REGIA MARINA
- LE TORPEDINIERE -
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Aviere Artigliere Geniere Carabiniere Fuciliere Granatiere Corazziere Lanciere Bersagliere Alpino Ascari Mitragliere Legionario Corsaro Bombardiere Velite |
Le
torpediniere con il passare degli anni hanno mutato forma di impiego e non sono
più state adibite ai compiti che ebbero alla loro origine e, in genere
precedentemente alla prima guerra mondiale.
Già nei primi anni del nostro secolo erano sorte le « torpediniere di alto mare », ma le esperienze fatte nella guerra 1915-18 avevano messo in evidenza le loro scarse qualità per l'impiego di squadra, nel quale invece si erano definitivamente imposti I grandi cacciatorpediniere.
Il
Trattato di Washington non pose particolari limitazioni a questo tipo di unità,
anzi nella Conferenza di Londra del 1930 si decise di non mettere limitazioni a
tutte le unità di dislocamento inferiore alle 600 tonnellate e anche per le
unità non superiori alle 800 tonnellate, purché di velocità inferiore ai 20
nodi e non armate con lanciasiluri.
Nell'ambito
di questi accordi la Marina italiana mise in cantiere le torpediniere tipo Spica,
che avevano un dislocamento Standard di 630 t. In epoca successiva si riconobbe
che le navi di questo tipo dovevano avere una maggiore autonomia per poter
rimanere più a lungo in mare. Furono così costruiti i 4 avvisi scorta della
classe Pegaso.
Durante
la guerra si rivelò impellente la necessità di disporre di unità da adibire
alla scorta dei convogli con compiti antiaerei e antisommeribili, pertanto le
Pegaso furono ripetute in 16 avvisi scorta della classe Ciclone, infine nel 1942
fu messa in costruzione una classe di 16 torpediniere classe Ariete, che erano
delle Spica migliorate, di cui solo una
Mentre
per le torpediniere tipo Sirio fu quasi osservato il limite del dislocamento
Standard di 600 tonnellate previsto dai trattati di Washington e di Londra, per
le successive serie si ebbero dislocamenti via via maggiori. La serie Perseo
ebbe 642 t, la serie Climene 652 t, la serie Alcione 679 t e la classe Ariete
ben 757 t.
Per
gli avvisi scorta, invece, tale limite non fu tenuto in considerazione: i Pegaso
ebbero un dislocamento Standard di 855 tonnellate e i Ciclone di 925 t.
I
lanciasiluri che sulle antiche torpediniere, incluse le numerosissime della
classe P.N. della guerra 1915-18, costituivano praticamente l'unico tipo di
armamento, nelle torpediniere e avvisi scorta di questo periodo passarono in
seconda linea mentre invece furono potenziate le armi antiaeree e
antisommergibili.
Le mitragliere che in origine erano da 40 mm e da 13,2 mm, durante la guerra furono sostituite con armi da 20 mm, molto più adatte per la difesa antiaerea. In particolare sui tipi Ci- clone l'armamento antiaereo fu costituito da 8 di tali mitragliere fino dalla costruzione.
L'esperienza della guerra, inoltre, fece eliminare uno dei cannoni da 100 mm, che fu sostituito con un impianto binato di mitragliere da 20 mm.
L'armamento antisommergibili, costituito da 2 lanciabombe di profondità sui tipi Spica, fu aumentato a 4 sui Pegaso e sui Ciclone, anzi alcune unità do questa classe ne ebbero 6.
Tutte
le unità furono munite di apparati per la ricerca e la localizzazione dei
sommergibili.