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  Emisfero Boreale    Emisfero Australe
 
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I due principali movimenti del nostro pianeta sono il moto di rotazione e quello di rivoluzione. Il primo movimento è quello della Terra attorno al proprio asse, che dà luogo all'alternarsi del dì e della notte. Il Secondo fa girare il nostro pianeta attorno al Sole e l'intera orbita viene descritta nell'arco di un anno.
 
Nel corso delle stagioni il Sole appare nel cielo diurno più alto o più basso. Se potessimo osservarlo dallo spazio prossimo alla Terra, dove l'assenza di atmosfera ci consente di vederlo insieme alle altre stelle, noteremmo che sembra muoversi tra le stelle che appaiono sullo sfondo.
In realtà questo è un movimento apparente dovuto al moto di rivoluzione della Terra.
 
Le stelle davanti alle quali il Sole sembra muoversi sono quelle delle costellazioni zodiacali, le più conosciute. Nell'arco di un anno il Sole le avrà attraversate tutte. Lo Zodiaco è come una scenografia davanti alla quale si muove, apparentemente, il Sole, e dove si spostano anche la Luna e i pianeti. Nella stessa epoca dell'anno il nostro astro si troverà davanti alle stesse stelle. 
Gli antichi avevano così diviso lo Zodiaco in 12 parti uguali (oggi il Sole attraversa 13 costellazioni di diverse dimensioni), come se fosse un grande calendario sul quale lo scorrere dei giorni, dei mesi e degli anni era scandito dallo spostamento del Sole.
 
Un tempo, quando ancora si riteneva che la Terra fosse al centro dell'Universo, si credeva che le posizioni di questi corpi celesti tra le costellazioni dello Zodiaco potessero influenzare la vita degli uomini.
 
I nomi delle costellazioni sono stai inventati dai popoli dell'antichità. Ispirati da mitologie e leggende, gli osservatori del passato immaginavano di vedere animali, personaggi e oggetti raffigurati tra le stelle. Gran parte di quelle ancora oggi utilizzate sono state nominate dai greci, che sono ovviamente diverse da quelle immaginate dai nativi d'America, dagli antichi cinesi e da altri popoli del passato.
 
Dal 1928 la volta celeste è stata così ufficialmente divisa in 88 costellazioni i cui confini sono tracciati anche nelle moderne mappe del cielo. Per riconoscere le costellazioni non occorre "vedere" il personaggio o l'animale immaginato dagli antichi, ma distinguere le stelle principali di ogni costellazione dalle altre. 
L'operazione più semplice consiste nel tracciare delle linee immaginarie che uniscono tra di loro le stelle che appartengono alla stessa costellazione.
 
 

 

 
L'ostacolo principale che si incontra quando si osservano le costellazioni cercando di distinguerne le stelle principali è l'inquinamento luminoso. I cieli notturni sono troppo illuminati. Le luci parassite, quelle inutilmente disperse verso il cielo dalle fonti di illuminazione artificiale, rischiarano infatti la volta celeste e "cancellano" le costellazioni e le stelle più deboli.
 
Per evitare sprechi energetici, per illuminare meglio senza inutili dispersioni e per consentire anche alle future generazioni di poter ammirare lo spettacolo del cielo stellato vengono da alcuni anni introdotti a livello internazionale, anche in Italia, sistemi di illuminazione, regolamenti e leggi che hanno lo scopo di ridurre l'inquinamento luminoso.
 
Ciascuno di noi può dare un contributo per limitare questa forma di inquinamento. E' sufficiente sostituire all'esterno della propria abitazione quei sistemi di illuminazione che disperdono lateralmente e verso l'alto la luce - i globi luminosi ad esempio - con apparati idonei che, tra l'altro, possono consentire anche un risparmio energetico.

 
 
Pagina aggiornata il 11/02/06 .