BATTAGLIA NAVALE DI TSUSHIMA

NAVAL BATTLE OF TSUSHIMA

(27 MAGGIO 1906)

IL TRIONFO DELL'AMMIRAGLIO TOGO

- IL GIAPPONE DIVENTA UNA SUPERPOTENZA -


STORIA

HISTORY


LA BATTAGLIA

THE BATTLE

(Tratto da "Le cento battaglie che hanno cambiato la storia", Paul K. Davis, 1999, Newton & Compton Editori)

Il comandante russo era quasi sicuro che, seguendo una rotta a ovest del Giappone, avrebbe incontrato la flotta nemica, ma decise di prendere comunque quella strada.

Dopo i non risolutivi attacchi contro la squadra russa nel Pacifico, Togo intensificò l'addestramento e ottenne per i suoi grandi cannoni i proiettili migliori, dal momento che molti di quelli in dotazione si erano rivelati difettosi.

La flotta di quattro corazzate, otto incrociatori, ventuno cacciatorpediniere e sessanta torpediniere di cui disponeva era più nuova e veloce di quella russa, anche se le navi maggiori erano in numero inferiore, e gli equipaggi erano più motivati e addestrati.

Togo cercava il combattimento, al contrario di Rozhdestvenskij, che voleva raggiungere Vladivostok per congiungersi con il resto della flotta russa, che vi si trovava di stanza.

Inoltre, Togo aveva il vantaggio di trovarsi vicino alle proprie basi e possedeva una conoscenza assai maggiore delle acque in cui navigava.

L'ammiraglio Togo fece gettare l'ancora alla sua flotta nella baia di Masampo, nella Corea del Sud, sperando di ricevere la notizia che i russi erano entrati nel mare interno.

I suoi piani prevedevano di salpare non appena fosse stato informato, per mezzo della nuova telegrafia senza fili, dell'avvistamento del nemico, contro il quale si sarebbe diretto impiegando le corazzate per sbarrargli la strada e gli incrociatori per aggirarlo e prenderlo alle spalle; a questo punto, sarebbero entrate in campo le sue unità minori, usando i siluri per spargere il caos e finire le navi già danneggiate.

Egli ricevette la notizia dell'arrivo dei russi dalla Siano Maru, che per poco non era entrata in collisione con una nave-ospedale russa che seguiva la flotta nella nebbia, all'alba del 27 maggio 1905.

L'ammiraglio Rozhdestvenskij condusse le sue navi nello stretto tra l'isola giapponese di Honshu e la piccola isola di Tsushima; dopo l' incontro con la nave giapponese, la flotta russa, che navigava su due colonne parallele, ricevette l'ordine di mettersi in fila indiana.

Alle 10 Rozhdestvenskij stava seguendo una rotta quasi esattamente verso nord, quando le vedette avvistarono la flotta nemica che si avvicinava da nord-ovest; gli incrociatori giapponesi si disposero parallelamente, tenendosi a circa 6 miglia verso ovest.

Alle 12 la rotta venne modificata per est-nord-est, mentre gli ufficiali russi brindavano nel quadrato per festeggiare l'anniversario dell'incoronazione dello zar Nicola.

Poco prima delle 14 Togo, che si trovava a bordo dell'ammiraglia Mikasa, giunse con le corazzate dirigendosi verso I' inizio della t la russa, tentando di effettuare la classica manovra navale di "passaggio a T": ebbe successo, e le navi giapponesi riuscirono a sparare bordate su quelle nemiche in arrivo, che potevano impiegare soltanto i pezzi prodieri .

Rozhdestvenskij accostò per disporsi parallelamente ai giapponesi, così da poter usare anche gli altri cannoni, ma la maggiore velocità e precisione di tiro garantiva a Togo il controllo della battaglia.

La nave ammiraglia russa Suvarov venne colpita all'inizio del combattimento, perdendo la capacità di governare verso le 15, e questo parve spiazzare il resto della flotta.

Un ufficiale giapponese osservò: «Dopo i primi venti minuti, sembrò che i russi si precipitassero tutti ai pezzi, sparando all'impazzata e quasi senza fare danni» (Warner, Great Sea Battles, p. 248).

Più tardi, dopo essere stato ferito due volte, Rozhdestvenskij ordinò al suo secondo, il contrammiraglio Nikolai Nebogatov, a bordo della Nikolai II, di portare fuori dallo stretto il maggior numero possibile di navi e dirigersi su Vladivostok.

Non sarebbe stato possibile.

Il 27 maggio erano affondate tre corazzate e, per tutta la notte seguente, le torpediniere giapponesi attaccarono il nemico senza pietà.

L'ammiraglio Rožestvenskij venne messo fuori combattimento da un frammento di proiettile conficcatoglisi nel cranio e, nonostante la sua volontà contraria, trasbordato dall'ammiraglia Knyaz Suvorov- ormai irrimediabilmente danneggiata ad una torpediniera.

La flotta russa perse le sue corazzate più moderne, la Knjaz Surov, la Oslyabya, la Imperator Aleksandr III e la Borodino il 27 maggio. Le navi giapponesi soffrirono soli danni lievi, principalmente all'ammiraglia Mikasa. Nella sera l'ammiraglio di divisione Nebogatov assunse il comando della flotta russa.

Nella notte seguente le torpediniere ed i cacciatorpediniere giapponesi attaccarono la flotta russa, che si era dispersa in piccoli gruppi tentando di fuggire verso nord. La vecchia corazzata russa Navarin venne affondata, mentre la corazzata Sisoy Veliki e due vecchi incrociatori corazzati Admiral Nachimov e Vladimir Monomach vennero danneggiati e dovettero essere autoaffondati al mattino.
Quattro altre corazzate sotto il comando dell'ammiraglio di divisione Nebagatov vennero costrette ad arrendersi il giorno successivo. Il suo gruppo consisteva di una sola corazzata moderna, la Orël, insieme con la vecchia corazzata Imperator Nikolay I e due piccole corazzate costiere, e non ebbe alcuna possibilità di affrontare la flotta Giapponese. Fino alla sera del 28 maggio singole navi russe vennero inseguite dai giapponesi. La piccola corazzata costiera Admiral Ushakov rifiutò di arrendersi e venne affondata dagli incrociatori corazzati giapponesi. Il vecchio incrociatore Dimitri Donskoy combatté contro 6 incrociatori e sopravvisse fino al giorno successivo quando venne autoaffondato a causa dei danni. Tre incrociatori, inclusi l'Aurora, fuggirono fino alla base navale statunitense di Manila dove vennero internati. Lo yacht rapido armato Almaz (classificato come incrociatore di 2° rango) e due cacciatorpediniere furono le uniche navi che riuscirono a raggiungere Vladivostok.

Il giorno successivo, tutte le navi russe che non erano riuscite a fuggire vennero colate a picco o catturate; soltanto un incrociatore, appoggiato da due cacciatorpediniere, riuscì a raggiungere Vladivostok, mentre tre cacciatorpediniere invertirono la rotta per andare a rifugiarsi nelle Filippine, dove rimasero confinate a Manila.


THE BATTLE

The Russian commander was almost sure that, following a rout to west of Japan, you/he/she would have met the fleet hostile, but definite to take that road however.

After the not decisive attacks against the Russian team in the Pacific, Togo intensified the training and got for his/her great guns the best bullets, from the moment that many of those in endowment you/they were revealed defective.

The fleet of four battleships, eight cruisers, twenty-one destroyer and sixty torpedinieres of which it prepared it was newer and fast than that Russian, even if the most greater ships were in inferior number, and the crews were more motivated and trained.

Togo looked for the fight, contrarily of Rozhdestvenskij, that wanted to reach Vladivostok to join himself/herself/themselves with the rest of the Russian fleet, that was you of room.

Besides, Togo had the advantage to be himself/herself/themselves next to his/her own bases and possessed a great deal a greater knowledge some waters in which it sailed.

The admiral Togo made to throw he anchors him to his/her fleet in the bay of Masampo, in Korea of the South, hoping to receive the news that the Russian had entered the inside sea.

Its plans foresaw to set sail not as soon as you/he/she had been informed, through the new telegraphy without threads, of the sighting of the enemy, against which would be directed employing the battleships to block him the road and the cruisers to revolve him/it and to pick him/it up to the shoulders; to this point, you/they would have come into play its smaller unities, using the torpedos to scatter the chaos and to end the already damaged ships.

He received the news of the arrival of the Russian from Maru is her/it, that for a little you/he/she had not entered collision with a ship-hospital Russian that followed the fleet in the fog, to the dawn of May 27 th 1905.

The admiral Rozhdestvenskij conducted his/her ships in the narrow one between the Japanese island of Honshu and the small island of Tsushima; after the I meet with the Japanese ship, the Russian fleet, that sailed on two parallel columns, received the order to put on in single file.

To the 10 Rozhdestvenskijs you/he/she was almost exactly following a rout toward north, when the look-outs sighted the hostile fleet that drew near from northwest; the Japanese cruisers parallelly prepared him holding himself/herself/itself to around 6 miles toward west.

At 12 o'clock the rout was modified for east-north-east, while the Russian officers toasted in the square to celebrate the anniversary of the crowning of the czar Nicola.

Just before 14 Togo, that was found on board of the flagship Mikasa, came with the battleships directing himself/herself/itself toward The' beginning of the tl.la snores, trying to effect the classical naval manoeuvre of "passage to T": it was successful, and the Japanese ships succeeded in shooting broadsides on those upcoming enemies, that could employ only the pieces prodieri.

Rozhdestvenskij approached for parallelly getting ready himself to the Japanese, so that to be able to also use the other guns, but the most greater speed and precision of draught it guaranteed to Togo the control of the battle.

The Russian flagship Suvarov was struck to the beginning of the fight, losing the ability to govern toward the 15, and this seemed spiazzare the rest of the fleet.

A Japanese officer observed: «After the first twenty minutes, it seemed that the Russian fell him all to the pieces, shooting madly and almost without making damages» (Warner, Great Sea Battles, p. 248).

Later, after having been wounded twice, Rozhdestvenskij ordered to the his/her according to, the rear-admiral Nikolai Nebogatov, on board of the Nikolai II, to bring out of the narrow one the most greater possible number of ships and to go himself/herself/themselves on Vladivostok.

You/he/she would not have been possible.

On May 27 you/they were sunk three battleships and, for the whole following night, the Japanese torpedinieres attached the enemy without pity.

The following day, all the Russian ships that had not succeeded in running away were strained to peak or you capture; only a cruiser, supported by two destroyer, it succeeded in reaching Vladivostok, while three destroyer they reversed the rout to go to shelter him in Philippines, where they were confined to Manila.


STORIA DELLA BATTAGLIA NAVALE DI TSUSHIMA / HISTORY OF THE NAVAL BATTLE OF TSUSHIMA


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