RITORNO AL PASSATO
- CLADIA -

Anthor's note: Mamma mia che fatica scrivere il capitolo precedente! Per tutto il resto del giorno ho avuto due occhi come palle da ping-pong, spalancati all'inverosimile... quasi ci mancava che prendessero la forma del video del PC --> 0__0 . Siamo al quinto capitolo, e il bello è che non siamo nemmeno a metà della storia! Ce ne è ancora di strada da scrivere. Prima o poi, anche per il resto del sito, dovranno ricoverarmi perché le mani mi vanno di continuo su e giù come se scrivessi! In questo cap. sarà utilizzato in parte lo stesso linguaggio, anche se la fase traumatica è passata.

Claudia

CAPITOLO 5
DI NUOVO INSIEME

Su tutto il villaggio si era levato un vento insistente, la poca polvere rimasta si sollevava da terra e compieva giravolte nell'aria per poi tornare dove il vento l'aveva colta. Poca era la polvere, il terreno, la terra era impregnata del sangue di un centinaio di essere umani e pertanto rimaneva compatta resistendo alla forza del vento. Lo scenario che si presentava agli occhi di chiunque era terribile, a terra giacevano i corpi di donne, uomini e bambini, mangiati, morsicati dall'orda di esseri demoniaci che come erano giunti se ne erano andati. Nessuno era sopravvissuto a quella catastrofe, nessuno si era salvato. Solo la foresta aveva assisitito in silenzio a una simile strage. Il fiume era diventato rosso per tutto il sangue che era stato versato e per i raggi del sole che vi morivano all'interno. Il sole calava come per testimoniare la morte e la rovina su quel villaggio, la morte che era diventata sovrana anche di quella parte di mondo. La notte stava per scendere, avrebbe ricoperto quella carneficina e con l'accrescere dei giorni la polvere sarebbe aumentata, nutrita dai corpi ormai decomposti delle vittime; vicino a una capanna ormai distrutta una bambina versava calde lacrime, attorno a lei tutto era morto. La madre era sparita e le persone che conosceva giacevano in terra prive di sensi. Si asciugò gli occhi con le mani sporche di terra, ancora una volta osservò la donna che giaceva ai suoi piedi con la speranza di vederle muovere una mano, un braccio, una gamba, ma niente. A un tratto sentì un colpo di tosse, Sango stava cercando di sputar fuori la terra che aveva ingerito durante lo scontro con Inuyasha. Si mise faticosamente in ginocchio e si sfregò la bocca, le mani indolenzite e graffiate non fecero che peggiorare la situazione. Tutto il corpo era un dolore continuo, le gambe non riuscivano a sostenerla e la testa sembrava cederle da un momento all'altro, si sentiva pesante... ma era viva. Viva. Vide la piccola Kaeru che la osservava con gli occhi sgranati per lo stupore, Sango accennò un piccolo sorriso mentre la bambina si gettava in lacrime tra le sue braccia. Sango iniziò ad osservarsi intorno, solo morti. Cataste di morti l'uni sopra gli altri. Provò un senso di nausea per l'odore acuto e acido del sangue che era stato versato in una quantità impressionante. In lontananza vide un corpo, sembrava quello di Kaede, ma non era sicura. La sua vista tremolava e gli impediva di focalizzare un immagine ferma; si alzò tremante in piedi, lo sforzo fu immenso e una smorfia di dolore comparve sul suo viso, fece un passo in avanti. Poteva farcela, con calma poteva farcela. Seguita da Kaeru, Sango si avvicinò al corpo di Kaede, si piegò su di esso e portò l'orecchio al petto della vecchia sacerdotessa. Respirava ancora, la vecchia Kaede non era morta.

- Piccola Kaeru, vedi delle ferite sul corpo di Kaede?- Kaeru si avvicinò alla donna, osservò con attenzione ma rispose un no secco.

- Allora, probabilmente è svenuta per una botta ricevuta... meglio così... Ascoltami con attenzione piccola, per un po' i tuoi occhi saranno i miei... va bene?-

- Si... ti aiuterò io Sango...-

- Bene, allora dimmi... è lontana la foresta?- La bambina sembrò titubante - Si, bisogna attraversare una montagna per arrivarci...-

- Una montagna? - Sango rimase sorpresa, poi capì a cosa si riferiva la piccola. La catasta di morti. Kaeru guardò preoccupata Sango, voleva farle una domanda e Sango lo sapeva. - Dimmi Kacchan... che c'è? Parla. -

- Dov'è la mamma?? Quel cattivo la ucciderà? Io non voglio... mamma..- Sangò sentì la bambina piangere. A tastoni raggiunse la testolina della bambina e la rassicurò - Tranquilla, non faranno del male alla tua mamma.... non finché ci sarà Inuyasha con lei...-

*

**

***

**

*

Sentì una goccia d'acqua caderle sul volto e scendere giù sulla gola. Era una goccia o una lacrima? Tutto il corpo si era risvegliato, lo sentiva... dolorante fino all'inverosimile, fitte lancinanti ai fianchi e alle gambe. Concentrò i sensi anche sui bracci e sentì un bruciore fitto a uno dei suoi gomiti, non riusciva a capire di quale braccio si trattasse, non riusciva a capirlo, la sua mente era come avvolta da una nebbia fitta e densa. Non apriva gli occhi, non voleva. Dov'era? Sentiva dell'erba sotto di lei... forse era ancora al villaggio. Doveva farsi forza e aprire gli occhi. Doveva farsi forza per sua figlia, ancora così piccola... ma chi faceva forza a lei? In quel momento ne aveva immensamente bisogno. Si ricordò di Inuyasha, di come gli avesse detto di Kaeru... ma non ricordava la sua reazione. Non sapeva nemmeno se aveva avuto una reazione...Rimase ferma immobile, un solo movimento e tutto il suo corpo avrebbe gridato di dolore... e lei non voleva più soffrire... era stanca.

Inuyasha stava in piedi nel prato che si estendeva per miglia e miglia all'interno della foresta; attorno a lui un gruppo di demoni che stavano sbavando come inebetiti dalla bellezza della donna che giaceva sull'erba ricca di rugiada. Inuyasha aveva comandato l'assoluto silenzio, quella donna non doveva essere svegliata con la forza. Inuyasha la osservava ancora. L'aveva fatto già fra le fiamme di quel villaggio, ma il volto di lei era sempre stato segnato dal dolore e dall'odio... dall'odio che provava per lui. Si sentì felice per questo privilegio che gli veniva riservato, ma non dimenticava nemmeno lui la sofferenza che quella donna gli aveva procurato. Kagome aveva avuto una figlia... una figlia da lui. Quella notte... una figlia... sua e di Kagome. Sapeva che la donna non accettava il suo ruolo di padre, glielo aveva detto chiaramente anche in quel momento: non accettava quella situazione. In quella mocciosa aveva percepito qualcosa di diverso, ma non avrebbe mai creduto che quel qualcosa fosse... suo. Anche quella mocciosa l'aveva guardato con uno sguardo ricolmo d'odio, aveva visto già quegli occhi su di lui... gli stessi occhi di Kagome, la donna che ora giaceva a terra poco distante da lui.

- Signore, ma cosa dobbiamo farne di quella donna? Ucciderla?-

- No, non le farete niente. -

- Ma signore! É così bella! - Il demone si mise le mani all'altezza della gola e gridò poi un perdono sviscerato.

- Poveri stolti quella è la donna del Signorino Inuyasha!- Una pulce saltò sulla spalla del padrone rivolta ai demoni che stavano dietro di lui.

- Vecchio Myoga?? - Il gruppo di demoni rimase ammutolito.

Inuyasha sollevò la mano e schiacciò la vecchia pulce tra le dita. - Non dire cose non vere vecchia pulce...-

- Ma signorino E' vero!!!- Insistette Myoga.

- Era vero... - La vecchia pulce osservò il volto del padrone che fissava intensamente Kagome. Sospirò e comandò ai demoni di andarsene. Dopo aver ricevuto lo stesso ordine da Inuyasha gli esseri infami si allontanarono. Myoga saltò giù dalla spalla del padrone e saltò su una guancia di Kagome. - Non sarebbe meglio svegliarla mio signore?? -

- Non credo voglia essere svegliata...- Myoga guardò Kagome con aria bramosa - Ma il suo sangue deve essere dolcissimo!!- La vecchia pulce pinzò delicatamente Kagome e per tutta risposta la donna si schiaffeggiò la guancia colpendo anche la povera pulce. Aprì lentamente gli occhi e vide sopra di lei un cielo rossastro tendente al violaceo. Quando la vista tornò a farsi nitida sollevò lentamente un braccio, era il braccio ferito... lo capì dalla fitta che provò nell'alzarlo. Lo riabbassò con molta cautela e più volte tentò di sollevarsi e mettersi a sedere; dopo numerosi tentativi riuscì nel suo intento. Sentì ciocche di capelli caderle sulle spalle e parte di questi rimanere ancora impigliati all'erba sotto di lei. Dolorante si portò una mano alla fronte, la testa le scoppiava e le doleva fortemente. Finalmente era sveglia, respirava l'aria avidamente come se avesse conosciuto la morte in persona. La foresta di fronte a lei... quel luogo non lo conosceva, non l'aveva mai visto. Ma come la tranquillità albergò per un breve attimo nel suo cuore ben presto fu invasa dal terrore. Inuyasha.

- I-Inuyasha...- Il suono di quella voce che pronunciava il suo nome. Da tempo non lo sentiva, non lo sentiva fuoriuscire dalle labbra di Kagome. - Vorrei dirti le cose più spregevoli che esistono in questo mondo, ma sono troppo stanca per farlo...- Inuyasha le si avvicinò a fianco molto velocemente, ma Kagome non fu impressionata dalla sua mossa. - Sei veloce Inuyasha.... lo Shikon deve averti aiutato molto...- Senza risponderle Inuyasha gli tese la mano. - Mi fai troppo schifo per toccarti...- Kagome rispose acida, ma la mano del demone rimase stesa di fronte a lei. - Fai un po' te... se hai intenzione di rimanere tutto il giorno seduta...- Con uno sguardo contratto dal disappunto Kagome tese titubante il braccio quando sentì la mano di Inuyasha afferrarla. In due secondi si trovò sulle sue gambe, una scossa le invase tutto il corpo partendo dai piedi fino a raggiungere con una fitta la sua testa, ritirò velocemente la mano, era il braccio striato di rosso. Se lo afferrò sfregandolo alla stoffa del kimono. Inuyasha afferrò quel braccio con la forza e Kagome gridò dal dolore.

- Bastardo, ma che ti salta in mente!!!?!?!-

- Sta zitta puttanella e sta ferma...- Kagome imbronciata seguì il consiglio di Inuyasha, una luce rossastra illuminò il braccio che ritornò in possesso di quella pelle bianca e candida di sempre. Kagome allontanò di scatto il braccio e guardò Inuyasha sorpresa. - La Sfera ha fatto miracoli...-

- Signorina Kagome, da quanto tempo!!!- La vecchia pulce nel frattempo si era ricomposta e ora saltava allegramente sulla spalla della donna.

- Pulce Myoga, ma... ma allora sei ancora vivo?- Kagome aveva fatto una faccia del tutto impressionata, come se avesse creduto la pulce morta ormai da parecchio tempo. Myoga gli rispose stizzito - CERTO, che sono vivo!!!- Kagome arrossì per l'imbarazzo e Myoga riprese soddisfatto - Lei è diventata ancora più bella!!! Dico sul serio!!!- Kagome rispose con un timido grazie, ma ben presto il suo sguardo fu attraversato dal dolore. La spalla le bruciava. Mentre formulava questi penseri si accorse piano piano che erano falsi... come per magia le fitte in tutto il suo corpo stavano dimunendo. Aprì gli occhi e vide Inuyasha e la stessa luce rossastra che aveva guarito il suo braccio. Poco dopo, si trovò ancora sulle sue gambe, illesa e soprattutto in forma proprio come quando era giunta al villaggio. Inuyasha abbassò il braccio e le voltò le spalle e con voce inespressiva disse:

- Se voglio ucciderti... devi essere in forma. Non c'è gusto a far fuori una persona che non sa difendersi...- Kagome rimase in silenzio. Si ricordò del villaggio e una fitta avvolse il suo cuore. Nessuno era sopravvissuto, anche quando lei era svenuta era già troppo tardi. Pensava a Kaeru, a sua figlia e sperava ardentemente che la vita fosse rimasta attaccata a Sango. Lei voleva andare al villaggio, aiutare Kaeru, ma qualcosa la intratteneva in quel luogo... insieme a Inuyasha.

I demoni che avevano circondato Inuyasha precedentemente ritornarono dal loro padrone e appena videro Kagome espressero moti di meraviglia.

- Ehi, bellezza ma allora sei viva!- Un demone dall'aspetto umano la stava osservando con bramosia senza lasciar intendere niente al suo padrone. Invece altri spettri che prima non erano presenti nel gruppo le si avvicinarono con le loro lingue penzolanti. Disgustata da quella vista Kagome fece un passo indietro: quegli esseri schifosi erano stati la rovina del villaggio; il demone al centro allungò una mano alla sua vita. Kagome emise un bagliore bianco, una luce forte e chiara che costrinse i demoni ad arretrare. Gli occhi della donna si chiusero e il braccio demoniaco che l'aveva cinta si stava girando ora su se stesso, le urla del demone echeggiarono in tutta la foresta mentre gli altri scapparono dietro Inuyasha. La luce che a contatto con il braccio si era fatta nera, si era esaurita e Kagome stava osservando il demone di fronte a lei con profondo disprezzo.

- Ma-ma tu non sei una donna!!!!!! Sei un mostro!!!!- Pianse il demone afferrandosi il braccio. Kagome gonfiò le guance indispettita.

- IO, IO sarei un mostro????????????? E te bastardo cosa sei????????Un'angelo forse???? NO, DIMMELO PERCHE' VOGLIO STARE TUTTO IL GIORNO A SENTIRE I VOSTRI FOTTUTI DISCORSI!!!!-

Quella donna aveva grinta. E il demone di fronte a lei lo sapeva. Kagome li fronteggiava magnificamente, non aveva paura di loro... provava solo disgusto. Loro potevano essere anche più forti e lei troppo debole... ma non le importava. Mai farsi mettere sotto da simili esseri.

Myoga osservò divertito la scena - Ha conservato la sua sfacciataggine quella ragazza, tanti anni passati con il signorino Inuyasha portano a questo?-

Kagome intanto aveva superato il demone passandogli accanto e acida lo aveva spronato a scansarsi - Togliti di mezzo...- Camminò dritta verso Inuyasha e con decisione si arrestò davanti a lui puntandogli un indice contro. - Sentiamo, cosa avresti intenzione di farmi??- Kagome guardava Inuyasha con decisione e cocciutaggine, ma al finire delle sue parole udì la schiera di demoni agitarsi.

- Non ti sembra di rivolgerti in maniera poco appropriata al nostro signore???- Un demone le si era avvicinato, sempre mantenendo un certa distanza. Kagome si voltò verso di lui con molta disinvoltura, il suo sguardo era impassibile. Tutti gli anni affondati nell'odio più completo l'avevano resa insensibile a qualsiasi cosa in quel mondo. Aveva imparato a disprezzarlo e con esso tutte le cose disgustose che ospitava. - Come tu hai detto è il 'vostro' signore... con me non ha niente a che fare... anzi è bene far sapere subito che appena ho la possibilità di ucciderlo.... lo farò. - Poi guardò fisso negli occhi di Inuyasha, si portò bruscamente un ciocca di capelli dietro la spalla e con fare adirato e strafottente iniziò a camminare verso la foresta con la speranza di trovare ben presto il villaggio. Semmai qualcosa fosse rimasto di quel villaggio. Non sapeva dove andare, in quel momento tutto le sembrava uguale... per lei prendere la direzione a sinistra o quella a destra era indifferente. Ma non voleva chiedere l'aiuto di quei demoni... tanto meno quello di Inuyasha. Si era dimostrato un perfetto cretino, era chiaro che sottovalutava i suoi poteri se l'aveva guarita... ma l'avrebbe pagata cara. Il mezzo-demone era rimasto a guardarla con il suo solito sguardo inespressivo, rimaneva in silenzio senza rispondere nemmeno ai suoi seguaci che chiedevano spiegazioni sul da farsi.

- Kagome.-

Nel sentire il suo nome la donna si bloccò di colpo. In passato amava sentire quella voce chiamarla, amava il modo con cui lui pronunciava il suo nome... in passato amava tutto di Inuyasha... ora non più, aveva cercato di seppellire i suoi sentimenti con l'odio, ma in quel momento tutto le sembrò confuso. Come se quelle lettere messe l'une accanto alle altre potessero creare una magia, una magia alla quale lei non era preparata, una magia che avrebbe potuto infrangere il muro d'odio che aveva faticosamente costriuito attorno alla sua persona. Si sentì debole, debole di fronte a Inuyasha. Aveva paura che tutto quel disprezzo, tutto quell'odio nel suo cuore avessero provocato l'effetto inverso, invece di allontanarla l'avrebbero avvicinata ad Inuyasha... si sarebbe sentita di nuovo tradita da un uomo che ormai la odiava. Si girò indietro cercando di mascherare i suoi pensieri e le sue ansie con uno sguardo del tutto indifferente.

Inuyasha stava in piedi circondato dai suoi demoni, apparentemente vicino ma molto lontano... lontano da quel prato, lontano da quella foresta... lontano da lei. Più lo guardava e più tornava a soffrire, tutto il dolore provato in passato era stato solo una sofferenza inutile e superficiale se ora di fronte a lui, lei non era 'guarita'. Attendeva la sua domanda o la sua affermazione, ma non parlava. Si stava agitando, stava perdendo la sua impassibilità e la sua freddezza. Un brivido le percorse la schiena fino a giungere alle gambe, qualcosa di freddo e gelido, qualcosa di spietato... aveva avuto una percezione, una sensazione sinistra.. carica di odio. Iniziò a guardarsi intorno freneticamente come un ceco che cerca disperatamente la luce, non vedeva niente... tutto attorno a lei era foresta, alberi, fiori ma niente di malvagio... eppure sentiva qualcosa, qualcosa che nessuno avrebbe fermato. A un tratto si ricordò di quella sensazione già provata... quando erano in viaggio lei e le altre credevano di essere seguite da orde di demoni..... ma l'odio, la malvagità non erano violente e immense come in quel momento. Prese a correre verso Inuyasha, che intanto continuava a osservarla: stavolta il suo sguardo non era rimasto impassibile, cercava di capire quello che stava accadendo a Kagome... fino a quando fu avvolto da una sensazione di calore: la donna lo aveva afferrato per le braccia e immediatamente l'odore di Kagome penentrò nelle sue narici. lo stesso odore... lo stesso profumo di un tempo.

- Inuyasha.... odio, malvagità... si stanno avvicinando... lo Shikon. Lo sento Inuyasha ci sta... per... at-taccare..- Kagome aveva iniziato a balbettare rafforzando la stretta alle maniche nere del mezzo demone, era come paralizzata... troppo odio, troppi sentimenti corrotti stavano invadendo la sua mente. I suoi occhi erano sbarrati e delle gocce di sudore le scendevano dalla fronte. Kagome si toccò gli occhi, le dita diventarono umide, dal sapore salato... stava piangendo.

' Io... sto piangendo... perché? Perché?'

- Kagome?- Inuyasha abbandonò la maschera di indifferenza fino ad allora eretta ed afferrò le spalle di Kagome costringendola a guardarlo negli occhi.

- Si può sapere che diavolo ti succede?- Kagome lo guardò sconvolta, la voce di Inuyasha non combaciava affatto con la sua espressione...la prima era troppo fredda, troppo dura.

- Tanta soffe-renza e-e profonda tri-tristezza...- Kagome era stata avvolta da un dolore mai provato nella sua vita, un dolore, una sofferenza che mai aveva potuto sperimentare personalmente. Il suo cuore... le doleva nel petto, pulsava, batteva... sentiva i battiti, i battiti di un cuore, ma non era il suo... non era il suo cuore. I battiti si fecero sempre più assordanti, rimbombando nelle sue orecchie, il dolore aumentava ritmicamente allo scandire del battito, incessantemente. Il suo cuore aveva iniziato a battere all'impazzata, combaciando con il pulsare dell'altro cuore. Si sentiva male, le mancava l'aria... non riusciva a respirare, ansimava soltanto. L'aria usciva dai suoi polmoni, ma questi non ne ricevevano.

Inuyasha sentì la presa di Kagome alle sue braccia allentarsi, vide il suo dolore riflesso negli occhi, l'afferrò per la vita con il tentativo di sorregerla.

- I-I-Inuya-sha... sca-scappia-mo...- Quelle parole lo indussero a prenderla in braccio ed a spiccare un salto in alto in direzione della foresta. Atterrò sul ramo di un albero, non sapeva se fidarsi di quella donna, quella donna che teneva tra le braccia e che già una volta lo aveva tradito... ma il suo istinto... l'aveva presa in braccio senza sapere ulteriori spiegazioni. Si accorse che gli altri demoni non l'avevano seguito, ma erano rimasti imbambolati al centro del prato. In un attimo uno di loro venne diviso a metà e il sangue andò a macchiare quei fiori che risplendevano per il loro candido colore, la stessa sorte toccò a tutti gli altri fino a quando un enorme palla infuocata l'inghiottì per sempre. Allo scomparire del fuoco, una macchia perfettamente circolare di erba bruciata era comparsa sul prato fino ad allora fiorito... il fumo fuoriusciva da quella terra ormai morente. Poi tornò di nuovo il silenzio, Inuyasha osservò Kagome... due occhi grigio-azzurri lo stavano fissando, non con disprezzo, non con odio, ma con gratitudine.

Nonostante il pericolo fosse passato, il cuore di Kagome non smetteva di battere all'impazzata... e non era certo per il fatto che percepiva ancora quella sensazione intrisa di malvagità. Temette che Inuyasha potesse sentire i battiti del suo cuore e così con non chalance disse chiaramente

- Mettimi giù Inuyasha!- Il mezzo-demone fece come Kagome gli aveva detto lasciandola bruscamente. Le sue mani tornarono a nascondersi nel suo kimono e il suo sguardo rimase un'altra volta impassibile e privo di emozioni. Kagome senza la presa di Inuyasha provò una vertigine e di riflesso guardò sotto di lei. Sbiancò non appena vide la distanza che la separava dal terreno sottostante.

- Inuyasha!!! Sei cretino o cosa???!? Che ti salta in mente di portarmi in un posto simile!!!!!!!! É troppo alto!!!!- Inuyasha alzò un cipiglio infastidito.

- Già, hai ragione avrei dovuto lasciarti laggiù...-

- IMBECILLE!!!!-

- CRETINA!-

=CRACK=

- Inuyasha?-

- Che c'è adesso??!-

- Non hai sentito fare 'Crack'?-

- Tsk, macché crack e craAAAAAHHHHHHHHHAAAAAAAAH!!!!!!-

Il ramo sui cui Inuyasha era atterrato si spezzò a metà, probabilmente il marcio era stato notevolmente pressato dal peso dei loro corpi. Mentre stavano precipitando Inuyasha con una mossa fulminea afferrò il braccio di Kagome portandola sopra di lui. Quando raggiunsero i cespugli del sottobosco si udì solamente un tonfo secco e netto. Kagome si sollevò a sedere, levandosi le foglie che le si erano attaccate ai capelli. - Per fortuna sono intera...-

- Io un po' di meno.... levati subito da sopra la mia schiena!!!!-

La donna sentì la voce imprecante del demone si sollevò di scatto osservando poi il mezzo-demone che si ricomponeva. ' Ha impedito che toccassi prima io terra.. Kagome, Kagome non farti abbindolare con queste cose! Lui è il tuo PEGGIOR nemico!!!'

Inuyasha si guardò attorno chiamando la vecchia pulce Myoga - Myoga, cosa diavolo è successo?- La vecchia pulce saltò sulla spalla del mezzo-demone e con aria corrucciata si strofinò le zampe. Kagome sorrise alla vista della pulce, aveva dimenticato che il vecchio Myoga era molto abile a evitare i pericoli che lo circondavano. - Non lo so signore! Non avevo mai visto una cosa del genere... forse l'unica che può darle una spiegazione è la signorina Kagome...-

- Eh?- Kagome si puntò l'indice contro il petto con sguardo interrogativo.

- La pulce ha ragione... sei stata tu a dirmi di scappare. Allora, parla!-

- Ehi, innanzitutto non mi parlare a quel modo!!!! A me comandi non ne dai!!!-

- Ci puoi scommettere che te li do!!! Sei tu maledetta che mi hai cacciato in questa situazione!!! E ora parla!!!-

Kagome gonfiò le guance indispettita e si voltò dalla parte opposta in segno di sfida. Inuyasha molto infastidito da quel comportamento le afferrò violentemente la spalla costringendo Kagome a voltarsi; il dolore per la stretta impedì alla donna di rimanere nella sua posizione. Guardò Inuyasha con occhi furenti e pieni di odio ma il mezzo-demone rimase completamente indifferente a quello sguardo. - Levami quelle luride mani di dosso!- Kagome scandì quelle parole con un filo di durezza e di freddezza. Inuyasha continuò a stringere la presa su quella debole spalla, fino a quando da Kagome non fuoriuscì la famosa luce candida, che avvolse la mano del mezzo-demone. Sul volto di Inuyasha comparve un ghigno accompagnato poi da una risata malvagia. - Stupida! Su di me il tuo potere non ha alcun effetto!! Ricordati che ho posseduto lo Shikon! -.

- Bene allora che mi dici di questo?- Con una mossa veloce Kagome dette un poderoso schiaffo a Inuyasha e vide la pulce Myoga agitarsi notevolmente sulla spalla del mezzo-demone. La mano rimasta libera di Inuyasha afferrò la gola di Kagome e la donna colta alla sprovvista afferrò il polso di Inuyasha. Lo sguardo del mezzo-demone era diventato freddo e il colore dell'ambra rifletteva solo l'immagine di Kagome. - Non sfidarmi donna! IO sono molto forte! Ho fatto fuori anche mio fratello...Non so se rendo l'idea.- Kagome lo guardò meravigliata ' Shessomaru? Ha ucciso Shessomaru?' .

- E allora uccidimi! Se non sbaglio te l'ho già chiesto!- Kagome sentì la stretta di Inuyasha sul suo collo rafforzarsi fino a quando si allentò di colpo. Appena la mano di Inuyasha si staccò la donna si afferrò la gola strofinandola, - Sei diventato debole, Inuyasha...-

Il mezzo-demone si incamminò verso il folto della foresta, lasciandola indietro. Kagome anche se con malavoglia gli corse dietro e mentre camminavano più volte i suoi occhi si soffermarono ad osservare la schiena coperta d'argento di Inuyasha. Mille pensieri le attraversarono la mente, pensieri del passato... Inuyasha le aveva risparmiato una seconda volta la vita... alla sua richiesta di ucciderla non l'aveva fatto. E poi l'aveva salvata... sapeva di dover dir grazie, ma quella parola non voleva uscire dalle sue labbra. Troppo gentile per l'uomo che le stava di fronte. Una domanda... una domanda le perversava la mente, voleva sapere perché, perché l'aveva salvata e perché l'aveva risparmiata. Mentre si domandava tutto questo, Kagome non si accorse che Inuyasha si era bloccato in mezzo al sentiero, e irrimediabilmente andò a sbattere contro quella schiena che tanto aveva osservato in quella mattina. Si portò la mano al volto strofinandosi il naso - Ehi! Si può sapere perché ti sei fermato?- Inuyasha la guardò ma non le rispose, indifferente. Indifferente! Questo era il comportamento che stava assumendo nei suoi confronti, ma non riusciva a sopportarlo! Con un gesto sconsiderato gli afferrò una delle ciocche argentate che gli ricadevano davanti - Allora??? Mi vuoi risponde...???- Kagome si bloccò di colpo mentre stava fissando Inuyasha intensamente; quella situazione l'aveva già vissuta... quella volta sulla collina, quando Inuyasha aveva tentato di baciarla... Kagome lasciò di scatto la presa e fece finta di niente. Un lieve rossore dipinse le sue guance, ma lei sembrò non accorgersene. Inuyasha invece lo vide chiaramente e con un lieve sorriso rispose finalmente alla sua domanda - Si è fatto buio... io posso vederci benissimo ma non credo che la stessa cosa valga per te...- Kagome indignata gli ricordò - Io... non sono un demone, Inuyasha. Sono umana!- Inuyasha sospirò consapevole di ciò che aveva detto la donna - Da queste parti c'è un fiume... lo sento benissimo e c'è anche una grotta...-

- Non dirmi che senti anche quella???!?-

- Stupida! Io SO che c'è una grotta e ora sta zitta!!- Kagome cercò di ribattere a quella risposta secca ma si sentì sollevare da terra. Inuyasha l'aveva presa di nuovo in braccio. Accortasene, Kagome inziò a gridare come un ossessa e a dimenarsi intimando Inuyasha a lasciarla andare. Il mezzo-demone non le diede retta e la donna iniziò a piacchiare il suo petto con le mani strette. Intanto Inuyasha si era sollevato da terra e stava saltando da un ramo all'altro con una velocità impressionante; per l'enorme paura Kagome smise di picchiare Inuyasha e circondò improvvisamente il collo del mezzo-demone con le braccia. A quel gesto Inuyasha perse l'equilibrio e cascò dal ramo sul quale era saltato, ma cadde a terra perfettamente in piedi. Osservò con irritazione Kagome e la intimò ad allentare la presa, ma la donna scosse la testa sempre rimanendo in quella posizione - Non ci penso nemmeno!!! Tu vai come un pazzo!! Ho la nausea e non voglio guardare!!-

- Non sopporto che tu mi stia così vicina!!-

- Figurati io!!!! Ma soffro di vertigini accidenti!!!!-

- Vertigini?-

- Vertigini, stupido!!!-

Inuyasha tornò a guardare i rami in alto e spiccò nuovamente il salto. Non era vero... che non sopportava Kagome. Ma quel gesto della donna lo aveva terrorizzato. Anche se era potente non aveva potuto impedire alla sua mente di risvegliare i ricordi. Ricordi, che nonostante la sua parte demoniaca, lo avevano terrorizzato. E la stessa cosa valeva per Kagome: come aveva temuto non era sentita a niente quella lontananza da Inuyasha se ora era arrivata addirittura ad abbracciarlo e ad arrossire per il gesto precedente.

Inuyasha passando al di sopra del fiume si bloccò di fronte all'antro di una caverna, depose Kagome a terra. La donna aveva assunto un bianco evidente sul volto, quel viaggio turbolento le aveva messo lo stomaco sottosopra. - É questa la caverna che dicevi, vero?-

- Si... ma...- Iniziò a tastare il suo vestito mentre Kagome lo guardava incuriosita - Dove è andato quell'essere?!?!?-

- Essere? Intendi Myoga?- Inuyasha smise di fare quello che stava facendo e fissò improvvisamente Kagome all'altezza del seno. La donna arrossendo si ritrasse e gridò al mezzo-demone: - Ehi, ehi!!! Dove guardi porco????-

- Non guardo quello che intendi tu stupida!!! Nemmeno te hai addosso Myoga!!-

- Secondo me è cascato di sotto durante la tua sfuriata sugli alberi....- Inuyasha guardò Kagome e poi fece un cenno del capo, avviandosi verso l'interno della grotta. Kagome lo seguì - Sei sicuro che sia disabitata? - Inuyasha non le rispose e Kagome fu costretta a seguirlo all'interno sbuffando.

Le pareti della caverna erano molto umide e a tratti completamente bagnate. Il terreno invece era perfettamente asciutto e di questo Kagome ne fu sollevata, per lo meno non sarebbe cascata a terra. Dopo pochi secondi che camminavano furono avvolti dall'oscurità, tanto pressante che avvolse di agitazione il cuore di Kagome. La donna non riusciva a vedere niente, a stento i capelli argentati di Inuyasha.... sperava con tutta se stessa che quella grotta fosse caratterizzata da un unica via per evitare di prendere un cammino diverso da quello di Inuyasha. I suoi occhi percepirono alla fine uno spiraglio di luce quando si accorse che lei e il mezzo-demone erano giunti nel mezzo di un grande spazio probabilmente al centro della caverna. Al centro vi era una sorgente illuminata dai raggi di luna che penetravano dall'enorme fessura che sovrastava sulle loro teste; incanatata da quello spettacolo naturale non si accorse che il mezzo-demone la stava osservando.

- Questo è il mio rifugio....- Kagome lo guardò sorpresa. - Pensavo che abitassi ancora nel tuo bosco....-

- Ormai è da molto tempo che ho abbandonato quei luoghi....- Kagome osservò Inuyasha che intanto si era messo a sedere su uno spuntone di roccia, appoggiando la schiena contro la parete umida della caverna. Il mezzo-demone chiuse gli occhi. Da parte sua Kagome non sapeva cosa fare in quella situazione dove lei e Inuyasha erano SOLI. Inghiottendo faticosamente si mosse in direzione della sorgente.

Anche se l'acqua era debolmente illuminata dalla luna scorse ugualmente il suo riflesso su essa. Era perfettamente guarita dalle ferite che l'attaglianavano precedente: senza accorgersene la sua mano sfiorò la spalla. Inuyasha l'aveva guarita per avere una rivale adatta contro cui combattere. Non doveva illudersi, ma doveva mantenere vivo il suo odio e usare Inuyasha... perché con la sua forza poteva tornargli molto utile. All'improvviso si ricordò dei discorsi della miko Toriko... di Naraku. Si voltò di scatto e gridò a Inuyasha

- Inuyasha!! Naraku è vivo vero???-

Il mezzo-demone aprì gli occhi all'improvviso e con un salto fu davanti a Kagome ancora accucciata davanti allo specchio d'acqua. I suoi occhi si fecero duri e freddi - Come hai detto? Vivo?-

- Pensavo tu lo sapessi....- Kagome spiegò la leggenda e le conseguenze scatenate dalla profezia della sacerdotessa. Inuyasha al termine del discorso incrociò le braccia al petto, Kagome aveva notato la preoccupazione negli occhi del mezzo demone. E quella vista la rendeva molto triste... la fatica che avevano fatto per ucciderlo non era servita a niente. Molte domande erano rimaste nella sua mente, desiderosa di ricevere delle risposte dal mezzo-demone. Inuyasha tornò nella sua postazione con la schiena contro la parete. Kagome l'osservò attentamente e con coraggio gli si avvicinò, quando fu abbastanza vicina Inuyasha aperse gli occhi e la fissò. Kagome sospirò e si mise accanto a lui, piegò le ginocchia circondandole con le braccia e le avvicinò al petto. Kagome appoggiò la testa sulle ginocchia rivolta verso Inuyasha e lasciò che i capelli le cadessero sulle gambe. Era incredibilmente bella, lei lo sapeva... e anche Inuyasha.

- Inuyasha... perché hai distrutto quel villaggio?- Inuyasha guardò lontano, quella domanda gli era stata rivolta senza odio, senza indignazione...

- Perché mi andava di farlo, di uccidere qualcuno...- Kagome si ritrasse e strinse le ginocchia ancora più a sé. - Perché Inuyasha? Cosa ti hanno fatto quegli esseri umani?- Inuyasha si volse verso di lei irritato ma si bloccò nell'osservarla. Il volto di Kagome era attraversato dalla tristezza. - La loro unica colpa è stata quella di trovarsi a vivere in quel villaggio, di essere nati e di essere.... umani? Anch'io sono un essere umano, ma non mi hai ucciso...-

Inuyasha scostò lo sguardo da lei. Non gli aveva domandato il perché. Il perché non l'avesse uccisa.... non avrebbe potuto risponderle perché non lo sapeva. Kagome imitò Inuyasha e appoggiò la schiena alla parete distendendo le gambe a terra e inclinando leggermente la testa su una spalla.

- Sono preoccupata... chissà se Sango ha portato in salvo Kaeru....- Quelle parole scossero l'animo del mezzo-demone e quando Kagome si accorse di aver pronunciato il nome della figlia smise di parlare ed osservò di sottecchi il volto di Inuyasha. Non riusciva a vedere niente in quella semioscurità, sentì solo la voce di Inuyasha.

- E così quella mocciosa è mia figlia?-

- Punto primo non è una mocciosa ma una bambina!!! Punto secondo: riguardo a te come padre devo pensarci molto bene!!!!!-

- Sai a me che me ne frega! Per me te e quella mocciosa potete fare quello che vi pare!-

Inviperita Kagome gli rispose a tono - Bastardo...-

- Puttana! E poi chi ti dice che sia mia figlia??? Potresti avermelo detto per non ucciderla!!! Io l'avrei massacrata.-

Kagome sentì la rabbia crescerle dentro di fronte a quel mezzo-demone cocciuto. Poi si calmò per evitare di scatenare un putiferio.

- Lo so perché è stata la ragione per cui sono tornata!-

Inuyasha si voltò verso di lei e Kagome riprese - Nel mio mondo disegnava continuamente la tua figura e non dirmi che il demone con le orecchie da cane, con una grossa spada simile alla Tessaiga e con un vestito di rosso non eri te!! E poi ho avuto il colpo di grazia...-

Kagome si interruppe ma poi riprese - Una notte ha avuto un attacco e uno dei suoi occhi è cambiato... da grigio è diventato color dell'ambra... aveva i tuoi stessi occhi Inuyasha... non credo che un semplice essere umano possa nascere con degli occhi simili....-

Inuyasha rimase in silenzio.

- Nonostante ti disprezzi con tutta me stessa possiamo collaborare nella ricerca dello Shikon! Insieme alla tua forza e con i miei poteri potremmo trovarlo molto presto... naturalmente la fine sarà tutta da vedere.- Kagome disse quelle ultime parole facendo intendere chiaramente quello che voleva dire a Inuyasha.

Il mezzo-demone fece un amaro sorriso e disse - Il mio destino è quello di avere sempre a che fare con una come te...-

*

**

***

**

*

- Kaede finalmente ti sei ripresa...-

La sacerdotessa guardò Sango seduta su una roccia con in braccio la piccola Kaeru.

- Dov'è Kagome?- A quella domanda il volto della bambina si rabbuiò e Sango rispose alla sacerdotessa

- É con Inuyasha... l'ha portata via quando è svenuta...-

- Inuyasha?-

- Non ti preoccupare... Inuyasha non le farà del male. Soprattutto ora che sa che Kagome è la madre della sua unica figlia.-

Kaede guardò la piccola che stava stretta alla cacciatrice. - Sango-chan, quello è il buffo signore dei miei sogni... ne sono certa!-

Sango sorrise dolcemente a Kaeru - Si, e finché tua madre è con lui è al sicuro...-

La bambina fece un cenno col capo. - La mamma l'ha chiamato papà... cos'è un papà?- La cacciatrice la osservò stupita. Allora Kaeru non aveva mai fatto domande semplicemente perché non sapeva cosa era un padre.

- Vedi un papà... è uguale alla mamma. Ti vuole bene quanto lei... ' Questo me lo auguro ardentemente piccola' Kaeru te sei nata da loro due...- Kaeru la guardò sorpresa - Sono contenta allora che sia lui il mio papà....- Sango sorrise una seconda volta, forse Kaeru era troppo piccola per capire queste cose... avrebbe lasciato l'arduo compito a Kagome, il compito di spiegarle qualcosa di più sulla sua famiglia.

La cacciatrice si caricò Kaeru sulle spalle e si alzò. In quel momento si sentiva bene, non aveva ricevuto ferite gravi e lo stesso era anche per Kaede.

- Venerabile Kaede dobbiamo assolutamente tornare al villaggio... sono sicura che Kagome ci raggiungerà laggiù..-

- Si, al momento non possiamo fare altro... cercarla è inutile non conosciamo questa foresta...-

Le due donne attraversarono le rovine di quel villaggio divenuto ormai un vero e proprio cimitero; le fiamme erano completamente spente e il fumo era tutto ciò che era rimasto di quella strage. Kaede e Sango ripresero il sentiero da cui erano giunte, recitando un ultima preghiera per quelle anime che in pochi attimi erano state private della propria vita.

NdA: Bene, e anche questo capitolo ha termine. Ho in mente molte cose, purtroppo devo scartare le idee più banali e tener conto di altre... però non voglio assolutamente rendere sciatta questa storia anche perché, indifferentemente dall'esserne l'autrice, mi piace molto. Volevo precisare una cosa: quando Inuyasha ha intimato Kagome a raccontargli cosa era successo e cosa aveva causato quella strage nel prato, Kagome non gli ha risposto per un motivo molto semplice... ho preferito far tacere ancora la cosa, anche perché non ho le idee del tutto chiare riguardo allo Shikon. Naturalmente spiegherò tutto nei prossimi capitoli quando la situazione risulterà più chiara anche a me.

P.S Quasi dimenticavo!!!!!!!!!! Chiedo vivamente scusa per coloro che adorano Shesso-chan ma siccome non è previsto in questa mia ff ho deciso di farlo morire! Non me ne vogliate non ho ASSOLUTAMENTE niente contro di lui!!! Però non sapevo come fare a evidenziare la forza di Inuyasha e considerando che Shessomaru è molto forte... Però ora che ci penso... Non avevo forse detto che la profezia faceva resuscitare i demoni uccisi?? Forse ci sono possibilità di vederlo.

Claudia (^-^)

Capitolo 6