Lo Sparviero fu una portaerei della Regia Marina progettata
durante la seconda guerra mondiale, modificando lo scafo del transatlantico
Augustus, ma non entrò mai in servizio attivo.
Nel 1936 fu approntato un progetto per trasformare in portaerei ausiliaria la
motonave passeggeri Augustus. L'idea venne abbandonata fino al 1941, quando il
disastro di Capo Matapan, in cui la marina italiana perse in un sol colpo tre
incrociatori pesanti, rese chiaro l'apporto significativo che un uso coordinato
dell'aeronautica poteva dare e venne deciso urgentemente di dotare di una
portaerei la Regia Marina.
La nave era stata costruita per la Società "Navigazione Generale Italiana" di
Genova dal cantiere navale G. Ansaldo & Co di Sestri Ponente dove venne varata
il 13 dicembre 1926 e battezzata Augustus ebbe come madrina del varo Edda
Mussolini figlia del capo del governo italiano Benito Mussolini. L'Augustus era
all'epoca la più grande motonave passeggeri al mondo, equipaggiata di
propulsione diesel con quattro motori Savoja M.A.N a 2 tempi doppio effetto che
sviluppavano 28.000 CV di potenza, consentendo alla nave di raggiungere la
velocità di 19-20 nodi.
A causa delle sempre maggiori difficoltà belliche non fu possibile terminare i
lavori e lo scafo all'armistizio venne catturato dai tedeschi.
Nel settembre del 1944 i tedeschi in ritirata, per impedire l'utilizzo del porto
di Genova da parte degli alleati, rimorchiarono lo scafo all'imboccatura del
porto di Genova, affondandolo. Nel 1947, finita la guerra, il relitto venne
recuperato e venduto per la demolizione, che avvenne nel 1951. Si può veramente dire poco sul progetto di
questa portaerei, poiché si conoscono pochi disegni ed una sola
foto del relitto affondato nel porto di Genova. Esteticamente ricorda molto le portaerei giapponesi (mancanza
di isola e ponte attaccato allo scafo da piloni) ma presenta l'originalità della
catapulta di lancio sulla poppa che si prolunga oltre il ponte di volo. La presenza di un ponte di volo di soli 180 metri, interrotto
dalla catapulta di lancio fu una scelta tecnica unica a livello di navi
portaerei. In un momento in cui le altre marine andavano verso portaerei tutto
ponte sempre più lunghe in Italia si riesumava una configurazione che ricordava
molto quelle delle prime portaerei di fine anni venti (Furious e Vindictive per
esempio). Quale utilità pratica potesse avere una tale configurazione è
difficile desumerlo visto che la nave non fu mai completata, a posteriori si può
però affermare che sarebbe nata "già vecchia" e difficilmente sarebbe stata di
una qualche utilità a causa dei tempi lunghi necessari per poter lanciare gli
aerei. Sarebbe dovuta essere una portaerei ausiliare
all'Aquila e come tale costituire un gruppo di appoggio alla
medesima. Anche se fosse stata completata prima della fine della guerra
difficilmente sarebbe diventata operativa a causa dei tempi lunghi di
addestramento che avrebbero necessitato i piloti. (Shinano) |
STORIA / HISTORY
CARATTERISTICHE
TECNICHE / TECNICAL SPECIFICATIONS
Nave |
Sparviero |
Tipo |
CV |
Cantiere |
Ansaldo |
Varo |
1927 |
Lunghezza |
202,43 m (gall); 182,88 m (p.
volo) |
Larghezza |
25,24 m (scafo) |
Immersione |
9,2 m (media) |
Dislocamento |
30.000 tonnellate |
Apparato motore |
motori diesel; 4 eliche |
Potenza |
28.000 HP |
Velocità |
18 nodi |
Combustibile |
- |
Autonomia |
- |
Armamento |
6 cannoni da 152 mm; 4
cannoni da 102 mm; mtg a.a. (prog. 1936) |
Aerei |
- |
Protezione verticale |
- |
Protezione orizzontale |
- |
Equipaggio |
- |
SCHEMA COSTRUTTIVO
L'armamento principale sarebbe stato disposto
in impianti singoli ai lati del castello di prora, al livello del
ponte hangar, e a poppa; non era prevista alcuna struttura ad
isola, perchè i gas di scarico dei motori diesel sarebbero stati
espulsi lateralmente sotto il livello del ponte di volo.
Non si conoscono nel dettaglio le modifiche al
progetto originale del 1936 che senz'altro sarebbero state
apportate nel corso dei lavori di completamento dell'unità; si
ha però ragione di ritenere che non si sarebbe mantenuta la
stessa configurazione della zona prodiera del ponte di volo;
sarebbe stata creata una piccola struttura ad isola sulla dritta
nella zona centro-prodiera e modificata non solo la disposizione
ma anche il numero e il calibro delle armi anti nave ed antiaeree
imbarcate.
Da alcuni documenti del gennaio 1943 risulta,
infatti, che l'armamento avrebbe dovuto articolarsi su 8 impianti
singoli da 135/45 mm, 12 da 65/64 mm a.a. e 22 mitragliere da 20
mm in complessi a sei canne.
FOTOGRAFIE / PHOTOES
MODELLO
GIUDIZIO FINALE
DELLO SHINANO
ITALIA
/ REGIA MARINA
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