|
|
La Margherita di Montichiari ricorda De
Gasperi
17 Novembre 2004
Si sono svolti anche nella nostra provincia
alcuni importanti incontri sulla figura di Alcide De Gasperi nel
cinquantesimo della scomparsa. Anche il nostro circolo ha
rinnovato la memoria di quest’uomo a nostro avviso estremamente attuale. E’
capitato più volte di sentire un concetto che condividiamo e cioè che la
vita la si comprende guardando indietro e la si vive guardando avanti. La
memoria serve appunto a farci capire il perché delle cose e a ricordarci
quali sono i valori da cui ci stiamo forse allontanando. De Gasperi è quel
personaggio che aiuta a riconciliare le persone con l’idea di politica.
Il 6 agosto del 1927 dal carcere scrisse alla moglie “… ci sono molti che
nella politica fanno solo una piccola escursione, come dilettanti, ed altri
che la considerano come un accessorio di secondarissima importanza. Ma per
me, fin da ragazzo, era la mia carriera, la mia missione”. La politica
come missione quindi. In un momento in cui chi fa politica ai massimi
livelli (anche come amministratore), tende a presentarsi come “non
politico” e, proprio per questo, legittimato a fare politica ( che gli
addetti ai lavori, anche più preparati o non saprebbero o non avrebbero mai
saputo fare). Dobbiamo dunque riappropriarci di una idea di politica di
cui andare orgogliosi. A proposito di De Gasperi il nostro
circolo vorrebbe sottolineare alcune cose:
Un giorno De Gasperi disse “Ho l’ambizione
di essere onesto”. Questa affermazione ha una forza dirompente nel tempo
della furbizia, del piccolo e grande imbroglio, dell’arricchimento facile,
dell’apparire piuttosto che dell’essere, della cultura della prevaricazione
e dell’indifferenza verso le ragioni degli altri (soprattutto se sono deboli
o in minoranza), in un tempo che ha dimenticato (o meglio, ha voluto mettere
da parte) la visione degasperiana della politica “che non può essere
teatro e spettacolo”.
Quest’uomo, educato nella Mitteleuropa e con
una visione laica dell’impegno cattolico in politica, sosteneva che le
situazioni si dovessero risolvere solo e sempre attraverso il
dialogo, quel dialogo che ha permesso all’Europa [di cui De
Gasperi era convinto sostenitore] di vivere in pace dalla fine
della seconda guerra mondiale e quel dialogo mancato che tanti lutti e tanta
sofferenza sta causando invece in altre parti del mondo.
Per finire, la visione che De Gasperi aveva
del ruolo delle nazioni all’interno dell’Europa: il grande statista
diceva che si deve adeguare la politica interna a quella estera e non
viceversa. Non si può essere europei pensando solo italiano. Come
dire che possiamo essere Monteclarensi e combattere per il bene della città
ma all’interno di uno scenario che ci faccia sentire europei, quindi
italiani, quindi lombardi, quindi Monteclarensi e, perché no, delle nostre
contrade. Come dire “Pensare globalmente e agire localmente”.
A cura del
gruppo di coordinamento |