Sigmund
Freud
nasce a Freiberg, in Moravia. La sua famiglia, di origini ebraiche,
si trasferisce qualche anno dopo a Vienna. Nel 1886 si sposa con Martha Bernays, da cui ebbe sei figli (da ricordare Anna Freud, che portò avanti il lavoro del padre nel campo della psicoanalisi infantile). Nel
1895, tornato a Vienna, pubblica assieme a Josef Breuer gli Studi
sull'isteria che segnano l'inizio della scoperta della psicoanalisi. Il
fatto che portò alla nascita della psicoanalisi è la celebre
guarigione di una paziente, Anna O. Nel
1900 Freud pubblica l'Interpretazione dei sogni, il testo che
segna ufficialmente la nascita della psicoanalisi. La nuova teoria faticherà
a imporsi e troverà non poca resistenza in ogni campo, sopprattutto
a causa dei risvolti rivoluzionari legati alla scoperta della sessualità
infantile. Nel 1933, a Berlino, si bruceranno, tra gli altri, anche i libri di Freud. Malgrado la sua ristrosia a lasciare Vienna, partirà con la famiglia per Londra nel 1938, dove morirà un anno dopo. Opere
principali: L'Interpretazione dei sogni (1900); Psicopatologia
della vita quotidiana (1901); Tre contributi alla teoria sessuale
(1905); Il motto di spirito e le sue relazioni con l'inconscio (1905);
Totem e tabù (1913); Per la storia del movimento psicoanalitico
(1914); Al di là del principio del piacere (1920); L'Io
e l'Es (1923); L'avvenire di un'illusione (1927); Il disagio
della civiltà (1930); Lezioni introduttive alla psicoanalisi
(1932). * Sommario 1. La psiche come entità autonoma: l'altro dentro di noi 2. Prima topica. Conscio, inconscio e preconscio: la struttura ad iceberg della psiche 3. La nevrosi, la rimozione e l'equilibrio psichico: come ti seppellisco il trauma 4. La sublimazione: l'elaborazione creativa del trauma 5. Principio di piacere e principio di realtà: volere e potere 6. Il metodo psicoanalitico. La talking cure: parla che ti passa 7. Il sogno: il sogno come luogo degli indizi 8. Eros e Thanatos: l'eterna lotta tra il bene e il male 9. Seconda topica. Io, Es, e Super-io: me, lui e l'altro 10. Il cammino della sessualità: dalla fase orale a quella genitale 11. Totem e tabù: la morale è castrazione *
Partendo da un ambito prettamente medico la psicoanalisi ha finito per rivestire una importanza sempre maggiore per la vita degli uomini: la scoperta rivoluzionaria che la psiche nasconde in sé più livelli autonomi, indipendenti dalla volontà conscia del quotidiano, non poteva che costringere a rivedere molte delle opinioni che l'uomo si era fatto sulla propria libertà di scelta, sul fondamento delle proprie leggi morali, sulle reali intenzioni di ogni suo atto. La psicoanalisi fu ed è in qualche modo il tentativo di riempire un vuoto, la speranza di poter risolvere entro se stessi ogni conflitto manifestatosi all'esterno, nella realtà, attraverso un atteggiamento esclusivamente laico e scientifico. Sul fatto che la psicoanalisi sia realmente riuscita a dare qualche risposta ai suoi frequentatori abituali e interessati non possiamo dare risposte certe, indubbia è la sua importanza non solo in ambito medico, ma sopratutto in ambito filosofico.
La
psiche umana non è del tutto trasparente. Non tutto ciò
che sentiamo e crediamo di intendere in superficie è in sé
compiuto e completamente chiaro. Freud, come prima suddivisione, formula la prima topica (nel senso di toponomastica, dislocazione e individuazione di luoghi psichici): la psiche è suddivisa in conscio, inconscio e preconscio. L'Inconscio. L'inconscio è la parte sommersa della pische: i suoi scopi sono autonomi e nascosti alla coscienza superficiale. L'inconscio è un ribollire sommerso di esperienze rimosse perché spiacevoli e di logiche autonome e parzialmente affioranti nei sogni. Il Preconscio. Il preconscio sono i ricordi non completamente consci ma facilmente richiamabili in superficie, come ad esempio desideri e sentimenti dominanti in rapporto alle singole fasi e circostanze della vita. Il Conscio. E' la parte superficiale della psiche, la coscienza, l'ordinaria percezione dei pensieri, con il loro flusso interminabile di idee e azioni conseguenti.
Questo stato della psiche è alla base di nevrosi, psicosi e isterie, ovvero malattie dell'animo legate ad uno squilibrio, a un trauma, ad uno sfogo impedito da una rimozione. La
nevrosi è quindi quel malessere della psiche che insorge quando
ci nascondiamo un trauma. Il
concetto di nevrosi porta a rivoluzionare il nostro concetto equilibrio
mentale: ben presto ci si accorgerà che pochi di noi sono realmente
immuni da manie e nevrosi più o meno fastidiose. La sublimazione, come già accennato nel punto precedente, è lo sfogo creativo di una nevrosi o comunque di una situazione rimossa. Essa si distingue quindi dalla nevrosi per il fatto di portare ad un comportamento positivo, conforme alle norme della vita reale, e non negativo-distruttivo. Mentre la nevrosi è quindi da ritenere una malattia, la sublimazione rappresenta la rielaborazione positiva (o meglio realistica) dello stesso processo nevrotico. Il
processo di sublimazione sarebbe dunque alla base dell'ispirazione artistica,
ma anche di ogni comportamento utile alla vita, come la passione per
una certa organizzazione del proprio lavoro, le passioni sportive, gli
hobbies in generale.
Tutte le scelte della psiche sono dettate dal principio del piacere: l'uomo desidera la sua felicità, l'appagamento immediato e incondizionato dei suoi desideri, ma tale desiderio si scontra quasi sempre con la realtà, ovvero con le costrizioni morali e le tradizioni sociali che sono ostili alla pieno soddisfacimento del piacere (desideriamo così intensamente è aldilà di ogni morale che è inevitabile non ottenere quasi mai ciò che volgiamo). Il
principio del piacere si scontra con la realtà e ne deriva l'inevitabile
frustrazione dei desideri.
Il metodo psicoanalitico utilizzato da Freud si discostava di molto dai precedenti metodi di cura: se prima di Freud isteria e nevrosi erano curate con l'ipnosi o adirittura con l'elettroshock, con Freud la cura divenne meno cruenta e più raffinata. Freud introdusse la talking cure (la cura delle parole), ovvero lasciava che i propri pazienti, opportunamente rilassati e distesi comodamente su un divano (il famoso lettino dell'analista), dessero libero sfogo alle parole e alle loro idee, tentando di vincere l'azione di censura delle tradizioni, della morale e degli imperativi sociali che impedivano ai fatti raccontati di presentarsi per ciò che erano. L'azione di tali imperativi ostacolava spesso la soluzione di un trauma rimosso, il trauma incontrava resistenza nel venire alla luce: lasciando che le parole fluissero per associazione di idee, senza alcuna logica che non fosse spontanea, permetteva a Freud e al paziente di portare a galla verità che neppure si credevano di avere nascoste. Importante per tale lavoro di recupero del trauma era un certo rapporto di amore ed odio che si instaurava tra il paziente e il medico (il transfer già accennato): lungi da costituire un ostacolo alla terapia, Freud riteneva un certo grado di transfer essenziale alla guarigione del paziente. La cura così strutturata appariva dunque come un lavoro sul paziente, che da soggetto passivo diventava soggetto attivo: il paziente, con l'aiuto del terapeuta, si curava da sé, da sé poteva arrivare alla soluzione del suo stesso trauma. Il
sogno riveste una grande importanza per la psicoanalisi.
Nel sogno
l'inconscio riaffiora in parte, grazie ad un allentamento della censura
diurna normalmente esercitata dalla coscienza. Benché
ogni sogno sia in sé compiuto e irripetibile, vi sono cinque
regole che si possono utilizzare per la sua interpretazione: 1.
La condensazione, ovvero interpretare la tendenza del sogno
a diluire elementi che sono altresì accomunabili fra loro; Per mezzo di queste cinque regole la psicoanalisi può indagare le cause inconscie di un trauma attraverso la via maestra del sogno. Ad
un certo punto del suo lavoro, Freud si accorse
che la psiche non era solo governata da una pulsione (=impulso
incontrollato e primordiale) al piacere,
ma anche da una pulsione distruttiva, una pulsione di morte.
Nel
1923, con la pubblicazione de L'Io e l'Es, Freud individua altri
tre luoghi psichici, i quali non andavano a sostituire la prima topica,
ma la integravano. Il Super Io. Il Super-Io è la censura morale, l'insieme dei divieti sociali sentiti dalla psiche come costrizione e impedimento alla soddisfazione del piacere. L'Io.
L'Io è la coscienza mediatrice che si trova tra l'incudine dell'Es
e il martello del Super-Io.
Altro
punto di vista rivoluzionario fu la scoperta che molti dei nostri comportamenti
comuni sono in realtà dettati da impulsi di origine sessuale. Fu
una scoperta scioccante, un'ipotesi di lavoro che costò parecchio
a Freud in termini successo accademico: Freud definiva il bambino come
un perverso polimorfo, ovvero un individuo che, data la mancanza
di una censura morale consolidata, esplorava ogni via del piacere corporeo
(la libido) senza sensi di colpa. La
fase anale
va dai due ai quattro anni: è la fase in
qui il bambino impara a controllare la ritenzione delle feci
(l'educazione al vasino). E' il periodo in cui incassa i
primi si e i primi no, ciò che può e ciò che non
deve fare. Tutto questo implica il raggiungimento di una certa autonomia
psicologica. La fase di latenza va dai sette agli undici anni: i bambini si concetrano sull'apprendimento dei comportamenti sociali e trascurano momentaneamente quelli di natura sessuale. La fase genitale va dagli undici anni fino all'età matura: è la fase del pieno sviluppo sessuale, del piacere attraverso i genitali, della masturbazione e del primo rapporto: l'adolescenza, la giovinezza e l'età adulta.
Che
cos'è la religione per Freud? La religione
non è altro che una delle molte sublimazioni messe in atto dalla
psiche, un andare incontro alla realtà vissuta come castrazione
delle pulsioni dell'Es (opinione vagamente nietzschiana). L'insegnamento
filosofico che si può trarre dalla psicoanalisi è dunque
che dietro ad ogni apparente volontà cosciente vi è pur
sempre una volontà autonomamente caotica (Shopenhauer...).
Ciò che l'uomo percepisce in sé come qualità divina, come ad esempio il suo consacrarsi ai più alti ideali, è in realtà il frutto di un lavoro molto più umano e in certo qual modo meschino (gli ideali sono la sublimazione di pulsioni immorali, quindi una loro trasfigurazione in qualcosa di falsamente più alto ma in realtà sempre animalesco). |
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di Synt - ultimo aggiornamento Febbraio 2004
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