STORIA
DI ROMA Rivolte
e repressioni in Spagna
La situazione spagnola - La rivolta dei lusitani - La caduta di Numanzia
Come
si ricorderà, la seconda guerra punica era stata combattuta anche
sul suolo iberico, e parte di esso, la zona meridionale in particolare,
era stato conquistato dai romani. Nel
154 a.C. la pace si spezzò. Una serie di comandanti romani iniqui
e crudeli incoraggiò la rivolta che partì dalle terre
lusitane
(l'antico Portogallo) e si allargò ai celtiberi (zona centrale
dell'Iberia). La rivolta era comandata da un abile
comandante lusitano di orgini popolari di nome Variato. Ma
i guai per Roma non si limitavano alla rivolta dei lusitani, fin dal
142 Cecilio Metello combatteva nel nord dell'Iberia e aveva conquista
gran parte dei territori, ad eccezione di alcune città: tra queste
la più importante era Numanzia, a sud del medio corso dell'Ebro.
Nel 137 a.C., un grande esercito al comando del console Caio Ostilio
Mancino fu circondato e costretto ad arrendersi, e per altri quattro
anni la situazione non ebbe sviluppi significativi. Con
la caduta di Numanzia i romani posero fine alle rivolte ed estero il
loro dominio in Spagna alle regioni del nord. Fu
il termine del primo periodo di espansione che vide i romani acquisire
una netta supremazia nel Mediterraneo trasformando profondamente le
attitudini di una stato che fino a un secolo e mezzo prima estendeva
i suoi domini alla sola Italia. |