I primi amministratori
Gaetano di Biasio
Nominato sindaco nel giugno del 1944
La nostra Scuola e una importante via della città portano il nome
di Gaetano Di Biasio.Egli è conosciuto soprattutto come il primo
sindaco della ricostruzione, un sindaco innamorato della sua città
che in un momento doloroso, drammatico, pieno di incognite per il
futuro, con la sua passione seppe trasmettere a tutti la volontà di
rinascita. Di lui sappiamo che era di straordinaria sensibilità ed
intelligenza. Figlio di un calzolaio, si mantenne agli studi con
grossi sacrifici suoi e della sua famiglia. Divenne un avvocato
bravo e famoso non soltanto nel Cassinate. Fu anche un letterato:
studiava e commentava Carducci, ha scritto una traduzione poetica
dell’Eneide, pubblicato saggi. “ Una particolare simpatia si
stabiliva tra lui e la sua città, soprattutto per il calore umano
che emanava dalla figura di don Gaetano, ribelle, “anarchico”,
libertario”, abbiamo letto di lui in un passo commemorativo del
preside Francesco De Rosa. Nonostante fosse un grande avvocato non
si arricchì, anzi morì povero: era una persona generosa. L’ultimo
gesto generoso fu il dono della sua ricca biblioteca al liceo
classico “ Carducci” di Cassino, “ memore, forse, della difficoltà
che aveva incontrato lui, studente, di disporre di qualche libro.
Tancredi Grossi
Nominato vicesindaco nel giugno del 1944
Solo verso la fine di giugno del ’44, finalmente, il Prefetto di
Frosinone viene a Cassino per rendersi personalmente conto della
situazione.“Davanti allo spettacolo desolato che gli si parò
dinanzi, il pover’uomo si ritrasse sbigottito”, scrive Tancredi
Grossi nel suo libro autobiografico “ Il calvario di Cassino “ di
cui in classe abbiamo letto alcune belle pagine. Prima di andarsene
il Prefetto nomina sindaco Gaetano Di Biasio e vice-sindaco Tancredi
Grossi. “ Una casa colonica in Sant’Antonino fu da me scelta come
sede del Comune” – si legge nel libro – “Il parroco di quella
frazione mise a disposizione dell’ufficio un tavolo, qualche sedia,
della carta da scrivere, un calamaio e una penna: ciò costituì tutto
l’arredamento e gli oggetti di cancelleria del neonato Comune”. Alla
fine di luglio il ministro dei Lavori Pubblici, Pietro Mancini,
viene a Cassino, assieme all’on. Zaniboni, alto commissario per i
profughi. Il vicesindaco lamenta i ritardi del Governo a mandare gli
aiuti. ” Il popolo di Cassino, ormai esasperato, attende che
finalmente si compiano fatti- dice loro Grossi - Qui mancano viveri;
mancano medici e medicine, e la malaria e il tifo fanno strage;
mancano le case e si vive nelle capanne e nelle stalle; mancano gli
indumenti, e la gente è scalza e lacera; l’acqua ristagna ovunque, e
nessuno si preoccupa di promuovere la bonifica; i terreni sono pieni
di mine, e ogni giorno si verificano disgrazie. Questi i problemi
più gravi: solo se il Governo li affronta, dimostra di preferire i
fatti alle chiacchiere”. Da tale drammatica situazione è ripartita
la rinascita di Cassino.
25 maggio 1949
Un torinese primo cittadino: Pier Carlo Restagno.
Il primo luglio del 1948 viene mandato a dirigere il Comune il
commissario prefettizio Gaetano Napoletano. Egli proseguirà con
impegno l’attività intrapresa dagli amministratori sino alle
elezioni comunali del 15 maggio del 1949. Quattro le liste
presentate: Democrazia Cristiana, Lista Civica, Partito Comunista,
Partito Monarchico-Movimento Sociale italiano. La competizione si
riduce ad uno scontro tra la Lista Civica capeggiata da Di Biasio e
quella della Democrazia Cristiana, guidata dal senatore Pier Carlo
Restagno, un torinese di grandi capacità politiche ed
amministrative. A 18 anni è già consigliere comunale di Torino; ha
maturato una grande esperienza amministrativa. La DC vince le
elezioni con 3.389 voti, 15 consiglieri; per la Lista Civica votano
2.820 elettori, 12 consiglieri; alla destra vanno 309 voti con 2
consiglieri, al PCI 212 voti con un solo consigliere. Nella seduta
consiliare del 25 maggio il senatore Restagno viene eletto sindaco
di Cassino. E’ il secondo Sindaco del dopoguerra. Gestisce la cosa
pubblica con competenza e serietà.Con lui prende l’avvio il boom
della ricostruzione di Cassino nell’edilizia abitativa e nella
realizzazione di indispensabili opere pubbliche. Ottiene dallo Stato
un finanziamento di 10 miliardi con i quali sarà possibile
realizzare le prime opere indispensabili ad una città.
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Ottobre 1946
La prima giunta comunale del dopoguerra
Il 6 ottobre del 1946 i cittadini di Cassino sono chiamati alle
urne per eleggere il primo Consiglio Comunale del dopoguerra. A
grandissima maggioranza votano per la lista civica capeggiata
dall’avv. Gaetano Di Biasio che nella seduta consiliare del 27
ottobre viene eletto sindaco con 28 voti su 29 consiglieri votanti (
a quel tempo il sindaco veniva eletto dal Consiglio comunale e non
direttamente dai cittadini come oggi ). Della Giunta fanno parte gli
assessori Tancredi Grossi, Giuseppe Margiotta, Luigi Colella,
Michele Saragosa, Raffaele Fazio, Bernardo Gigante. Si mettono al
lavoro con passione e con grande volontà.Tra il tutto che c’è da
rifare, si pone anche il problema del nuovo piano regolatore. Con
esso entrano in ballo, però, molti interessi privati ed i contrasti
all’interno del Consiglio comunale si fanno sempre più aspri al
punto che dopo poco più di un anno, nella primavera del 1948, il
Consiglio Comunale si scioglie a seguito di una serie di dimissioni
da parte di consiglieri.
Nelle foto: Gaetano di Biasio; Tancredi Grossi;
Pier Carlo Restagno; Cassino nel 1950,
nella sua fase di prima ricostruzione; lo stemma del Comune
di Cassino
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