Immigrati a Montichiari, alcune
considerazioni....
Di questi tempi va tanto di moda accusare gli
immigrati di tutto il male del mondo, si utilizzano termini da tragedia
greca e diventano il capro espiatorio per ogni cosa che non
funziona. Eppure il fenomeno dell’immigrazione, così evidente anche a
Montichiari, ha una sua precisa ragione storico politico culturale molto
complessa ed articolata.
Di certo negli ultimi 4 anni di governo
del centrodestra il loro numero è aumentato in termini esponenziali, tanto
che ora gli immigrati regolari sono oggi circa il 10% delle popolazione.
La legge Bossi Fini, DOPO TANTI PROCLAMI, non ha posto nessun freno
all’immigrazione, ANZI IL NUMERO DELLE TRAGEDIE E DEI NAUFRAGI DI TANTI
DISPERATI, COMPRESI DONNE E BAMBINI E’ AUMENTOATO. E’ evidente dunque sia
il fallimento di questa politica sia i loro artefici.
Rispetto ai catastrofisti che fanno di tutta
l’erba un fascio, noi della Margherita proponiamo di distinguere gli
interventi a seconda che si tratti di regolari o clandestini, anche se
tutti sono persone (che spesso fuggono da realtà drammatiche, dalla fame e
dalla guerra), ed in quanto tali sono comunque soggetti di diritti
secondo la nostra Costituzione.
In merito alla seconda categoria, non diciamo
certo una novità, nell’affermare che l’immigrazione va governata, che con
la clandestinità non ci sono mezze misure e che perciò vada applicata
senza sconti la legge. Ma ricordiamo che la cultura della legalità deve
valere non solo per i clandestini, ma anche per i potenti di turno, per
quelli che hanno speculato, per chi ha esportato illecitamente capitali,
per chi ha costruito abusivamente, per chi evade le tasse, per chi inquina
o deturpa il territorio, ecc. ecc.
Per quanto riguarda invece gli immigrati
regolarmente presenti, che rispettano la legge e si comportano in modo
pacifico e civile, la nostra risposta è orientata all’accoglienza, alla
solidarietà e all’integrazione. E’ un dato di fatto che la loro presenza è
ormai necessaria all’economia locale in quanto ricoprono ruoli e mansioni
che noi italiani non vogliamo più svolgere. Fanno gli operai nelle
acciaierie, i manovali nell’edilizia, i salariati in agricoltura, le
badanti per i nostri anziani.
Desideriamo offrire ai nuovi venuti, una
possibilità di integrazione nel tessuto sociale territoriale. Questo nel
rispetto della legalità, attraverso la condivisione dei diritti e dei
doveri dai quali nessuno può prescindere. Se il nostro atteggiamento sarà
nei loro confronti meno egoista e pregiudiziale, certamente potremo
costruire una convivenza civile e pacifica, la prima arma per evitare una
pericolosa deriva nella precarietà e nell’illegalità.
In un paese come Montichiari in cui ci hanno
imposto il cambio Piazza Garibaldi in S. Maria per onorare (cosi dicono)
Papa Giovanni Paolo II, ci permettiamo di consigliare la lettura dei
preziosi insegnamenti di questo grande uomo, in merito al valore e alla
dignità di ogni essere umano, all’accoglienza dei diversi ed al
rispetto dovuto verso le altre religioni, sicuramente ne trarrebbero
vantaggio per se stessi e per la nostra comunità.
Coordinamento La Margherita di Montichiari
20
maggio 2005