CACCIA ALLA BISMARCK

THE HUNTING OF THE BISMARCK

(OPERAZIONE RHEINUBUNG)

OPERATION RHEINUBUNG



      STORIA DELLA BATTAGLIA / HISTORY OF THE BATTLE

I PRIMI ASSALTI

THE FIRST ASSAULTS TO THE BISMARCK

(Tratto da: "Grandi navi da battaglia tedesche della Seconda Guerra Mondiale" di M.J. Whitley, 1989)


Nel pomeriggio del 24 maggio Bismarck e Prinz Eugen continuarono verso sud e l'Ammiraglio Wake-Walker seguì la scia di carburante in uscita dalle falle nei serbatoi della corazzata con Norfolk, Suffolk e Prince of Wales. Le navi tedesche erano favorite dal tempo che andava deteriorandosi, ma, grazie ai radar, il nemico manteneva quel contatto che Liitjens intendeva interrompere per permettere al suo incrociatore di conti- nuare la missione. Comunicò al Capitano Brinkmann che al momento opportuno, in un piovasco, la Bismarck avrebbe virato a ovest, mentre lui doveva continuare sulla stessa rotta per 3 ore, rifornirsi di carburante e iniziare le operazioni.

Nel frattempo l'Ammiraglio Tovey con la Home Fleet, King George V, Victorious, Repulse e gli incrociatori della II Squadra, navigava a sudovest per intercettarlo. 

Oltre che i rapporti di Wake-Walker, Tovey poteva sfruttare quelli del Comando Costiero RAF, anche se ormai solo i Catalina potevano arrivare sul nemico dall'Islanda. L 'L/240 localizzò i Tedeschi nel pomeriggio e il G/210 fece l'ultima sortita. Lutjens aprì il fuoco contro entrambi più di una volta inutilmente, poi, verso le 15.40, decise che era giunto il momento e, come venne investito da un piovasco, ordinò di eseguire la separazione. La Bismarck aumentò la velocità a 28 nodi, virò a dritta, ma uscendo dalle nubi si trovò proprio davanti al nemico e fu costretta a ricongiungersi col Prinz Eugen. Riuscì invece il secondo tentativo, alle 18.14, quando, dopo aver distaccato l'incrociatore, Lutjens impegnò il Suffolk e il Prince of Wales in un breve scontro a lunga distanza, ma non ottenendo alcun risultato tornò a far rotta verso sud.

Il Gruppo Ovest ricevette un resoconto infelice: "il Prinz Eugen verrà mandato a fare rifornimento", da cui non si poteva capire che la manovra era riuscita senza che il nemico se ne accorgesse, mentre l'incrociatore manteneva ovviamente il silenzio radio.

Nonostante questo primo successo, Lutjen disperava di liberarsi degli incrociatori inglesi; alle 20.56 infatti comunicò al quartier generale che, non potendo sfuggire ai radar nemici, avrebbe puntato dritto su Saint Nazaire per procurarsi del carburante, rinunciando ad attirare gli inseguitori nella zona degli U-boat.

L 'ammiraglio Tovey si vedeva sfuggire, la Bismarck e doveva farla rallentare se voleva attaccarla col grosso delle sue navi, quindi nel primo pomeriggio mandò avanti la portaerei Victorious con gli incrociatori della II squadra comandati dal Con- trammiraglio Curteiss (Galatea, Aurora, Kenya e Hermione) per un attacco aerosilurante. La Victorious aveva a bordo solo 6 caccia Fulmar dello squadrone n° 8002 e 9 bombardieri-siluranti Swordfish dello squadrone n° 825, ma questo magro contingente era dovuto al fatto che la portaerei era nuova e, come la Prince of Wales, non aveva avuto molto tempo per le verifiche in mare. Una di queste, il trasferimento a Malta di 48 Hurricane imballati, venne proprio annullata dalla comparsa della Bismarck e la portaerei salpò con alcuni apparecchi operativi di Machrihanish, prima di avere scaricato tutte le casse.

Il tempo era brutto quando il Capitano Esmonde portò in volo i suoi Swordfish armati di lanciasiluri da 45,7 cm (squadrone n° 825); il vento soffiava forte da nord-ovest e il ponte di volo beccheggiava fino a più di 10 m. 

Le sagome antidiluviane dei biplani si portarono a 500 m, poi fecero rotta alla volta di Lutjens ai soli 85 nodi concessi dal maltempo, mentre decollavano i ricognitori Fulmar. Gli aerei dello squadrone inglese localizzarono la Bismarck con i radar e scesero in picchiata per controllare da vicino; uscendo dalle nuvole si trovarono davan-ti il guardia coste statunitense Modoc e videro la corazzata nemica a sole 6 miglia più a sud.

La Bismarck si mise subito in allarme e aprì il fuoco di difesa. L'apparecchio di Esmond venne colpito a 4 miglia dalla nave ma continuò l'attacco, un secondo perse il contatto e solo un terzo avanzò indenne. La corazzata rispose attivando tutti i cannoni, compresi quelli da 38 e da 15 cm, e zigzagando a 27 nodi.

Tutti e otto gli aerei attaccarono con i siluri e tutti, tranne uno, da sinistra. Solo uno, l'ultimo, riuscì a colpire la Bismarck sul fianco destro, ma arrivò sulla cintura di corazza e non fece alcun danno. Al calar della sera Esmonde riportò i suoi aerei a bordo della Victorious senza perdite, mentre due Fulmar non fecero più ritorno.

Gli artiglieri della Bismarck credevano di aver abbattuto cinque aerei nemici e quando la nave risultò indenne, il morale a bordo migliorò ulteriormente nonostante i feriti e la perdita di un uomo.

Le manovre ad alta velocità avevano però sottoposto a dura prova le parti dello scafo danneggiate nello scontro con l' Hood che cominciarono a risentire dello sforzo. I paglietti turafalle anteriori si aprirono aumentando l'inclinazione a prua, mentre a mezza nave la spaccatura nella paratia fra la sala generatori n° 2 (già allagata) e la seconda sala caldaie di sinistra si allargò ulteriormente. La falla divenne incontrollabile e si dovette chiudere anche la sala caldaie. Contemporaneamente la velocità fu ridotta a 16 nodi per consentire di riparare i turafalle di prua.

L' Ammiraglio Tovey non aveva modo di sapere quanto fossero stati efficaci i siluri, potendo basarsi solo sui rapporti delle navi di Wake-Walker, che in questa evenienza, per la prima volta, lasciavano a desiderare. Il Suffolk inseguiva la Bismarck a 10,5 miglia, zigzagando a 30° e perdeva puntualmente il con- tatto su una delle diagonali per poi recuperarlo regolarmente sull'altra, finche, durante la guardia di mezzo del 25 maggio, il radar del Suffolk non riuscì più a ritrovarlo. I Tedeschi aveva- no eluso gli inseguitori con una decisa virata a destra verso le 03.00, puntando prima a ovest e poi continuando in cerchio in- torno alla nave nemica prima di riprendere la rotta per St. Nazaire. Purtroppo, in mancanza dei libri di bordo della Bismarck è impossibile chiarire i motivi per cui Lutjens ordinò questa manovra, tuttavia è probabile che il comando tedesco si fosse fatto un'idea precisa della strategia di Wake-Walker dopo lunghe ore di osservazione delle mosse nemiche; era evidente soprattutto che le navi inglesi stazionavano a sinistra della Bismarck e che il fianco destro era scoperto.


HISTORY OF THE BATTLE:

THE FIRST ASSAULTS TO THE BISMARCK

(Drawn from: "Great German battle ships of the Second World war" of M.J. Whitley, 1989)


In the afternoon of May 24 Bismarck and Prinz Eugen continued toward south and the admiral Wake-Walker it followed the wake of fuel in gone out of the leaks in the reservoirs of the battleship with Norfolk, Suffolk and Prince of Wales. The German ships had been being favorite for the time that went deteriorating itself, but, thanks to the radars, the enemy maintained that contact that Lutjens intended to interrupt for allowing his/her cruiser to continue the mission. It communicated to the Captain Brinkmann that to the opportune moment, in a squall, the Bismarck would have veered to west, while he had to continue on the same rout for 3 hours, to supply him of fuel and to begin the operations. In the meantime the admiral Tovey with the Home Fleet, King George V, Victorious, Repulse and the cruisers of the II Squadra, sailed southwest for intercettarlo. 

Over that the relationships of Wake-Walker, Tovey could exploit those some Coastal Command RAF, even if by now only the Catalinas  could arrive on the enemy from Iceland. L 'L/240 located the Germans in the afternoon and the G/210 it did the last gotten. Lutjens opened the fire against both more than once uselessly, then, toward the 15.40, definite that the moment had come and, as it was invested by a squall, it ordered to perform the separation. 

The Bismarck increased the speed to 28 knots, it veered to right-hand, but going out of the clouds was found really in front of the enemy and it was forced to rejoin him with the Prinz Eugen. The second attempt succeeded, instead at 18.14 o'clock, when, after having detached the cruiser, Lutjens hocked the Suffolk and the Prince of Wales in a brief clash to long distance, but not getting some result returned to make rout toward south.

The GROUP Ovest received an unhappy account: "the Prinz Eugen will be sent to make restocking", from which could not be understood that the manoeuvre had succeeded without the enemy if it realized of it, while the cruiser obviously maintained the silence radio.

Despite this first success, Lutjen despaired to free himself/herself/themselves some cruisers English; at 20.56 o'clock in fact it communicated to the general quartier that, not could escape the hostile radars, you/he/she would have aimed straight at Saint Nazaire to give him some fuel, abdicating to attract the pursuers in the zone of the U-boats.

L 'admiral Tovey was seen to escape, the Bismarck and you/he/she had to make to slow down it if he wanted to attach her/it with the big one of his/her ships, therefore in the first afternoon he sent before the aircraft carrier Victorious with the cruisers of the II  quadrates commanded by the Admiral Curteiss (Galatea, Aurora, Kenya and Hermione) for an attack aerosilurante. 

The Victorious had on board only 6 fighters Fulmar of the squadron n° 8002 and 9 bombardier-torpedo Swordfish of the squadron n° 825, but this thin contingent was due to the fact that the aircraft carrier was new and, as the Prince of Wales, had not had a lot of time for the verifications in sea. One of these, the transfer in Malta of 48 packed Hurricane, came really annulled by the appearance of the Bismarck and the aircraft carrier it set sail with some operational instruments of Machrihanish before having unloaded all the boxes.

The time was ugly when the Captain Esmonde brought in flight his/her Swordfishes armed with lanciasiluri from 45,7 cms (squadron n° 825); the wind blew strong from northwest and the bridge of flight it pitched up to more than 10 m. s

The antediluvian outlines of the biplanes brought him to 500 ms, then they made rout to the time of Lutjens to the solos 85 knots granted by the maltempo, while they were taking off the scouts Fulmar. The airplanes of the squadron English they located the Bismarck with the radars and they went down in beaten to check from near; going out of the clouds they were found davan-you the watch coasts American Modoc and they saw the battleship sun enemy 6 more miles to south.

The Bismarck immediately put on in alarm and opened the fire of defense. The instrument of Esmond was struck 4 miles away from the ship but it continued the attack, a second lost the contact and solo a bystander it advanced uninjured. The battleship responded activating all the guns, inclusive those from 38 and from 15 cms and zigzagando to 27 knots.

All and eight the airplanes attached with the torpedos and all, except one, from left. Only one, the last, succeeded in striking the Bismarck on the right side, but it arrived on the belt of caress and it didn't make some damage. To the calar of the evening Esmonde brought his/her airplanes on board of the Victorious without losses, while two Fulmars didn't make return anymore.

The artillerymen of the Bismarck believed to have demolished five aerial enemies and when the ship resulted uninjured, the moral one on board it subsequently improved despite the wounded and the loss of a man.

The manoeuvres to high speed had however submitted the parts of the hull damaged in the clash with the Hood that you/they started to hear again of to hard test I strive him/it. The pagliettis anterior turafalles opened increasing the bow inclination, while to half ship the breaking in the paratia among the room generating n° 2 (already flooded) and the second room boilers of left it subsequently widened. The leak became uncontrollable and you is had to also close the room boilers. Contemporarily speed was reduced to 16 knots to allow to mend the turafalles of bow.

L' Admiral Tovey didn't have the opportunity of knowing how much the torpedos had been effective, could found only himself/herself/itself on the relationships of the ships of Wake-Walker, that in this eventuality, for the first time, they allowed to desire. 

The Suffolk pursued the Bismarck to 10,5 miles, zigzagando to 30° and it punctually lost the with - touch on one of the diagonals for then to regularly recover him/it on the other, until, during the middle watch of May 25, the radar of the Suffolk didn't succeed in finding again him/it anymore. The Germans it had - no eluded to the right the pursuers with a definite tacking toward the 03.00, aiming first to west and then continuing in circle in - I return to the hostile ship before taking back the rout for St. Nazaire. 

Unfortunately, in lack of the books of edge of the Bismarck it is impossible to clarify the motives for which Lutjens ordered this manoeuvre, nevertheless it is probable that the German command was done a precise idea of the strategy of Wake-Walker after long times of observation of the hostile movements; it was evident above all that the ships English stazionavano to the left of the Bismarck and that the right side was open.


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