FRAGOLE E LIMONI
- SHEERA -

Disclaimers: Eccoci qui di nuovo. Lo sapete a memoria, ormai, chi è mio e chi non lo è, il perché e il percome, quindi non mi ripeto!! Cmq arigato, Inoue Sensei!!
NOTA: il narratore cambia di nuovo...

Capitolo IX


Sbuffo. Questa giornata è stata tremenda, un tormento unico! Non faccio che pensarci, a lui, a noi, a tutto. È strano, ma sento davvero il bisogno di rivederlo, stavolta! Sento che gli devo delle spiegazioni per tutto, che non posso più scappare.
Ma ci tornerò dopo: adesso farò meglio a concentrarmi sulla lezione. Vabbè, oggi non ne ho molta voglia… Anche se c'è nudo maschile. Novità assoluta, in questo corso, devo dire! Peccato solo che il modello sia in ritardo.
Torno a concentrarmi sulla tavolozza, dove ancora alcuni colori dai toni accesi lasciano intravvedere le loro ombre vivaci. Non l'ho pulita benissimo, l'ultima volta…
Prendo i pennelli e le tempere, cercando di riordinarli per bene. Che ci fa il vermiglio accanto allo smeraldo? Uffa, ogni volta la stessa storia: sbattacchio troppo lo zaino e vanno cose da tutte le parti! Quando acquisterò un po' di finezza femminile? Mia nonna dice che questo è dovuto al fatto che sono stata cresciuta da un uomo. Che abbia ragione? Di certo non credo che Hisashi mi abbia mai ritenuta un maschiaccio… Sigh, Hisashi! Ci sto di nuovo pensando!
"Posso avere la vostra attenzione, per favore?" dice poi la nostra insegnante, distraendomi dai miei pensieri e placando il chicchiericcio che c'era fino a poco fa in aula. "Il modello di oggi si è ammalato, e quindi non verrà. C'è forse qualcuno che si offre come volontario?" dice con naturalezza, mentre scorre gli occhi su tutti i suoi allievi di sesso maschile, che disperdono lo sguardo in punti morti del locale, fingendo di osservare qualcosa. Di nuovo si alza quel ronzio di voci. Scuoto la testa: c'era da aspettarselo, che finiva così! Del resto oggi mi va di fare un paesaggio, non un uomo nudo! Beh, credo che il tema cambierà, e questo volge a mio favore. Intanto sorrido pensando a Hiroaki ed al nostro discorso. Povero Hiro-kun, ultimamente l'abbiamo trascurato un po'...
"Tu, laggiù! Sembri proprio perfetto!" dice poi, con aria entusiasta la sensei, mentre si avvia con passo deciso verso l'accesso del locale. Sulle prime non giro lo sguardo, ancora intenta a trafficare con i tubetti del mio inventario pittorico.
"Non sei del corso, vero? Beh, non importa! Qualsiasi cosa tu faccia qui, sei il benvenuto! Ora però spogliati, coraggio!!"
"M-ma… Ehi, u-un momento…" sento una voce maschile che farfuglia. Improvvisamente ho un presentimento. Mi giro di scatto e lo vedo. Incredibile! Mitsui, lì in piedi sulla porta, che tenta di non farsi strappare i vestiti di dosso da quell'assatanata della nostra insegnante.
"Tranquillo, guarda che ti pago!" dice lei, facendo scivolare le mani su tutto il suo corpo. "Hai proprio un gran bel fisico, sai?"
"M-ma… Io ero qui per…" nulla da fare! Hisashi è davvero troppo spaesato, e ben presto viene trascinato al centro dell'aula, mentre tutti gli occhi si puntano su di lui. Nel frattempo io cerco di riscuotermi, dopo averlo fissato come un tonno per tutto il tempo. Come diavolo avrà fatto a raggiungermi qui?! Qualcuno me la pagherà cara!
Però… È proprio bello, adesso che non ha più la maglia addosso! Che bicipiti! Non me lo ricordavo neppure così prestante!
Non so bene cosa sia successo, ma in qualche modo adesso lui è lì, adagiato in una maniera particolare sulla pedana, che cerca di smaltire il rossore sulle sue guance. Fortunatemente, dopo una lunga lotta, è riuscito a tenersi addosso i boxer. Neri, aderenti, che mettono in risalto le sue forme. Potrebbe fare la pubblicità della Calvin Klein!
Improvvisamente i suoi occhi si illuminano. Finalmente mi ha vista, in mezzo a tutta questa folla. Non so neppure perché, alzo una mano per salutarlo e poi scoppio a ridere come una matta. Tutti mi osservano un po' sconcertati. Poi la calma si ripristina, e un silenzio intriso di concentrazione cala tutto intorno.
Seguo tutte le splendide ed armonise linee del suo corpo, i tratti del suo volto, la direzione di ogni ciuffo di capelli. Ora che li ha corti sta ancora meglio!
Poi mi fermo sugli occhi. Inizio a tracciarne i bordi, per cercare in seguito le pupille. E finalmente lo noto. Mi sta fissando. Fissa proprio me, con uno sguardo profondissimo, che pare sognante. Imporovvisamente rammento quella sera. Mi guardava allo stesso modo, mentre lo ritraevo con il mare come unico sfondo. Mi ha colpito fino in fondo all'anima con quegli occhi, che sembravano percorrere i sentieri più tortuosi di una vita, svelare le emozioni più profonde che si possano provare, accarezzare ogni cosa con precisione e sentimento. Sentire quegli occhi piangere sul mio petto, quella voce spezzata raccontare i dolori della sua vita…
Come avrei potuto resistergli ancora? Era bello, sensibile, profondo. Quando il suo viso si alzò verso il mio, portai di proposito le labbra molto vicine alle sue. Sapevo che avrebbe fatto il resto, e non pensai a cosa di preciso sarebbe avvenuto. Mi lasciai semplicemente baciare, accarezzare, sfiorare. Sentivo il suo corpo infuocarsi ogni attimo di più, cercando il mio. Le sue mani si misero a scivolare su di me, privandomi dei vestiti, lentamente, e poi facendo tutto il resto.
Mi piaque. Come negarlo a me stessa? Fu stupendo! Diventare una cosa sola con lui… un lui sbucato dal nulla, di cui neppure sapevo il nome, ma che forse era solo scritto nel mio destino. Non riuscii proprio a pormi dubbi in quel momento. Sentivo solo che doveva succedere, e che io lo volevo.
Poi ci fu il resto. Il momento in cui ti risvegli dai tuoi sogni e scopri la realtà… Ma sono indubbiamente stata ingiusta con lui.

Appoggio il carboncino e raggiungo un pezzo di gomma-pane. Ho sbagliato uno sfumatura. Ma non ho il tempo di correggerla: anche per oggi la lezione è conclusa.
Hisashi si alza e si riveste, senza guardare niente e nessuno. Si comporta come se fosse stato il modello uffciale.
Dopo aver cercato per un po', invano, il contatto con i suoi occhi, inizio a raccimolare armi e bagagli. Lo zaino si colma in fretta, mentre i miei pensieri si rifiutano di credere che lui sia qui per caso. Ha cercato me, lo so! Non posso scappare… non voglio farlo.
"Ciao, Yume! Ti posso accompagnare?" mi domanda un bel ragazzo moro con gli occhi verdi come un prato inglese. Mi chiedevo solo quando avrebbe smesso di fissarmi per tutta la lezione e si sarebbe deciso a fare il primo passo. Evidentemente ha scelto proprio il giorno sbagliato.
"Col cavolo!" interviene infatti il mio antico amante alle sue spalle. Ha un tono a dir poco agressivo.
"E tu cosa accidenti vuoi??" reagisce il primo, scocciato per la sua intromissione.
"Voglio solo la mia ragazza…" dice con un sorrisino, rivolgendomi poi lo sguardo. Mi alzo e mi avvicino a lui.
"Cosa ci fai qui?" chiedo con una smorfia ancora stupita dipinta in viso.
"Tuo padre ha detto che ti avrei trovata in questo posto…" mi informa lui, mentre il mio nuovo ex corteggiatore si allontana amareggiato.
"C-chi, scusa?!" sussulto.
"E va bene, ho esasperato Kyoko tutta la giornata per ottenere il tuo indirizzo. Alla fine lei ha ceduto, e…"
"Povera Kyacchan! E ti paiono cose carine da fare, queste?" lo rimprovero come se fossimo amici di vecchia data, mentre già percorriamo la strada immersa nella calda luce serale.
"Sì… Per te farei qualsiasi cosa!" dice lui, senza troppe esitazioni. Mi fermo e lo osservo.

I'm here now
Waiting
Holding on to reasons
Wasted
I faced it
Watching you deny me

"Perché? Dopo che sono fuggita e sparita senza concederti una possibilità di replica e poi ho anche negato di conoscerti…" chiedo, a sguardo basso.
"Non lo so perché. Credo sia perché sono assolutamente pazzo di te! Perché da un anno e mezzo non faccio che sognarti e sperare di incontrarti. Perché mi hai rubato il cuore, senza neppure che io me ne accorgessi…"
"Fermati, Hisashi, ti prego! Mi fai sentire un verme…"
"Mi piace sentirti pronunciare il mio nome… Come mai non ci siamo neppure detti come ci chiamavamo?" ignora le mie suppliche.
"Sarà stato perché avevamo altro da fare…" dico, alzando lo sguardo su di lui con un sorriso forse un po' malizioso.
"Senti, io… Io non riesco, non posso darmi pace. Io devo sapere perché… devo sapere come, cosa ho sbagliato. Almeno dimmi questo, prima di lasciarmi. Perché io non ho fatto che chiedermelo, e mi sono sentito così idiota, non riuscendo a capirlo…"
"Ti va se ci sediamo?"
"D'accordo, ti va bene laggiù?" mi chiede, indicandomi una panca sotto ad un salice. Annuisco.
"Tu non hai sbagliato niente, davvero. È stata colpa mia…"
"Ma come? Perché, cosa è successo? Insomma, ci dev'essere un motivo che ti ha fatta scappare così… Forse ti ho fatto male? Non sono stato…"
"Sei stato fantastico, Hisashi, davvero! Fantastico! Beh, sei stato il primo e tuttora l'unico per me, ma… Sono certa che non possa esserci di meglio!" gli dico, cercando di tranquillizzarlo e provocando in lui un sospiro sollevato. Porto la mia mano sulla sua, adagiata sulla sua coscia.
"Non so se potrai perdonarmi… Io mi sono svegliata con i primi raggi del sole… Faceva tanto freddo, quel giorno. In fondo era solo tornato il solito tempo novembrino… Ti ho osservato mentre dormivi. Eri bellissimo: sembravi un angelo! Avrei voluto restare lì per sempre, ma… Poi è squillato il telefono. Era mio padre, tutto allarmato per il fatto che non fossi tornata a casa. Avevo promesso di accompagnarlo al torneo che si teneva in Cina, e saremmo stati via tre settimane… Solo che stando accanto a te avevo scordato tutto. Sono dovuta correre a casa per non perdere l'aereo, e…" mi interrompo e lo guardo. Coglie ogni mia singola parola con morbosità, mentre il suo fiato sospeso mi informa della sua urgenza di spiegazioni, dopo tanto tempo passato fra i dubbi.
"Sei stata via tre settimane?" annuisco soltanto. "Non capisco… Insomma, sapevi che mi avresti trovato qui, ne sono certo! Perché non mi hai cercato?"
"Vedi, io…" mi asciugo una lacrima che non riesco più a trattenere. Lui mi accarezza la testa e si scusa, pregandomi di continuare. Ed io cedo subito, andando ad adagiarmi fra le sue braccia e appoggiando la mia guancia sul suo petto.
"A mio padre non dissi nulla. Voglio dire, io gli avevo sempre raccontato tutto, ma volevo tenere quel piccolo segreto per me. Questo almeno finchè non ti avrei rivisto. Volevo sapere il tuo nome, volevo sapere tutto. Mi rendevo conto che avresti sofferto nell'attesa di vedermi tornare, ma in qualche modo ero certa che ti avrei ritrovato… Poi…" mi blocco di nuovo. Questa volta sono due le lacrime che mi rigano il volto. Il suo respiro si ferma nuovamente.
"Ti prego…"
"Io non so davvero come dirtelo… Insomma… Beh…"
"Per favore… Dimmi perché!" mi incita senza agressività, sollevando il mio volto e asciugandolo.
"Non ho avuto il coraggio…" blatero con un filo di voce.
"Di cosa? Oh, ti scongiuro, mi sembra d'impazzire!"
"Io… Scusami, ti prego!!" concludo alzandomi di scatto e correndo via. Non ce la faccio, non ci riesco! Credevo che in qualche modo gliel'avrei detto, ma invece…
Poi mi accorgo che lui non vuole lasciarmi. Non stavolta. Corre molto in fretta, seguendomi. Io ho paura… So bene che non dovrei scappare, ma… raccolgo tutte le mie forze e muovo ancora più rapidamente i miei arti inferiori. Faccio qualche curva in mezzo ad un quartiere dalle strade un po' intricate, finchè non sono certa che lui abbia perso le mie tracce. Poi torno a casa, sempre di corsa.
Mi lascio cadere sul pavimento della mia stanza. Mio padre si dev'essere a malapena accorto del fatto che gli sono passata accanto, tanto sono stata rapida. Tengo una mano sulla fronte e piango. E intanto penso che questa volta lui sa benissimo dove trovarmi, e non si arrenderà. Non finchè avrà saputo…

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Bene! Spero di concludere questa epopea tragica con il prossimo capitolo. Avrei già voluto riuscirci con questo, ma a quanto pare ho la brutta mania di dilungarmi… E va bene: restiamo sul mio numero preferito, il dieci!
Credits: La canzone di cui ho inserito una strofa è "You Say" dei Vertical Horizon (che in qualche modo fanno capolino in quasi ogni mia fic. Mi sembra un clichè, ormai!!). Lo so, potevo anche tralasciarla, ma mi pareva associarsi così bene al povero Sashi-kun... -> che uomo meraviglioso!!
Bacio a tutti!!

Capitolo 10...