Da Famiglia Cristiana
2 -2-04
Lettera pubblicata da Famiglia Cristiana del 23
Gennaio 05
"Colloqui
col Padre" alle pagine 8 e 9 del n° 4
Discriminazioni fatte coi “guanti bianchi”
Sono un extracomunitario e, a nome di tanti
altri che vivono nelle mie stesse condizioni, voglio raccontarle quello che
mi succede. Vivo a Montichiari, una bellissima cittadina alle porte di
Brescia, e ho un lavoro e i documenti in regola. Da più di tre mesi ho
presentato domanda di residenza, ma il sindaco leghista, affiancato dal
vigile urbano, mi nega quanto richiesto perché, a suo dire, mancano dei
documenti sull’abitazione (carte che non ha neppure il padrone di casa dove
vivo, perché la casa è vecchia). Mi sono informato altrove e, da quello che
mi hanno detto, sono convinto che qui mi stanno creando tanti ostacoli
inutili. Devo anche fare la nuova patente italiana, che mi serve per
lavorare, devo e voglio fare la ricongiunzione con mia moglie e i tre
figli... ma nessuno mi aiuta. Mi rivolgo a lei anche a nome di innumerevoli
altri onesti extracomunitari.
LETTERA
FIRMATA
Non è la prima volta che ricevo lettere che
denunciano una discriminazione a danno di extracomunitari – o anche di
persone che provengono dal sud Italia – quale espressione di xenofobia.
Talvolta è difficile individuare queste misure
pregiudiziali, perché procedono sul sottile filo del rasoio costituito
dall’applicazione di leggi, regolamenti e disposizioni amministrative. E’ lo
stesso meccanismo che vediamo in azione nello ”sciopero bianco”, cioè quello
che produce una paralisi nell’erogazione di servizi attuata applicando le
norme alla lettera. Sono discriminazioni coi guanti bianchi: chi le attua
apparentemente non si sporca le mani. Chi le subisce si rende conto, invece,
dell’ingiustizia di cui è vittima. Come questo nostro lettore. Noi
possiamo solo aiutarlo inviando un appello alla coscienza di chi gli sta
creando ostacoli pretestuosi. Forse qualche associazione di tutela dei
diritti civili può fare di più.
Un Comune Aperto a tutti
Famiglia Cristiana sul numero del 23/01/05 ha avuto
il coraggio di pubblicare una lettera di un cittadino extracomunitario che
dimostra il suo disagio a Montichiari. E’ un fatto che non era mai accaduto
nella nostra cittadina. Il Circolo Territoriale la Margherita di Montichiari,
denuncia da tempo la totale mancanza di attenzione alle persone, soprattutto
quelle che si sono stabilite da poco a Montichiari e che, solo per questa
ragione non godono, al di là dei loro reali bisogni, dei diritti di tutti i
cittadini che abitano qui da anni. Denunciamo inoltre la totale mancanza di
qualsiasi politica di integrazione a favore di questi cittadini che sono
visti come merce (braccia da lavoro) e non come persone (nello stesso
spirito della legge Bossi Fini). Esprimiamo la nostra solidarietà a tutti
quei nuovi cittadini che hanno scelto la nostra città per vivere e lavorare
onestamente e condanniamo qualsiasi tipo di discriminazione, anche
mascherata da lungaggini burocratiche o amministrative. Proponiamo fin
da subito che il nostro Comune
-esponga immediatamente la bandiera italiana e
quella europea poiché esso è un’istituzione del nostro Paese;
- modifichi gli orari degli uffici comunali in modo da
renderli più accessibili a chi lavora (consapevoli che questo
avvantaggia anche le imprese e i commercianti del nostro Comune) e
- nomini in Consiglio un rappresentante consultivo
eletto dagli extracomunitari, per rappresentare anche i bisogni di
queste persone che lavorano e pagano le tasse al nostro comune.
Invitiamo tutti i cittadini monteclarensi a sostenere le
nostre proposte scrivendo al nostro indirizzo di posta
sedemargherita@libero.it o mandando un fax al circolo
allo 030-9583112004.
Il Gruppo di Coordinamento del Circolo La Margherita
di Montichiari
|