Giove è il quinto
pianeta in distanza dal Sole, ed è il regno delle nuvole: già con gli ottimi
e lunghi telescopi rifrattori della fine dell'800 si riuscì a evidenziare
la minuta struttura delle sue nubi colorate - marroni, arancioni, gialle e
bianche - e si notò come esse in poche ore mutino di aspetto, ferma
restando la sostanziale disposizione a bande parallele causata dalla rapida
rotazione di Giove su se stesso, che compie una rotazione all'equatore in
circa 9 ore e 50 minuti.
La famosa macchia rossa di Giove non è altro che
una particolare zona di alta pressione molto fredda, in qualche modo uguale
alle tempeste convettive talvolta presenti nell'atmosfera della Terra come i
cicloni e gli uragani: le sue dimensioni sono di circa 25.000 x 10.000 Km.,
e la stessa formazione fu osservata da Cassini nel 1665!
Oltre alla macchia rossa, anche le due più marcate
bande nuvolose principali vicine all'equatore sono caratteristiche
permanenti o semi-permanenti di Giove.
Se in una notte con ottimo seeing, si ha la fortuna di avvicinare
l'occhio a un telescopio in grado di rendere 300
ingrandimenti, lo spettacolo delle
nuvole del pianeta gassoso gigante è davvero emozionante e suggestivo: ecco
un mondo su cui regnano il colore ed il mutamento, con una quantità
incredibile di piume, pennacchi, festoni, macchie, sfumature e dettagli che
già dopo pochi minuti appaiono spostati (a causa della rapida rotazione del
pianeta), e che quando ricompaiono alla vista, dopo una o due rotazioni,
dimostrano manifestamente di aver cambiato aspetto.
Sempre a causa della rapida rotazione, il disco di
Giove non è rotondo, ma si presenta di forma apprezzabilmente ellittica,
perchè deformato all'equatore dalla forza centrifuga, cioè la forza che in
un corpo in moto rotatorio tende ad allontanare le singole parti dal centro,
contrastata in questo caso dalla forza di gravità, che agisce nel senso
opposto. Pertanto, mentre il diametro di Giove misurato all'equatore è di
142.800 Km., quello rilevato ai poli è di 134.000 Km: la differenza ammonta
a ben 8.800 Km!
L'analisi chimica di questo grande pianeta, dapprima
eseguita al telescopio tramite gli spettroscopi, e poi sul posto tramite le
sonde spaziali, ci ha rivelato che esso è molto differente dai
pianeti più interni: Giove è costituito per circa il 90% da idrogeno, con
il restante 10% da elio, mentre gli altri elementi sono presenti solo in
traccia: questa è praticamente la stessa composizione del Sole, e la
somiglianza non è affatto casuale.
Naturalmente, noi possiamo osservare e studiare
direttamente soltanto le nuvole di Giove, domandandoci se sia sensato
immaginare una superficie solida in questo pianeta, poichè Giove è
semplicemente un'enorme palla di gas, sempre più denso e caldo scendendo
nel suo interno, tanto che, a un certo punto, dobbiamo iniziare a
considerarlo liquido come un vastissimo oceano che avvolge il pianeta,
talmente il gas è compresso dagli strati superiori. Superando una pressione
di 3 milioni di atmosfere, l'idrogeno per acquistare le proprietà di un
metallo liquido, e allora si parla di idrogeno metallico.
Al centro del pianeta vi è un nucleo ferroso e
roccioso non molto diverso da quello della Terra, solamente almeno dieci
volte più massiccio dell'intero nostro pianeta, a una temperatura di 20 o
30 mila gradi e sottoposto all'incredibile pressione di quasi 30 milioni di
atmosfere. L'esistenza di gas talmente compresso da diventare liquido si
manifesta attraverso l'esistenza di un campo magnetico circa 10 volte più
intenso di quello terrestre.
Le nubi di Giove sono assai interessanti: scendendo
di quota nell'atmosfera si trovano dapprima nuvole di cristalli ghiacciati
di ammoniaca, poi di idrosolfuro di ammonio e infine anche di vapor d'acqua.
Le nubi di colore arancione sono quelle più fredde e più alte di quota,
seguite da quelle bianche e poi da quelle marroni, più calde e situate ad
una profondità maggiore. Le nuvole scure, vengono denominate
"fasce" e sono sedi di bassa pressione; al contrario, quelle più
chiare poste più in alto sono denominate "zone" e sono sedi di
alta pressione. La temperatura alla sommità delle nubi è molto rigida: qui
la pressione è di 1/10 di atmosfera e il termometro segna -160° C. Dove la
pressione equivale ad 1 atmosfera, la temperatura è di circa - 110° C,
mentre quasi 100 Km più in profondità rispetto alle nubi più alte, la
pressione arriva a 10 atmosfere, e vengono appena raggiunti gli 0°C.
I venti presenti tra le "zone" e le
"fasce" spirano fino a 150 metri al secondo, cioè oltre 500 Km.
all'ora.
Praticamente invisibili all'osservazione da Terra,
gli anelli di Giove furono svelati dalla sonda Voyager 1 nel 1979. Alla
luce delle attuali conoscenze è possibile identificare 4 distinte
componenti di cui la più brillante è collocata a circa 0,8 raggi gioviani
dall'atmosfera, ha il bordo esterno molto netto con uno spessore non
superiore ad una trentina di chilometri. Le particelle che la compongono
sono polveri rocciose e quasi certamente provengono dalle superfici dei
satelliti Metis e Adrastea che orbitano in prossimità dell'anello.
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11/02/06
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