BATTAGLIA NAVALE DI LEYTE

(23 - 26 OTTOBRE 1944)

NAVAL BATTLE OF LEYTE  (23 - 26 October 1944)


 

LE PAGELLE DELLO SHINANO

GIAPPONE

USA

BATTAGLIA NAVALE DI LEYTE / NAVAL BATTLE OF LEYTE

ammiraglio Toyoda Soemu

VOTO 5,5

Il suo compito tattico era di attirare una trappola la flotta americana e distruggere le truppe da sbarco. Malgrado il piano fosse complicatissimo non riuscì ad eseguirlo davvero per poco.

Il suo compito strategico era di difendere le Filippine e non ci riuscì.

Generale Douglas Mac Arthur

VOTO 4

Costringe gli americani ad invadere le Filippine anziché puntare direttamente sul Giappone, prolungando la guerra di almeno sei mesi e causando migliaia di morti ad Iwo Jima ed a Okinawa. La sua politica accentratrice impedisce a Kinkai ed a Halsey di dialogare direttamente e avrebbe potuto provocare un'ecatombe di portaerei di scorta a Samar.

Egoista!

Ammiraglio Chester W. Nimitz

VOTO 6,5

Il suo compito era di proteggere gli sbarchi dell'esercito e ci riesce in maniera egregia riuscendo ad far affondare quasi la metà della flotta giapponese. Non riesce però a tenere a freno l'impeto di Halsey impedendogli di attaccare Kurita quando avrebbe dovuto, cioè prima che attraversasse lo stretto di San Bernardino e non fermandolo quando cadde in pieno nella trappola di Ozawa

 

BATTAGLIA NAVALE DELLO STRETTO DI SURIGAO / NAVAL BATTLE OF SURIGAO STRAIT

vice ammiraglio Shoji Nishimura

VOTO 4,5

L'unico merito che gli spetta è quello di riuscire a portare la sua squadra fin quasi all'uscita dello Stretto di Surigao. Per il resto non vuole coordinarsi con Shima e combatte una battaglia notturna in maniera meccanica e fatalistica limitandosi a proseguire in linea retta sotto il fuoco delle navi americane fino a farsi annientare. Non fece nulla per controbattere lo sbarramento a T americano ed avanzò cieco come una talpa verso la sua distruzione. Se non altro morì da vero capitano sulla sua nave ammiraglia. Quello che resta inspiegabile è il perchè si ostinò ad verso la morte certa nello stretto di Surigao quando venne a sapere del ritardo di cinque ore di Kurita. Se Kurita non poteva arrivare nello stretto di San Bernardino contemporaneamente a Nishimura in quelo di Surigao era infatti ovvio che quest'ultimo si sarebbe trovato ad affrontare da solo tutte le forze americane presenti.

contrammiraglio Jesse B. Oldendorf

VOTO 7,5

Dirige in maniera eccellente l'attacco dei cacciatorpediniere, con le sue vecchie corazzate, dopo aver avuto l'onore di effettuare l'ultimo taglio a T della storia, si limita a dare il colpo di grazia ad una flotta già quasi del tutto affondata. Non ha però il coraggio di rincorrere i resti delle squadre giapponesi in fuga per annientarle definitivamente. Tutto troppo facile!

vice ammiraglio Kiyoide Shima

VOTO 5,5

Pur non volendo coordinarsi con Nishimura ed arrivando quindi sul luogo della battaglia quando questa era già finita ha il merito di capire al volo che non sarebbe riuscito a forzare lo stretto e riesce con una rapida fuga a mettere in salvo quasi tutta la sua squadra. Dimostra la stessa abilità nel fuggire di Villeneuve ad Abukir!

capitano di vascello Coward

VOTO 9

Dirige con sapienza e maestria il suo gruppo di cacciatorpediniere i quali feriscono a morte la corazzata Fuso e danneggiano la corazzata Yamashiro e i cacciatorpedinierie Yamaguno, Michisio, Asagumo

  capitano di vascello Mac Names

VOTO 9

Dirige con coraggio, sapienza e maestria il suo gruppo di cacciatorpediniere i quali affondano  la corazzata Yamashiro  ed il cacciatorpedinierie Michisio.

BATTAGLIA NAVALE DI CAPO ENGANO/ NAVAL BATTLE OF CAPE ENGANO

vice ammiraglio Jisaburo Ozawa

VOTO  8

Per un ammiraglio che durante lo scontro perde quattro portaerei e non riesce a danneggiare l'avversario questo voto potrebbe sembrare un'eresia. In realtà il suo compito tattico consisteva nell'attirare a nord il maggior numero di forze nemiche possibili in modo da lasciare campo libero a Kurita per sferrare il suo attacco a Samar contro i convogli da sbarco americani. Riesce a svolgere pienamente il compito affidategli attirando verso di sé la Task Force 38 e la Task Force 34 americana. Le sue portaerei non riescono ad offendere in quanto semivuote e con un'aviazione imbarcata composta da pivellini che non vedevano l'ora di scappare verso i sicuri aeroporti filippini. Con la sua condotta durante la Battaglia delle Marianne e la Battaglia di Leyte si dimostra il miglior ammiraglio che il Giappone ha avuto durante la guerra del Pacifico.

Encomiabile!

Ammiraglio William F. Halsey

VOTO 4

Dov'é Halsey? E' questo l'interrogativo che tutti si sono posti durante la battaglia. Cade come un "pollo" nella trappola di Ozawa lasciando prima scoperto lo stretto di San Bernardino e dopo non riuscendo a piombare in tempo sulla malconcia flotta di Kurita per dargli il colpo di grazia. Si sposta su e giù per due giorni al largo di Leyte con la sua imponente task force di corazzate veloci senza partecipare ad alcun scontro navale. Incide pesantemente in negativo per la sua assenza durante la battaglia di Samar e non riesce nemmeno a sparare un solo colpo durante la battaglia di Capo Engano.

Cade un pollo nell'inganno a Cape Engano (Capo dell'Inganno in spagnolo)!

  vice ammiraglio Marc A. Mitscher

VOTO 7,5

Svolge in maniera encomiabile il suo compito di annientare i resti della gloriosa Kido Butai. Gli aerei della sua Task Force si comportano come ad una esercitazione attaccando indisturbati le indifese portaerei giapponesi. Se proprio si vuole trovare il "pelo nell'uovo" gli attacchi americani non sono precisi e spietati come alle Midway permettendo ad alcune navi di riuscire a salvarsi in extremis.

Troppo facile!

BATTAGLIA NAVALE DI SAMAR / NAVAL BATTLE OF SAMAR

vice ammiraglio Takeo Kurita

VOTO  5,5

Riesce a portare il suo gruppo di corazzate quasi del tutto integro, eccezion fatta per la Musashi, fino al largo di Samar, senza protezione aerea e senza alcun contatto con il resto della flotta. Per questo meriterebbe un 9 in pagella. Poi nel momento più importante della sua vita e del Giappone si dimostra indeciso e pieno di dubbi e non riesce a coordinare in maniera ordinata e sistematica l'attacco del suo gruppo di corazzate alle portaerei di scorta americane. La decisione finale di rientrare senza attaccare i convogli ormai vuoti si dimostra molto saggia ed evita alla sua flotta di venire completamente annientata dal rientrante e furioso Halsey. Alla fine subisce una sconfitta sia tattica che strategica.

Un Amleto al largo di Samar!

Ammiraglio William F. Halsey

VOTO 3

Dov'é Halsey? E' questo l'interrogativo che tutti si sono posti durante la battaglia. Cade come un "pollo" nella trappola di Ozawa lasciando prima scoperto lo stretto di San Bernardino e dopo non riuscendo a piombare in tempo sulla malconcia flotta di Kurita per dargli il colpo di grazia. Si sposta su e giù per due giorni al largo di Leyte con la sua imponente task force di corazzate veloci senza partecipare ad alcun scontro navale. Incide pesantemente in negativo per la sua assenza durante la battaglia di Samar. A sua unica discolpa va il fatto che durante la battaglia del Mar di Sibuyan, una volta avvistata ed attaccata la forza centrale di Kurita avrebbe voluto attaccarla con tutto il  gruppo di corazzate di Lee prima che potesse attraversare lo stretto di Sam Bernardino ma fu fermato da un ordine preciso di Nimitz che gli ricordò che il suo compito era di difendere le truppe da sbarco. Con il senno di poi se avesse attaccato subito Kurita avrebbe generato la più grande battaglia tra corazzate della storia ed avrebbe quasi certamente impedito alla forza centrale di attaccare i Taffy. Distrutto Kurita in un epico scontro con le sue portaerei avrebbe fatto a pezzi Ozawa cogliendo una vittoria totale per gli americani.

Patetico!

  vice ammiraglio John S. Mac Cain

VOTO 6

Diretto in maniera mediocre da Halsey compare solo nell'ultima fase della battaglia attaccando la forza di Kurita quando sta riattraversando lo stretto di San Bernardino e facendo pochi danni.

Senza infamia e senza lode!

  contrammiraglio Clifton A. F. Sprague

VOTO 9,5

Si riprende subito dalla sorpresa di vedersi sbucare dalla stretto di San Bernardino la forza di Kurita e reagisce in maniera rapida ed efficace mandando all'attacco i propri cacciatorpediniere. Dirige in modo sublime il proprio gruppo di portaerei di scorta con una tattica prima di "toccata e fuga", poi di violento attacco quando si accorge che il nemico si ritira.

Magistrale!


BATTAGLIA NAVALE DI LEYTE / NAVAL BATTLE OF LEYTE


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