V Dulce
lignum (mangiatoia, barca, croce) |
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo. Perché con la
tua santa croce hai redento il mondo. Commento Il
legno ha avuto il suo considerevole peso anche nella vicenda terrena di Gesù…
Il grezzo legno di una mangiatoia lo ha visto nascere ed è stato la sua prima
culla, nel segno di una sconcertante semplicità; l'umido legno di una barca è
stato lo scenario frequente del suo ministero itinerante presso il lago di
Galilea, tra parabole e miracoli; il duro legno di una croce è diventato il suo
più atroce e crudele strumento di tortura, nell'abisso misterioso di un Amore
mai pienamente compreso e mai adeguatamente corrisposto, consegnato a quella
morte redentrice che avrebbe definitivamente riaperto l'accesso all'albero della
vita. Dal Vangelo secondo Luca (2, 1-7.15-16) In quei giorni un decreto di
Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo
primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano
tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era
della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea
salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare
insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel
luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio
primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché
non c’era posto per loro nell’albergo. Appena gli angeli si furono
allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: “Andiamo fino a
Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere”.
Andarono dunque senz’indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che
giaceva nella mangiatoia. Dal Vangelo secondo Matteo (14, 22-33) Subito dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull’altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù. La barca intanto distava già qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario. Verso la fine della notte egli venne verso di loro camminando sul mare. I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: “È un fantasma” e si misero a gridare dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro: “Coraggio, sono io, non abbiate paura”. Pietro gli disse: “Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque”. Ed egli disse: “Vieni!”. Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma per la violenza del vento, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: “Signore, salvami!”. E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: “Uomo di poca fede, perché hai dubitato?”.
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla
barca gli si prostrarono davanti, esclamando: “Tu sei veramente il
Figlio di Dio!”. Dal Vangelo secondo Luca (23, passim) Pilato parlò loro di nuovo,
volendo rilasciare Gesù. Ma essi urlavano: “Crocifiggilo, crocifiggilo!”.
Ed egli, per la terza volta, disse loro: “Ma che male ha fatto costui? Non ho
trovato nulla in lui che meriti la morte. Lo castigherò severamente e poi lo
rilascerò”. Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso;
e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta fosse
eseguita. Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirène che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci! Perché se trattano così il legno
verde, che avverrà del legno secco?”.
Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i
due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: “Padre,
perdonali, perché non sanno quello che fanno”.
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: “Non sei tu
il Cristo? Salva te stesso e anche noi!”. Ma l’altro lo rimproverava:
“Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente,
perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla
di male”. E aggiunse: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo
regno”. Gli rispose: “In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso”.
Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta
la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel
mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: “Padre, nelle tue mani consegno il
mio spirito”. Detto questo spirò.
C’era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, persona buona e
giusta. Non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Egli era
di Arimatèa, una città dei Giudei, e aspettava il regno di Dio. Si presentò a
Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo calò dalla croce, lo avvolse in un
lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia, nella quale nessuno era
stato ancora deposto. Dal libro dell'Apocalisse di S. Giovanni apostolo
(2, 7) Chi
ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Al vincitore darò da
mangiare dell'albero della vita, che sta nel paradiso di Dio. Risonanza Dalla Lettera pastorale
di Mons. Roberto Amadei per il Programma Pastorale di quest'anno Ogni momento storico è abitato
dalla grazia del Signore che, se riconosciuta ed accolta, aiuta a vivere con
maggior profondità la fede, e a scoprire con più chiarezza e passione che Gesù
Cristo è il vangelo, la perla preziosa, il tesoro nascosto nel campo, sul quale
è possibile e vale la pena impegnare l'esistenza perché ne è la pienezza. CRISTO
PATÌ PER VOI (1Pt
2,21-25) Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme: egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca, oltraggiato non rispondeva con oltraggi,
e soffrendo non minacciava vendetta, ma rimetteva la sua causa a colui che giudica con giustizia.
Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia;
dalle sue piaghe siamo stati guariti. Gloria… Silenzio orante, poi canto Canto
MADRE IO VORREI Io vorrei tanto parlare con te di quel Figlio che
amavi. Io vorrei tanto ascoltare da te quello che pensavi quando hai udito che tu non saresti più stata tua e questo Figlio che non aspettavi non era per te. Ave Maria, Ave
Maria, Ave Maria, Ave Maria. Io vorrei tanto sapere da te se quand’era bambino tu gli hai spiegato che cosa sarebbe successo di Lui e quante volte anche tu di nascosto piangevi, Madre, quando sentivi che presto l’avrebbero ucciso, per
noi. Io ti ringrazio per questo silenzio che resta tra
noi, io benedico il coraggio di vivere sola con Lui. Ora capisco che fin da quei giorni pensavi a noi: per ogni figlio dell’uomo che muore ti prego così... Croce di Cristo, bilancia del giudizio Croce di Cristo, arma invincibile Croce di Cristo, forza dei martiri Croce di Cristo, legno di salvezza Croce di Cristo, albero di vita Croce di Cristo, sorgente di vita Croce di Cristo, morte della morte Pater, Ave, Gloria Preghiamo
Ascolta, o Padre, il grido del tuo
Figlio che, per stabilire la nuova ed eterna alleanza, si è fatto obbediente
fino alla morte di croce; fa’ che abbiamo sempre presente il grande
insegnamento della sua Passione, per partecipare alla gloria della sua
risurrezione. Egli è Dio e vive e regna con Te, nell’unità
dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen. Canto finale NOI
TI PREGHIAMO, UOMO DELLA CROCE FIGLIO
E FRATELLO, NOI SPERIAMO IN TE! (2v.)
La tua Croce adoriamo, e splendido; un tempo simbolo di morte, ora è via di vita. È dolce il legno, dolci i chiodi che ti sostengono, o Gesù. Albero
nobile
fra
tutti,
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