IL FEGATO
Fegato Il fegato è una grossa ghiandola annessa al tubo digerente. Esso riceve il sangue da due diversi sistemi vascolari, e cioè l'arteria epatica e la vena porta. L'ARTERIA EPATICA conduce all'organo sangue ossigenato e sostanze nutritizie provenienti dal circolo generale. La VENA PORTA raccoglie il sangue dell'area addominale, che è venoso e quindi meno ricco di ossigeno; esso è però ricco di sostanze nutritizie assorbite dall'intestino, che vengono captate dal fegato e sottoposte ad elaborazioni e trasformazioni varie, in rapporto con le necessità del metabolismo. Tra le sostanze nutritizie di provenienza intestinale, i grassi seguono soltanto in piccola parte il circolo portale. La massa di sangue portale che raggiunge il fegato è di gran lunga più importante di quella recata dall'arteria epatica. Anche se il sangue dell'arteria epatica è più ossigenato di quello portale, la differenza di massa fra sangue portale e sangue arterioso fa sì che la maggior parte dell'ossigeno utilizzato dall'organo provenga dalla porta. Il fegato ha, come ghiandola, sia aspetti di ghiandola esocrina (gh. secrezione esterna), che di ghiandola endocrina (gh. secrezione interna). Come GHIANDOLA A SECREZIONE ESTERNA esso elabora un secreto, la bile, che viene continuamente versato nel dotto epatico, e da questo accumulato nella cistifellea (o colecisti) oppure riversato nel duodeno, in rapporto con le fasi del processo digestivo. Come GHIANDOLA ENDOCRINA, il fegato immette continuamente nel sangue una quantità di sostanze e di fattori, destinati ad agire a distanza su altri organi e tessuti.
Una delle funzioni più importanti del fegato è quella detta glicostatica. Il fegato, infatti, ha il compito, tra l'altro, di mantenere costante il livello glicemico a distanza dai pasti. Per quanto riguarda il metabolismo glucidico, il fegato è anche l'organo principale per la gluconeogenesi, cioè per la sintesi di glucosio a partire da sostanze originariamente non glucidiche. Un'altra funzione importantissima del fegato, sempre nell'ambito del metabolismo glucidico, è inoltre la sua capacità di convertire in glucosio esosi diversi, come il galattosio ed il levulosio. Il fegato, inoltre, ha importanza di rilievo nella metabolizzazione dei pentosi e nella loro sintesi a partire dal glucosio. Per quanto riguarda il metabolismo dei lipidi, il fegato rappresenta non soltanto un organo in cui gli acidi grassi o i lipidi complessi vengono attivamente sintetizzati o demoliti, ma anche il principale organo di smistamento degli acidi grassi e dei trigliceridi verso i tessuti periferici di utilizzazione. Il fegato è un organo chiave anche per quanto riguarda il metabolismo delle proteine. Il fegato interviene poi, direttamente od indirettamente anche nel metabolismo idro-salino. Direttamente, il fegato interviene nel metabolismo di altri minerali, e specialmente del Ferro e del Rame. Il fegato costituisce anche I'organo di deposito per molte vitamine, ed in particolare per la vitamina A (di cui circa il 70-80% del patrimonio totale dell'organismo si trova in quest'organo), la vitamina D, la vitamina K ,la vitamina E, tutto il complesso vitamina B. L A B I L E Nel duodeno, insieme con il succo pancreatico, viene versata, tramite le vie biliari, anche la bile secreta dal fegato. La BILE si presenta come un liquido viscoso e di caratteristico colore bruno verdastro; la sua composizione è sensibilmente diversa se essa proviene direttamente dal fegato (bile epatica) o dalla colecisti (bile cistica), sebbene i suoi costituenti fondamentali siano gli stessi. I costituenti fondamentali della bile sono:
Sali Biliari Il fegato provvede alla sintesi dei SALI BILIARI, la quantità che viene normalmente prodotta è tuttavia limitata, poiché il 90% dei sali biliari immessi nell'intestino con la bile vengono riassorbiti attraverso la mucosa intestinale, ritornano al fegato per il circolo portale e vengono di nuovo utilizzati (circolazione enteroepatica dei sali biliari). Pigmenti Biliari Costituiscono un gruppo di sostanze derivanti dall'emoglobina; la più importante di esse, la bilirubina è contenuta in elevata quantità nella bile epatica alla quale conferisce il caratteristico colore rossastro. Nella bile cistica, accanto alla bilirubina, si ritrova anche la biliverdina che deriva dalla sua ossidazione e che è responsabile del colore verdastro della bile cistica. L'importanza della bile nei processi digestivi intestinali è quasi esclusivamente legata alla presenza, in essa, dei sali biliari. La bile è un fattore essenziale per la digestione dei grassi; l'emulsione dei grassi in finissime goccioline è infatti indispensabile sia per la loro scissione enzimatica sia per il loro assorbimento. La bile inoltre facilita l'assorbimento intestinale del Ca++ e rappresenta il mezzo per l'allontanamento dall'organismo di sostanze tossiche. Un'azione coleretica di gran lunga più intensa di quella della se cretina è prodotta dagli stessi sali biliari che vengono riassorbiti dal tenue al termine della digestione intestinale e giungono quasi per intero alle cellule epatiche tramite il circolo portale. Accanto ai sali biliari ed alla secretina anche l'innervazione del fegato ha un'influenza sulla secrezione biliare; la stimolazione dei rami vagali che innervano il fegato stimola infatti la secrezione biliare mentre la stimolazione dei rami nervosi ortosimpatici determina l'inibizione della secrezione. La quantità totale di bile prodotta dal fegato nell'uomo è rilevante (da 500 a 1000 ml nelle 24 ore), non fluisce in continuità nel duodeno, ma risale il dotto cistico e si accumula nella colecisti. Sebbene la capacità della colecisti sia solo di 50 ml , in essa può essere accumulata gran parte della bile prodotta dal fegato grazie ad un processo di concentrazione dovuto al riassorbimento di acqua e di elettroliti attraverso la mucosa della colecisti , la bile cistica è infatti da 3 a 10 volte più concentrata della bile epatica ed è inoltre più ricca di muco e più acida. Lo svuotamento della colecisti avviene, nel corso della digestione, quando il contenuto gastrico entra nel duodeno. Lo svuotamento è regolato da un meccanismo nervoso riflesso e da un meccanismo umorale. La muscolatura della colecisti riceve un'innervazione estrinseca, prevalentemente vagale, la cui azione è eccitomotoria ed è mediata dall'acetilcolina; si ritiene perciò che l'innervazione vagale sia responsabile della contrazione della colecisti. Numerose sostanze introdotte nello stomaco e nel duodeno determinano lo svuotamento della colecisti; tra queste il solfato di magnesio ed alcuni costituenti alimentari (grassi, lecitine). E' stato dimostrato che esse determinano la produzione da parte della mucosa intestinale di un ormone di natura polipeptidica, la colecistochinina, che, passando in circolo, esplica sulla muscolatura colecistica un'intensa azione stimolante. La funzione della colecisti è fondamentalmente quella di un serbatoio dove la bile si accumula e viene concentrata per essere immessa, al momento opportuno della digestione, nel duodeno. |
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