Techla Schiprhost. “…Durante le mia carriera ho maturato l’interesse a capire come la pratica del corpo, la sua intelligenza conoscitiva possa definire e modificare il design tecnologico, possa sviluppare la tecnologia in sé; così come, parallelamente, voglio scoprire come la tecnologia cambia il nostro modo di pensare e usare il corpo. Per me lo scopo dell’arte interattiva è quello di arricchire l’interfaccia tecnologica dell’opera d’arte con i cinque sensi tipici del corpo umano. “Felt Histories” è una videoistallazione che ci permette di entrare in contatto con il cuore dell’opera, la pelle della macchina e quindi di percepire il confine tra quello che noi siamo, quello che percepiamo, e come ci risponde la macchina stessa…”.

  

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