Uno scrittore emergente:

Roberto Sensoni.                                                                     

LA SPEZIA - E' sulle rive del Golfo che prendono vita le trame dei romanzi di Roberto Sensoni, tra gli scrittori emergenti del genere «giallo italiano». Nelle sue storie c'è la Liguria, in particolare la città della Spezia, dove è nato, le strade polverose della periferia, i capannoni abbandonati, le caserme di Carabinieri, i commissariati, la Questura e il Palazzo di Giustizia. C'è il mare, ci sono i delitti, e c'è «lui»: il personaggio nato dalla fantasia di Roberto Sensoni, Ulisse Schittzer. Tutti i thriller ruotano intorno alla figura dell'investigatore dai modi non sempre ortodossi e del suo assistente Agostino Guelfi. L'accostamento ai gialli che hanno per sfondo vicoli e per protagonisti solitari e disillusi uomini di legge, è quasi d'obbligo, anche se il risultato è comunque qualcosa di nuovo, di diverso e unico. Il critico letterario spezzino Sirio Guerrieri ha scritto: «Sensoni vive la sua intensa gioia e voglia di raccontare con naturale entusiasmo. Roberto Sensoni è ligure dell'estremo levante lunigianese, dunque stregato dalle vallate del Vara e del Magra, ma, soprattutto, dal Golfo della sua città d'origine. Sensoni, di impressionante prolificità, incarna, nei suoi racconti, il tipo impetuoso, sanguigno, tutto esuberanza e naturalezza, estroso, fertile e vitale». Una carriera iniziata quasi per caso con una poesia «In fondo», da cui ha germogliato il filone dell'horror che lo ha portato in pochi anni alla stesura di numerosi titoli di successo. «I miei lettori, dice Sensoni, sono soprattutto donne e giovani. Parlare di morte e di delitti è un modo per esorcizzare la paura prima dentro se stessi e dopo nei lettori ». Il giallo di Sensoni, come ha scritto Guerrieri, forse non è gradito ai commessi viaggiatori o ai ricercatori di evasioni a buon prezzo».

Dalla figura di Ulisse Schittzer sono nati i racconti che hanno vinto riconoscimenti e premi di primo livello in concorsi letterari di rilevanza nazionale. Alcuni titoli sono: "Anche i floppy hanno un'anima", "Homo Homini Lupus", "Il Ventre dell'Arabo", "Gli Ultimi Cento Giorni","2010...La Svolta" , pubblicati o in via di pubblicazione dall'editore ConTatto.

(Flavia Cima - La Nazione").       

 

 

 
 
 
"Jack" - Dicembre 2000
 

 

 

 

 

LA TRAMA: Un killer della mafia italo-americana sbarca in Liguria da una bananiera e comincia, con un'ascia, a mozzare teste di personaggi pubblici italiani (ben 18!). La polizia, per risolvere il caso, si affida a Ulisse Schittzer, investigatore male in arnese dai metodi tutt'altro che convenzionali, La ricerca del killer, comunque, non è delle più faticose, anche perché sarà lui a farsi vivo... I PERSONAGGI: Ulisse Schittzer, protagonista di altri romanzi dell'autore, è cinico e disilluso come i grandi investigatori della "scuola dei duri" americana, ma riesce a non assomigliare a nessun altro: non è un macho sempre e comunque e possiede un'ironia, a volte macabra a volte demenziale, che sfodera soprattutto nel rapporto con il suo assistente Agostino Guelfi. LO STILE: La storia procede senza grossi sussulti, concentrandosi più sui modi dell'investigatore che sui colpi di scena. Che, però, alla fine, arrivano, anche se Schittzer sembra non sorprendersi mai. Forse a ragione, vista la conclusione: ma non aspettatevi sangue e horror. I dialoghi, a volte, sono un po' troppo demenziali. L'AUTORE: Psicologo 46 anni, vive a La Spezia, dove è nato. Ha pubblicato diversi romanzi gialli, sia su Internet, sia su carta (Jack n° 3 - dicembre 2000).

 

 

 

 

 

IL SECOLO XIX, 27/07/04.

"CULTURA & SPETTACOLI"

GIALLISTI/2: ROBERTO SENSONI, PSICOLOGO.

 

"I CASI DEL DETECTIVE ULISSE, UN GIUSTIZIERE

AL LAVORO NELLE STRADE DELLA SPEZIA".

 

Scrive mezz'ora al giorno, non rilegge, non corregge. Quando la casa editrice gli rimanda le bozze da rivedere, lui le ignora e le rispedisce al mittente. Catturato da una visione, sceglie un'immagine, s'inventa un titolo e una prima pagina che contiene tutte le premesse per andare avanti.

"Non ho progetti, non costruisco intrecci a priori. Leggo le ultime tre righe scritte il giorno prima e mi rimetto al computer", dice Roberto Sensoni. Da quando, nel '99, il cinquantenne scrittore spezzino ha deciso di imbracciare l'arma della scrittura, lo ha fatto sul serio, producendo 25 libri gialli, 15 dei quali incentrati sulle vicende di Ulisse Schittzer, un investigatore giustiziere, ex psichiatra, amante del whisky, dei sigari cubani (ma con un passato di Toscani), che vive alla Spezia, città dipinta come assolutamente degenerata.

"Chi di voi, almeno una volta nella vita, non ha sognato di sparare sul vicino di casa con la TV accesa a volume impossibile?".

Ecco: Ulisse senza morale, ma con un alto senso della giustizia, qualche volta investiga, più spesso elimina.

"Ma solo gli stupidi, le persone inutili", dice Sensoni.

Come quando, in "L'isola della libertà", piazza con estrema disinvoltura una pallottola sulla fronte di "una rozza massaia sulla cinquantina, con il corpo protetto contro le intemperie solamente da una vestaglia acrilica color rosa salmone", che occupava, ciaccolando di inutilità, appunto, una cabina telefonica di cui Ulisse aveva urgentemente bisogno.

La Casa Editrice Contatto, all'ultimo Salone Del Libro di Torino, ha presentato la prima trilogia: "Anche i floppy hanno un'anima", "Homo Homini Lupus", "Il  ventre dell'arabo". Andrea Pinketts, grande estimatore di Sensoni, ne è stato il padrino e lo avrebbe voluto includere, se non fosse un'esperienza ormai conclusa, nel ristretto cenacolo della "Scuola dei Duri", assieme ad altri amici suoi che frequentano il terreno del noir tutto italiano.

Sempre Pinketts lo ha paragonato al grande Frederic Dard, autore di quel commissario Sanantonio che imperversò con successo negli anni '70.

"Ho scelto il nome Ulisse perché è assolutamente "indistruttibile"; il cognome, spezzino per dispetto, l'ho derubato ad un mio vecchio, defunto paziente di lontane origini svizzere", dice Sensoni, che dichiara di amare solo Tex, Chandler e Montalban.

Ulisse è protagonista di storie cruente e macabre, ma descritte con grande leggerezza, tanto da sembrare parte integrante della normalità. "Giallo Onirico" è stato definito il genere praticato da Sensoni, il cui linguaggio ricorda molto quello dei fumetti, rapido ma incisivo. E Ivo Milazzo, disegnatore di Ken Parker, è l'autore delle copertine dei tre libri - ma ne seguiranno altri - pubblicati da Contatto.

Sensoni è un assiduo frequentatore della Rete. Se si clicca il suo nome su Google, appaiono centinaia di voci che lo riguardano, perché finora i suoi libri, che tranne rare eccezioni, ha stampato sempre in proprio (Edizioni Odisseus, tanto per ribadire la sua passione per il Mito e la Storia), potevano essere scaricati da Internet. Il suo sito, invece, gli è stato recentemente "piratato". Chi lo digita, si trova oggi nel bel mezzo di un sito porno. Un "caso" che Ulisse, dotato di grande senso dell'ironia, si sarebbe divertito un mondo ad investigare.

 

(Monica Fiorini)

 

 

 

 

 

 

 

 

"2010 LA SVOLTA"

Roberto Sensoni  (ConTatto)

Nel 2010 l'Italia è diventata un protettorato tedesco consacrato al dio euro. Mentre gli evasori fiscali asfissiano nelle camere a gas e poi bruciano nei forni, il detective privato Ulisse Schittzer, spietato e funambolico, figlio di uno stile zeppo di humour e paradossi, cerca le prove della corruzione dei pezzi grossi del governo per permettere all'opposizione di rovesciare il regime.
Narrato (volutamente) in maniera goffa e ingenua, ma sempre con grandi spargimenti di sangue, questo romanzo è però un noir
lucidissimo, nichilista e spaventosamente attuale, che. in un imprevedibile susseguirsi di scene raccapriccianti alternate a siparietti comici, non lascia intravedere alcuna luce in fondo al tunnel.

(recensione NOIR MAGAZINE ottobre 2006)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Roberto Sensoni, Italia.

Ha scritto i romanzi "Un violento uomo di giustizia", "Anche i floppy hanno un'anima", Homo homini lupus", "Il ventre dell'arabo", "2010... La svolta". Ha creato Ulisse Schittzer, investigatore privato dai modi non sempre ortodossi, cinico e disilluso come i grandi investigatori della "scuola dei duri" americana, ma non è un macho e possiede un'ironia, a volte macabra a volte spensierata, che sfodera soprattutto nel rapporto con il suo assistente Agostino Guelfi, Ago per gli amici.

Aspettatevi sangue e horror, ma pure gustosi dialoghi demenziali...