«L'Avvento, questo tempo
liturgico forte che stiamo iniziando, ci invita a sostare in
silenzio per capire una presenza. E' un invito a comprendere che i
singoli eventi della giornata sono cenni che Dio ci rivolge, segni
dell'attenzione che ha per ognuno di noi. Quanto spesso Dio ci fa
percepire qualcosa del suo amore! Tenere, per così dire, un diario
interiore di questo amore sarebbe un compito bello e salutare per la
nostra vita! L'Avvento ci invita e ci stimola a contemplare il
Signore presente. La certezza della sua presenza non dovrebbe
aiutarci a vedere il mondo con occhi diversi? Non dovrebbe aiutarci
a considerare tutta la nostra esistenza come "visita", come un modo
in cui egli può venire a noi e diventarci vicino, in ogni
situazione?». Benedetto XVI
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Enzo
Bianchi
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Sussidio Liturgico Pastorale Avvento Natale
2009
Uffici e Organismi della Conferenza Episcopale
Italiana
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Rorate
coeli
R.
Dai cieli piova la rugiada e
dalle nubi il giusto.
[...]
Consolati, consolati,
popolo mio verrà presto la tua salvezza. Perché ti lasci
consumare dalla tristezza? Perché soffri ancora? Non avere
paura, io ti salverò, perché io sono il Signore tuo Dio il
Santo di Israele, tuo Redentore.
traduzione
dal testo latino dell'inno di Avvento
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MESSAGGI DEI
VESCOVI
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“Passio Christi, passio hominis” La sofferenza umana redenta da
Cristo
Messaggio dell'Arcivescovo di Torino per
l'Avvento Card.
Severino POLETTO
Il Signore è sempre buono con noi e anche
quest’anno ci concede un tempo prolungato, perché possiamo preparare
il cuore all’incontro con Lui nel santo Natale...... Egli è venuto a
condividere la nostra condizione umana, perché ogni cuore d’uomo
potesse divenire la sua casa e perché l’intera umanità potesse
trovare in Lui la sua più vera e pacificante dimora.....Il Natale e la croce Potrebbe sembrare
strano, a prima vista, questo accostamento tra il Natale del
Signore, la sua passione cruenta e la sua morte ignominiosa sulla
croce........C’è una bella icona della Natività, della scuola di
Rublëv, che presenta la culla di Gesù Bambino con le fattezze di una
tomba e le fasce che lo avvolgono come se fossero i teli che
fasciano un morto. Guardarla aiuta a contemplare un aspetto
fondamentale del Natale: il Bambino della culla è lo stesso Gesù
che, come ricorda il Vangelo, crescerà «in età, sapienza e
grazia» (Lc 2, 52), ed è lo stesso Gesù che verrà
rigettato dagli uomini, che sarà condannato, umiliato e ucciso sulla
croce. L’estrema conseguenza del suo nascere nel tempo sarà, per il
Figlio di Dio, la morte. Il compimento ultimo del vagito che Gesù ha
emesso nei primi istanti della sua vita terrena sarà il grido
straziante lanciato sulla croce nell’ora nona di quel venerdì in cui
è morto: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»
(Mt 27, 46)....... Gesù ha condiviso il dolore e la
sofferenza dell’umanità per mostrarci che il suo amore e la sua
fedeltà nei nostri confronti arrivano fino al punto di patire ciò
che noi uomini patiamo, fino al punto di condividere il dramma di
quella domanda che, tutte le volte che siamo in preda al dolore e al
male, noi ci facciamo: perché il male? Perché si deve soffrire?
Perché si subiscono dolori anche enormi, pur essendo giusti, pur
avendo condotto una vita onesta? Gesù, sulla croce, non soltanto
patisce un dolore straziante, ma condivide con noi lo strazio della
domanda del dolore e del male.......Potrebbe perciò essere proficuo,
in questo Natale, guardare il Gesù Bambino che viene deposto nei
nostri presepi e, nel silenzio, collegarlo con l’uomo della Sindone,
che nella prossima primavera avremo modo di contemplare. È un
piccolo esercizio spirituale che può servire a farci comprendere con
maggior convinzione e grande gioia tutta la larghezza e la
profondità dell’amore con cui Dio ci ama; è un semplice gesto di
preghiera meditativa che può aiutarci a riconoscere Gesù come il
Salvatore, come l’Unico che, nel suo amore, ci salva dal male e
dalla morte........Quando guardiamo Gesù Bambino e lo accostiamo,
nella fede, al volto della Sindone, ci dovrebbe venire spontaneo
considerare in un modo nuovo le nostre stesse passioni e le nostre
croci........La contemplazione dell’amore di Cristo che arriva a
donare tutto se stesso, nella sua passione e morte, deve produrre in
noi cristiani un appello che diventa impegno a riconoscere quello
stesso Gesù nei poveri, nei malati, nei carcerati e in ogni uomo
sofferente o umiliato dalla vita......... Sarebbe comunque un bel
passo avanti nella qualità della nostra vita di fede se in questo
anno, a cominciare da questo tempo di Avvento e Natale, ciascuno di
noi crescesse nella capacità di vedere le situazioni precarie di
tante persone per decidere di prendersi cura delle necessità e delle
sofferenze di chi ci è prossimo.......... |
Guida alla lettura dell'icona della
Natività
a
cura di Fr. Egidio Palumbo
della
Fraternità Carmelitana di Pozzo di
Gotto
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RIFLESSIONI
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Facciamo il Presepe
Antonio Tarzia
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Quale
Natale
Eleonora
Cicero
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Natale vuol dire accoglienza Bruno Forte (pdf)
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E' Natale, rassegnati
Erode! Marcello
Cozzi
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Santo, sobrio Natale Vittoria Prisciandaro
Non
sprecare inutilmente l’acqua, usare lampadine a basso consumo, non
lasciare in stand by gli elettrodomestici, praticare il
car-sharing, utilizzare criteri "etici" quando si fa la
spesa: nel mondo cattolico si afferma la tendenza ad adottare quelli
che vanno sotto il nome di "nuovi stili di vita". Una correzione
ecologica ed evangelica al consumismo imperante: la rivoluzione, a
partire dalle piccole cose. Passare
dal Pil al Fil (Felicità interna lorda). Da ciò che misura il
portafoglio al termometro della felicità. Nel Natale della crisi, è
questa la Buona Novella che annunciano gruppi, parrocchie e
associazioni cattoliche, insieme a tanti uomini e donne di buona
volontà. Non parlano di sacrifici, ma di consapevolezza. Propongono
di cambiare il proprio stile di vita per migliorare la qualità
dell’esistenza di tanti. Suggeriscono di sfruttare la crisi come
"kairòs", tempo propizio per diventare "virtuosi", per individuare
il superfluo e rinunciarvi.
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In viaggio con i Magi alla ricerca della
verità Bruno Forte (pdf)
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"Presepe senza Magi Voleva essere una provocazione pacifica
..."
intervista
a Franco Montenegro
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Una speranza per tutti ENZO
BIANCHI
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Tempo del primo
avvento
tempo del secondo
avvento
sempre tempo
d’avvento….
… E’ così! Vieni Signore
Gesù,
vieni nella nostra
notte,
questa altissima
notte
la lunga
invincibile notte,
e questo silenzio
del mondo
dove solo questa
parola sia udita;
e neppure un
fratello
conosce il volto
del fratello
tanta fitta è la
tenebra;
ma solo questa
voce
quest’unica voce
questa sola voce
si oda:
VIENI VIENI VIENI,
Signore!
Allora tutto si
riaccenderà
alla sua luce…….
….. allora
canteremo
allora ameremo
allora allora…
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COMMENTI AL
VANGELO
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I domenica
d’Avvento Anno C
29 novembre 2009
Lc
21,25-28.34-36
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Enzo Bianchi
Inizia il tempo di Avvento, cioè il tempo
della Venuta del Signore Gesù Cristo........
L’Avvento è dunque un tempo forte, vissuto da tutta la chiesa, in
cui i cristiani si impegnano nell’attesa del Signore, si esercitano
nella contemplazione delle realtà invisibili (cf. Eb 11,27) e si
responsabilizzano qui e ora, nella storia e nella compagnia degli
uomini, sapendo che ci sarà il giudizio terribile e misericordioso
di tutto il loro operare. Chiediamoci allora onestamente durante
queste settimane di Avvento: noi cristiani attendiamo il
Signore, sì o no? Desideriamo veramente incontrarlo? Dalla
risposta a questi interrogativi nasce un comportamento quotidiano
capace di rendere conto della speranza che ci abita.
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mons. Vincenzo
Paglia
La vostra liberazione è vicina
La
liturgia di questo tempo di Avvento ci invita ad alzare lo sguardo e
ad aprire il cuore per accogliere Colui che è atteso dal mondo
intero, Gesù. C'è in tanti il desiderio di un tempo nuovo, di un
mondo nuovo. È il desiderio di tanti paesi martoriati dalla fame,
dall'ingiustizia e dalla guerra; è il desiderio dei poveri e dei
deboli, dei soli e degli abbandonati……… È lui, infatti, colui che
salverà il mondo dalla solitudine e dalla tristezza, dal peccato e
dalla morte…….
In
genere ci rassegniamo ad una vita banale e senza futuro, senza
speranze, senza sogni. La proposta del tempo di Avvento scuote
questo modo rassegnato e abitudinario di vivere. La Parola di Dio
infatti ci mette in guardia contro il lasciarci sopraffare da uno
stile di vita egocentrico, ci richiama a non soccombere ai ritmi
convulsi delle nostre giornate…….
Stare svegli e pregare:
ecco come vivere questo tempo da oggi sino a Natale. Sì, dobbiamo
stare svegli. Il sonno nasce dall'ubriachezza del girare sempre
attorno a se stessi e dal restare bloccati nel chiuso della propria
vita e dei propri problemi……..
L'Avvento ci invita ad
allargare la mente e il cuore per aprirci a nuovi orizzonti. Non ci
viene chiesto di fuggire dai nostri giorni e tanto meno di
proiettarci verso mete illusorie. Al contrario, questo tempo è
opportuno per avere un senso realistico di sé e della vita in questo
mondo, per porci domande concrete su come e per chi spendiamo la
nostra vita……
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mons. Antonio
Ribaldi
Vegliate e pregate, Gesù è vicino
…………Nel Vangelo
Gesù ci ammonisce su quanto avverrà nella sua ultima venuta alla
fine dei tempi. Ma noi sappiamo che a quel giorno ci prepariamo
ora, perché la vita è un continuo 'tempo di avvento', attesa di Dio.
Viene da domandarsi seriamente. interessa ancora qualcuno l'amore di
Dio che si fa vicino, come uno di noi, con il Natale di Suo Figlio
Gesù? Fa ancora sussultare il cuore di gioia sapere che - anche se
praticamente non ne teniamo conto - siamo con certezza 'nel Cuore
del Padre'? Riempie ancora di sorriso la nostra vita il desiderio -
almeno - di avere Dio vicino?........
Credo proprio che
l'Avvento sia il tempo in cui Dio cerca, in modo speciale, di farsi
strada per trovare l'angolo di casa nostra dove poter finalmente
nascere. E che stupendo Natale, per noi, se trovasse posto!
Forse si nasconde dietro i dubbi o le sofferenze che tante volte
rendono scura la nostra esistenza, come se la vita fosse una domanda
in cerca di risposta……..
Preghiamo:
Padre nei cieli, tutti
guardiamo con attesa al futuro: abbiamo bisogno di speranza. Attorno
a noi vediamo tanti problemi nelle persone, nelle famiglie, nella
vita sociale e politica. A volte abbiamo l'impressione che il male
sia più forte del bene, che l'egoismo prevalga sull'amore, che la
discordia distrugga la pace. Abbiamo bisogno di speranza. Nel Tuo
Figlio, fatto uomo per noi, Tu ci hai fatto una promessa di bene:
rafforza la nostra fiducia in Te, alimenta la nostra speranza.
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Agenzia SIR
……… Chi non conosce la
paternità di Dio vive il tempo "senza un padre" perché non sa di
venire da lui e di tornare a lui. L'uomo tramortito dalla paura è
curvato sotto il peso dell'angoscia. Ha paura di vivere, forse più
che di morire……. I fatti che disorientano e spaventano, per noi
cristiani sono il segno che l'ora della salvezza si avvicina……….. È
la vita che non porta da nessuna parte che spaventa fino alla morte;
è la mancanza di speranza che uccide. La liturgia dice al cristiano,
con assoluta sicurezza, dove nasce e verso dove è diretto.…….. Tempo
di attesa, l'Avvento è tempo di gioia perché ogni venuta di Cristo è
dono di grazia e di salvezza, ma è anche tempo d'impegno perché ci
spinge a vivere il presente come tempo di responsabilità e di
vigilanza. La "vigilanza" sta a dire la necessità - l'urgenza! - di
un'attesa viva ed operosa…. Il modello dell'avvento e dell'attesa
sono le donne, le madri. Loro sanno cosa vuol dire
aspettare…..
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II domenica
d’Avvento Anno C
6 Dicembre 2009
Lc
3,1-6
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Enzo
Bianchi
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III domenica
d’Avvento Anno C
13 Dicembre 2009
Lc
3,10-18
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P. Gregorio Battaglia
Omelia (audio)
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mons. Vincenzo
Paglia
E noi che cosa dobbiamo fare?
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mons. Antonio Riboldi
Natale è vicino: che cosa dobbiamo fare?
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IV domenica
d’Avvento Anno C
20 Dicembre 2009
Lc 1,39-45
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P. Gregorio Battaglia
Omelia (audio) |
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Natale del Signore
25 Dicembre 2009
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mons. Vincenzo
Paglia
Omelia della Veglia della Notte di Natale
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Enzo Bianchi
Omelia della Veglia della Notte di Natale
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P. Gregorio Battaglia
Omelia della Messa dell'Aurora (audio)
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Sacra Famiglia Anno C
27 Dicembre 2009
Lc 2,41-52
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Maria SS. Madre di Dio
1 Gennaio 2010
Lc 2,16-21
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P. Gregorio Battaglia
Omelia (audio)
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Enzo Bianchi
Maria Madre di Dio
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II Domenica dopo Natale
SS. Nome di Gesù
3 Gennaio 2010
Gv 1,1-18
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