LAST THING ABOUT YOU
- REI-CHAN 86-

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- Capitolo 1° -
WHEN A CHILD FALLS DOWN FROM A TREE...

!!ATTENZIONE!! Questa Fanfiction contiene spoiler (anticipazioni) inerenti agli episodi 21-22, non ancora trasmesso su MTV!
Se non volete rovinarvi la sorpresa, pazientate l'arrivo di questi episodi prima di
iniziare a leggere questa Fanfiction!^_^
Rei-chan

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Neo Tokyo3 : 19 Novembre 2015

Kaji Ryouji era immobile, all’impiedi in un punto piuttosto isolato di un grattacielo di periferia.
Nonostante sapesse ciò che lo stava per aspettare, la sua espressione era serena, e nulla poteva agitarlo in un momento simile…non gli avrebbe dato quella soddisfazione di vederlo spaventato… sapeva che aveva agito per il meglio, e di questo ne era fiero…

*Perdonami Misato…ma dovrò scomparire dalla tua vita…*

Le sue mani rimasero all’interno delle tasche dei pantaloni anche quando iniziò a sentire i passi di qualcuno, che si facevano sempre più vicini a lui…
Li riconobbe subito…aveva lavorato un paio di volte con questi scagnozzi della Seele, Pronti a seguire gli ordini del loro capo come fossero dei cagnolini…qualsiasi ordine sia…
Ma in fondo, riconobbe che non avevano tutti i torti ad essere li… Lui era un traditore…e chiunque non rispettasse l’accordo stipulato con la Seele sapeva bene che fine avrebbe fatto…la fine che adesso sarebbe toccata a lui…

“Hey…siete in ritardo!” Riuscì a pronunciare queste parole con il suo sorriso bonaccione sulle labbra… Ma i volti dei tre uomini al servizio della Seele non trasparirono alcuna emozione, quasi come fossero dei robot…chi lo sa, forse lo erano veramente…mai stupirsi della Seele..

Non fiatarono neanche…Uno di loro si limitò semplicemente ad alzare la canna della pistola che tenevano in mano , puntandola velocemente contro di lui, e premere senza indugiare il grilletto.

BANG!

Uno stormo di uccelli volo' via...

“E’ bastato un solo colpo per metterlo fuori uso per sempre…”

Almeno così riferirono i due agenti della Seele, di fronte all’intera riunione dei monoliti, sicuri ormai, che Kaji Ryouji era soltanto un brutto ricordo per loro…

“Ottimo lavoro…” Disse il membro Russo inespressivamente…

*
Neo Tokyo-3: 17 Settembre 2020

Kaji Ryouji sorrise leggermente, quando il pensiero dell’ultimo avvenimento che lo aveva coinvolto a neo Tokyo-3 cinque anni fa, tornò nella sua mente…
Com’erano stati stupidi ed ingenui quelli della Seele…era riuscito persino a beffare anche quella grande organizzazione …la quale un loro solo comando avrebbe potuto sterminare l’intera razza umana…ci voleva ben altro che un semplice proiettile, per mandarlo nel regno dei più…

Aveva vissuto gli ultimi cinque anni in Europa, nascondendosi in una piccola località a sud dell’Italia…aveva cambiato nome, identità, aspetto…
Nessuno mai avrebbe potuto sospettare che cosa si celasse nel suo passato…
Ma adesso, dopo cinque anni, era tornato ancora una volta a Neo Tokyo-3…
Gesto che nessuno mai avrebbe fatto…una vera e propria pazzia…perché mai aveva fatto ritorno in Giappone se aveva già ottenuto in Italia il permesso di soggiorno regolare, ed era riuscito a stabilizzarsi bene in quel paese talmente lontano dalla sua terra d’origine!?

Kaji sapeva bene che se quelli della Seele l’avessero riconosciuto in giro per NeoTokyo-3, questa volta non sarebbero stati così ‘clementi’ di cercare di ucciderlo con un solo colpo di pistola…questa volta avrebbe davvero potuto morire!…
Ma c’era un’altra cosa che lo stava lentamente facendo morire, se continuava a restare in Italia…
Il pensiero di lei…dell’unica persona che non era mai riuscita a dimenticare…dell’unica persona che era riuscito ad amare…

“Misato…” Mormorò, mentre seduto sulla panchina del parco di NeoTokyo-3, seguiva con lo sguardo il movimento dell’ennesima foglia di carrubo che lentamente si era staccata dalla pianta, e precipitava lentamente verso il laghetto artificiale sottostante…

*Chissà dove sarai adesso…che al posto della Nerv c’è questo parco…* Pensò ancora, perdendosi ad osservare i cerchi che l’acqua formava, al tocco della foglia avvizzita dalla stagione autunnale

L’ex spia della Seele sospirò, e scosse la testa *Che stupido sono…come potrei pensare di poterla ancora ritrovare qui a Neo Tokyo-3 adesso che la Nerv non esiste più…* Questo pensiero di rassegnazione sorse amaramente nella sua mente, lasciando andare anche quel sottile filo di speranza che aveva stretto a se, e che gli aveva dato la forza di tornare a Neo Tokyo-3…chissà quali erano stati i motivi per cui la Nerv non esisteva più…chissà che fine avevano fatto tutti quanti…chissà se erano ancora vivi…chissà se era ancora viva…

Ripensava a quell’ultimo messaggio che gli lasciò alla segreteria… ‘Se ci rincontreremo…ti dirò quelle parole che non riuscii a dirti otto anni fa…’e riflettendoci, pensò che in fondo quelle parole non le aveva mai dette a nessuno…ne tantomeno a lei…e non le avrebbe mai dette. Non sarebbe riuscito ad innamorarsi di un’altra donna all’infuori di Katsuragi…non era possibile…

Kaji si sporse all’indietro della sua panchina, poggiando le braccia dietro la nuca, ed iniziò a fissare il cielo soleggiato e nello stesso tempo nuvoloso, che quella mattina a regnava sulla più moderna città del Giappone. Chiuse gli occhi, ed iniziò ad ascoltare inconsciamente tutti i rumori che regnavano attorno a lui, mentre si smarriva ancora una volta nei suoi pensieri su quella donna che si era fatto sfuggire così ingenuamente, e che probabilmente non avrebbe mai più rivisto…

Sentiva gli uccellini cinguettare allegramente; la migrazione era già iniziata, ed a poco a poco, tutte le rondini, ed altri animali sensibili alle basse temperature dell’inverno, sarebbero tutti migrati lontano…in paesi caldi, dove l’inverno non sarebbe esistito…L’ecosistema terrestre in fondo si stava ripristinando…e con il tempo, tutto sarebbe tornato come era all’origine…

Dei bambini alla sua sinistra stavano giocando rumorosamente tra di loro. Kaji poteva udire le loro vocine allegre e gioiose che si estendevano lungo tutto quel tratto come una melodia caratteristica del luogo…beati loro…così innocenti da ignorare tutti i terribili avvenimenti che il passato aveva riservato…e che avrebbero conosciuto certe tragedie soltanto tramite i libri di scuola…
Non ne era infastidito, in fondo, gli faceva tornare in mente la sua infanzia…sorrise….

“Signore!! Signoreee!! ^O^” La voce di una bambina accanto a lui, che lo richiamava a se tirandogli la manica della sua camicia, lo distrassero per un secondo dai suoi pensieri…

Kaji a quel richiamo riaprì gli occhi, e guardò senza destarsi dalla sua posizione, colei che lo aveva richiamato. Era una bimba vestita di rosa, sui cinque- sei anni, dai capelli a caschetto castani, che lo guardava con un visino allegro, mentre tra le braccia teneva una bambola.

“Ciao!” Esclamò Kaji sorridendo alla bimba. “Che cosa c’è!?” Domandò ancora.

La bimba porse la sua bambola all’uomo, con fare confidenziale “Me la può tenere per favore!? ^O^” Esclamò allegramente, poggiando la bambola sulle ginocchia dell’uomo. Dopo di che, senza neanche aspettare la sua risposta, scappò nuovamente verso il gruppetto di bambini, riunito a poco distante da lui, attorno allo stesso, grande, albero di carrubo.

Oltre alla bimba che poco prima gli aveva consegnato la bambola, c’erano altri tre bambini. Tre maschietti. Ma solo uno di loro in particolare attirò maggiormente la sua attenzione: Infatti questo bambino se ne stava appeso a testa in giù, su di un ramo a due- tre metri di altezza dell’arbusto, reggendosi soltanto tramite le sue ginocchia che avvolgevano il ramo.. mentre gli altri tre, cercavano di raggiungerlo, arrampicandosi con un po’ di fatica.

La visione di questi tre bambini che cercavano di arrampicarsi sull’albero, ma soprattutto la visione di quel bimbo che dondolava imprudentemente appeso a testa in giù, scaturirono immediatamente l’angoscia e la preoccupazione di Kaji. “Ma che diavolo…” Mormorò l’uomo, preoccupato, destandosi dalla posizione rilassata che aveva assunto, e dimenticandosi per un attimo dei suoi pensieri che lo assalivano.

“Guardate come sono bravoooo !! ^O^” Urlò il bimbo in cima all’albero, mentre cercava di acquistare più velocità e leggerezza nel dondolarsi. Anche lui non poteva avere più di cinque- sei anni, in testa portava un cappellino che nonostante l’ alquanto bizzarra posizione, non scivolava giù. Indossava una maglietta blu con disegnato sopra uno dei tanti noti eroi dei cartoni animati, e dei pantaloncini bianchi.

“Hey! Bambino! Se cadrai da li ti farai male! Scendi subito!!” Esclamò Kaji preoccupato, procinto ad alzarsi di scatto se solo ce ne fosse il bisogno.

A quell’esclamazione, il bambino smise di ridere e di dondolare, ed iniziò a guardare Kaji con sguardo confuso e sorpreso, seguito dai suoi amichetti che smisero anche loro di arrampicarsi sull’albero.

“Ma nooo! ^O^ Io sono braviiiiissimo! ^O^” Esclamò ancora il bambino, riprendendo a dondolarsi. Ma fece giusto in tempo a pronunciare queste parole, quando improvvisamente il cappellino che portava in testa scivolò lentamente di sotto, e mentre cercava di acchiapparlo con le manine, perse l’equilibrio e precipitò di sotto anche lui, tra le urla di stupore e di spavento sue, e degli altri bambini.

“ATTENTO!!” Kaji spostò di colpo la bambola che la bambina aveva messo sulle sue ginocchia, poggiandola svogliatamente sulla panchina dov’era seduto, e si lanciò di corsa verso il bambino che precipitava . Grazie alla sua incredibile prontezza nei riflessi, riuscì ad afferrarlo giusto in tempo prima che il suo fragile corpicino potesse schiantarsi contro il terreno circostante.

A quel momento di tensione, gli altri bambini rimasti per terra, corsero velocemente via dal luogo, urlando spaventati e diradandosi per le varie direzioni…

A causa del peso che la velocità aveva fatto acquistare al piccolo monello, Kaji perse l’equilibrio e cadde seduto per terra, ma neanche la caduta poté allentare di un solo centimetro la stretta con cui reggeva il piccolo.

“Hey! Ragazzino! Stai bene!?” esclamò l’uomo allarmato, mentre tornava a guardare il bimbo rannicchiato sul suo petto.

Il bimbo, appena si accorse dello scampato pericolo, dovuto al tempestivo intervento di quel signore sconosciuto, guardò in viso Kaji con i suoi grandi occhioni azzurri pieni di paura, ed annuì, scoppiando in lacrime sfogando in questo modo tutta la tensione accumulata…

Kaji sorrise, tirando un sospiro di sollievo, mentre abbracciava a se il piccolo monello in lacrime, accarezzandogli la schiena rassicurandolo.

“Mi hai fatto prendere uno spavento, piccola canaglia che non sei altro…” Esclamò scherzosamente l’uomo, arruffando i capelli neri del piccolo, che a poco a poco andava riducendo le sue lacrime…

Kaji si alzò in piedi, recuperando il cappellino che , in sua assenza, sarebbe stata la causa di una tragedia terribile, e si avvicinò al piccolo, rimettendoglielo in testa.

“Hai visto che cosa succede a chi fa questo tipo di giochi pericolosi!?” Esclamò Kaji con tono autoritario, abbassandosi all’altezza del piccolo.

Il bimbo sentì il rimprovero contenuto nelle parole dell’uomo, e stropicciando nervosamente la sua maglietta, cercò di distogliere lo sguardo seccato dal volto di Kaji…

“Miraccomando, non farlo più…” Continuò l’ex spia della Seele, addolcendo il suo tono di voce mentre tornava a sorridere al quel bambino un po’ troppo vivace…

Dopo un po’, l’uomo si guardò intorno, come se stesse cercando qualcuno “Tua madre è qui?” Domandò.

Il bimbo scosse la testa e finalmente parlo’ all’uomo “No, è a casa…”Rispose ancora, mentre con le sue mani si aggiustava la visiera del cappellino.

Kaji si alzò all’impiedi, tirando un respiro profondo “Ok, ti riaccompagno a casa io…” Esclamò per poi porgere la sua mano al fanciullo.

“Io mi chiamo Kaji, e tu? Mi dici come ti chiami?”

Sul volto del bimbo si disegnò quasi un’espressione di stupore nel vedere il gesto di Kaji, ed indugiò a prendere al sua mano…

“Avanti, non dirmi che ti sei dimenticato il tuo nome!” Scherzò Ryouji attendendo che il bimbo prendesse la sua mano.

Il bimbo invece, indietreggiò timorosamente. Chissà perché, ma da quando aveva udito il nome di quell’uomo, ne era rimasto in qualche modo indispettito e nello stesso tempo quasi spaventato…tanto che dopo aver indietreggiato di un altro passetto, si voltò e scappò via velocemente sperdendosi tra i cespugli delle aiuole…

“Ma…adesso dove vai!?!?” Esclamò stupito Kaji, per l’imprevista reazione del bimbo. Ritrasse la sua mano che poco prima aveva porto, e la sua espressione affettuosa mutò nella confusione; Si, perché ne era rimasto confuso, non indispettito, ma subito dopo ritornò a sorridere…

In fondo, anche lui era fuggito molte volte durante la sua vita, e in fondo, stava continuando a farlo tutt’ora…
Stava fuggendo…

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