Sassetta nei secoli XVI e XVII
Marta
Bartolini
Comune di Sassetta
Bandecchi e Vivaldi editori e stampatori in Pontedera, ottobre 1986
Come è noto il processo di sviluppo economico che ha portato l'Italia ad essere il settimo paese industrializzato del mondo ha cancellato molto spesso, così come è accaduto altrove ancor prima, culture, tradizioni, modi di essere e di comunicare che avevano resistito nel tempo per anni ed anni.
Un processo di omologazione che ha fatto parlare il tragico ma indimenticabile Pier Paolo Pasolini di mutazione antropologica.
E' difficile dire se questa diagnosi così estrema colga l'intera verità o meno e pur tuttavia è evidente, anche guardando i fatti dal piccolo angolo visuale della Val di Cornia ed in particolare dei suoi paesi collinari più interni, che soprattutto nella prima fase del secondo dopoguerra di sradicamento di culture ed attività economiche e popolazioni si può certamente parlare.
Oggi, nel momento in cui l'intensità di quei processi si è attenuata ed è possibile riflettere sul passato forti anche del fatto che, pur tra mille contraddizioni, antichi mali e vecchie e miserevoli condizioni di vita sono state superate, ci si accorge che è utile ripensare a ciò che eravamo prima di quei fatti tumultuosi.
Non per un malinconico ed autoconsolatorio rimpianto per quel che non c'è più, ma piuttosto per capire meglio ciò che è accaduto e per valorizzare degnamente ciò che è mutato.
Le indagini di storia locale, religiosa, civile, politica che sia, allorquando scientificamente impostata e correttamente svolta, possono essere di grande aiuto in questo sforzo di comprensione.
Ecco perchè il Comune di Sassetta, un Comune particolarmente investito dai processi insieme di sviluppo e di degrado, per il quale si pongono contemporaneamente le esigenze della sua collocazione con pari dignità nel novero della società industriale della Val di Cornia e della esaltazione delle proprie peculiari tradizioni e risorse, ha preso l'iniziativa di pubblicare questa ricerca di Marta Bartolini sulla Parrocchia di Sassetta nei secoli XVI e XVII.
Una ricerca che ha richiesto cura, preparazione, pazienza e professionalità, doti di cui Marta Bartolini è certamente fornita, doti che indichiamo a tutti i giovani che leggeranno questo libro e forse avranno l'occasione di toccare con mano quanto lungo e tortuoso , ma anche ricco ed avvincente, sia stato il processo storico che ha permesso loro di essere ciò che sono.
Saverio Baldassarri
Sindaco di Sassetta
L’Autrice
Marta Bartolini è nata a Pisa il 21/10/1959; ha
frequentato la Facoltà di Magistero a Firenze dove si è laureata in Pedagogia
nel 1984 con la tesi qui pubblicata; ha inoltre pubblicato diversi lavori sulla
storia della Diocesi di Volterra e dintorni, fra cui anche “Sassetta
primo Feudo Mediceo” e “I Ricordi della Sassetta di
don Garzia Montalvo”.
La presente tesi è nata da una ricerca
fatta a livello di scuola elementare di S. Vincenzo per la valorizzazione della
documentazione esistente sulla storia locale.
Esistevano alcuni volumi di suppliche al
signore della Sassetta conservate dalla mia famiglia
che mi hanno spinto ad iniziare, dalla decodificazione di tali testi, una
ricerca sulla comunità cui appartengo. Ovviamente la bibliografia specifica che
mi poteva aiutare era poca cosa e spesso presentava caratteri di contradditorietà. Ho quindi dovuto estendere le ricerche
all'Archivio Comunale di Sassetta, all'Archivio
Vescovile di Massa Marittima, all'Arcivescovile di Pisa, all'Arcivescovile e
capitolare di Firenze, all'Archivio di Stato di Firenze, all'Archivio di Stato
di Siena.
Nel corso della ricerca ho potuto
rintracciare notizie in alcuni archivi privati. Ho tentato di unire i dati provenienti
da questa ricca documentazione archivistica con quelli desunti dai pochi saggi
che parlano di Sassetta armonizzandoli nel quadro
delle storie generali Toscane. Tranne che per alcuni periodi, questo passaggio
dalla microstoria alla storia è risultato
difficile, come quasi impossibile è stato per me distinguere tra storia laica e
religiosa: anche perchè in una comunità rurale, i due momenti tendono
a identificarsi.
Non mi è stato facile anche inserire
armonicamente episodi di gran momento per la storia della spiritualità Sassetana come il soggiorno di S. Rocco o la grande
passione per le reliquie della Minerva del Nero, e la nascita addirittura di
due congregazioni per opera di Eleonora Ramirez di Montalvo. Spero che l'avere inserito questi episodi, anche
se apparentemente non funzionale per il nostro lavoro, serva a spiegare la
matrice profondamente religiosa in cui si inserisce la storia laica del Feudo.
Il Circolo