Lunedì
18 Luglio 2011
Sebastiano Rossi e Nicola Penta assolti dal reato di
minaccia
CESENA - Seba
Rossi e Nicola Penta sono stati assolti. Si è concluso il processo che
vedeva imputato Sebastiano Rossi accusato per reato di minaccia. I fatti
in questione risalivano al 2006. il Tribunale di Cesena ha stabilito in
data odierna l'inconsistenza delle accuse e l'innocenza degli imputati.
Giovedì
7 Luglio 2011
Sebastiano Rossi talent-scout per il Milan
MILANO - Seba
Rossi torna a casa. Il club rossonero più titolato al mondo e l'uomo dei
929 minuti di imbattibilità si sono riabbracciati. Il Milan ha voluto
richiamare Rossi come osservatore, con interesse particolari per i
portieri e per il settore giovanile. Un rapporto professionale che rinasce
dopo anni di battaglie, vittorie e gran parate conseguite dal Campione di
Cesena. Davvero un gesto di grande amore da parte della società di Via
turati, che ha voluto dare fiducia a Seba dopo le ultime disavventure.
Rossi, uscendo dalla sede del Milan ha avuto modo di incontrare Mino
Raiola, agente di molti calciatori tra i quali Zlatan Imbrahimovic, che
gli ha garantito di sistemarlo se Seba avesse intenzione di intraprendere
la carriera da allenatore. In autunno Rossi avrebbe intenzione di iniziare
il Corso per diventare tecnico di Serie A, anche se al momento sembra più
interessato al settore giovanile. A fine mattina Seba ha pranzato da
"Giannino" e quando alcuni tifosi gli hanno intonato il coro a
lui dedicato Seba si è commosso.
In
bocca al lupo Seba per questa nuova avventura!!!!
Lunedì
20 Giugno 2011
Seba in tribunale: si conclude con un patteggiamento
CESENA - Ha
atteso fino
all’ultimo, in ultima fila. Buono buono, Sebastiano Rossi, arrestato il
7 maggio scorso dopo una lite al bar Mascherpa di corso Garibaldi. Ha gli
spilli degli occhi diretti verso il giudice monocratico del tribunale di
Forlì Massimo De Paoli. E verso i suoi legali, Marco Martines e
Alessandro Sintucci. Che poi — verso le 13 — s’avvicinano al togato,
col pm (Marina Tambini), per discutere del patteggiamento. «E l’imputato? C’è?» chiede il giudice De Paoli. Non
accorgendosi dei 198 centimetri dell’ex portierone campione del mondo,
d’Europa e d’Italia col Milan. «Sì sì, ci sono ci sono» fa Rossi,
premuroso, alzando la mano. «È fatta?» chiede ai suoi avvocati
Sebastiano Rossi, 47 anni il prossimo 20 luglio, teso come davanti a un
calcio di rigore — e ne ha parati parecchi. Sorridono i legali. Non è
ancora fatta. Lo sarà solo nel pomeriggio. Verso le 18. Quando il giudice
De Paoli ratifica l’accordo tra le parti. In gergo, patteggiamento:
Sebastiano Rossi dovrà allo Stato 14mila euro (250 al giorno) commutando
così una condanna a 56 giorni di reclusione per lesioni e resistenza. Non
doversi procedere invece per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale.
Rossi ha infatti devoluto 300 euro simbolici all’Arma dei carabinieri e
risarcito la parte lesa, un carabiniere fuori servizio, assistito
dall’avvocato Riccardo Luzi.
Lunedì
30 Maggio 2011
Sebastiano
di nuovo in tribunale
CESENA -
Seba Rossi torna oggi davanti al
giudice. Non si tratta della lite del bar Mascherpa,
ma di un processo che lo vede imputato insieme all'amico Nicola Penta, ex
bodyguard e personal manager di Eros Ramazzotti, "l'orecchio" di
Moggi nel processo di Calciopoli. I capi d'imputazione sono pesanti: sequestro
di persona con tentata violenza privata, lesioni, ingiurie, minacce gravi
e continuate in concorso. Del primo reato dovrà rispondere il solo
portiere.
I fatti risalgono ad una serie di episodi che sarebbero avvenuti tra
il 2004 e il febbraio 2006. Sono accusati, in particolare, di aver
intimorito diverse persone, tra Cesena e Cesenatico, anche con armi
improprie. Insieme a questo c’è un’altra ipotesi di reato, quella di
sequestro di persona che si riferisce ad un episodio avvenuto al bar Roma,
all’epoca gestito proprio dai due amici, nel febbraio del 2006. In
quell’occasione pare che Rossi abbia chiuso in una specie di sgabuzzino
due cameriere perché era arrabbiato per l’atteggiamento, forse troppo
accondiscendente, che una di loro aveva tenuto con un cliente. Si parla di
uno scatto di gelosia, ma tutto rimane abbastanza vago, dato che una delle
ragazze presenti durante la serata, davanti al pm tempo fa, ha descritto
la stessa scena (anche se non ha potuto seguirla tutta) con toni molto più
blandi.
I due si presenteranno alle 9,00 di questa mattina in tribunale a Forlì
davanti al pubblico ministero onorario e al giudice Dovesi. A difendere
Sebastiano Rossi è l’avvocato Marco Martines, per Penta sarà presente
Alberto Bricchi e Giulia Giacalone. Questa mattina saranno sentiti i testi
del pm, una quindicina in tutto, tra cui lo stesso Passerini (difeso
dall’avvocato Piero Monteleone), le bariste e i testimoni che erano
presenti al bar al momento dei fatti.
Lunedì
23 Maggio 2011
Tutto
rinviato per Seba. Se ne riparlerà il 20 giugno
CESENA - Tutto
rimandato al 20 giugno. Questo quanto emerso dall'udienza di questa
mattina del Tribunale di Forlì in merito all'aggressione,
avvenuta la sera del 7 maggio, di Seba Rossi a un carabiniere.
Il
giudice
ha accolto la richiesta degli avvocati di Sebastiano Rossi. All’origine
del rinvio la decisione circa l'importo da elargire come risarcimento
danni in favore del militare.
Mercoledì
18 Maggio 2011
Rossi
mette la testa a posto:
'Basta con la vita spericolata' Intervista da "Il resto del
Carlino"
CESENA
- Sebastiano
Rossi è un colosso di un metro e 98 per un quintale e oltre. L’irruenza
e la nomea di kamikaze gli sono rimasti appiccicati addosso dal suo
glorioso passato di portierone pluriscudettato del Milan anni Novanta (ha
ancora il record d’imbattibilità in serie A). Ma nella notte tra il 7 e
l’8 maggio è incappato in un clamoroso autogol: è finito in cella di
sicurezza con l’accusa di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale
per aver sferrato un pugno in faccia a un carabiniere. Dopo qualche drink
di troppo, si era rifiutato di smettere di fumare il sigaro all’interno
di un bar di Cesena. Ora Rossi si confessa, parlando con la sua amata
cagnolina Sara in braccio, nella sua casa di Cesena, in una stanza che
ospita una collezione di crocifissi e immagini sacre.
A mente fredda,
cosa pensa di quanto accaduto?
«Mi assumo le mie responsabilità ma non avrei mai pensato che per
una banalità venisse fuori un manicomio! Ho chiesto un caffè ma mi è
stato detto di uscire dal bar perché avevo il sigaro in mano, e da lì è
scoppiato un caos di cui ora pago le conseguenze».
Non crede che
tutto ciò sia dovuto al suo carattere, definito da molti ‘sopra le
righe’?
«Mi ritengo una persona educata e ci tengo al rispetto del prossimo,
ma forse il mio atteggiamento goliardico spesso viene scambiato per
arroganza. Ho sofferto molto per questa storia, soprattutto per aver
colpito il maresciallo dei carabinieri. Se potessi tornare indietro, non
lo rifarei».
E’ sinceramente
pentito?
«Sì, ho imparato la lezione. Io e il maresciallo abbiamo già fatto
pace. E’ successo subito dopo ‘il fattaccio’. Ci siamo dati la mano
e ci siamo abbracciati e abbiamo stabilito che presto ci incontreremo sul
ring con caschetto e guantoni per una sfida tra leoni».
Lei deve
rispondere anche di pesanti accuse per fatti che risalgono al 2006:
sequestro di due sue ex dipendenti all’interno di un bar. Come vive
questo momento?
«Per quanto riguarda questo vecchio caso, confido nella giustizia e
mi professo innocente. Sono stato coinvolto in una vicenda di cui non
sapevo nulla e sono sicuro che la verità verrà fuori. Per la storia del
sigaro, spero che finisca tutto presto e bene perché sono veramente
rammaricato per ciò che è successo. In Tribunale ho persino pianto».
Quali sono i suoi
progetti futuri?
«Il mondo del calcio mi manca moltissimo e mi piacerebbe poter
lavorare a Cesena. Il mio sogno sarebbe allenare le giovanili. Spero di
incontrare presto Igor Campedelli (presidente del Cesena Calcio, ndr) per
parlarne. Intanto, a luglio, parteciperò al Master di Coverciano per
l’abilitazione ad allenatori professionisti di Prima Categoria. Ho
voglia di avere un impegno fisso, visto che da 4-5 anni non lavoro».
C’è qualcuno
accanto a lei in questo momento difficile?
«Sì, frequento una persona da circa un mese che ha avuto la forza di
starmi vicino in questa storia, così come la sua famiglia. Sono delle
persone splendide».
Dopo l’arresto
lei è sparito dalla circolazione, dov’era finito?
«Sono stato in un posto tranquillo, in cui sto per tornare fino a
sabato prossimo. Ho bisogno di riflettere e di rilassarmi per affrontare
ciò che mi aspetta. Comunque, in realtà, io sono sereno perché so cosa
ho fatto e credo nella giustizia. Sono un ragazzo vivace ma onesto. Per
fortuna ho dei familiari e degli amici meravigliosi che mi sono stati
sempre vicini e che anche in quest’occasione mi sostengono e mi danno
consigli».
Continuerà a
fumare il sigaro?
«Lo farò solo nelle occasioni particolari e, soprattutto, senza
arrecare disturbo».
Lunedì
9 Maggio 2011
Sebastiano
Rossi esce dal tribunale e si scusa
FORLI’
- Sebastiano è entrato in
aula poco prima delle 13,30. Trenta minuti sono bastati per rinviare
l’udienza al 23 maggio per la richiesta dei termini della difesa
avanzata dai suoi legali. Alle 14,00 Seba Rossi è uscito dal tribunale di
Forlì. All’esterno ci sono diversi testimoni della lite, dipendenti
e frequentatori del Bar
Mascherpa, dove vi è stato un incontro rappacificatore tra Seba e gli
altri protagonisti della lite di sabato scorso. Rossi si è scusato con il
militare ferito alla bocca nel corso della colluttazione, ed anche con il
personale del bar, incontrati all’uscita del tribunale e pronto a
testimoniare su quanto successo. Dopo aver abbracciato il maresciallo,
Seba ha quindi si avvicinato
gli altri, chiedendo scusa a tutti, stringendo la mani a tutti,
successivamente lascia Forlì accompagnato dai parenti. L’ex Cesena e
Milan è visibilmente provato da quanto è successo nelle ultime ore. I
legali di Sebastiano, Sintucci e Martines, hanno chiesto i termini della
difesa e il processo è stato aggiornato a lunedì 23 maggio. Convalidato
nel frattempo l’arresto, senza ulteriori limitazioni della libertà
personale.
Sabato
7 Maggio 2011
Sebastiano
Rossi è stato arrestato
CESENA - Notte in cella per l'ex portiere
del Milan, Sebastiano Rossi. Rossi è stato arrestato a Cesena per aver
preso a pugni un maresciallo dei carabinieri in borghese in un bar del
centro della città romagnola. L'ex calciatore 47enne stava fumando un
sigaro. La barista lo ha pregato di uscire, ma lui le ha risposto a male
parole. Il militare è intervenuto qualificandosi ma Rossi gli ha
sferrato un pugno alla bocca ed è stato arrestato.
Il carabiniere era seduto poco distante
ad un altro tavolo ed è intervenuto in difesa della barista e nel
tentativo di calmare Rossi. Ne è seguito un diverbio e poi l'ex
calciatore ha sferrato un pugno al militare. Quest'ultimo è riuscito
però ad immobilizzarlo e ha chiamato una pattuglia. Per Rossi sono
scattate le manette ed è stato portato in una cella di sicurezza nella
caserma della Compagnia carabinieri di Cesenatico.
Rossi, cesenate di nascita, domani sarà processato per direttissima:
dovrà rispondere alle accuse di aggressione e resistenza a pubblico
ufficiale. Subito dopo l'aggressione il maresciallo si è recato al
pronto soccorso dove gli sono stati applicati dei punti in bocca.
Mercoledì
27 Aprile 2011
Sebastiano
Rossi dice la sua su Cesena-Inter
CESENA - Due
partite di fila senza prendere gol. Al Cesena non capitava
dall’inizio del campionato, quando di gare consecutive con la porta
inviolata ne infilò tre: Quindi? «La squadra ha trovato solidità
difensiva»: Parola di Sebastiano Rossi, un cesenate che di fase difensiva
se ne intende e ad alti livelli. Con Baresi e Maldini in dodici anni di
Milan ha guidato la difesa rossonera alla conquista di svariati trofei,
tra cui cinque campionati e una Champions League.
E da ex portiere del
Diavolo, ma allevato a Villa Silvia e che nel Cavalluccio ha disputato
quattro stagioni, aspetta Cesena-Inter (quasi un derby per lui) con
fiducia: gliel’ha data la giornata di sabato quando anche lui, classe
’64, ha gioito per la vittoria bianconera a Bologna: «Quel derby l’ho
giocato anch’io ed è sempre una partita difficile, ma il Cesena sabato
è venuto fuori alla grande».
Rossi, mancano quattro partite.
Si salva il Cesena?
«Sì. Io ci credo».
I tifosi stanno impazzendo a
individuare la quota salvezza. Quale sarà?
«Dico 40 punti».
A Bologna che Cesena ha visto?
«E’ emersa una squadra con personalità. Che gioca il pallone
rasoterra e non lo butta via. Una formazione compatta, che sa quello che
vuole. Per questo credo nella salvezza. Il successo ottenuto coi rossoblù
è il frutto di questa compattezza che i giocatori hanno acquisito».
Ora i bianconeri avranno una
carica maggiore?
«Si impara dalle vittorie come dalle sconfitte. Ma avere la
meglio in un derby ti carica a molla».
Il 7 marzo scorso Ficcadenti ha
detto che in A ci si salva puntando sulla qualità più che sulla quantità.
Da ex veterano della massima serie che ne pensa?
«Ha ragione il mister. Il furore agonistico e il ritmo sono due
componenti importante, ma qui non sei più in B, sei in serie A. In questa
categoria devi essere ordinato, non puoi pasticciare quando hai la palla
nei piedi, altrimenti sono guai».
Arriva l’Inter sabato. Il
Cesena può mettere in difficoltà i nerazzurri?
«Sono fortissimi Eto’o e compagni, lo sappiamo. Anche in
difesa. Però Giaccherini, con le sue qualità, come corsa e dribbling, può
rendere la vita difficile anche a loro. Punterei su di lui sulla fascia,
su Malonga al centro e Parolo a supporto alle loro spalle».
Al resto penserà Antonioli?
«Alla sua età, solo il fatto di essere ancora lì mi porta a
doverlo applaudire. Ma la stima per lui non si ferma qui: è proprio un
grande portiere. E i grandi portieri sono quelli che giocano 38 partite su
38, quelli che ci sono sempre, dall’inizio alla fine e non mollano mai.
Come appunto Antonioli quest’anno».
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