L'arrivo dei CCD in campo astronomico ha indubbiamente rivoluzionato il mondo della fotografia astronomica: il fatto di poter vedere subito il risultato di una esposizione, la profondità dei dettagli ripresi e soprattutto l'uso anche scientifico che si può fare con questo tipo di immagini mi ha fatto fare questo salto di qualità. Sono riuscito, con il mio newton da 250 mm, a superare la 19a magnitudine in molte delle mie immagini del profondo cielo e a riprendere quei fini dettagli che fino a non molti anni fa erano prerogativa solo dei telescopi professionali; il tutto sorprendentemente dal giardino di casa, con un cielo che già risente dei deleteri effetti dell'inquinamento luminoso. Nel 2001 acquistai il mio primo CCD; presi l'economica camera Mx512 della Starlight-Xpress corredandola del dispositivo di autoguida Star2000 e successivamente della interfaccia usb per velocizzare le operazioni di scaricamento delle immagini. Ai primi del 2003 acquistai una seconda camera, sempre della stessa marca; la mia scelta cadde sul modello Mx716 visto il buon rapporto prezzo/prestazioni; la camera è dotata di un sensore molto più sensibile della Mx512 che impiego tutt'oggi come valida autoguida. |