Martin
Martin
Luther nacque in Sassonia, ad Eisleben. Nel 1505 entrò nel convento
agostiniano di Erfurt, nel 1512 divenne dottore in teologia. Fu poi
insegnante all'Università di Wittemberg, dover rimase per tutta
la vita, salvo il breve periodo passato a Wartburg per nascondersi dopo
la scomunica ricevuta in seguito alla pubblicazione delle sue tesi scismatiche. Cenni
sulla Riforma.
Lutero
fu l'artefice dello scisma protestante, l'iniziatore della Riforma.
I
quattro punti cardinali della religione Protestante e della teologia
di Lutero sono: Solus Christo, Sola Scriptura, Sola
gratia, Sola fide. 1. SOLUS CHRISTUS: solo Cristo Solo Cristo è l'unico Maestro. Di fronte alla proliferazione degli insegnamenti della dottrina cattolica, Lutero vuole riportare al centro dell'esperienza religiosa autentica la sola figura di Cristo, unico Maestro per l'uomo. Se Cristo è l'unico Maestro allora anche le gerarchie ecclesiastiche sono da riformare, in quanto nessuno può sostituirsi o sovrapporsi al suo insegnamento. La Chiesa deve quindi rinunciare a difendere se stessa e la sua tradizione per farsi serva del Vangelo, il quale annuncia l'unica e autentica verità di fede, ovvero che Dio si è fatto uomo in Cristo. La considerazione di Lutero riguarda il fatto che la Chiesa, come istituzione temporale, ha più che altro consolidato, nel corso della sua storia, il valore delle tradizioni e dei suoi apparati a scapito della figura e della Parola di Cristo, l'unica e vera Parola, l'unico vero insegnamento. Se Cristo è l'unico Maestro, nessun altro che non sia la sua stessa Parola evangelica può porsi tra Cristo e l'uomo: ecco che i pastori protestanti sono solamente i portatori della parola di Cristo e non suoi ministri temporali o intermediari. 2. SOLA SCRIPTURA: sola Scrittura Se
Cristo e la sua Parola evangelica sono i soli Maestri dell'uomo, e nulla
si può porre come intermediario tra l'uomo e il Cristo, allora
l'unica forma di insegnamento veramente autentica sono le Sacre Scritture,
ovvero la Parola di Dio rivelata direttamente agli uomini. Dunque
il contenuto dell'Antico Testamento e del Vangelo (il Nuovo Testamento)
si devono porre al di sopra della Chiesa stessa come unico faro che
guida il credente. Si veda anche la teologia di Karl Barth per un recupero di queste tematiche. 3. SOLA GRATIA: sola Grazia Sola gratia justificat ("solo la Grazia divina salva"). Gli uomini non possono salvarsi da sé, attraverso le buone opere terrene, perché solo Dio è l'unico giudice. Se non fosse così l'ultima parola sulla salvezza dell'uomo spetterebbe all'uomo stesso, e la fede sarebbe svuotata dal significato di completo abbandono a Dio e alla Sua volontà suprema. "L'uomo non può contribuire in alcun modo alla propria salvezza, non ha alcun merito; tutte le sue opere, in quanto dovute alla sia iniziativa, sono incapaci, anche se 'buone', di sostituire la fede e produrre la salvezza. Dalla fede possono scaturire le opere veramente buone; ma dalle opere non scaturisce la fede che salva." (E. Severino, La filosofia antica e medioevale). Dunque
solo a Dio spetta la capacità di giudicare, la capacità
di salvare l'uomo, sia esso giusto che peccatore. Il peccatore non può
salvarsi cambiando condotta di vita, egli è, come tutti gli uomini
nelle mani di Dio, Lui solo giudice supremo di tutti gli uomini, sia
giusti che ingiusti. Il
concetto di predestinazione verrà poi ripreso da Giovanni Calvino,
il quale "vede nel successo dell'uomo
nel suo lavoro la prova della predilizione divina, e cioè del
suo essere predestinato al premio eterno." (E.
Severino, La filosofia antica e medioevale).
Come noterà Max Weber, questo concetto influenzerà effettivamente
lo "spirito del capitalismo", il quale si fonda su un'etica
protestante. 4. SOLA FIDE: sola fede Alla
luce di questo discorso, la fede non una virtù propria dell'uomo,
una decisione presa in completa autonomia rispetto alla volontà
divina, non è, in sostanza, un atteggiamento che possa garantire
una ricompensa ultramondana ("la
fede non dà ricompense", ricorderà
Lutero). L'uomo
è sia peccatore che giusto, vive allo stesso tempo la condizione
di peccatore e di salvato da Cristo, questo equilibrio tra peccato e
fede nella salvezza è il significato ultimo della condizione
umana (si veda anche la teologia dialettica di Karl
Barth).
|
Scheda
di Synt - ultimo aggiornamento 08-12-2004
|