LAST THING ABOUT YOU
- REI-CHAN 86-

- Capitolo 2° -
When a child runs away …

Erano passati sette giorni dal suo ritorno in Giappone, ma la vita di Kaji in fondo non aveva subito alcun cambiamento…
Tutto sembrava filare liscio come l'olio, forse un po' troppo…così tanto che al contrario di cinque anni fa, dove per sopravvivere doveva sfidare ogni giorno il suo destino correndo enormi rischi, adesso la sua vita gli appariva monotona…
Nessun avvenimento…nessun pericolo da affrontare…niente di niente…
La vita non gli era mai apparsa così vuota ed inutile…
Tutte le sue speranze erano crollate…che motivo aveva di godersi la vita adesso?…

"Dove ha detto di voler andare!?" L'anziana tassista, una vecchietta grassoccia dai capelli bianchi e ricci, e dagli occhiali spessi, interruppe con la sua imprevista domanda il flusso di pensieri nella triste mente dell'uomo, che immediatamente, sembrò come destarsi da essi e tornare con i piedi per terra.

"Ah…al Densetsu Kuiki…" (*)

"Ok…" Rispose l'anziana signora, ingranando la marcia del sul taxi. "Era da tanto tempo che non andavo in quel posto…del resto ormai non c'è più motivo per andarci…" Continuò ancora l'autista, cercando in questo modo di iniziare una conversazione con quel silenzioso cliente.

"Capisco…" Kaji non si sorprese di ciò. Del resto, aveva avuto la stessa risposta dall'autista precedente che lo aveva accompagnato al quartiere di Aoihoshi…il quartiere dove viveva Misato…e che adesso al posto di essa vi era soltanto un edificio in rovine, in via di demolizione…
dalle macchie oscure visibili in quasi tutto il palazzo , si poteva intuire che probabilmente era stato un incendio a ridurlo in quello stato…chissà se a provocarlo era stata proprio Misato…

Kaji non aveva mai provato un senso di solitudine talmente profondo come quello che provò nel momento in cui aveva di fronte a se l'enorme edificio che cinque anni prima era quasi completamente disabitato, e non era per Misato e le pochissime famiglie che vivevano disseminate nei vari piani della costruzione…

Chissà cosa ne era stato di loro…forse erano tutti morti nell'incendio…forse invece erano vive…ma dove? Dov'erano?…

Ancora una volta nella sua mente comparve il pensiero della donna che amava…ma che ormai, tutte le speranze di ritrovarla erano svanite, e doveva rassegnarsi così…

Il suo nome non compariva più neanche sull'elenco telefonico…una cosa era ormai chiara…Misato Katsuragi se era ancora viva, non abitava più a Neo Tokyo-3…
Se invece non lo era, rimpiangeva amaramente di non essere morto cinque anni fa, per mano della Seele…forse l'avrebbe incontrata prima nell'aldilà che nella vita reale…
Che pensieri macabri e tristi..
Kaji nonostante le insidie che la vita gli aveva sempre messo di fronte, era sempre stato un tipo ottimista, che non si lasciava mai intimorire alla minima difficoltà, ma adesso…

Se solo avesse potuto forzare all'indietro le lancette dell'orologio…quante cosa avrebbe fatto se fosse tornato indietro fino al 2015…quanto errori non avrebbe commesso…

/STREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEAAAAAK!!

Un'imprevista frenata della conducente, seguita da una bruschissima sterzata, non solo fecero svanire un'altra volta i pensieri di Kaji, ma per un pelo non lo fecero cadere in avanti, se solo non avesse avuto allacciato la cintura di sicurezza.

"Ma cosa…"

"HEY!!! Accidenti a te, ragazzino!!! Non hai visto il semaforo!?!? è______é ###" Esclamò adirata l'anziana vecchietta che tramutò immediatamente la sua espressione pacifica e gentile, in un'espressione adirata ed autoritaria.

"Mannaggia a questi ragazzini incoscienti! Mi domando come facciano i genitori a lasciarli gironzolare per la città così liberamente!! -_____-###" Esclamò la signora, battendo nervosamente le sue mani sullo sterzo del taxi.

Kaji si sporse dal finestrino, cercando di capire qualcosa anche lui…,
Ma alla vista del responsabile di questa terribile imprudenza , rimase piuttosto stupito: Era lo stesso bambino che pochi giorni prima aveva preso al volo dopo essere precipitato da un albero.

"Ma…io lo conosco!" Esclamò Kaji stupito e nello stesso tempo confuso. Possibile mai che questo bambino riuscisse a cacciarsi nei guai così facilmente!?

"Lo conosce dice? Beh, allora io se fossi in lei andrei a dire due parole a quella irresponsabile della madre! Come si può lasciare una simile peste in giro!?!? E' un pericolo pubblico!" Continuò ancora, attendendo che il bambino si togliesse dal bel mezzo della strada per proseguire la sua corsa.

Il piccolo mascalzone però non sembrava così impaurito di fronte il terribile rischio che poco prima aveva corso, del resto, in questo punto somigliava a Kaji. Si limitò soltanto a ad indietreggiare di qualche passo. Kaji infatti se ne sorprese: La scorsa volta scoppiò in lacrime per la paura della caduta, mentre sta volta non se ne preoccupò molto, anzi, ci fu qualcosa alle sue spalle che sembrò spaventarlo molto di più dell'auto che per un pelo non lo travolse , infatti in pochi secondi riprese correre velocemente, attraversando così la strada. La grassoccia tassista stava quasi per ridare gas al suo taxi, ma dovete astenersi appena vide un gruppetto di persone attraversare in fretta e furia e tagliarle nuovamente la strada, inseguendo il ragazzino dai capelli scuri.

"ANCORA?!!? è__é### Insomma!! Sono diventati tutti ciechi!?!" La signora suonò ripetutamente il clacson, ma le persone la ignorarono completamente: Il loro unico obiettivo evidentemente, doveva essere proprio il ragazzino…il motivo ovviamente, era ignoto agli occhi di Kaji e dell'autista…

Kaji continuò a guardare con stupore la scena, senza ascoltare le continue lamentele della tassista, e quando vide il bimbo scomparire aldilà di un angolo, seguito continuamente dal gruppo di persone che parevano realmente ostinate contro di lui, tirò velocemente fuori dalle sue tasche una banconota da 5000 yen e la consegnò alla tassista prima che potesse rimettersi in cammino.

"Io scendo qui! Tenga!" Esclamò l'uomo, porgendo il compenso all'autista, ed aprendo velocemente la portiera della vettura.

"COSA!?O__O Scende qui!? Aspetti, ma non…HEY!! Il resto!!" La zietta cercò in tutti i modi trattenere Kaji, almeno per restituirgli il resto del denaro che le aveva dato; Ma Kaji ormai era sceso dall'auto, e stava già percorrendo di corsa la strada che poco prima avevano percorso le persone che stavano inseguendo quel bimbo dal nome sconosciuto…

Fine Secondo Capitolo.

(*) Kuiki vuol dire quartiere.

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