Capitolo 4
LA NOSTRA STRADA
Rukawa alzò lo sguardo al cielo azzurro,mentre aspettava sulla
terrazza della scuola il rossino.
La neve lì si era già sciolta, probabilmente per il sole,
che vi batteva durante il giorno.
Il volpino continuava a pensarci.Possibile che si dovesse pensare così
male di ragazzi come loro?Era poprio per quello che il bel giocatore dello
Shohoku si era sempre nascosto agli occhi degli altri.
/Perchè la vita non è mai come la desideriamo?Beh, adesso
ho Hana-chan...Quindi non devo pensarci!/
Proprio in quel momento il numero 10 dello Shohoku fece la sua comparsa
dalla porta.
Decisamente dal suo volto non traspariva un'aria allegra, tutt'altro...
"Che succede?"chiese proccupato Rukawa.
"Ho parlato con quel coglione del preside..."
"Allora?"
"Ha deciso di espellere quei poveri ragazzi...Ma non perché
si sono baciati, ma perché sono gay..."
"Eh?Sei sicuro di quello che dici?Se fosse così...questa è
discriminazione...
"E' quello che, in vano, ho cercato di fargli capire..."
Rukawa si avvicinò al rossino e gli prese le mani.
"Beh, peggio per loro che si sono fatti beccare..."
Sakuragi si staccò, quasi violentemente dalla sua presa.
"Oh, Kaede...Sono preoccupato...Potrebbe succedere la stessa cosa
anche a noi...E che cosa penserebbero gli altri?"
"Hanamichi, non preoccuparti, a noi questo non accadrà mai..."
"Sì, certo!E'difficile nasconderlo...Io non sopporto di doverci
vedere di nascosto e di snobbarci a scuola, come se tra noi non ci fosse
nulla...Insomma, tra noi C'E' qualcosa di speciale...E dobbiamo fare tutto
in un certo modo, per non essere visti o scoperti...
Pensa se fossimo noi al posto dei due kohai..."
Quelle ultime parole raggiunsero la mente di Rukawa come un fulmine a
ciel sereno.Il ragazzo, impulsivamente abbracciò il rossino.
"A noi, tutto ciò non accadrà...Finchè rimaniamo
assieme non conta nulla..."
Hanamichi sospirò.
"Forse...hai ragione Kitsune..."
Ma i due non sapevano che qualcuno li stava osservando da lontano.
La settimana passò in fretta. Mancavano,ormai solo 4 giorni a
Natale. Sakuragi e Rukawa avevano comprato ogni sorta di regalo per i
loro amici.Beh, ovviamente, facendo sempre finta di non avere alcun legame
affettivo.
Le giornate trascorrevano serene, mentre ovunque si respirava aria di
festa.
Kaede accampagnò a casa Hanamichi, ma mentre era sulla via del
ritorno, sentì che qualcosa non andava.
Il ragazzo si guardò attorno.Tutto taceva, solo una leggera brezza
soffiava nella fredda sera d'inverno.Il ragazzo riprese a camminare, ma
questa volta sentì qualcuno che gli si avvicinava.
"Rukawa Kaede!"gridò una voce dietro di lui.
Il numero 11 dello Shohoku si voltò e vide senpai Urayama, lo stesso
ragazzo che aveva fatto cacciare dalla scuola i due Kohai.
Il volpino non si fermò neppure a guardarlo, che si girò
e se ne andò.(Ora...Dove ho trovato nome Urayama?Beh, l'ho usato,
perché, in giapponese Urayamashii vuol dire invidioso!Ho semplicemente
tolto il suffisso shii...Lo trovavo adeguato alla situazione.Anzi, correggetemi
se sbaglio, ma credo che Urayama significhi proprio gelosia...NdUrd)
"Ehi...Freddo come sempre, vero Rukawa?Beh, con Sakuragi non mi sembravi
così scortese, mentre lo baciavi!"
Rukawa si fermò di scatto e si voltò a fissare il senpai.
"Oh, allora non sei di fretta!"
"Che cosa vuoi?"tagliò corto.
"Beh, voglio solo far luce su questa storia...Visto che ora so della
tua relazione con Sakuragi, potrei far creare un putiferio a scuola..."
Kaede aggrottò le sopracciglia.
"Tu sei pazzo...Va' a dire quello che vuoi...Tanto non ti crederà
nessuno..."
"Questo lo dici tu...Sai che ho il potere di convincere chiunque
io voglia...Beh, ti conviene stare attento, perché appena ti vedrò
con quell'altra sottospecie di essere umano..."
"Non parlare in questo modo di Hanamichi!"lo interruppe il bel
Rukawa, ma Urayama sembrava non averlo nemmeno sentito.
"In atteggiamenti...come dire...'amichevoli'...Sarò pronto
a documentare il tutto..."
"Si può sapere che cacchio vuoi, brutto stronzo?"(Ecco,
che qui scatta la spiegazione!Vi starete dicendo che spesso le frasi contenono
parolacce...Beh, è o non è così che parlano tutti
oggi?NdU)
"Beh, oltre al fatto che i gay mi disgustano...Ti odio, caro kohai
Rukawa!"
"Eh?E che ti avrei fatto?"
"Lo vuoi proprio sapere?La mia ragazza mi ha lasciato per colpa tua!Era
innamoata di te...Non riuscivo a capire il motivo, così cercai
di scoprire che cosa avevi di così affascinante...Ed ecco: tu eri
perfetto!Ora che so la verità, però, mi sento molto meglio...
Posso fartela pagare come si deve...Posso avere la mia rivincita!"sogghignò
il ragazzo.
"E che cosa dovrei fare?Vuoi dei soldi?"
"No, niente soldi...Sarai solamente perseguitato dal sottoscritto
e dalla sua macchina fotografica!"
"Fa' quello che cazzo vuoi..."Rukawa aveva ricomincato a camminare,
quando sentì un forte dolore alla schiena e il suo corpo piombare
in avanti sulla strada ghiacciata.Urayama lo aveva colpito alle spalle
e lo aveva fatto cadere a terra, mentre teneva i suoi polsi con forza
dietro la schiena.
"Insolente ragazzino!Quale braccio potrei spezzarti?Il destro o il
sinistro?"
Rukawa sentì il suo labbro, battuto alla caduta, cominciare a sanguinare
e l'amaro sapore del sangue in bocca, mentre cercava di liberarsi da quella
stretta presa.
"Vuoi continuare a giocare a basket?"
Urayama bloccava totalmente il povero Rukawa, che non poteva muoversi.
Il giocatore dello Shohoku sentiva il freddo dell'asfalto contro la guancia,
non riusciva quasi a respirare a causa del peso del senpai che lo shiacciava
a terra.
"Beh, se non rispondi, vorrà dire che dovrò punirti..."detto
questo il senpai strinse un polso del ragazzo e cominciò ad accarezzargli
le dita della mano sinistra.
"Ma che bella manina..."disse sarcastico, poi con un movimento
fulmineo, la strinse così forte fino a provocare delle fratture
alle lunghe ed affusolate dita del giocatore.
Rukawa urlò per il dolore, mentre Urayama si rialzava e si allontanava
divertito.
"Sarai anche alto,per la tua età, ma io sono più forte
e muscoloso!"
"Ba-bastardo!"urlò la kitsune sputando sangue.
"Ricordati quello che ti ho detto... E se parlerai a qualcuno di
questa sera...Succederà qualcosa di orribile anche al tuo Hanamichi..."
Mentrre il senpai si allontanava, Rukawa stringeva i denti per non urlare;
si sentiva frustrato, furioso...Una marea di emozioni lo pervadevano.Cercò
di alzarsi, ma ricadde a terra.La schiena gli faceva parecchio male, per
non parlare della mano.
Barcollando, si appoggiò ad un muretto.
"I-io...Quello...Io quello lo ammazzo..."urlò al vento,
mentre sentiva le sue gambe cedere.
/E adesso che faccio?/la sua vista stava diminuendo, il dolore era fortissimo,
ma nonostante le ferite e le contusioni la parte che gli faceva più
male era il cuore.
Poi, il nulla...
---Tentato suicidio...----(Allegra come sempre!NdU^^)
Il rossino cercava con lo sguardo il suo amato.Era la sera della festa
della scuola...
/Perché non è venuto alla festa?Mi aveva promesso che sarebbe
venuto...Accidenti a lui!/pensò.Erano ore che lo aspettava, ma
di Rukawa neanche l'ombra.
Era, ormai arrivato il buio, ma niente, il ragazzo non accennava ad arrivare.
/Non è da lui mancare ad un appuntamento senza avvisare.../
Il rossino si aggirava per la sala della festa osservando le coppie, che
ballavano felici.
Lui non poteva esserlo, se mancava il suo Kaede.Poi, alla luce di una
fioca lampada rossa che illuminava la sala...Eccolo!
Bellissimo,come sempre. Solitario, appoggiato al muro con fare indifferente.
"Ehilà kitsune!"esclamò Sakuragi avvicinandosi
al ragazzo.
Rukawa non lo degnò di uno sguardo.
"Ma...Che hai fatto alla mano?"chiese preoccupato Hanamichi,
notando l'ingessatura.
"Non sono cose che ti riguardano."
Il rossino rimase perplesso.Kaede, il suo Kaede era veramente freddo...Non
come lo era a scuola...Negli occhi scuri del giocatore Hanamichi notò
un'espressione malinconica.
"Che è successo, si può sapere?"
"Sei una palla al piede Sakuragi!"e detto questo la kitsune
uscì all'aperto./Perdonami Hana-chan...Mi dispiace.../Le parole
del senpai continuavano a tormentarlo, ormai era arrivato ad un'unica
conclusione...
Hanamichi lo seguì.
"FERMATI, PER L'AMOR DEL CIELO!!"Urlò.
Il volpino lo guardò con la sua solita aria indifferrente dipinta
sul volto.
"Voglio che tu mi dia una spiegazione!"
"Non ho nulla da dirti..."
"Invece, sì!Ma che ti ho fatto, si può sapere?"
"Niente...Mi sono stufato di te..."
Gli occhi del rossino si spalancarono e fissarono interrogativi quelli
di Rukawa.
"Che...?"
"Hai capito benissimo...Mi sono stufato di te, non ti amo più...Voglio
lasciarti..."
Il cuore del tensai smise di battere.
/oh, no...Hanamichi, non guardarmi così.../
Il ragazzo non ne capiva la ragione...Perché?Perché, così
d'improvviso...?
"Ma...Ma perché?Perché mi fai questo...Non ci credo..."
"E' la pura verità...Non voglio più stare..."Kaede
non finì la frase, Hanamichi stava piangendo...Ora sentiva che
il suo cuore si stava stringendo, dal dolore...Tutto quello che aveva
detto non era vero...
Aveva perfino fatto piangere Hana-chan...Lo aveva fatto piangere la sera
in cui uscirono con i loro amici, e perfino adesso...
"C'è qulacosa che ho fatto per meritarmi questo?Voglio dire...Che
cosa ti ho fatto?Dillo, DILLO CHE QUELLO CHE C'E' STATO TRA NOI ERA SOLAMENTE
UN MODO PER UMILIARMI, PER FERIRMI...Avevo capito, finalmente il mio vero
modo di essere, i miei reali sentimenti per te...e tu mi fai questo?!?"
Rukawa non poteva fare una cosa simile.
"Hanamichi io..."/...Se parlerai a qualcuno di questa sera...Succederà
qualcosa di orribile anche al tuo Hanamichi.../il ragazzo si bloccò...Che
poteva fare?Il suo Hana-chan era in pericolo...
Il rossino sorrise amaramente.
"Sai...Bel modo per spezzare il cuore a una persona: pochi giorni
prima di Natale, dopo avergli ,mentito... Sai una cosa?Se prima ti amavo...Adesso
ti odio...Ti odio con tutto il cuore..."
La kitsune si disse che morire sarebbe stato meno doloroso che assistere
a quella scena, ma non si rendeva ancora conto di quello che stava facendo;
e, senza neanche accorgersene, diede ad Hanamichi il colpo di grazia.
"Hai proprio ragione sai?"rise il volpino"Ti ho usato...e
ti dirò...Mi sono davvero divertito..."/Io...io...voglio morire...Perché
ho detto questo?/
Il rossino sentì che non avrebbe retto.
"HAI GIOCATO CON I MIEI SENTIMENTI!IO NON TI PERDONERO' MAI, BRUTTO
STRONZO!"il numero 10 dello Shohoku colpì con tutta la sua
rabbia il volto di Rukawa, che cadde a terra sanguinante.
"Non osare mai più...Non osare mai più parlarmi...O
anche solo guardarmi, altrimenti potrei non rispondere più delle
mie azioni!"
Hanamichi corse via...Nella sua mente si affollavano pensieri...
/Mi hai usato come fossi un oggetto...Non te ne frega proprio nulla di
me?Perché mi hai fatto questo?/Le lacrime bagnavano il suo viso,
mentre correva nella fredda sera.Voleva fuggire, andarsene, sparire dalla
circolazione...Morire.Nessuno avrebbe pianto per lui, tanto meno fra tutti
Rukawa...Quest'ultimo aveva i suoi stessi pensieri. Quando arrivò
a casa pianse, pianse fino a vomitare...
Non riusciva ancora credere a quello che aveva fatto. Poi andò
in cucina e, dal cassetto delle posate tirò fuori un coltello,
piccolo, ma affilatissimo.
Spaccò con un martello il gesso alla sua mano,poi, dolorante, prese
il coltello e guardò riflesso il suo volto sulla lama.
"Perdonami Hanamichi...Ti ho fatto più male di quanto sarebbe
stato capace Urayama...Eppure...Eppure, io ero a conoscenza della realtà
del mondo che ci circonda.Io sapevo benissimo a cosa saremmo andati incontro
tu ed io...E' sempre stato per questo che mi sono nascosto...Ero soltanto
un vigliacco...SONO soltanto un vigliacco..."
Scoprì il candido polso. Presentava alcune cicatrici: segni evidenti
dei passati tentativi di uccidersi.
"Non ho mai avuto il coraggio di farlo...Ci sono sempre arrivato
vicino..."
Con una leggera pressione, Rukawa appoggiò la lama sul polso.
"Non sono degno di vivere!"e detto questo tagliò con
decisione il punto dove poteva sentire le proprie vene pulsare.Non urlò...
Oramai aveva tante ferite, che quella gli sembrò il minimo...A
poco a poco, minuto dopo minuto, Kaede perdeva sangue, mentre la sua mano
diventava sempre più blu...Si lasciò cadere a terra, ormai
sentiva l'alito della morte soffiargli sul collo.
Hanamichi si era sfogato con Yoehi, ma il suo dolore non accennava a
diminuire.Non riusciva a credere che la persona della quale si fidava
lo aveva trattato a quel modo!Camminava stancamente, per le strade di
Kanagawa, senza una meta...Era rimasto da Mito per un po', ma non se l'era
sentita di rimanere da lui.Preferiva stare solo.I negozi, ancora aperti,
erano pieni di gente, che si affrettava a comprare gli ultimi regali...Le
persone correvano indaffarate da una parte all'altra e tutte erano allegre.Tutte
tranne il
rossino, che fissava l'asfalto con indifferenza, perso com'era nei suoi
pensieri.
Ad un tratto si sentì chiamare:
"Hanamichi!"
Il ragazzo si voltò e vide Sendo e Aiko che lo salutavano dall'altra
parte della strada.I due lo raggiunsero, ma alla loro vista Hanamichi
si sentì ancora peggio.
"Ciao, ragazzi!"esclamò abbozzando un sorriso.
"Allora?Non sei con Kaede?"
Il rossino cominciò a tremare.
"No...noi...non stiamo più assieme!"
"Cosa?"
"Lui mi ha lasciato proprio qualche ora fa..."
Sul volto d Sendo apparve un'espressione di disapprovazione.
"Che ha combinato quel deficiente?"
"Aki-chan, calmati...Sono sicura che se lo ha lasciato così,
deve esserci una ragione..."
"No, Aiko...Non c'è nessuna spiegazione...Mi ha lasciato perché
non gli facevo più comodo!"
"Ma dai, non dire così...Io non credo che..."
"E come potrei...Visto che me lo ha detto lui stesso...?"
/Kaede.../pensò Sendo, che aveva uno strano e brutto presentimento...
"Akira, che hai?"chiese preoccupata Aiko, vedendolo distratto.
"N-niente...E dov'è adesso Rukawa, lo sai?"
"Akira...Sei scortese nei confronti di Hana-kun!Insomma, perché
gli chiedi di Kaede in un momento come questo...?"
Sendo non la stette nemmeno a sentire e corse via.
"Ma che diavolo...?"si chiese la ragazza, ma quando si voltò,
scoprì che anche il rossino era sparito!
"Ma che sta succedendo?"
/Kaede, Kaede...Si può sapere che ti frulla in testa?/pensò
il giocatore del Ryonan.
In breve arrivò a casa del suo amico...Bussò alla porta,
e come risposta ebbe che si aprì da sola.
"Kaede, ci sei?"chiamò il ragazzo entrando.
C'era troppo silenzio...Il ragazzo notò la luce accesa in cucina,
quando vi entrò ebbe un macabro spettacolo: macchie di sangue ovunque...Sul
pavimento e sul lavadino.
"Oh, mio Dio!"esclamò inorridito.
Il ragazzo si fece strada, facendo attenzione a non calpestare quelle
piccole macchie rosse.
"Ma che diamine è successo qui?"
Sendo, dopo aver esaminato la cucina uscì, deciso a voler scoprire
cosa fosse accaduto, quando qualcuno gli appoggiò una mano sulla
spalla.Si voltò di scatto.
"KAEDE!"
"Akira, che ci fai qui?"
"Ho visto il sangue in cucina...Che è successo?"
"Che sangue?Tu vedi troppi films horror...Comunque, che cosa c'è?Devi
dirmi qualcosa?"il volpino guidò l'amico in salotto e si sedette
sul divano.
"Ho incontrato Hanamichi.Era in uno stato pietoso!Che è successo?Come
mai lo hai lasciato...?"
"Uffa...Che t'importa, scusa?"
"M'importa eccome!Insomma, tu sapevi già di essere gay, lui
no...Ha dovuto ammetterlo!Per lui è stato un forte shock psicologico..."
"E allora?"
"Ha sofferto molto, non te ne frega niente?"
Akira, senza nemmeno accorgersene aveva alzato di molto il tono di voce.
"Calmati Akira..."
Rukawa si era alzato in piedi e anche lui stava gridando.
"Akira, tu non sai come sono andate le cose!"
Sendo prese il ragazzo per un braccio.
"E allora spiegamelo..."
Rukawa cercò di soffocare un urlo di dolore.Sendo lo aveva proprio
preso dove era ferito.
"Kaede, ma cosa...?"Sendo scoprì il polso del ragazzo
e notò la fasciatura.
"Kaede, ancora?Hai cercato di nuovo di ucciderti?"il tono del
giovane del Ryonan era diventato dolce e malinconico.
Rukawa non poteva più nascondere, dietro la sua maschera impassibile,
i suoi sentimenti.
Gli occhi gli si riempirono di lacrime, mentre si lasciava cadere a terra.
"Io non volevo lasciarlo...Ma, poi ho incontrato il senpai Urayama,
che mi ha minacciato, mi ha picchiato..e ha detto che se ne avessi parlato
con qualcuno avrebbe fatto del male anche ad Hana-chan!Io non potevo permetterlo,
ma ero anche spaventato, per via di quello che sarebbe successo se lui
avesse rivelato agli altri della nostra storia..."
"Questo ragazzo sapeva di te e Hanamichi...?"
"Sì, quel bastardo ce l'ha coi gay...Ma soprattuto ce l'ha
con me, perché, pare che la sua ragazza si sia innamorata di me
e lo abbia lasciato.Seguendomi, in qulche maniera ha scoperto me ed Hana-chan,
ed ha sfruttato l'occasione, per mettermi con le spalle al muro...Quello...è
pazzo...Ma io sono stato solo uno stupido egoista...Ho spezzato il cuore
alla persona che amo, per questo avevo deciso di farla finita...Ma sono
anche un vigliacco, così, proprio quando le forze mi stavano abbandonando,
mi sono andato dalla mia vicinadi casa, che è infermiera, e le
ho chiesto di medicarmi, dicendo che mi ero tagliato mentre lavoravo
per aggiustare la bici...Avevo paura di morire."
Le lacrime del moro ragazzo, bagniavano il pavimento, scorrendo senza
alcun freno sulle sue guance.
"Kaede...Devi dirlo ad Hanamichi!Avanti, prendi il telefono e chiamalo...Devi
dirlgi le stesse cose che hai detto a me, avanti!"
"Ma...Non vorrà nemmeno parlarmi..."
In quel momento il cellulare di Akira cominciò a suonare...
"Ehm...Scusa un attimo Kaede...Sì?Pronto?"
"Tu sei per caso un amico di Rukawa Kaede?"
"Ma chi parla?"
"Questo non ha importanza, dovrei parlargli, potresti passarmelo?"
Akira, passò il telefono al suo amico, che, rialzandosi, rispose
con voce tremante.
"Pronto?"
"Buona sera kohai Rukawa?"
"SENPAI URAYAMA!"
"Uh...Mi hai riconosciuto subito!"
"Che vuoi?Non ti è bastato quello che mi hai fatto?"
"Effettivamente no...Sai, ho qui il tuo caro Sakuragi..."
"Sì come no!"
"Se vuoi te lo passo..."
"BASTARDO!Che intenzioni hai?Passamelo immediatamente..."
"Ka-Kaede..."
"Hana-chan!Che ti ha fatto quello stronzo...?"
"Per ora niente, mi ha legato e..."
"Basta!Il tempo a vostra disposizione è terminato..."
"Folle!"Rukawa era in preda all'ira più totale.
"Mi chiedi che intenzioni ho.Beh, voglio fare una scommessa...Mi
trovo con Hanamichi sulla terrazza della scuola...Pensavo, chissà
se riuscirai a raggiunerci prima che io lo abbia ucciso?"
"Tu sei pazzo!"
"Già..."la comunicazione s'interruppe.
"Akira!Dobbiamo sbrigarci!Hanamichi è in pericolo!"
E detto questo i due corsero fuori.
Hanamichi sperava che quello che stava subendo finisse al più
presto.
Urayama lo aveva legato alla ringhiera di metallo per i polsi con del
filo di nylon, Urayama gli aveva appena tappato la bocca con dello scotch
da pacchi.
"Da dove comincio?"
Il senpai passò la lama di un coltellino sulla guancia del rossino,
che stava sudando freddo.
/Ma perché deve succedere questo?Kaede dove sei?/
Urayama senza alcun preavviso colpì Hanamichi con violenza al viso.
Il rossino, istintivamente, strinse gli occhi...Sentì la sua guancia
cominciare a gonfiarsi e a fargli male.
"Forse ti ho dato un cazzotto poco potente..."e detto questo
il senpai lo colpì nuovamente, questa volta allo stomaco.
Urayama rise sguaiatamente, mentre Hanamichi si contorceva per il dolore.
Il senpai alzò la testa del ragazzo e lo costrinse a guardarlo
negli occhi.
"Dì...che ha di così speciale Rukawa?"
Con uno strattone stappò via lo scotch dalla bocca del ragazzo,
il quale non urlò neppure.
"Ti ho fatto male?"
Urayama cominciò ad incidere la pelle delle braccia di Hanamichi,
che gridava, mentre anche le lacrime cominciavano a rigare il suo viso
involontarie.Il senpai lo colpì ancora e ancora...Il rossino grondava
sangue, sentiva di star per vomitare...
"Come mi dispiace..."
Un altro colpo.
"Ti...ti prego, basta..."lo supplicò il ragazzo.
"Non credo che la smetterò, morirai..."
Hanamichi continuava a subire la violenza del ragazzo più grande.
/Non ce la faccio...Vuol dire che sto morendo sul serio?/Dolore, misto
a paura e a frustrazione, questo provava...Dolore fisico e morale; paura
delle conseguenze; frustrazione, per non potersi difendere.
Rukawa correva, correva talmente veloce, che Sendo faticava a strgli
dietro.Fortunatamente abitava vicino alla scuola, l'avrebbe raggiunta
in poco tempo.Tuttavia gli sembrava che quella estenuante corsa non finisse
mai...
Il moro ragazzo era talmente angosciato che non sapeva nemmeno che cosa
avrebbe fatto una volta arrivato.Non gli importava.
L'unica cosa che voleva era salvare Hanamichi dalle grinfie di quel bastardo
del loro senpai.
Il respiro affannoso, la mano dolente, i piedi pesanti sull'asfalto...Nulla
l'avrebbe fermato...
/Hanamichi, aspettami!Resisti...Stiamo arrivando!/
Arrivato in prossimità dell'edificio, Sendo e Rukawa tentarono
di entrare, ma la porta era sbarrata.
"La palestra!"Rukawa sapeva dove trovare la chiave della palestra,
visto che rimaneva ad allenarsi dopo le lezioni e doveva chiudere lui.
Il ragazzo tastò sopra lo stipite, fin quando non trovò
la chiave.
"Bingo!"esclamò aprendo la porta con uno strattone.
"Ah,ah...Ti ho rotto il naso...Vediamo...e adesso?Passerei alla
parte più interessante: il colpo di grazia! Peccato che il tuo
amore non sia qui a vederti soffrire!"
Il rossino non sentiva più il proprio corpo...
/Non può finire così...Non DEVE finire così!/il ragazzo
alzò lo sguardo verso il suo seviziatore, che lo guardava divertito.
"Oh...Cosa vorrebe dire quello sguardo?"
"Andrai all'inferno!"
"Contaci..."Il senpai ritrasse la mano all'indietro."Dì
le tue ultime preghiere, ragazzino!"
Capitolo 5...
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