La graziosissima cittadina balneare, il cui toponimo per
alcuni potrebbe derivare dal latino "caprulae",
come richiamo alle capre che popolavano il territorio (silva
caprulana), mentre per altri deriverebbe da Capris,
una dea venerata nel luogo, è nata proprio come porto
commerciale e militare, verso il 50 a.C., quando la ricca
Concordia ne ebbe bisogno per i suoi traffici.
Fu quindi importante insediamento romano e ne fa sede il rinvenimento dell'ara funeraria di un marinaio, Batola, e di una lapide del I secolo d.C..Il suo viluppo come uno dei centri lagunari più importanti avvenne poi nel V secolo, in seguito alle immigrazioni delle popolazioni interne, minacciate dalle invasioni barbariche, soprattutto quella longobardica (568).
Nel secolo VII Caorle si stacca politicamente da Concordia e
diviene anche sede vescovile, acquistando un importante ruolo
religioso, testimoniato dalla costruzione del campanile e della
cattedrale.
Dalla
fine del XIII secolo comincia il declino di Caorle, in
conseguenza di una devastazione da parte dei triestini e
soprattutto dell'espansione politica ed economica di Venezia.Nel
1379 fu saccheggiata dai genovesi durante la guerra di Chioggia,
poi, dieci anni più tardi, dall'arcidiacono di Capodistria,
infine nel 1412 dagli Ungari.
Alla fine del secolo XVII per tutto il XIII Caorle visse tempi
difficili che non migliorarono sotto il napoleonico Regno d'Italia,
mentre il il primo avvio alla rinascita si ebbe durante il Regno
Lombardo-Veneto con la creazione del Consorzio
Peschereccio (1854).
Dopo la prima
guerra mondiale, la ricostruzione fu difficile, ma la tenacia
degli abitanti portò il paese ad una grande trasformazione.