BATTAGLIA NAVALE DI ABUKIR
NAVAL BATTLE OF ABUKIR
(1° e 2 AGOSTO 1798)
LA BATTAGLIA DEL NILO
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STORIA
LA BATTAGLIA NAVALE MINUTO PER MINUTO
NAVAL BATTLE MINUTE FOR MINUTE
LA BATTAGLIA
(Tratto da "I gladiatori del mare", Angelo Solmi, 1980, Rizzoli Editori)
Quando fu data la notizia, Brueys era a mensa con i suoi ufficiali e stava festeggiando la vittoria nella battaglia delle Piramidi, avvenuta il 21 luglio, la cui notizia gli era da poco pervenuta.
Tenne in fretta e furia un consiglio di guerra, cui parteciparono, fra gli altri, i contrammiragli Blanquet.:Duchayla e Dupetit- Thouars.
Questi ultimi erano dell'idea di mettersi subito sotto vela e muovere contro il nemico, invece di stare immobili ad aspettarlo (appunto ciò che aveva prescritto Bonaparte); ma Brueys fece notare che una parte degli equipaggi era a terra e quindi la squadra non aveva uomini sufficienti per manovrare.
Così rimase fermo all'ancora, effettuando frenetici passaggi di marinai dalle fregate ai vascelli.
Nelson, invece, si muoveva come in una esercitazione, con le sue navi di linea da 74 cannoni: un quarto d'ora dopo l'avvistamento diede il segnale di « posto di combattimento ».
Entrò per prima nella rada la Goliath, comandata da Foley, che, scandagliando continuamente, scoprì il pericoloso banco di sabbia intorno all'isolotto di Abukir, a chiusura della rada: la seguì da vicino la Zealous, comandata da Samuel Hood.
Gli ordini di Nelson furono quasi elementari: attaccare l'avanguardia e il centro del nemico, calando un'ancora di poppa in modo che la nave non girasse secondo il vento, e così combattere fino alla distruzione dell'avversario.
Agli ufficiali che lo attorniavano, Nelson disse: « Domani, signori, prima di quest'ora io avrò meritato la dignità di pari d'Inghilterra o una tomba a Westminster».
E tuttavia l'attacco cominciò male: il Culloden del contrammiraglio Troubridge s'incagliò sul banco dell'isolotto.
Alle 17.30, comunque, risuonarono le prime cannonate : dovevano durare nove ore e mezza.
Foley, resosi subito conto che c'era del vuoto entro la linea francese, accostò dì fianco ì vascelli d'avanguardia nemici (Le Guerrier e Le Conquerant) e, passando fra la flotta di Brueys e la costa, rischiando continuamente l'incaglio (poichè non c'erano più dì cinque braccia d'acqua nel pertugio), comincìò a demolire l'avversario, seguito da quattro vascelli.
In dieci minuti Le Guerrier e Le Conquerant vennero semidistrutti, mentre dall'altra parte Nelson, con la Vanguard, s'interpose fra la linea francese e il mare aperto, ancorandosi davanti alla terza nave della fila nemica, Le Spartiate, e infliggendole terribili danni.
Era seguito dal Minotaur e dal Defence, ma anche da bordo dello Spartiate si rispose con un fuoco d'inferno. Nelson, ferito in fronte da una palla che egli credette sulle prime mortale, si fece accompagnare sottocoperta dove, stordito, cominciò a dettare una lettera d'addio alla moglie e un dispaccio a lord Jervis.
Le cose, nel frattempo, al centro non andavano bene per gli Inglesi, poiche i Francesi, soprattutto dall'Orient, si difendevano con la forza della disperazione: alle 18.30 il Bellerophon, affiancato all'Orient, dovette uscire dalla formazione con duecento uomini fuori combattimento.
Ormai stava facendosi buio e l'Alexander e lo Swiftsure, giunti di rinforzo al Bellerophon, cominciarono un fuoco innesorabile sull'Orient.
Poco dopo le 19, mentre i vascelli britannici scendevano sempre più giù verso il centro e la retroguardia, dopo aver distrutto l'avanguardia, l'ammiraglio Brueys, già ferito al capo, ricevette una palla al basso ventre e cadde a terra, ma volle rimanere sul ponte di comando fino all'ultimo, senza essere medicato.
Alle 19.30 l'Orient prese fuoco: la pittura fresca diede alimento alle fiamme che si levarono altissime e indomabili.
La notizia, data da Berry a Nelson sottocoperta, lo fece risuscitare.
Risali sul cassero e assistette alla terrificante fine della nave ammiraglia francese.
Mentre sull'Orient Brueys, che oltre alle gravissime ferite cui si è accennato aveva perso anche entrambe le gambe, agonizzava, il comandante del grande vascello, Casa-Bianca, fu ucciso al suo fianco, in una apocalisse di ferro e di fuoco.
Qualcuno si prese cura del figlioletto decenne di Casa-Bianca e lo mise in salvo: racconta de Vigny, attribuendo l'episodio al suo immagi- nario personaggio del capitano Renaud, che il ragazzo gli chiese: "Cittadino, l'onore che cosa vuole che io faccia?" Vigny prosegue: " Povero piccolo: aveva dieci anni e parlava d'onore in quei momenti. Lo presi sulle ginocchia nel canotto e gli impedii di vedere suo padre saltare in aria con l'Orient... "
Era lo stesso ragazzo che Bonaparte non avrebbe voluto che si imbarcasse col padre, ma Casa-Bianca lo aveva ugualmente condotto di nascosto con se: e la vicenda colpi tanto l'immaginazione popolare da ispirare, oltre de Vigny, ballate come quella intitolata: "Stava il ragazzo sopra il ponte in fiamme... ".
Fino all'ultimo i Francesi combatterono su l 'Orient, ma alla fine l'ammiraglia esplose con un fragore spaventevole. Erano le 22 precise.
Una quantità di rottami fu scagliata a grande altezza: una trave rovente precipitò sul vascello inglese Alexander egli appiccò fuoco.
Più tardi qualcuno riuscì a recuperare il tronco ne dell'albero maestro dell'Orient e ne fece dono a Nelson, il quale ne ricavò la propria bara, come testimoniano anche i famosi versi (134-136) dei Sepolcri di Ugo Foscolo:
che tronca le' la trionfata nave
del maggior pino e si scavò la bara.
Intanto si era levata la luna: tutti erano sfiniti per il combattimento e, fin verso le 22.30, si instaurò una tacita tregua fra gli avversari, utilizzata per il salvataggio dei superstiti che, stravolti, feriti, bruciacchiati, galleggiavano nelle acque tinte di vividi e sinistri riflessi di fuoco.
Alle 22.35 il combattimento ricominciò: il comando delle navi francesi, dopo la morte di Brueys, era stato preso dal con- trammiraglio Blanquet-Duchayla, il più anziano in grado.
Terribile, in questa fase, fu soprattutto il duello fra il vascello francese Franklin e l'inglese Swiftsure. Verso mezzanotte il cannoneggiamento si fece sempre più debole; poi, alle tre del mattino, finì per cessare.
Il sorgere dell'alba del 2 agosto mostrò tutta l'immensità del disastro francese: oltre L'Orient e La Serieuse, già colati a picco, Le Mercure e L 'Heureux erano andati a finire in secco sulla spiaggia; il Timoleon e L 'Artemise bru- ciavano come torce, incendiati dai loro equipaggi dopo che si erano arenati.
Soltanto tre vascelli, Le Tonnant, Le Guillaume Tell e Le Genereux combattevano ancora. Il primo si difendeva come un leone, con più di cento morti a bordo e 150 feriti, mentre l'ammiraglio Dupetit- Thouars, mutilato d'un piede, con una gamba fratturata, fumava impassibile sul cassero.
Alle 11 Le Guillaume Tell e Le Genereux, insieme con due fregate, Diane e' Justice, riuscirono a fuggire da quell'inferno agli ordini del contrammiraglio Villeneuve, che comandava la retroguardia, ben poco attiva durante lo scontro (Guillaume Tell, Diane e Justice erano intatte).
Fecero vela per Malta, lasciando soltanto Le Tonnant a difendersi ancora fin verso le 13, allorchè la nave affondò e il suo comandante, l'eroico Dupetit- Thouars, fu ucciso mentre intonava La marsigliese.
Le perdite furono gravissime da ambo le parti: se gli Inglesi avevano massacrato nove delle tredici navi di linea francesi, anche le loro navi erano molto malconce, sebbene ancor tutte a galla.
I Francesi ebbero quasi 9000 fra morti, feriti e prigionieri, gli Inglesi persero un migliaio di uomini, di cui 226 morti.
La condotta di Villeneuve alla retroguardia francese fu molto criticata. Quando egli giunse a Malta, il rappresentante della Repubblica scrisse in patria: "Un mistero impenetrabile copre ai miei occhi le cause del disastro. Il vascello Le Guillaume Tell e le fregate Diane e Justice non hanno ricevuto un sol colpo... non sembrano aver combattuto".
Più tardi Villeneuve tentò di giustificarsi in una lettera a Blanquet-Duchayla, sostenendo che, ormeggiato come era sottovento, avrebbe speso tutta la notte per lasciare l'ancoraggio; e affermando che le istruzioni di Brueys contemplavano che l'avanguardia dovesse accorrere a difesa del centro e della retroguardia, e non viceversa.
Il rapporto del contrammiraglio Decrès al ministro Bruix fu comunque durissimo. "Durante quattro ore mortali, la retroguardia non ha visto di questo combattimento che il fuoco e il fumo lontani dei nostri avversari...". E ciò nonostante che Le Timoleon cercasse di sollecitare l'ordine di muovere, spiegando di propria iniziativa le gabbie.
Alle 14 del 2 agosto 1798 Nelson diramò il suo ordine del giorno alla squadra: "Marinai, poiché Iddio ha benedetto le armi di Sua Maestà e ad esse ha dato la vittoria, l'ammiraglio intende renderne pubbliche grazie... Egli si congratula coi capitani, con gli ufficiali, con gli equipaggi, con i soldati di marina imbarcati sulla squadra per il successo del combattimento e li prega di accogliere i suoi ringraziamenti per la loro condotta in una giornata così gloriosa...".
When the news was given, Brueys was to cafeteria with his officers and he was celebrating the victory in the battle of the Pyramids, on July 21, whose news was him from happened a little reached.
It held in hurry and fury a suggestion of war, which you/they participated, among the others, the contrammiraglis Blanquet.: Duchayla and Dupetit - Thouars.
These last ones were of the idea immediately to put on under sail and to move against the enemy, instead of being immovable to wait for him/it (note what had prescribed Bonaparte); but Brueys made to notice that a part of the crews was to earth and therefore the team didn't have enough men to maneuver.
This way it was firm to the anchor, effecting frantic passages of sailors from the rubbings to the vessels.
Nelson, stirred instead, as in an exercise, with his/her cruiseliners from 74 guns: a quarter of now after the sighting it gave the signal of «sets of fight».
It entered for first in the roadstead the Goliath, commanded by Foley, that, continually fathoming, it discovered the dangerous bench of sand around the islet of Abukir, to closing of the roadstead: it followed her/it from near the Zealous, commanded by Samuel Hood.
The orders of Nelson were almost elementary: to attach the avanguardìa and the center of the enemy, lowering an anchor of stern so that the ship didn't turn according to the wind, and so to fight up to the destruction of the adversary.
To the officers that surrounded him/it, Nelson said: «Tomorrow, gentlemen, before this time I will have deserved the dignity of peer of England or a grave to Westminster».
And nevertheless the attack started badly: rear-admiral Troubridge's Culloden hindered him on the bench of the islet.
At 17.30 o'clock, however they played again the first cannonades,: they had to last nine hours and half.
Foley, made immediately him account that there was some void within the French line, it approached day side ì hostile vessels of avant-garde (Her Guerrier and Her Conquerant) and, passing between the fleet of Brueys and the coast, continually risking the obstacle (since there were no more days five braccias of water in the hole), comincìò to demolish the adversary, followed by four vessels.
In ten minutes Her Guerrier and Her Conquerants came semidistrutti, while on the other side Nelson, with the Vanguard, it interposed him between the French line and the open sea, anchoring himself/herself/itself in front of the third ship of the hostile line, Shares out her, and inflicting her terrible damages.
You/he/she was followed by the Minotaur and by the Defence, but also from edge of the Shares out him he/she answered with a fire of hell. Nelson, wounded in forehead from a ball that him credette on the first deadly, made him accompany sottocoperta where, senseless, it started to dictate a letter of goodbye to his wife and a dispatch to lord Jervis.
The things, in the meantime, to the center they were not all right for the English, since French, above all from the Orient, they defended him with the strength of the desperation: at 18.30 o'clock the Bellerophon, tiled to the Orient, you have to go out out of the formation with two hundred men fight.
By now you/he/she was doing himself/herself/itself dark and the Alexander and the Swiftsure, reach of reinforcement the Bellerophon, they started a fire innesorabile on the Orient.
Shortly after the 19, while the British vessels went down down more and more toward the center and the rearguard, after having destroyed the state-of-the-art one, the admiral Brueys, already wounded to the head, it received a ball to the low abdomen and it fell to the ground, but he/she wanted to remain on the bridge of command up to the last one, without being cured.
At 19.30 o'clock the Orient caught fire: the fresh painting gave food to the flames that were raised tall and untamable.
The news, given by Berry to Nelson sottocoperta, it did him/it resuscitate.
You go up again on the I will cancel and assistette at the appalling end of the French flagship.
While on the Orient Brueys, that had also lost both the legs besides the serious wounds which you/he/she is mentioned, agonized, the commander of the great vessel, House-Bianca, its side was killed to, in an iron apocalypse and of fire.
Someone him taken care of the ten little child of House-Bianca and it saved him/it: it tells de Vigny, attributing the episode to his/her immagi - nario character of the captain Renaud, that the boy asked him: "City, the honor what he/she wants that I do? " Vigny continues: " Poor small: it was ten years old and he/she spoke of honor to that moments. I picked him/it up on the knees in the rowboat and I prevented him from seeing his/her father jump in air with L 'Orient... "
It was the same boy that Bonaparte would not have liked that he embarked with his/her father, but House-Bianca had him/it equally duct of hidden with if: and the story hits so much the popular imagination to be inspired, over de Vigny, dances as that entitled: "The boy was above the bridge in flames... ".
Up to the last one French fought on l 'Orient, but at the end the flagship exploded with a frightful din. They were the 22 precise.
A quantity of wrecks was cast to great height: a red-hot beam fell on the vessel English Alexander he hung fire.
Later someone he/she succeeded in recovering its of the tree trunk teacher of the Orient and it made gift of it to Nelson, which drew his/her own coffin of it, as they also testify the famous verses (134-136) of the Sepulchres of Ugo Foscolo:
che tronca le' la trionfata nave
del maggior pino e si scavò la bara.
Meanwhile the moon was raised: all were worn-out for the fight and, until toward the 22.30, a tacit truce was established among the adversaries, used for the rescue of the survivors that, distorted, wounded, singed, they floated in the waters dyed of vivid and left reflexes of fire.
At 22.35 o'clock the fight restarted: the command of the French ships, after the death of Brueys, you/he/she had been taken by the admiral Blanquet-Duchayla, the most elderly in degree.
Terrible, in this phase, it was above all the duel among the vessel French Franklin and the English Swiftsure. Toward midnight the cannonade did more and more him weak; then, to the three of the morning, it ended up stopping.
The to rise some dawn of August 2 showed the whole immensity of the French disaster: over The Orient and You Serieuse, already strained to peak, Her Mercure and L 'Heureux had gone to end in dry on the beach; the Timoleon and L 'Artemise bru - ciavano as it twists, set on fire by their crews after you/they had stranded.
Only three vessels, Her Tonnant, Her Guillaume Tell and Her Genereuxes still fought. The first one defended him as a lion, with more than one hundred corpses on board and 150 wounded, while the admiral Dupetit - Thouars, cripple of a foot, with a fractured leg, it smoked impassive on the I will cancel.
At 11 o'clock Her Guillaume Tell and Her Genereux, together with two rubbings, Daylights and' Justice, succeeded in running away from that hell to rear-admiral Villeneuve's orders, that it commanded the rearguard, well few active during the clash (Guillaume Tell, Daylights and Justice were intact).
They sailed for Malta, leaving only her Tonnant to defend he/she anchors him until toward the 13, when the ship sank and its commander, the heroic Dupetit - Thouars, was killed while it was tuning up her marsigliese.
The losses were serious from both the parts: if the English had massacred nine some thirteen French cruiseliners, also their ships were very battered, although still all floating ones.
French almost had 9000 among dead, wounded and prisoners, the English lost a thousand of men, of which 226 corpses.
The behavior of Villeneuve to the French rearguard was very criticized. When he reached Malta, the representative of the Republic wrote in country: "An impenetrable mystery covers to my eyes the causes of the disaster. The vessel Her Guillaume Tell and the rubbings Daylights and Justice have not received a sol hit... don't seem to have fought."
Later Villeneuve it tried to justify him in a letter to Blanquet-Duchayla, sustaining that, moored as it was leeward, you/he/she would have spent the whole night to leave the anchorage; and affirming that the instructions of Brueys contemplated that the state-of-the-art one had to hasten to defense of the center and the rearguard, and not vice versa.
Rear-admiral Decrès's relationship to minister Bruix was hard however. "During four deadly hours, the rearguard has not seen of this fight that the fire and the smoke distant of our adversaries... ". And nevertheless that Her Timoleon tried to solicit the order to move explaining of own initiative the cages.
To the 14 of August 2 1798 Nelson issued his/her agenda to the team: "Sailors, since God has blessed the weapons of Your Majesty and to them he has given the victory, the admiral intends to make public of it thanks... He congratulates the captains, with the officers, with the crews, with harbor's soldiers embarked on the team for the success of the fight and it begs them to welcome his/her thanks for their behavior in such a glorious day... ".
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