MARINA IMPERIALE - KIDO BUTAI
- IMPERIAL JAPANEESE NAVY - KIDO BUTAI
CORAZZATA YAMATO
(大和)
YAMATO BATTLESHIP
STORIA
Il lavoro di disegno su quello che sarebbero state le più grandi navi da guerra del mondo era cominciato nel 1934.
I disegni furono approvati e la Yamato fu
ordinato sotto il terzo programma di Rinforzamento del 1937.
La chiglia dello Yamato fu posata nel bacino navale di Kure il 4 novembre
del 1937 e la Yamato fu varata l'8 agosto del 1940.
La più grande nave da guerra mai costruita fu completata e fu a disposizione della marina militare giapponese il 16 dicembre 1941, nella settimana dopo lo scoppio di guerra tra Giappone e gli Stati Uniti.
Anche se il predominio delle corazzate fosse stato oscurato da portaerei, la
marina militare giapponese mise ancora la piena fiducia nella nave da
guerra di recente completata.
La Yamato si unì alla Prima Divisione di Navi da Guerra (composta anche
dalle corazzate Nagato e Mutsu) immediatamente dopo essere stata varata ed
avviò un addestramento vigoroso.
Il 12 febbraio 1942 lei innalzò la bandiera dell'Ammiraglio di Ammiraglio Isoroku Yamamoto, Comandante supremo Di La Flotta Combinata, come la sua nave ammiraglia.
Quando l'Ammiraglio Yamamoto lanciò un attacco su Midway nel giugno di 1942, la Yamato partecipò alla battaglia come nave ammiraglia. Come l'operazione finì in un fallimento completo, la Yamato rientrò coi suoi ufficiali ed equipaggio triste alla loro prima sconfitta seria.
Anche dopo la sconfitta alla Battaglia di Midway, dove la Yamato e le altre navi da guerra non avevano nessuna opportunità di lottare senza un ombrello di aereo, lo status del gruppo di nave da guerra rimase immutato.
Ancora era la forza impressionante e principale per una battaglia marittima e decisiva con la flotta del nemico che la Marina militare giapponese volle avere una volta e per sempre impazientemente.
D'altra parte una decisione fu presa per convertire lo Shinano in una portaerei pesante.
Quando gli sforzi di guerra furono diretti alle Isole Salomone sorprese da un sbarco di sorpresa sull'isola di Guadalcanal dagli Stati Uniti in agosto, 1942 che la Yamato all'Isola di Truk per sostenere una serie di operazioni fiere per riprendere Guadalcanal.
Febbraio 11,1943 il Musashi diventò la nave ammiraglia di Yamamoto.
Dopo la perdita di Guadalcanal e l'imboscata e morte di Yamamoto nel 1943, fu deciso di far ritornare la Musashi e la Yamato alla terra natia, per affrontare i guai in aumento l'Ammiraglio Mineichi Koga fu nominato quale Comandante supremo.
Quando la Yamato arrivò in Giappone fu mandata all'Arsenale di Kure per riparazioni.
Alla metà del 1943 la Yamato navigò di nuovo a Truk per congiungere alla Musashi nel proteggere l'Isola di Gilbert ed il Marshall, comunque loro non trovarono mai un'opportunità di prendere parte il nemico in una lotta e rimasero a Truk la maggior parte del tempo.
Verso la fine di 1943 la Yamato prima la ricevette danno notevole da un sottomarino degli Stati Uniti .
La Yamato stava dirigendosi verso l'Atollo di Truk dopo essere ritornato a Truk dal Giappone e fu colpito sul suo lato di dritta vicino a torretta N.3 da una torpedine.
Alla Yamato fu ordinato di ritornare in Giappone, dove arrivò il 16 gennaio 1944.
Fu mandata all'arsenale di Kure per intraprendere il necessario ripara e modifiche alle strutture di parentesi quadrato di armatura di lato per correggere i difetti rivelati dal colpo di torpedine.
Le riparazioni e le modifiche furono completate in aprile, 1944.
Alla Yamato fu ordinato poi andare al sud di ancoraggio di Linga della Singapore e congiungere il resto della flotta combinata là.
La Yamato arrivò il 1° maggio del 1944.
Dieci giorni più tardi la flotta navigava a Tawitawi nell'Arcipelago di Sulu che fu designato come il punto iniziale per interrompere l'avanzata americana nel Pacifico Meridionale e Occidentale.
La Yamato fu raggiunta dalla Musashi il 16 maggio del 1944.
Fu così costituita la Prima Divisione di corazzate giapponesi per sostenere le portaerei di Ozawa.
Quando gli Stati Uniti sbarcarono su Isola di Biak in Ghinea Nuova e Dell'ovest verso la fine di maggio, la marina militare giapponese decise di usare la Yamato per lanciare un contrattacco sulla forza di invasione di nemico.
Ma questo piano ambizioso andò a vuoto a materializzarsi come loro furono ricordati sul loro modo alla flotta di invasione come la minaccia nuova dell'invasione di Isola di Saipan divenne imminente.
La battaglia delle Isole filippine (meglio nota come Battaglia delle Marianne) che ebbe luogo alla metà di giugno del 1944 portò alla perdita giapponese di tre portaerei e della maggior parte della loro aviazione di terra, senza fermare la terrificante avanzata americana nelle isole Marianne.
La Yamato, uscita indenne e la Musashi furono richiamate in Giappone, dove vi arrivarono verso la fine di giugno del 1944.
I giapponesi si prepararono poi per la difesa della Filippine, Formosa, Okinawa e la terra natia giapponese che erano tutti minacciate da invasione a causa della perdita di Saipan e le altre isole nella catena delle Marianne.
Cinque mitragliatrici di AA da 0.98 pollice triplo supplementare (25mm) furono installate sulla Yamato che aumentò il numero totale di 25mm a 29.
Nel mese di luglio del 1944 la Yamato e la Musashi, lasciarono la terra natia e sud affrettato all'ancoraggio di Lingga, dove loro arrivarono luglio 16,1944 e subirono un addestramento intenso per le battaglie imminenti.
Poichè la forza aerea delle portaerei giapponesi ora era virtualmente non-esistente, i giapponesi furono costretti a contare solamente sui grandi cannoni delle corazzate.
Quando da una guardia sull'Isola di Suluan all'ingresso a Golfo di Leyte balenò un rapporto di "nemico avvistato e nemico che sbarca" la forza di superficie a Lingga fu allertata immediatamente e l'Operazione SHO-1 cominciò.
La Yamato e la Musashi partirono il 18 ottobre del 1944 ed arrivarono due giorni più tardi a Brunei.
Dopo avere rifornito di carburante lasciarono Brunei il 22ottobre per fare un viaggio audace attraverso le Filippine per lanciare un attacco sul nemico a Golfo di Leyte.
Nell'inizio della mattina del 23 ottobre, a nord est di Isola di Palawan, due incrociatori pesanti furono attaccati, e furono affondati ed uno fu danneggiato gravemente da un sottomarino americano.
Mentre la forza stava inoltrandosi nel mare di
Sibuyan nella mattina del 24 ottobre, fu attaccato da una grande
forza di aerea proveniente dalle portaerei americane. Sebbene le navi misero su
un sbarramento pesante di fuoco di AA, la Musashi fu colpito ripetutamente e
gravemente fuori per la maggior parte dell'attacco.
Dall'inizio del pomeriggio dopo che la seconda onda di aerei era andata via, il
suo scafo fu allagato su al terzo ponte e lei stava preparandosi a virare. La
sua velocità doveva essere ridotta a 22 nodi. Lei era stata colpita nelle prime
due onde da almeno 7 bombe, 9 silurano e 15 o signorine più vicine.
Come la Musashi riuscisse stare a 22 nodi stava semplicemente stupendo tutti. Fu solamente dopo la terza onda di attacchi aerei nei quali furono segnati altri 10 colpi di bomba supplementari e 11 colpi di siluri che il Musashi cominciò a perdere la manovrabilità.
Il suo scafo era così profondamente inondato che la sua velocità dovette essere ridotta a 6 nodi.
Ancora la Musashi recuperò il suo sbandamento di 4 gradi. Verso la sera, approssimativamente quattro e mezza dopo che il terzo attacco finì, la situazione divenne improvvisamente peggiore. Il suo elenco per virare aumentò e la Musashi affondò alle ore 18.35 con la perdita di 1,039 ufficiali ed uomini fuori di equipaggio di 2.400.
La Yamato aveva preso due bombe alle ore 13.30 ore ed immagazzinò ben 2000 tonnellate di acqua ed un piccolo sbandamento che fu corretto rapidamente. La forza si fermò temporaneamente alle ore 15.00 ma poi invertì corso alle 16.14 e fece rotta ad est e penetrò nello Stretto di San Bernardino all'est della catena di isola alla mattina del 25.
Non solo evitò il grosso delle portaerei pesanti americane (attirate a nord dal sacrificio del gruppo di Ozawa) ma ad alba si trovò all'interno del gruppo di portaerei di scorta (erano portaerei leggere con pochissima protezione, in pratica navi civili con un ponte di volo posticcio).
Alle ore 05.49 una guardia avvistò le portaerei a circa 28.000 piedi di distanza e l'Ammiraglio Kurita ordinò "caccia generale " e la velocità aumentò a 24 nodi, ma ogni coesione si ruppe da questo momento in poi.
La Battaglia del Golfo di Samar cominciò qui.
La Yamato aprì fuoco alle ore 05.58 con i suoi cannoni da 450 mm. nel suo primo appuntamento con una flotta di nemico.
Alle 06.10 lei ferì gravemente la portaerei di scorta Gambier Bay.
La Yamato sparò un totale di 104 colpi da 450 mm. prima che di dover rompere svincolarsi per evitare i siluri lanciati dai cacciatorpedinieri americani che si erano lanciati coraggiosamente per difendere le portaerei dalle corazzate giapponesi.
Questo la mise efficacemente fuori della lotta insieme al comandante della flotta Kurita che era su lei.
Una portaerei di scorta Americana (la Gambier Bay), due cacciatorpedinieri ed una scorta di cacciatorpediniere furono affondati completamente dall'attacco giapponese confuso e mal coordinato.
Tre incrociatori giapponesi furono danneggiati gravemente e le altre navi soffrirono a causa delle bombe e dei siluri lanciati dagli aerei delle portaerei e dai cacciatorpedinieri ma la Yamato era passata fondamentalmente indenne.
A questo punto l'ammiraglio Kurita si ritirò gettando alle ortiche la possibilità di affondare una ventina di portaerei di scorta americane e di poter cannoneggiare, causando danni gravissimi, le truppe americane che stavano sbarcando a Leyte.
La Yamato e le forze giapponesi rimanenti si ritirarono nella Baia di Brunei in Borneo.
Visto che Brunei era sottoposta a continui attacchi aerei americani si decise di mandare la Yamato in Giappone, dove vi arrivò, scortata da due cacciatorpedinieri il 23 novembre del 1944.
All'arrivo il suo armamento di AA fu fortificato di nuovo dalla somma di un altro mitragliatrice da trentacinque 0.98 pollici (25mm) AA (23 singolo e 12 triplicano).
Quando lo sbarco Alleato su Okinawa iniziò e fu contrastato dall'uso massiccio dei kamikaze alla Yamato fu assegnato improvvisamente una missione molto insolita ed arcigna.
Siccome le forze di aria stavano gettando tutto quanto avevano, mentre assumendo anche metodi di attacco suicida nel teatro di Okinawa, la forza di superficie doveva, secondo i generali, sacrificarsi allo stesso modo.
La Yamato fu riempito a mezza capacità con pressocché tutto il petrolio di combustibile disponibile ai giapponesi e partì nel pomeriggio del 6 aprile 1945.
La corazzata Yamato fu scortata dall'incrociatore leggero Yahagi ed i cacciatorpedinieri Isokaze, Hamakaze, Asashimo, Kasumi, Hatsushimo, Fuyuzuki, Suzutsuki e Yukikaze.
Dopo avere lasciato cadere via addestrando cadetti e personale ammalato, la forza lasciò Tokuyama alle ore 16.00 partendo per Okinawa.
Alle ore 4.00 erano appena fuori di Kyushu.
Alle ore 09.00 l'Asashimo riportò che la Yamato aveva sviluppato guasto al motore ed aveva lasciato cadere a poppa. La forza si compose in un cerchio con lo Yamato nel centro.
La forza giapponese fu raggiunta da una potente formazione di bombardieri e siluranti americani provenienti dalle portaerei di attacco che pattugliavano le acque vicine a Okinawa.
Alle 12.52 tutte le navi aprirono fuoco ed anche i cannoni da 450 mm. iniziarono furiosamente ed inutilmente a sparare della Yamato.
Le navi erano solamente 175 miglia di Kyushu e non c'era ora nessuna speranza di giungere ad Okinawa.
L'incrociatore leggero Yahagi era la prima nave vicina alla Yamato e tentò di adescare il maggior numero di aerei possibile via dalla Yamato, fu colpito ripetutamente da siluri e bombe ed affondò molto brevemente.
I cacciatorpediniere furono battuti anch'essi incessantemente.
Il Hamakaze fu il primo ad essere affondato poi seguì l'Isokaze.
Gli altri furono colpiti gravemente ma cinque di loro riuscirono a tornare in Giappone a Sasebo.
La Yamato fu colpita da un numero impressionante di bombe e siluri ed affondò alle 14.35 portando con sè i tre quarti del suo equipaggio.
Con la Yamato finiva di esistere la Marina Imperiale Giapponese e la guerra era definitivamente persa.
Una spedizione di immersione giapponese trovò la Yamato nei 1970 e riportò che la nave era in due pezzi con l'arco rovesciato.
CORAZZATA YAMATO / BATTLESHIP YAMATO
CORAZZATA YAMATO / BATTLESHIP YAMATO / HISTORY
LA BATTAGLIA NAVALE DI OKINAWA (L'ULTIMO VIAGGIO DELLA YAMATO) / NAVAL BATTLE OF OKINAWA
NAVI DA GUERRA / WARSHIPS AND BATTLESHIPS