MARINA IMPERIALE
(IMPERIAL JAPANEESE NAVY)
KIDO BUTAI
CLASSE YAMATO
(YAMATO'S CLASS)
PORTAEREI SHINANO (信濃)
(AIRCRAFT CARRIER SHINANO)
LA FINE DELLA PORTAEREI SHINANO (THE END OF AIRCRAFT CARRIER SHINANO)
(TRATTO DA "LA GUERRA DEL PACIFICO" DI B. MILLOT)
Nel frattempo, la flotta sottomarina americana, sempre più attiva e numerosa, aveva ulteriormente esteso il proprio campo d'azione e, se i mari circostanti erano solcati da questi lupi silenziosi, i porti del pone venivano ormai controllati in permanenza da gruppi di sommergibili che si alternavano senza soluzioni di continuità.
Non esistevano più, in pratica, ne porti ne baie del Giappone che non fossero sorvegliati da uno o più sommergibili americani, i quali spiavano con zienza una preda o trasmettevano messaggi interessantissimi marittima nipponica.
I giapponesi non disponevano di un numero sufficiente di navi specializzate nella caccia ai sommergibili per spezzare la morsa di questa sorveglianza ostinata.
Le fregate e le corvette nipponiche registrarono di tanto in tanto un colpo fortunato, ma non furono mai ne cosi numerose ne così efficaci da poter sbaragliare i sommergibili americani che incrociavano nelle vicinanze delle coste metropolitane.
Questa situa situazione era drammatica per il Giappone, che non poteva disporre di alcuno specchio d'acqua importante in cui collaudare le navi nuove o appena riparate.
D'altra parte, molte navi nipponiche ebbero addirittura la sfortuna di essere colate a picco durante le prove, prima di entrare in servizio attivo. Persino zone considerate da tempo sicure pullulavano ora di sommergibili nemici.
Fu così che la corazzata Kongo venne sorpresa e silurata, il 17 novembre del 1944, dal sommergibile Sealion a nord-ovest della costa di Formosa. Lo stesso giorno, la portaerei leggera Shinyo fu affondata dal sommergibile Spadefish, nel Mar Giallo.
Ma i giapponesi dovevano registrare, il 29 novembre, una grossa e significativa sciagura. Vale la pena di soffermarsi più a lungo su questo eccezionale avvenimento.
L' 11 novembre 1944 il sommergibile americano Archerfish lasciò la base di Saipan per la sua quinta crociera.
Il 28 novembre, alle 20.48, quando l'Archerfish si trovava a poco più di 20 chilometri dall'isola di Inamba Shima, il radar si animò e stabilì un contatto a grande distanza. Poco prima delle 22 il bersaglio fu individuato: si trattava di una portaerei che procedeva a 20 nodi, rotta 210.
La notte era rischiarata da un brillante chiaro di luna, e la visibilità giungeva a 15.000 metri.
Un primo caccia torpediniere di scorta era stato scorto, ma, alle 22.20, ne venne avvistato un altro. L'Archerfish riemerse per sfruttare la sua maggior velocità, ma corse un grosso rischio poichè altri 2 cacciatorpediniere furono scorti poco dopo.
La portaerei sembrava enorme e il comandante del sommergibile non riuscì a identificarla; la nave nemica non assomigliava a nulla di quanto risultava nelle sue schede, sia per la sagoma sia per le dimensioni.
La distanza che separava la portaerei dal sommergibile diminuiva molto lentamente e sembrava impossibile raggiungere una buona posizione di lancio. Alle 23-4° il gruppo navale giapponese modificò la propria rotta, dirigendosi a ovest, e ciò aumentò ulteriormente la distanza. Una cosa era certa: se non vi fosse stato un nuovo cambiamento nella rotta ne- mica, l'Archerfish non avrebbe avuto alcuna possibilità di venirsi a trovare in una posizione favorevole per il lancio.
Ma, verso le 3 del 29 novembre, la formazione nipponica cambiò di nuovo rotta, per prora a sud-ovest, e questo fu un colpo di fortuna insperato per il sommergibile americano, poichè in tal modo la distanza diminuì molto rapidamente.
Un nuovo mutamento nella rotta del nemico si verificò alle 3.15, ponendo l'Archerfish in una posizione eccellente, benchè l'angolo di incidenza rimanesse molto acuto.
Alle 3.17, 6 siluri sprizzarono dai tubi. Dopo un tragitto di quarantasette secondi, il primo ordigno colpì a poppa, e, con l'intervallo di tempo dovuto dall'angolo d'impatto molto piccolo, cinque altre esplosioni si susseguirono.
Sembra quindi che 6 siluri fossero giunti a segno.
La grande portaerei giapponese fu avvolta da fiamme che illuminarono la notte e poco dopo si udirono violentissime esplosioni le quali dimostravano che la nave nemica era stata mortalmente colpita.
Le navi di scorta attaccarono il sommergibile, ma quest'ultimo si era già immerso in profondità e riuscì a evitare di essere localizzato con precisione. L'ultima bomba antisomniergibile cadde in mare alle 3-45, poi seguì il silenzio, rotto soltanto da scricchiolii di lamiere trasmessi dalle acque.
Alle 6.14 l'Archerfish risalì alla quota di immersione periscopica e il comandante constatò che sulla superficie galleggiavano soltanto alcuni rottami rivelatori.
Il sommergibile americano pattugliò ancora per qualche tempo sul punto dell'attacco, poi ritornò nel suo settore di ricerca. Si era appena allontanato, quando un'enorme esplosione sottomarina si verificò, verso le 10.15, sollevando una gigantesca tromba d'acqua. Senza dubbio si trattava di un deposito di munizioni della portaerei sommersa che era stato raggiunto da un focolaio di incendio il quale aveva continuato a covare grazie all'aria racchiusa nei compartimenti stagni.
Il comandante non sapeva ancora quale grande nave avesse affondato e soltanto dopo la guerra seppe del glorioso affondamento dovuto alla sua azione.
I giapponesi avevano subito una grave perdita, poiché l'unità era la mostruosa Shinano, di 60.000 tonnellate, la più grande portaerei del mondo a quell'epoca. Si trattava del terzo scafo di corazzata gigante della classe Yamato che era stata segretamente trasformata in portaerei e la cui identità era sfuggita ai servizi di informazione americani i quali ne ignoravano addirittura l'esistenza.
Sapevano che una terza super corazzata era stata messa in cantiere, ma ogni sua traccia era scomparsa.
La Shinano, uscita dai cantieri di costruzione il 18 novembre, era stata affondata undici giorni dopo, in occasione della sua prima crociera.
Come si può constatare, l'avvenimento era non soltanto grave, ma anche significativo, perchè dimostrava quale pressione esercitassero i sommergibili americani sin nelle vicinanze delle coste del Giappone.
I disastri di questo genere non finirono qui e, il 19 dicembre, la portaerei Unryu, da poco uscita dai cantieri, fu silurata dal sommergibile Redfish a est del Mar Cinese.
A sud, in questo stesso mare, il sommergibile Bergall silurò, il 13 dicembre, l'incrociatore pesante Myoko che fu spezzato in due dall'enorme esplosione. L'equipaggio giapponese riuscì a salvare la parte di prua, mentre la poppa affondava poco dopo essere stata colpita. L'incrociatore amputato venne trovato a Singapore alla fine della guerra.
Intanto, la guerra di sterminio delle navi mercantili nipponiche era al colmo, e l'enumerazione di quelle colate a picco sarebbe troppo lunga ma è certo che il Giappone perdette, nel corso dell'autunno del 1944, tanti cargo, trasporti e petroliere quanti ne aveva perduti durante tutti gli altri mesi di guerra, dall'inizio delle ostilità.
Il sommergibile Hammerhead affondò da solo, nella notte dall'I al 2 ottobre, 3 trasporti e ne danneggiò altri 2 allargo della costa nord-ovest del Borneo. L'invio e l'arrivo in porto del petrolio e delle materie prime divenne un avvenimento sempre più straordinario e l'arrivo in Giappone di un trasporto era considerato un miracolo.
Ciononostante, la flotta sottomarina americana pagò il suo tributo perdendo 6 unità nel corso del mese di ottobre, di cui 3 nello stesso giorno il 24. Una di esse, il Tang, aveva iscritto al proprio attivo, in soli giorni, un bottino impressionante; ma, nella serata del 24 ottobre uno dei suoi siluri si sregolò; descrisse un cerchio, e venne a colpire la poppa del sommergibile, affondandolo senza scampo.
THE END OF AIRCRAFT CARRIER SHINANO
In the meantime, the American submarine fleet, more and more active and numerous, it had subsequently extended its own field of action and, if the surrounding seas were ploughed by these silent wolves, the harbors of the it sets you/they were checked by now in permanence by groups of submersibles that were alternated without solutions of continuity.
Not esistevanopiù, in practice, you bring of it of it bays of Japan that were not guarded by one or more submergible American, which spied with zienza a prey or they transmitted interesting messages maritime nipponica.
The Japanese didn't have an enough number of specialized ships in the hunting to the submersibles to break the vice of this obstinate overseeing.
The rubbings and the corvets nipponiches recorded every now and then a fortunate hit, but they were not never so numerous of it so effective of it to be able to rout the American submersibles that crossed in the proximities of the metropolitan coasts.
This places situation it was dramatic for Japan, that could not have any mirror of important water in which to test the new ships or hardly sheltered.
On the other hand, a lot of ships nipponiches had even the adversity to be strained to peak during the tests, before entering on call active. Even sure considered zones swarmed now for a long time with hostile submersibles.
It was so that the battleship Kongo was surprised and torpedoed, the 17 November of 1944, from the submergible northwestern Sealion of the coast of Busty. The same day, the light aircraft carrier Shinyo was sunk by the submergible Spadefish in the Yellow Sea.
But the Japanese had to record, on November 29, a big and meaningful calamity. It is worth to stop for a longer time himself/herself/themselves on this exceptional event.
L' November 11 th 1944 the American submersible Archerfish left the base of Saipan for his/her scene cruise.
On November 28, at 20.48 o'clock, when the Archerfish was found to few more than 20 kilometers from the island of Inamba Shima, the radar it became animated and it established a contact to great distance. Just before the 22 the target was individualized: it dealt with an aircraft carrier that proceeded to 20 knots, rout 210.
The night was illuminated by a clear diamond of moon, and visibility reached 15.000 meters.
A first hunting torpediniere of escort had been perceived, but, at 22.20 o'clock, another was sighted from there. The Archerfish resurfaced for exploiting its greater speed, but taken a big risk since other 2 destroyer were perceived shortly after.
The aircraft carrier seemed enormous and the commander of the submersible didn't succeed in identifying her/it; the hostile ship didn't resemble to anything than it resulted in its cards, both for the outline and for the dimensions.
The distance that separated the aircraft carrier from the submersible very slowly decreased and seemed impossible to reach a good position of throwing. At 23-4° o'clock the Japanese naval group modified his/her own rout, directing himself/herself/itself to west, and this subsequently increased the distance. A thing was certain: if a new change had not been you in the rout of it - at all, the Archerfish would not have had any possibility to come him to find in a favorable position for the throwing.
But, toward the 3 of November 29, the formation nipponica changed again rout, for southwest bow, and this was an unexpected stroke of luck for the American submersible, since in such way the distance very quickly decreased.
A new change in the rout of the enemy occurred at 3.15 o'clock, setting the Archerfish in an excellent position, although the angle of incidence was very acute.
At 3.17 o'clock, 6 torpedos squirted from the pipes. After a journey of second quarantasette, the first device struck to stern, and, with the time slice owed by the angle of very small impact, five other explosions followed him.
It seems therefore that 6 torpedos had reached sign.
The great Japanese aircraft carrier was wound by flames that they illuminated the night and shortly after violent explosions were heard which showed that the hostile ship had mortally been struck.
The ships of escort attached the submersible, but this last was already dipped in depth and he/she succeeded in avoiding to be located with precision. The last bomb antisomniergibile fell in sea at 3-45 o'clock, then it followed the silence, broken only from scrunches of plates transmitted by the waters.
At 6.14 o'clock the Archerfish went up again to the quota of immersion periscopica and the commander he/she ascertained that on the surface some revealing wrecks floated only.
The american submarine still patrolled for a few times on the point of the attack, then he/she returned in its sector of search. You/he/she had just gotten further, when an enormous submarine explosion occurred, toward the 10.15, lifting a gigantic trumpet of water. Without doubt it dealt with a deposit of ammunition of the aircraft carrier submerged that it had been reached by a hotbed of fire which had kept on brooding thanks to the air contained in the watertight compartments.
The commander didn't know yet what great ship had sunk and only after the war he/she knew about the glorious sinking owed to its action.
The Japanese had suffered a serious loss, since the unity was the monstrous Shinano, of 60.000 tons, the greatest aircraft carrier of the world to that epoch. It dealt with the third hull of battleship giant of the class Yamato that had secretly been turned into aircraft carrier and whose identity was escaped to the American services of information which ignored even the existence of it.
They knew that a bystander super battleship had been put in the yard, but every trace of his had disappeared.
The Shinano, gone out of the yards of construction on November 18, eleven days it had been sunk later, on the occasion of his/her first cruise.
As it can be ascertained, the event was only not serious, but also meaningful, because it showed what pressure they practiced since the American submersibles in the proximities of the coasts of Japan.
The disasters of this kind didn't end here and, on December 19, the aircraft carrier Unryu, from little gone out of the yards, you/he/she was torpedoed by the submergible east Redfish of the Chinese Sea.
To south, in this same sea, the submergible Bergall torpedoed, on December 13, the heavy cruiser Myoko that was broken in two from the enormous explosion. The Japanese crew succeeded in saving the part of bow, while the stern sank to have been stricken shortly after. The amputated cruiser was found to Singapore at the end of the war.
Meanwhile, the war of extermination of the merchant ships nipponiche was to the height and the enumeration of those castings to peak it would be too much long but it is certain that Japan perdette, during the autumn of 1944, so many freighters, transports and oil-tankers how much it had during every other month of war lost of it, from the beginning of the hostilities.
The submergible Hammerhead sank alone, in the night from him the to October 2, 3 transports and it damaged others of it 2 I widen some coast northwest of the Borneo. The dispatch and the arrival in I bring of the oil and of the first subjects it became more and more an extraordinary event and the arrival in Japan of a transport was considered a miracle.
Nevertheless, the American submarine fleet paid its tribute losing 6 unities during the month of October, of which 3 in the same day 24. One of them, the Tang, had enrolled in his/her own asset, in alone days, an impressive loot; but, in the evening of 24 October one of its torpedos him sregolò; it described a circle, and it came to strike the stern of the submersible sinking him/it without escape.
PORTAEREI SHINANO (AIRCRAFT CARRIER SHINANO)
GIAPPONE (IMPERIAL JAPANEEESE NAVY)
PORTAEREI NELLA STORIA (AIRCRAFT CARRIER)