GRAN BRETAGNA
ROYAL NAVY
-PORTAEREI -
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CLASSE ILLUSTRIOUS
AIRCRAFT CARRIERS ILLUSTRIOUS CLASS
PORTAEREI HMS INDOMITABLE (R92)
AIRCRAFT CARRIER HMS INDOMITABLE
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STORIA (HISTORY)
PORTAEREI INDOMITABLE
Fu vittima di un bombardamento aereo nel Mediterraneo, quando, durante l'operazione "Pedestal", venne colpita da due bombe da 500 Kg. che la costrinsero a tornare in Gran Bretagna per le riparazioni.
Appoggiò le operazioni alleate in Sicilia nel 1943, ma venne silurata il 16 luglio; riparata negli U.S.A. si runì alle forze navali in Estremo Oriente nel luglio del 1944 e il 4 maggio del 1945 venne colpita da un kamikaze.
Nel dopoguerra rimase in servizio nel Mediterraneo e con la Home Fleet.
Nel maggio del 1953 fu venduta per essere demolita.
Tratto da: https://it.wikipedia.org/wiki/HMS_Indomitable_(R92)
Tra giugno e ottobre vennero effettuate le prove in mare
nelle Indie Occidentali e la nave venne designata per il servizio nella Eastern
Fleet a copertura della Forza Z, formata dalla nave da battaglia Prince of Wales
e all'incrociatore da battaglia Repulse. Il 3 novembre però la nave si incagliò
venendo quindi dirottata verso i cantieri navali di Norfolk per le riparazioni.
Poche settimane dopo, il 10 dicembre, a soli tre giorni dall'attacco di Pearl
Harbor, le navi della Forza Z vennero affondate da un attacco aereo giapponese.
È stato sostenuto che la presenza della Indomitable e dei suoi apparecchi nella
zona avrebbe potuto evitare la fine delle due navi britanniche, certo è che
anche senza l'incidente difficilmente la portaerei sarebbe giunta in tempo in
zona di guerra visti i giorni di viaggio necessari per raggiungere Singapore. In
dicembre partì finalmente per raggiungere la Eastern Fleet, imbarcando 50 caccia
Hawker Hurricane per rinforzare le difese di Singapore, che però si arrese il 15
febbraio 1942.
Il 31 marzo venne assegnata alla Forza A insieme alla Warspite, alla Illustrious
e a tre incrociatori. Il 22 aprile seguente, dopo varie missioni di
pattugliamento svolte senza intercettare forze giapponesi, venne designata per
partecipare allo sbarco in Madagascar, denominato Operazione Ironclad.(nell'ambito
della battaglia del Madagascar) Tra il 5 ed il 7 maggio lanciò diversi attacchi
aerei sull'isola in appoggio all'invasione[2], venendo attaccata il giorno
successivo senza successo dal sommergibile della Francia di Vichy Monge, poi
affondato dai cacciatorpediniere Panther e Active. Nel mese di giugno venne
sottoposta ad una serie di lavori in cantiere in seguito ai quali partecipò ad
un'esercitazione al largo di Mombasa insieme alla Valiant.
Il mese successivo venne trasferita a Gibilterra per operare nel Mediterraneo
con la Forza H, partecipando quindi all'Operazione Pedestal, sfociata nella
battaglia di mezzo agosto; in quel momento, la nave era equipaggiata con 55
aerei degli Squadron 800 (Sea Hurricane), 806 (Martlet), 827 (Fairey Albacore),
831 (Albacore) e 880 (Sea Hurricane)
durante questo episodio la Indomitable (comandata dal capitano di vascello
Thomas Hope Troubridge) venne colpita duramente nel pomeriggio del 12 agosto
1942 nell'attacco di 20 bombardieri in picchiata tedeschi Junkers Ju-87 Stuka
appartenenti al 1º Gruppo del 3º Stormo Stuka (I./St.G.3), decollati da Trapani
al comando del capitano Martin Mosdorfer[3]. Questi Stuka, sganciando in
picchiata da 300-350 metri di quota, colpitono la portaerei sul ponte di volo
con tre bombe da 500 kg.
Una bomba cadde a prora davanti all'elevatore anteriore, perforò il ponte di
volo corazzato, ed esplose nell'aviorimessa. La forza dell'esplosione fu tale
che l'elevatore, dal peso di 70 tonnellate fu sollevato ed incastrato di
sessanta centimetri sopra il livello del ponte[3]. Molti specialisti, che
stavano lavorando intorno agli aeroplani, furono uccisi, molti altri feriti. Un
incendio di vaste proporzioni si sviluppò nel deposito siluri, scaldò i siluri e
minacciò di farli esplodere. La seconda bomba, cadendo a poppa, perforò
anch’essa il ponte di volo, sfondò l’ascensore posteriore e distrusse il piano
delle cabine degli ufficiali. La terza bomba esplose presso il fianco sinistro
della portaerei, sopra la linea d’immersione, aprì un largo squarcio nello
scafo, distrusse il quadrato e uccise e ferì una mezza dozzina di ufficiali
liberi dal servizio, quasi tutti appartenenti in qualità di piloti e di
osservatori allo 827 Naval Air Squadron della Fleet Air Arm, all'epoca dotato di
aerosiluranti Albacore.
Oltre alle distruzioni determinate da questi tre colpi in pieno, che misero
fuori uso una delle centrali di tiro e due delle torrette contraeree binate da
114 millimetri, situate sul fianco a prora, la Indomitable riportò altri danni
per due bombe cadute molto vicine al suo scafo sul lato sinistro. Una di essere
causò soltanto qualche avaria superficiale alla fiancata, mentre l’altra aprì
uno squarcio presso un deposito di nafta, e in seguito a ciò si verificò
l’allagamento di alcuni compartimenti adiacenti, e in conseguenza uno
sbandamento della portaerei di otto gradi. Severe furono anche le perdite
umane.
Complessivamente i morti dell'Indomitable furono 66, compresi 6 ufficiali, e i
feriti 59. Nonostante i gravi danni reiportati nell'attacco, spenti gli incendi
e potendo ancora navigare alla velocità di 28 nodi, come segnalò il comandante
Troubridge, avendo le macchine ancora in piena efficienza, la Indomitable riuscì
a raggiungere Gibilterra, per poi in settembre essere trasferita negli Stati
Uniti per le riparazioni che si conclusero nel gennaio del 1943.
1943
Uscita dai cantieri statunitensi nel gennaio 1943, tornò in patria per
l'installazione dei Radar Type 218B e 79 per l'individuazione aerea. Tra aprile
e maggio rimase assegnata alla Home Fleet, venendo nuovamente assegnata alla
Forza H il 17 giugno seguente. Il 10 luglio seguente venne schierata nello Ionio
per evitare interferenze della flotta italiana nell'sbarco in Sicilia, lo sbarco
alleato in Sicilia. Al comando del capitano di vascello Guy Grantham, nella
notte del 16 luglio 1943 fu colpita a 50 miglia a sud di Capo Passero (Sicilia)
da un siluro sganciato da un aerosilurante italiano S.M. 79 della 204ª
Squadriglia del 41º Gruppo Aerosiluranti, partito dallì'aeroporto di Gioia del
Colle, ed avente per primo pilota il capitano Carlo Capelli e per secondo pilota
il sottotenente Ennio Caselli;
« Riferiscono gli inglesi che nelle prime ore del mattino [del 16 luglio] la
portaerei INDOMITABLE fu silurata a cinquanta miglia a sud-est di Capo Passero
(latitudine 36°22’ nord, longitudine 16°08’ est) da un aerosilurante italiano e
che alcune ore più tardi, esattamente alle 06.40, un sommergibile (Alagi –
tenente di vascello Renato Puccini] colpì con un siluro l’incrociatore Cleopatra
al largo di Augusta (latitudine 37°13’ nord, longitudine 16°00’ est). »
Secondo la ricostruzione dell'episodio fatta in un articolo di rivista
l'avvicinamento dell'S. 79 del capitano Capelli fu favorita dall'assenza di
reazione della formazione navale britannica, che procedeva in linea di fila,
aperta dall'incrociatore AURORA, seguito dalle corazzate NELSON e RODNEY, dalla
INDOMITABLE e dall'incrociatore PENELOPE, mentre otto cacciatorpediniere (ORP
Piorun, HMS Tyrian, HMS Tumult, HMS Troubridge, HMS Queenborough, HMS Offa, HMS
Ilex, HMS Echo) si trovavano di prora in posizione di schermo difensivo. Per
altri il siluro lanciato da un aerosilurante italiano guidato dal tenente Ottone Sponza, ma erroneamente identificato come un Fairey Swordfish. Secondo altra
fonte invece il tenente Ottone Sponza del 132º Gruppo Aerosiluranti, da altre
fonti accreditato del danneggiamento, "attaccò una petroliera con esito non
controllato", secondo quanto riportato nella Relazione dell'Uffico Aerosiluranti
di Superaereo;
La manovra di sgancio, effettuata con i motori al minimo, fu agevolata dal fatto
che sebbene la NELSON avesse avvistato l’aereo italiano alla distanza di 8
miglia, e la stessa Indomitable si fosse accorta della sua presenza, le due navi
britanniche ritennero, erroneamente, si trattasse di uno dei sei velivoli
Albacore che stava rientrando sulla portaerei da un volo di pattugliamento
notturno antisom. Le navi britanniche cominciarono a sparare soltanto pochi
istanti prima che il siluro arrivasse a segno sulla fiancata sinistra della
nave, allagando il locale caldaie e causando sette morti, ragion per cui l’S. 79
di Capelli, passando tra la portaerei e la corazzata RODNEY e poi sorvolando lo
schermo della scorta sopra il cacciatorpediniere ILEX, poté agevolmente
allontanarsi senza subire danni.
Quanto alla Indomitable, che con il locale caldaie di sinistra e alcuni
compartimenti adiacenti devastati, fu costretta a dirigere alla velocità di
quattordici nodi verso Malta, dove arrivò alle 07.30 del 17 luglio, navigando
alla velocità di undici nodi, fu poi inviata, dopo sosta a Gibilterra, negli
Stati Uniti, nell’Arsenale di Norfolk (Virginia) per riparazioni complete
ultimate nel dicembre 1944, per poi rientrare in servizio nel mese di maggio.
Tornata a Gibilterra, venne trasferita in settembre negli Stati Uniti per
ricevere le riparazioni definitive. La nave venne probabilmente salvata da un
rigoroso controllo danni che permise, attraverso un controallagamento, di
riequilibrare parzialmente la nave diminuendone l'inclinazione ad un valore
accettabile per consentirne la navigabilità e le operazioni di volo, e la nave
procedette con le sale caldaie centrale e di destra, essendo la sinistra
completamente allagata; comunque, lo sbandamento iniziale di 12° venne
ridotto a 1° in soli 20 minuti.
Venne quindi deciso un nuovo trasferimento negli Stati Uniti per le riparazioni;
la Indomitable giunse quindi a destinazione il 31 agosto seguente.
1944
Tornata in servizio nel maggio 1944 tornò in patria per imbarcare gli aerei
assegnati alla nave prima di venire trasferita in Estremo Oriente. Il 5 luglio
giunse quindi a Trincomalee insieme alla Victorious iniziando ad operare con la
Eastern Fleet dal mese successivo. Il 24 agosto insieme alla Victorious e alla
Illustrious, scortata dalla Howe attaccò le installazioni giapponesi e gli
impianti industriali a Padang. Dal 18 settembre lanciò una serie di attacchi su
Sigli, nell'isola di Sumatra e una missione di ricognizione sulle isole Nicobare.
Il 15 ottobre successivo partecipò ad un'ampia operazione diversiva nell'Oceano
Indiano durante gli sbarchi alleati a Leyte, nelle Filippine, perdendo sei aerei
imbarcati. Tra il 17 ed il 19 ottobre lanciò diversi attacchi sulle isole
Nicobare[2], venendo attaccata più volte da aerosiluranti giapponesi, che
vennero in gran parte abbattuti. Il 20 novembre attaccò insieme alla Illustrious
Belawan Deli. Il 22 novembre, con la creazione della Pacific Fleet venne
trasferita nella nuova formazione insieme alle altre due portaerei della classe
precedentemente assegnate alla Eastern Fleet.
1945
Il 4 gennaio 1945 attaccò insieme alla Victorious, alla Illustrious e
Indefatigable, scortata da quattro incrociatori e otto cacciatorpediniere, le
raffinerie di Pangkalang Brandan nel nord est di Sumatra.
Per il resto del
mese partecipò ad altre operazioni di attacco ad installazioni soprattutto
petrolifere in Indonesia, prima di trasferirsi nell'Oceano Pacifico. Il 4
febbraio giunse a Fremantle, in Australia, base principale della Pacific Fleet.
In marzo venne schierata con la Task Force 57, comprendente le forze britanniche
impiegate insieme alla Quinta Flotta statunitense. Il 1º aprile, durante gli
sbarchi ad Okinawa, venne danneggiata da un attacco kamikaze che uccise 14
uomini dell'equipaggio e ne ferì altri 16. Dal 9 aprile ebbe come obiettivo le
installazioni giapponesi sull'isola di Formosa. Il 16 seguente attaccò i campi
di aviazione nelle isole Sakishima. Il 4 maggio venne colpita da un altro aereo
kamikaze, senza ricevere danni tali da essere ritirata dal servizio. In giugno
venne sostituita dalla Implacable e trasferita a Sydney per entrare in cantiere.
In agosto, dopo la resa giapponese, venne inviata a rioccupare la colonia di
Hong Kong insieme alla Venerable e ad una forza di incrociatori e
cacciatorpediniere. Giunse a destinazione il 30 agosto.
Dopoguerra
La nave rimase assegnata alla Pacific Fleet fino al 12 novembre, tornando in
patria il 12 dicembre seguente. Nel 1946 venne trasferita in riserva e tra il
1948 ed il 1950 venne sottoposta ad estesi lavori di modernizzazione
comprendenti la modifica dello scafo e l'installazione di nuovi radar. Tornata
in servizio divenne quindi ammiraglia della Home Fleet. Nel 1954 venne quindi
trasferita nuovamente in riserva e successivamente messa in vendita. Il 30
dicembre 1955 giunse a Faslane per l'inizio della demolizione.
CARRIER HMS INDOMITABLE
It was victim of an aerial bombardment in the Mediterranean, when, during the operation "Pedestal", you/he/she was struck by two bombs by 500 Kgs. what they forced her/it to return in Great Britain for the reparations.
It supported the allied operations in Sicily in 1943, but it was torpedoed on July 16; sheltered in the U.S.As. him runì to the naval strengths in the Extreme East in the July of 1944 and the 4 May of 1945 was struck by a kamikaze.
In the postwar period he/she remained on call in the Mediterranean and with the Home Fleet.
In May of 1953 you/he/she was sold for being demolished.
PORTAEREI INDOMITABLE / AIRCAFT CARRIER INDOMITABLE