BATTAGLIA NAVALE  DI TRAFALGAR

NAVAL BATTLE OF TRAFALGAR

(21 OTTOBRE 1805)

IL CAPOLAVORO DELL'AMMIRAGLIO NELSON


LA BATTAGLIA MINUTO PER MINUTO

THE BATTLE MINUTE FOR MINUTE


L'ATTACCO DI NELSON E COLLINGWOOD

THE BATTLE

(Tratto da "I gladiatori del mare", Angelo Solmi, 1980, Rizzoli Editori)

Poco dopo mezzogiorno il Royal Sovereign di Collingwood irruppe per primo nella fila nemica, mentre il vascello francese Le Fougueux sparava contro la grande nave di linea britannica il primo colpo di cannone della giornata.

Il Royal Sovereign avanzò imperterrito, senza neppur curarsi di rispondere, benché avesse lasciato a distanza il compagno Belleisle.

Collingwood puntò sulla spagnola Santa Ana e per dieci eterni minuti il vascello spagnolo batte quello inglese con un fuoco serrato: il vice-ammiraglio britannico, in grande uniforme di parata, era in piedi sul cassero, impassibile, e accanto a lui era il comandante del vascello. “Rotheram “, disse a un tratto Collingwood rivolgendosi a quest'ultimo, « chi sa quanto darebbe lord Nelson per trovarsi al nostro posto ». Collingwood aveva portato l'azione proprio nel punto desiderato da Nelson, anzi aveva approfittato della formazione a mezzaluna della flotta franco-spagnola per avvicinarsi più direttamente al retro con un attacco diagonale.

Finalmente Collingwood diede un ordine e la triplice fila di pezzi lungo le fiancate del Royal Sovereign scaricò quasi a bruciapelo una bordata a doppia palla sulla poppa del Santa Ana. Centocinquanta proiettili colpirono contemporanea- mente la vice-ammiraglia spagnola, quattrocento uomini caddero sotto la micidiale scarica; quindi il vascello ingle- se abbordò l'avversario. Invano le navi di linea spagnole San Leandro e San Justo e la francese Indomptable, che stavano a retroguardia del Santa Ana, cercarono di liberare il grosso vascello: ben che colpito a sua volta e con le vele a brandelli, il Royal Sovereign fece fronte a tutti, dando addosso particolarmente alla ormai condannata Santa Ana, sulla quale regnavano confusione e terrore.

Nelson, intanto, individuata la nave ammiraglia di Villeneuve, Le Bucentaure, le si diresse addosso.  Ma il vascello francese sparò, e sparò bene, perforando le vele di gabbia della Victory.  Nelson diede allora ordine a Blackwood di correre con l'Euryalus e con il resto delle sue fregate ad avvertire tutte le navi di linea inglesi che serrassero addosso al nemico, ripetendogli l'ordine famoso: “Il miglior sistema di combattere è di non restare per troppo tempo fuori dell'azione.  “Dite a ciascuno, soggiunse poi, che il metodo migliore di tutti sarà quello che lo condurrà al più presto possibile bordo a bordo con una nave nemica”. Nell'accomiatarsi, Blackwood gli disse di essere sicuro di vederlo presto vincitore; Nelson lo guardò fisso e replicò: “Dio vi benedica, Blackwood: ma io non vi rivedrò più, in questo mondo”.  L'azione in cui la Victory era impegnatasi faceva di minuto in minuto più aspra.

Nelson, al centro del cassero, guardava freddamente col cannocchiale i movimenti del nemico, scambiando di quando in quando con Hardy, comandante del vascello ammiraglio, qualche osservazione, in genere sulla precisione del fuoco francese Le Bucentaure, in effetti, era un vulcano ribollente: l'albero di trinchetto della Victory, colpito, crollò con uno scroscio sinistro, la ruota del timone si schiantò, e i fanti di marina inglesi furono falciati dalle palle nemiche. “È un affare caldo, caro Hardy “, disse Nelson; “fin troppo caldo per poter durare a lungo”.  Dalle 12.20 alle 13 la Victory subì il massiccio fuoco avversario, ma il tre-ponti continuò ad avanzare verso Le Bucentaure.

Ormai quest'ultimo si preparava all'urto: Villeneuve aveva afferrato l'insegna con l'aquila napoleonica e aveva gridato melodrammaticamente all'equipaggio: “La getterò sul ponte della nave inglese e andremo a riprendercela o a morire ». Villeneuve non gettò l'aquila; in compenso aveva segnalato a tutta la flotta: “ogni vascello che non combatte non è al suo posto e deve subito prendere la via più breve per andare al fuoco “.

Detto fra parentesi questo segnale fu su per giù il medesimo che, sessant'anni dopo, l'ammiraglio Persano innalzò a Lissa sull'Affondatore: ma è evidentemente destino che non sia- no i segnali a vincere le battaglie.  Per tagliare la linea nemica, molto serrata, occorreva a tutti i costi abbordare uno dei vascelli francesi.  Nelson disse a Hardy: “Andate pure addosso a quello che vi piace: lascio a voi la scelta “. Hardy scelse il Redoudable, da 74 cannoni: per investirlo la Victory sfiorò Le Bucentaure e gli scaricò addosso un'intera bordata smontandogli venti cannoni.  Tagliata la linea avversaria, Nelson concentrò il suo tiro sul Redoudable, che stava bordo a bordo con la Victory.

In un primo tempo parve che i Francesi avessero la meglio: i fucilieri francesi tiravano magnificamente, soprattutto dalle coffe.  La coperta della Victory fu come sferzata da un vento di tempesta: su 110 marinai inglesi che si preparavano all'arrembaggio, dopo cinque minuti 90 erano fuori combattimento. Il panico cominciò a impadronirsi anche dell'intrepido equipaggio della Victory: soltanto Nelson e Hardy continuavano a passeggiare impassibili sul cassero, come due filosofi antichi. Alle 13.25 i due avevano compiuto per l'ennesima volta la loro lenta camminata dalla ruota del timone fino alla scaletta che metteva in cabina, quando improvvisamente Hardy vide l'ammiraglio cadere sulle ginocchia, sforzandosi di reggersi sulle tavole del ponte con la mano sinistra. Infine Nelson s'abbatte sul fianco sinistro. “ Spero che Vostra Signoria non sia ferita gravemente “, esclamò Hardy chinandosi su di lui. L 'ammiraglio, disteso, sollevò il volto e mormorò con un filo di voce: “Ebbene, Hardy, credo proprio che l'abbiano davvero finita, con me “.

E soggiunse: « Ho la spina dorsale spezzata ».  Era, purtroppo, una diagnosi esatta. Una palla da fucile sparata dalla cotta di mezzana del Redoudable, alla distanza di 15 metri, aveva colpito Nelson alla spalla sinistra, poi aveva attraversato il torace spezzando due costole e perforando il polmone; quindi aveva rotto la spina dorsale.  È probabile che l'ignoto tiratore francese (non si seppe mai il suo nome) non volesse colpire proprio Nelson; ed è probabile che non si fosse nemmeno accorto dello straordinario risultato del suo fuoco.

Intanto, mentre il sangue cominciava a colare copioso sul ponte, alcuni marinai accorsero, sollevarono di peso l'ammiraglio e lo portarono giù all'infermeria. Si dice, ma non è certo, che Nelson durante il tragitto sia riuscito a cavare di tasca il fazzoletto e a coprirsi il viso con quello, perchè nel sottoponte non si accorgessero delle sue condizioni.  Venne subito il chirurgo, visitò l'ammiraglio, ma capi immediatamente che il colpo era mortale.  Nelson chiese da bere, disse con voce roca che la gola gli bruciava. Ripete la richiesta tre o quattro volte, mentre un sudore abbondante lo copriva tutto. Non sapendo che cosa fare, gli fecero vento con un foglio di carta; poi l'ammiraglio perse i sensi.

Di sopra, nel frattempo, la situazione si faceva gravissima per la Victory e per gli Inglesi: sgombri i ponti dell'ammiraglia per il micidiale fuoco del Redoutable, la Victory stava per essere presa d'assalto all'arrembaggio dagli uomini del vascello francese al comando del capitano Lucas, di cui si diceva che non avesse paura di nulla al mondo.  Già i Francesi cominciavano a scavalcare le murate e Hardy dovette far salire in coperta i cannonieri della prima batteria, presto fulminati anch'essi dal fuoco avversario. Soltanto gli altissimi fianchi della Victorv costituivano un grosso ostacolo per i Francesi, colpiti a bruciapelo, mentre si arrampicavano verso l'alto, dai portelli che si aprivano sputando loro addosso palle e proiettili.

A questo punto il comandante del Redoutable, Lucas, ordinò di abbattere il pennone di maestra della propria nave, facendolo servire da passerella: Dupotet, un coraggioso luogotenente di vascello, si slanciò sul ponte della Victory, seguito da alcuni compagni, per raggiungere l'aspirante Jon che, con quattro marinai, era riuscito ad arrampicarsi con prodigiosa abilità sulla tolda dell'ammiraglia inglese.


THE BATTLE

Shortly after midday the Royal Sovereign of Collingwood stormed for first in the hostile line, while the French vessel Her Fougueux shot against the great British cruiseliner the first hit of gun of the day.

The Royal Sovereign advanced fearless, without neppur to take care himself/herself/themselves to answer, although you/he/she had left the companion Belleisle to distance.

Collingwood aimed at the Spanish Saint Ana and for ten eternal minutes the Spanish vessel beats that English with a shut fire: the British deputy-admiral, in great uniform of parade, it was standing on the I will cancel, impassive, and close to him it was the commander of the vessel. "Rotheram ", it told a line Collingwood turning to this last, «who knows how much it would give lord Nelson to be himself/herself/themselves to our place». Collingwood had brought the action really in the point desired by Nelson, rather you/he/she had taken advantage of the crescent formation of the frank-Spanish fleet to draw near more directly to the back with a diagonal attack.

Collingwood finally gave an order and the triplex line of pieces along the broadsides of the Royal Sovereign it unloaded almost point-blank a broadside to double ball on the stern of the Saint Ana. Centocinquanta bullets struck contemporary - mind the Spanish deputy-flagship, four hundred men fell under the deadly discharge; therefore the vessel ingle - if he/she boarded the adversary. In vain the Spanish cruiseliners St. Leandro and San Justo and the French Indomptable, that were to rearguard of the Saint Ana, tried to free the big vessel: well how stricken in turn and with the tattered sails, the Royal Sovereign faced everybody, giving I set particularly to the by now convict Saint Ana, on which confusion and terror reigned.

Nelson, meanwhile, individualized the flagship of Villeneuve, Her Bucentaure, the he directed I set.

But the French vessel shot, and it shot well, piercing the sails of cage of the Victory.

Nelson gave then order to Blackwood to race with the Euryalus and with the rest of his/her rubbings to warn all the cruiseliners English that shut I set to the enemy repeating him the famous order,: "The good system to fight is not to stay out for too much time any action.

"You tell every, it added then, that the better method of all will be what edge will conduct as soon as possible it on board with a hostile ship." In to depart himself/herself/themselves, Blackwood told him to be him - I take care of to see soon it winning; Nelson looked at him/it fixed and replied: "God blesses you Blackwood,: but I won't see again you more, in this world."

The action in which the Victory was hocked did him of minute in minute sourrer.

Nelson, to the center of the I will cancel, it coldly looked with the spyglass the movements of the enemy, exchanging every now and then with Hardy, commander of the vessel admiral, some observation, generally on the precision of the French fire Her Bucentaure, in effects, it was a boiling volcano: the tree of foremast of the Victory, stricken, it collapsed with a left roar, the wheel of the rudder broke him, and harbor's infantrymen English were mowed by the hostile balls. "It is a warm bargain, dear Hardy ", it said Nelson; "until too much heat to be able to last for a long time."

12.20 give at 13 o'clock the Victory it suffered the thick fire adversary, but the three-bridges it continued to advance verse her Bucentaure.

By now this last it prepared him to the bump: Villeneuve had grabbed the insignia with the Napoleonic eagle and you/he/she had melodramatically shouted to the crew: "I will throw her on the bridge of the ship English and we will go to take back her/it to us or to die». Villeneuve didn't throw the eagle; in remuneration you/he/she had signalled to the whole fleet: "every vessel that he/she doesn't fight is not to its place and immediately has to take the street briefest to go to the fire ".

Says among parenthesis this signal it was above for down the same one that, sixty years later, the admiral Persano raised to Lissa on the Affondatore: but it is evidently destiny that is not - no the signals to win the battles.

To cut the hostile line, very shut, to all the costs was is necessary to board one of the French vessels.

Nelson told Hardy: "You also go I set to what you like: I leave to you the choice ". Hardy chose the Redoudable from 74 guns,: to invest him/it the Victory grazed her Bucentaure and it unloaded him I set a whole broadside getting off him winds guns.

Cut the line avversaria, Nelson it assembled his/her draught on the Redoudable, on board that edge was with the Victory.

In a first time it seemed that French had the best: the French fucilieris magnificently threw, above all from the maintops.

The cover of the Victory was as whipped by a wind of storm: on 110 sailors English that prepared him to the boarding, after five minutes 90 were out fight.

 

The panic started to also appropriate some intrepid crew of the Victory: only Nelson and Hardy kept on walking impassive on the I will cancel, as two ancient philosophers. At 13.25 o'clock the two had completed for the nth time their slow walk from the wheel of the rudder up to the scaletta that put in the box, when suddenly Hardy saw the admiral fall on the knees striving himself/herself/itself to stand up himself/herself/themselves on the tables of the bridge with the left hand. Nelson finally gets depressed on the left side. "I hope that Your Dominion is not wounded serious - mind ", Hardy exclaimed bending himself/herself/itself on him. L 'admiral, extended, it lifted the face and it murmured with a thread of voice: "Well, Hardy, believes really that has ended indeed her, with me ".

And it added: «I have the backbone broken».

It was, unfortunately, an exact diagnosis. A rifle ball shot by the crush of medium of the Redoudable, to the distance of 15 meters, you/he/she had struck Nelson to the left shoulder, then you/he/she had crossed the chest breaking two ribs and piercing the lung; therefore you/he/she had broken the backbone.

It is probable that the unknown French shot (its name was not known) he/she never wanted to strike proper Nelson; and it is probable that you/he/she had not even acknowledged the extraordinary result of its fire.

Meanwhile, while blood started to strain plentiful on the bridge, some sailors they realized, they lifted of weight the admiral and they brought down it to the infirmary. You says, but it is not certain, that Nelson during the journey has succeeded to extract of pocket the handkerchief and to cover himself/herself/themselves the face with that, because in the sottoponte they didn't acknowledge his/her conditions.

The surgeon was suffered, you/he/she immediately visited the admiral but heads that the hit was deadly.

Nelson asked to drink, it said with hoarse voice that the throat burned him. It repeats the application three or four times, while an abundant sweat covered him/it everything. Not knowing what to do, made him wind with a sheet of paper; then the admiral lost the senses.

Than above, in the meantime, the situation did him serious for the Victory and for the English: you clear away the bridges of the flagship for the deadly fire of the Redoutable, the Victory it was to be taken of assault to the boarding from the men of the French vessel to captain Lucas's command, of which it was said that it was not afraid of nothing to the world.

French already started to climb over the bulwarks and Hardy you have to make to climb in cover the gunners of the first battery, soon fulminate also them from the fire adversary. Only the tall sides of the Victorv constituted a big obstacle for French, stricken point-blank, while they were climbing upward, from the portholes that they opened spitting them I set balls and bullets.

To this point the commander of the Redoutable, Lucas, ordered to demolish the yard of teacher of his/her own ship making to serve him/it from gangway,: Dupotet, a brave lieutenant of vessel, him on the bridge of the Victory, followed by some companions, to reach the aspirant Jon that, with four sailors, you/he/she had succeeded in climbing with prodigious ability on the deck of the flagship English.


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