MARINA ITALIANA

 


PORTAEREI GIUSEPPE GARIBALDI (551)

AIRCRAFT CARRIER GIUSEPPE GARIBALDI

"Obbedisco"


STORIA / HISTORY

Il Garibaldi è stato assegnato al 2º Gruppo Navale d'Altura della II Divisione Navale dislocato nella base di Taranto, ricoprendo il ruolo di sede del Comando in Capo della Squadra Navale.

In seguito alla riorganizzazione della Flotta avvenuta nel 1999, il Garibaldi è stato inquadrato nel COMFORAL, il Comando Forze d'Altura di base a Taranto.

Nave Giuseppe Garibaldi è affiancata dalla portaerei Cavour, varata il 20 luglio 2004 e completata nel 2008, che è entrata in servizio nel 2009 dopo aver terminato le prove. Nave Cavour sostituisce il più vecchio incrociatore portaelicotteri Vittorio Veneto, non più operativo dal 2003 e posto in disarmo nel 2006.

L'attività del Garibaldi è stata intensissima. La nave è stata impiegata come unità sede comando della Squadra Navale, partecipando ad attività addestrative di vario tipo e di rappresentanza in Mediterraneo e oltreoceano, prendendo parte a tutte le più importanti esercitazioni e missioni in cui è stata impegnata la flotta della Marina Militare, ed è stata sempre impiegata nelle aree di crisi.


1991

Nell'estate del 1991 l'unità si è recata negli Stati Uniti per la cerimonia di consegna dei primi due velivoli, due TAV-8B bi-posto in versione da addestramento, facendo rientro in Italia il 24 settembre 1991, con i velivoli che raggiunsero la base aerea di Grottaglie.

Nella prima metà degli anni novanta l'unità prese parte alle operazioni in Oceano Indiano durante la crisi in Somalia.


1994

All'inizio del 1994 prese parte alla missione Ibis II in qualità di nave comando del 25º Gruppo Navale formato oltre che dal Garibaldi, dal rifornitore Stromboli, dalle LPD San Giorgio e San Marco e dalla fregata Scirocco, per il ritiro del contingente italiano che era stato impegnato nell'Operazione Restore Hope.

Al ritorno della missione, nella primavera del 1994 l'unità effettuò un nuovo viaggio negli Stati Uniti per ricevere i primi tre AV-8B+ in versione monoposto, e nel corso di una lunga permanenza negli Stati Uniti toccò anche i porti di Baltimora, Boston e New York.


1995

Dopo il rientro in Italia, tra l'11 gennaio e il 23 marzo 1995 il Garibaldi fece ritorno nelle acque somale per prendere parte alla missione Ibis III per il ritiro del contingente di pace delle Nazioni Unite dalla Somalia con compiti di nave comando del 26º Gruppo Navale composto dalle stesse unità del precedente 25º Gruppo ad eccezione dello Scirocco sostituito dal Libeccio. Dal ponte di volo del Garibaldi nell'occasione operarono 5 caccia tra TAV-8Be AV-8B+, 2 SH-3D, 4 AB-212 NLA e 4 A-129 Mangusta. Agli equipaggi delle unità navali si aggiungevano 198 tra paracadutisti e cavalleggeri dell'esercito, 320 del battaglione San Marco e 30 incursori del Comsubin.

Da marzo a giugno del 1997 il Gruppo Aereo imbarcato del Garibaldi ha preso parte all'Operazione "Alba Neo" (Albania Non Combat Evacuation Operation) con velivoli armati che giornalmente hanno effettuato decolli dalla base di Grottaglie.


1999

Nel 1999 con la guerra del Kosovo l'Italia è stata impegnata nell'Operazione Allied Force. I caccia AV-8B II+ Harrier imbarcati a bordo del Garibaldi, a partire dal 13 maggio fino a inizio giugno 1999, hanno svolto 30 sortite per 63 ore di volo. Gli aerei hanno impiegato bombe Mk 82 e GBU-16 e missili AGM-65 Maverick. La forza navale italiana oltre alla portaerei Garibaldi con il suo gruppo aereo, includeva anche la fregata Zeffiro.


2001

In seguito agli attentati dell'11 settembre 2001 e la guerra al terrorismo proclamata dal Presidente degli Stati Uniti Bush, con la partecipazione dell'Italia all'Operazione Enduring Freedom l'unità è stata impegnata in qualità di nave comando del GRUPNAVIT I, il 1º Gruppo Navale Italiano che oltre al Garibaldi comprendeva anche la fregata Zeffiro, il pattugliatore di squadra Aviere e il rifornitore Etna. Salpata da Taranto il 18 novembre 2001 la formazione ha operato in Oceano Indiano dal 3 dicembre 2001 al successivo 1º marzo, rientrando a Taranto il 18 marzo 2002. Nel corso della missione gli Harrier AV-8B dell'unità hanno effettuato 288 missioni per complessive 860 ore di volo ed i quasi 1500 componenti degli equipaggi delle unità navali e del gruppo aereo che hanno partecipato alla missione hanno svolto compiti di controllo, intercettazione/interdizione in mare e di supporto aereo e interdizione aerea in territorio afghano.


2003

Nel 2003 la nave è stata sottoposta a lavori di ammodernamento che hanno dotato l'unita di capacità C4I, nel corso dei quali sono stati sbarcati i lanciamissili Teseo e riposizionato uno dei lanciarazzi SCLAR, consentendo così un allargamento del ponte di volo a dritta di poppa. Sono stati anche installati il sistema dati MCC (acronimo di Maritime Coordination Centre), il sistema di comunicazione satellitare SATCOM ed è stato sostituito il sonar. Dopo tali lavori il sistema di comunicazione comprende comunicazioni satellitari , Link 11, Link 14, Link 16 e Wide Area Network (WAN) ed inoltre è stato realizzato un centro di comando e controllo per uno stato maggiore con 100 operatori.

Dopo tale ciclo di lavori l'unità ha preso parte in Atlantico all'esercitazione Majestic Eagle svolta nel 2004.


2006

Nell'estate 2006 la Marina Militare è stata una delle prime ad intervenire nella crisi del Libano partecipando all'operazione Mimosa '06 e successivamente all'operazione Leonte con il San Giusto, il San Marco e il San Giorgio in prima fila insieme alla fregata Aliseo, al cacciatorpediniere Durand De La Penne e alla portaerei Garibaldi. Le navi, hanno sbarcato nel porto di Beirut, sotto il controllo del Reggimento San Marco, tonnellate di materiale destinato alla popolazione, cucine da campo, ambulanze, generatori per la produzione di corrente elettrica, tende pneumatiche, tonnellate di medicinali e tonnellate di generi alimentari destinati alla popolazione civile non combattente messi a disposizione dal Ministero degli Esteri, dalla Protezione Civile, dalla Croce Rossa Italiana e dal Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite.

Nel corso dell'operazione Mimosa '06 il Durand de la Penne, in esercitazione in Grecia, è stata tra le prime unità neutrali ad entrare nel porto di Beirut per l'evacuazione dei connazionali ed altri europei verso l'isola di Cipro con ben due viaggi.Successivamente è intervenuto il battaglione San Marco, con l'unità da sbarco San Giusto che ha permesso il trasporto di beni di prima necessità per la popolazione in guerra oltre all'evacuazione di altri connazionali. L'operazione Leonte è scattata a settembre, sotto l'egida dell'ONU all'interno della missione UNIFIL 2. Le navi Garibaldi, San Giusto, San Giorgio e San Marco (in pratica l'intera flotta tuttoponte), con la scorta della corvetta Fenice, hanno sbarcato sulla spiaggia di Tiro la "forza d'ingresso" (Entry Force) del contingente di pace italiano, costituita dalle truppe anfibie della nuova Forza di Proiezione dal Mare (FPM), a loro volta composta dal Reggimento San Marco della Marina Militare e dai Lagunari dell'Esercito.

Nell'occasione il Gruppo Aereo Imbarcato ha effettuato missioni di ricognizione sul traffico mercantile da e per le coste libanesi.


2008

Nel settembre 2008 il Garibaldi è entrato in bacino per un ciclo di lavori di manutenzione straordinaria programmata da tempo. Il ciclo di manutenzione del 2008 è stato il primo durante il quale la Marina Militare dispose di un'altra portaerei, la Cavour, allora non ancora pienamente operativa. La Cavour ha rilevato dal Garibaldi al momento dell'entrata nella squadra il ruolo di nave ammiraglia della flotta.


2011

Dopo il rientro in servizio la nave ha preso parte nel 2011, nell'ambito della guerra civile libica all'Operazione Unified Protector mettendo a disposizione della NATO otto caccia Harrier a decollo verticale per lo svolgimento dell'operazione militare in Libia, svolgendo il ruolo di nave comando dal 25 marzo al 26 luglio. Gli 8 AV-8B Harrier II a bordo della Garibaldi hanno lanciato 160 missili/bombe a guida laser su obiettivi sul suolo libico, con 1221 ore di volo complessive.


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