Auguste Comte (Montpellier, 1798 – Parigi, 1857)
 

Auguste Comte, nato da famiglia cattolica e monarchica, vive il periodo del suo ingresso nella fase adulta in clima di Restaurazione, ma la sua predisposizione politica si può presto dire di tipo repubblicano-liberale ed egli è affascinato dalle idee rivoluzionarie.
Uno dei momenti chiave della sua vita è l’incontro con Saint-Simon, socialista, detto ‘il filosofo dell’industrialismo’, di cui diverrà segretario a soli 19 anni. La collaborazione continuerà per sette anni e si interromperà per divergenze sia intellettuali, sia legate a conflitti sulla titolarità di scritti e pubblicazioni.
La sua biografia è caratterizzata da una costante precarietà lavorativa come docente, da vicissitudini di tipo affettivo-sentimentale e da problemi relativi a crisi nervose, ma anche da una fama che arriverà ad oltrepassare i confini francesi.
Comte è passato alla storia come ‘il maestro del positivismo’, ma anche per essere stato colui che - dapprima in una lettera inviata all’amico Valat nel 1824, poi nel quarto dei sei libri della sua opera forse più nota, il Corso di filosofia positiva, pubblicato nel 1839 – ha coniato il termine di ‘sociologia’, precedentemente tradotta come fisica sociale.
All’interno delle sue ampie e documentate riflessioni è possibile individuare alcuni temi ed aspetti principali.
In primo luogo il metodo positivo, che caratterizza lo stadio finale e più alto della conoscenza umana, abbandona la ricerca delle cause, inafferrabili e si dedica ad evidenziare e descrivere le leggi naturali che regolano l’andamento di ogni fenomeno fisico e sociale.
L’oggetto di studio della sociologia, la regina delle scienze nello stadio positivo della conoscenza (che viene dopo quello teologico e quello metafisico), è la società, intesa come collettività umana irriducibile all’individuo e che tra le più rilevanti istituzioni di base ha la famiglia e la religione.
Nella consapevolezza che quella che egli sta vivendo è una società ‘di transizione’, che dalla società ‘teologico-militare’ porterà alla società ‘scientifico-industriale’, già visibile nei suoi caratteri fondativi, Comte ritiene che siano necessari due elementi per favorire lo sviluppo: l’ordine e il progresso, l’uno in relazione con l’altro.
Il ruolo della scienza positiva è quello, allora, di promuovere quella ‘rivoluzione educativo-intellettuale’ che, sola, può condurre al pieno ingresso nella società in cui la scienza avrà il potere spirituale, entro una condizione generalizzata di cooperazione sociale ed economica.

Antologia di brani

I brani riportati sono tratti da A. Comte, Corso di filosofia positiva, a cura di F. Ferrarotti, Utet, Torino, 1979 (I ediz. italiana: 1967), 2 voll. L’edizione originale è Cours de philosophie positive, Ed. Rouen, Paris, 1830-1842.