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  Ultimo aggiornamento: 22-05-05

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Immigrati a Montichiari, alcune considerazioni....

 

Di questi tempi va tanto di moda accusare gli immigrati di tutto il male del mondo, si utilizzano termini da tragedia greca e diventano il capro espiatorio per ogni cosa che non funziona. Eppure il fenomeno dell’immigrazione, così evidente anche a Montichiari, ha una sua precisa ragione storico politico culturale molto complessa ed articolata.

Di certo negli ultimi 4 anni di governo del centrodestra il loro numero è aumentato in termini esponenziali, tanto che ora gli immigrati regolari sono oggi circa il 10% delle popolazione. La legge Bossi Fini, DOPO TANTI PROCLAMI, non ha posto nessun freno all’immigrazione,  ANZI IL NUMERO DELLE TRAGEDIE E DEI NAUFRAGI DI TANTI DISPERATI, COMPRESI DONNE E BAMBINI E’ AUMENTOATO. E’ evidente dunque sia il fallimento di questa politica sia i loro artefici.

Rispetto ai catastrofisti che fanno di tutta l’erba un fascio, noi della Margherita proponiamo di distinguere gli interventi a seconda che si tratti di regolari o clandestini, anche se tutti sono persone (che spesso fuggono da realtà drammatiche, dalla fame e dalla guerra), ed in quanto tali sono comunque soggetti di diritti secondo la nostra Costituzione.

In merito alla seconda categoria, non diciamo certo una novità, nell’affermare che l’immigrazione va governata, che con la clandestinità non ci sono mezze misure e che perciò vada applicata senza sconti la legge. Ma ricordiamo che la cultura della legalità deve valere non solo per i clandestini, ma anche per i potenti di turno, per quelli che hanno speculato, per chi ha esportato illecitamente capitali, per chi ha costruito abusivamente, per chi evade le tasse, per chi inquina o deturpa il territorio, ecc. ecc.

Per quanto riguarda invece gli immigrati regolarmente presenti, che rispettano la legge e si comportano in modo pacifico e civile, la nostra risposta è orientata all’accoglienza, alla solidarietà e all’integrazione. E’ un dato di fatto che la loro presenza è ormai necessaria all’economia locale in quanto ricoprono ruoli e mansioni che noi italiani non vogliamo più svolgere. Fanno gli operai nelle acciaierie, i manovali nell’edilizia, i salariati in agricoltura, le badanti per i nostri anziani.

Desideriamo offrire ai nuovi venuti, una possibilità di integrazione nel tessuto sociale territoriale. Questo nel rispetto della legalità, attraverso la condivisione dei diritti e dei doveri dai quali nessuno può prescindere. Se il nostro atteggiamento sarà nei loro confronti meno egoista e pregiudiziale, certamente potremo costruire una convivenza civile e pacifica, la prima arma per evitare una pericolosa deriva nella precarietà e nell’illegalità.

In un paese come Montichiari in cui ci hanno imposto il cambio Piazza Garibaldi in S. Maria per onorare (cosi dicono) Papa Giovanni Paolo II, ci permettiamo di consigliare la lettura dei preziosi insegnamenti di questo grande uomo, in merito al valore e alla dignità di ogni essere umano, all’accoglienza dei diversi ed al rispetto dovuto verso le altre religioni, sicuramente ne trarrebbero vantaggio per se stessi e per la nostra comunità.

 

Coordinamento La Margherita di Montichiari

20 maggio 2005

 

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