CUORE IMPRIGIONATO
- URD -

Capitolo 5
NOI DUE DOPO QUESTO...

Kaede continuava a correre per le scale...Doveva farcela, doveva ad ogni costo...
Ormai mancava poco...Pochissimo, solamente qualche gradino...Non sapeva cosa avrebbe fatto e non voleva nemmeno pensarci: correva e basta...
Ormai erano arrivati, spalancò la porta proprio prima di vedere Urayama tanto vicino al suo Hanamichi.
"FERMATI!"
Il senpai non si scompose, anzi, pareva divertito dalla situazione...
"Sei giunto in tempo...Vedrai Hanamichi morire!"
Ma Rukawa, velocissimo, riusci a prenderlo alle spalle bloccandogli le braccia.
"Lasciami andare..."
"Puoi scordartelo!"e detto questo la kitsune tolse di mano il coltello al senpai.Quest'ultimo cadde rovinosamente a terra, schiacciato dal peso di Rukawa.Il moro dello Shohoku era accecato dall'ira.
"A quanto pare i ruoli si sono invertiti..."
/Kaede.../pensò Hanamichi, ma la stanchezza era troppa, il dolore infinito...Fu l'ultima cosa che pensò prima di svenire.

Rukawa era seduto addosso ad Urayama e gli puntava addosso lo stesso coltello col quale avrebbe ucciso Hanamichi.
"Lo vedi questo sangue...?Tra poco si mischierà al tuo..."e detto questo lo colpì.
"KAEDE FERMO!"Urlò Akira nel tentativo di fermarlo, ma era troppo tardi.
"Mi-mi hai colpito..."mormorò il senpai incredulo.
Ma ciò a Rukawa non bastava, e continuò a colpirlo e colpirlo,spingendo via Sendo a ogni suo tentativo di fermarlo.
"SMETTILA KAEDE, BASTA!NON VEDI CHE LO STAI UCCIDENDO??!"
Solo al sentir quelle parole il volpino si rese effettivamente conto di ciò che stava facendo. Osservò per un attimo il volto, ormai privo di sensi del senpai, poi il suo sguardo si posò sul coltello insanguinato che aveva in mano.
/Ma che cosa ho fatto?L'ho ucciso?/si chiese,mentre le lacrime scendevano involontarie sul suo viso.
Il ragazzo si voltò verso l'amico, con gli occhi sgranati e pieni di amara tristezza.
"L'ho ucciso..."
Si alzò tremante e guardò la sua vittima.Quella che provava non era certo compassione, ma nemmeno appagamento...Solo un forte senso di vuoto interiore...

Hanamichi si guardava attorno smarrito, seduto nell'ambulanza ferma vicino alla scuola.
Le voci che sentiva erano indistinguibili, poliziotti ovunque e un chiasso assordante; ma in tutta quella confusione, riusciva a percepire la presenza di un ragazzo...Un ragazzo introverso, dall'aria fredda e sicura di sè...
Si alzò ancora tremante, con una spessa coperta addosso e uscì dall'ambulanza.
Le auto della polizia bloccavano l'entrata della scuola, mentre Urayama veniva portato via in ambulanza, era ancora vivo e ce l'avrebbe fatta.
Notò, poi Rukawa: era seduto sulla ringhiera di metallo di una delle aiuole.Il volto coperto dalle mani, i vestiti insanguinati, l'aria sconvolta.
/Kaede.../(e daje!NdU)

Kaede si sedette stancamente sulla ringhiera di metallo di una delle aiuole...Aveva parlato con almeno una decina di poliziotti, sempre la stessa storia. Non riusciva ancora a credere a ciò che era riuscito a fare... Possibile?Proprio lui, sempre calmo e deciso...
E Hanamichi?Che cosa gli avrebbe detto?Sarebbe tornato tutto come prima?Sicuramente no...

Alzando lo sguardo, Kaede, incontrò quello del rossino.
Sembrò che il tempo si fosse fermato in quel preciso istante, mentre tutto intorno a loro sembrava sparito.
Tutto quel via vai di persone...tutto si era fatto silenzioso attorno a loro.
Il volpino si alzò lentamente, senza staccare gli occhi da Hanamichi, quasi per paura che potesse sparire da un momento all'altro.
Sentì le gocce fredde della pioggia cominciare a picchiettare leggere sul suo viso e sull'asfalto.
"Hanamichi..."sussurrò tornando alla realtà.
Il rossino gli si avvicinò.
"Hanamichi, mi dipiace per quello che ti ho detto...Non l'ho mai pensato...E mi dispiace per quello che ho fatto, ho agito d'impulso, cosa che non è da me..."
Il rossino sorrise.
"Credo di averlo sempre saputo...Non preoccuparti...Ti ho già perdonato.Piove...Andiamocene a casa..."
Rukawa si sentì rassicurato da quelle parole dolci.
"Andarcene a casa?Ma...Sei ferito..."
"Oh, nelle risse ho preso botte peggiori di queste...E poi mi hanno medicato il naso e le braccia.Il tensai ha la pelle dura!"
/Forse è anche questo che mi piace di Hana-chan...Il suo senso dell'umorismo, anche nelle situazioni più critiche.../

"E' la vigilia di Natale!"esclamò euforica Aiko, che stringeva un accurato pacchettino tra le mani.
Era con Haruko ed Ayako...Da quando Sendo gliele aveva presentate, uscivano spesso assieme.
"Già, che bello!Domani mio fratello, Mistui e Kogure verranno al cenone!Non vedo l'ora di vederli!"sorrise Haruko, anche lei sommersa da pacchetti di ogni tipo.
"Hanamichi e Rukawa, come staranno?Dopo quello che hanno passato..."
"Li ho visti e sembrava fossero gli stessi di sempre!"
"No, Haruko...Per me ti sbagli...Loro non sono gli stessi di sempre..."
"E tu,Aiko, che ne sai?"
"Ah,ah!Segreto!"
"DAI DICCI DI CHE SI TRATTA!!!"
Aiko arrossì...
"Akira mi aspetta..."sussurrò dolcemente."Non posso dirvi nulla mi dispiace!"e detto questo corse via.
"Haruko, non trovi anche tu che Aiko sia...incredibilmente dolce?"
"E' vero!Basta vederla assieme a Sendo!Quei due sono una coppia stupenda!"
"Beh, mai come me e Ryo-chan..."
Un'enorme goccia apparve sulla testa di Haruko.
"Sempre la solita modesta,eh?"
"Ho detto solo la verità!Ma...piuttosto..."
/Ahia!Ha la sua solita aria da inquisitrice.../
"Con Rukawa???Non ne parli più!Non sei preoccupata per quello che è successo l'altro ieri?O forse hai paura di lui?Poverina devi aver capito che anche quel ragazzo ha un lato selvaggio e..."
Haruko corse via, poi si fermò e guardò la sua amica.Un triste sorriso increspava le sue labbra.
"Ayako!Ho scoperto sì un'altro lato di Rukawa, ma non è affatto come pensi...Io ho rinunciato a lui!"
/Haruko.../

Sendo stava tornando a casa assieme a qualche amico, avevano appena finito di assistere al discorso annuale del preside sul Natale, le feste e bla,bla,bla...
"Come ogni anno la solita rottura di scatole, vero?"disse uno dei suoi amici.
"Già...In più non c'era nemmeno una ragazza!"
"Sfido, erano tutte all'annuale fiera natalizia organizzata dai vari club femmili della scuola!"
Il numero 7 del Ryonan non sembrava dare peso ai discorsi dei suoi compagni.
"Ehi!Akira?Ci sei?Scommetto che ti sei incantato a pensare alla tua dolce Aiko, non è così?"
Il ragazzo tornò all'istante alla realtà...Non poteva negarlo, quella ragazzina dal viso angelico e dal carattere dolce lo aveva lentamente catturato...
"Mi dispiace, ma sono fatto così!"sorrise.
"E vorrei vedere!Aiko è la ragazza più bella che io abbia mai visto...Fosse la mia ragazza, beh... Probabilmente anch'io non penserei che a lei."
L'aria che sovviava(soVViava???Scusate, ho bevuto come al solito^^'''') era fresca, il freddo dell'inverno si era fatto meno pungente e le poche foglie cadute dagli alberi, venivano trasportate dal vento.
Ci fu un attimo di silenzio, in cui i quattro ragazzi rimasero a contemplare la bellezza del cielo arancione e
del sole che calava all'orizzonte.Ma una figura femminile correva in mezzo alla strada, illuminata da quella luce, calda e bellissima.
Sendo non ebbe dubbi: la gonna a pieghe azzurre, i calzzettoni bianchi e la felpa larga...Non poteva che essere:
"Aiko!"esclamò il ragazzo.
Lei gli corse incontro e lo abbracciò. Come sembrava piccola ed indifesa, tra le braccia di quello spilungone...
Gli amici del numero 7 del Ryonan si dileguarono, lasciandoli soli.
"Akira..."dopo quel dolce sussurrò, le sue labbra si posarono delicatamente su quelle di lui."Ti ho portato un piccolo regalo dalla fiera!"esclamò, poi mettendogli tra le mani il piccolo ed accurato pacchetto.
"Come sei carina, grazie!"
"Ah!Non aprirlo!Voglio che tu lo apra solamente domani!"
"Ma sono curioso!"
"Dai, infondo si tratta solo di farmi questo piccolo favore!"
"E come dirti di no?Ok, lo aprirò domani..."
"Bravo...ci facciamo un giro?"
"Come vuoi tu...Sono tutto tuo!"
La ragazza lo prese per mano.
Quanto era dolce!Impossibile che fosse umana...
/Sei davvero un angelo, Aiko.../pensò Sendo, sorridendo (scusate il gioco di parole!NdU)
Dopo poco i due giunsero ad un piccolo parcogiochi, ormai deserto.Vi era ancora della neve, resa di uno strano color arancio, dai raggi del sole.
I due ragazzi si sedettero sulle altalene.
"Non scorderò mai questo posto, Akira..."
"Nemmeno io..."
Il tempo non lo aveva cambiato, quello era proprio il luogo del loro primo bacio; e adesso erano di nuovo lì, erano ancora insieme a distanza di un anno, a baciarsi alla luce del tramonto.
"Ai shiteru yo..."sussurrò lei, guardandolo in quei profondi occhi scuri.
"Anch'io ti amo..."
[Ma che carini!Che scena kawaiiiiiiii!!!Peccato, che vorrei esserci io al posto di Aiko!Cosa darei...NdU]

Ayako aspettava innervosita il 'solito ritardatario'Ryota.
/E' sempre in ritardo quello!/pensò spazientita cominciando a camminare nervosamente avanti e indietro di fronte al cinema, dove si erano dati appuntamento.
"Ayako!Scusa il ritardo!"il ragazzo le stva correndo incontro.
"No, caro!E' la decima volte che arrivi in ritardo!ma possibile, che non te ne importi niente della nostra relazione?"
"Ma a me importa!Importa tantissimo...proprio per questo ho fatto tardi..."
La ragazza lo fissò senza capire.
"Beh, ho fatto tardi, perché dovevo prenderti una cosa..."e detto ciò dalla tasca del giubbotto tirò fuori un piccolo sacchetto di carta bianca.
Lei lo guardò incuriosità.Che poteva essere?
Il ragazzo le aprì la mano e verso il contenuto sul palmo di lei.
"Ryo-chan, ma questa..."
"Ci ho messo una vita per trovarla!"
La raazza osservò il prezioso regalo del suo ragazzo: era una catenina in argento, con un ciondolo a forma di cuore.Era un oggetto semplicissimo, ma che a lei piaceva tantissimo e lo riteneva speciale.
"E guarda..."il ragazzo lo girò e le fece notare degli ideogrammi incisi su di esso.Vi era scritto: Il mio cuore ti appartiene, con amore Ryota.
"Lo hai fatto incidere tu?"
"Sì..."
Gli occhi di Ayako si illuminarono di gioia.Ryota aveva trovato quel preziosissimo ciondolo solo per lei... Con quella dedica stupenda incisa dietro.
"Oh, Ryo-chan..."Le braccia di lei circondarono il collo di lui.
"Grazie, è un regallo più che stupendo, grazie davvero!"
Lo abbracciò forte.
"Ma...vogliamo vederlo questo film?"
Lei sorrise baciandolo dolcemente.
"Lasciamo perdee questo cavolo di cinema e andiamo a farci una bella passeggiata..."
"Sì, ma..."
"Al cinema si ta seduti per due ore e non ci si parla nemmeno...Al massimo ci si bacia per due ore, ma non è il massimo lo stesso!"
"E sia..."

Hanamichi attaccò la spina e le mille luci dell'albero di Natale si accesero d'improvviso, riempiendo la stanza di una miriade di colori.
"Wow!!!Quest'anno l'albero è venuto stupendo!"esclamò il rossino contemplandolo.
Rukawa era con lui e guardava nella stessa direzione soddisfatto del loro lavoro!
"Ehi, Kaede!Siamo stati bravi!"
Il volpino gli passò una mano intorno alla vita.
"E' il nostro primo Natale assieme!"
"Già..."circondato dalle braccia dell'altro il ragazzo sorrise dolcemente, prima di appogiare delicatamente le labbra su quelle di Kaede.
La prima cosa positiva nella vita di entrambi i ragazzi.Due vite che apparentemente potevano sembrare diversi; due RAGAZZI, che apparentemente erano diversi, ma in realtà così simili.
Per nessuno dei due la vita aveva riservato un'infanzia felice e facile.
Entrambi avevano lottato con le proprie forze, per poter crescere e diventare quello che erano adesso... Avevano solo diciassette anni, ma la loro mente aveva percorso, molti più anni...
La mancanza dei genitori vicino, li aveva costretti a rimboccarsi le maniche e a faticare, ma alla fine gli sforzi vengono premiati.

Kaede Rukawa, un bel ragazzo, atletico, un vero campione.Il suo carattere: freddo, distaccato.
Una madre altrettanto bella, dai lunghi capelli corvini e gli occhi di ghiaccio...Non si poteva dire che gli mancasse qualcosa: aveva una bella casa, due genitori in carriera...Tutto quello che poteva desiderare, tranne l'affetto di chi gli stava attorno.Quello non poteva affatto comprarlo. Così che la prima 'persona' che provò interesse per lui, divenne il suo unico amico...Il basket.
Già, lui lo considerava proprio come una persona...La sua unica amica, quella palla color arancio scuro.
Giocava a basket, per dimenticare, per attirare l'attenzione, per fuggire dalle percosse del padre perennemente ubriaco.Picchiava anche sua madre, che cercava di difendere il figlio...Nonostante tutto, gli voleva bene...Quel bambino dagli occhioni blu e la pelle bianca come la neve, sopportava in silenzio, sperando così di smettere di soffrire.
E la maschera che si era costruito, quel muro impenetrabile che si ergeva attorno a lui erano stati sgretolati, dall'arrivo di quella 'testa rossa'; quel ragazzo, tutto il suo opposto, estroverso, carico di vita...

Hanamichi Sakuragi, il suo nome...Nonostante quello che faceva credere lui era proprio come Rukawa.
Si teneva tutto dentro, e nascondeva la sofferenza, facendo credere agli altri ciò che non era.
La fragilità della sua anima l'aveva capita solamente quella stupida volpe.(baka kitsune in Jap!NdU)
Ricordava che suo padre era un brav'uomo e sua madre anche, ma spesso non era a casa e il piccolo Hana, doveva occuparsi della madre malata. Non c'era scampo: sarebbe morta.Non si poteva dire che fossero ricchi, così il ragazzo cominciò a scommettere con i suoi amici, a immischiarsi in risse, per guadagnare qualcosa.Il suo corpo si irribustiva, ma nell'anima lui urlava disperato.
Nessuno lo aiutava, nemmeno quel (Mi permetto di dirlo, ma so che è una bestemmia e imploro perdono!NdU) maledetto Dio, della quale sua madre parlava sempre e che doveva essere misericordioso, ma a loro non dava nulla.
Quando suo padre tornava, non diceva dov'era stato, nè a fare cosa...Nulla. Poi l'attacco di cuore...E Hanamichi non era riuscito a salvarlo(C'è anche nel manga 'sto pezzo, o solo nell'anime?mah...NN ricordo!^^'''''NdU)...E il mondo, ancora una volta, gli era crollato addosso.Di lì a poco morì anche sua madre e rimase solo...Solo in quella piccola casa, arredata dell'indispensabile.

Continua...