno di candore, purezza, innocenza, verginità.
O Santa Lorìca,
Voi che in mezzo a tanta empietà di quel tempo in cui viveste, con ammirabile
pazienza ed eroismo sopportaste il martirio, per amor di Dio e della nostra
Religione SSma deh! da quel trono di gloria ove …
volgete sopra di noi che tanto ci amate e proteggete, i vostri occhi benigni,
ed otteneteci, ve ne supplichiamo, dal Dator d’ogni
bene, a liberazione dal pericolo che ci sovrasta, e dalla tribolazione che ci
circonda, e fate che in noi si operi non solo la salvezza temporale, ma molto
di più per effetto della Divina misericordia la salvezza eterna.
Alle tante grazie che concedete a
coloro che implorano con viva Fede il Vostro aiuto, aggiungete ancora questa,
né ci lasciate in abbandono.
1894 P.P.P.A fece