I FLORIO, LA BELLA EPOQUE

IL BOOM SPORTIVO-TURISTICO

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5 MAGGIO 1906 TARGA FLORIO

CIRCUITO DELLE MADONIE

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I FLORIO, LA BELLA EPOQUE - IL BOOM
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ALBO D'ORO DAL 1906 AL 1930
I FLORIO DI SICILIA
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I Florio a Palermo, in Sicilia ed in Italia furono considerati i più ricchi.
Nel 1903, infatti, la ditta Ignazio & Vincenzo Florio figura nei ruoli della ricchezza mobile con un imponibile molto elevato.
Don Ignazio Florio sposò la bellissima Franca Jacona Di San Giuliano detta la "Stella d'Italia" e da d'Annunzio "l'Unica" per il suo fascino eccezionale.
Nel loro villino del parco dell'Olivuzza donna Franca e don Ignazio accolsero di volta in volta Zar, Imperatori, Sceicchi, Maragià nonché Giovanni Boldini, il Re della tavolozza e del pennello, venuto da Parigi a ritrarre le favoleggiate sembianze di Donna Franca e delle altri Venere palermitane.

Si racconta che lo Zar Nicola di Russia restò così affascinato della sala da pranzo esistente nella vllla dei Florio, che ne volle una eguale nella sua dimora imperiale di Pietroburgo e la chiamò "Sala Arenella".
La Palermo degli anni dieci potè permettersi, come poche altre città di lasciare sfilare sulla passerella della mondanità la più favolosa schiera di bellezze muliebri che si fosse mai vista le Nobil Donne: Florio, Trigona, Ganci, Paternò, Arenella, Mazzarino, Cutò, Scalea, Trabia e così via….
Tante furono le iniziative dei Florio tra cui la più duratura fu il boom - Sportivo-turistico.

Si legge nel Giornale di Sicilia del 7 maggio 1906: "il cavaliere Vincenzo Florio ha l'anima di grande sportivo e da lui perviene alla Sicilia un soffio di modernità che finora non si era sentito"

Non bisogna dimenticare che furono quelli gli anni in cui un certo tipo di propaganda, che trovò il suo massimo esponente in d'Annunzio e nel movimento futurista, contribuì a diffondere l'amore per la macchina simbolo di progresso di civiltà, la gloria del bel gesto e la passione per sports quali l'automobilismo ed il volo che inclusero specie a quei tempi, una buona dose di rischio e molta audacia.

Tutti i più grandi piloti si cimentarono nel circuito della Targa Florio; Taruffi, Bonetto, Cagno, Nazzaro, Lancia, Ceirano, Brivio, Biondetti, Varzi, Nuvolari, Masetti, Campari, Boillot e tanti altri.

Scrive M.Taccari:
"la componente mondana dei raduni annuali al traguardo di Cerda era ovviamente, elemento non secondario del successo dell'avvenimento.
La notte della Targa Palermo si svuotava. La lunga strrada che attraverso Termini Imerese raggiunge le prime propaggini delle Madonie, sfogava la diaspora dei palermitani di tutti i ceti, la cui improvvisa accensione sportiva trascinava, insieme alle rispettive provviste e cibarie da pic-nic, fittissime folle verso il teatro della corsa precipitosa, le cui medie orarie sgomentavano la gente ben pensante: sessanta chilometri l'ora!
Cerda quel fatidico giorno, diventava oltre tutto un singolare convegno di eleganze muliebri."
 

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