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Benzina: Con La Lira quanto costerebbe il
pieno?
Grazie Euro: Con le vecchie
lire il pieno di benzina costerebbe il 37,3% in piu'.
“I consumi non accennano
a ripartire? Tutta colpa dell'euro.
I pensionati non
arrivano alla fine del mese? Tutta colpa dell'euro.
Le famiglie stringono la
cinghia e tagliano le spese? Tutta colpa dell'euro.” Quante volte lo abbiamo
sentito?
Ormai ogni difficolta'
economica viene ricondotta alla nuova moneta, anche se il siluramento del
ministro dell’economia creativa ci fa sorgere qualche sospetto-.
In questi giorni,
inoltre, ci siamo detti che almeno in un caso, dovremmo ringraziare la
moneta europea.
Perche' la benzina, se
pagata con le vecchie e care Lire, costerebbe agli automobilisti italiani
circa 3.114 lire al litro contro l'attuale prezzo di vendita pari a circa
1,17 euro che corrisponde a 2.265 vecchie lire. Praticamente si dovrebbe
sborsare il 37,3% in piu'.
Cosi la redenzione del
vituperato Euro e le affermazioni furbesche di qualche interessato fanno i
conti con i nostri serbatoi. Il risultato, che tutti possono verificare, lo
abbiamo calcolato noi semplicemente, nel nostro Circolo, facendo l'ipotesi
di bloccare il tasso di cambio lira/dollaro al valore riferito al 31
dicembre 2001 (1 dollaro pari a 2.197 lire), ovvero l'ultimo giorno
ufficiale di vita della Lira (-andatevelo a verificare se non ci credete-
fra l’altro non siamo stati né i primi né i soli a fare questi conti).
Teniamo presente anche il fatto che aver bloccato il tasso di cambio al 31
dicembre 2001 ci ha posto al riparo da eventuali svalutazioni che la lira
avrebbe sicuramente subito con il crac Parmalat, quello Cirio e le
conseguenze della guerra in Iraq. Pertanto, l'aumento del costo della
benzina alla pompa del 37,3%, se pagata in lire, e' un dato, seppur
estremamente significativo, che può anche dirsi, sicuramente, del tutto
sottostimato. Con un aumento simile che sarebbe accaduto all’economia
italiana? Ma le considerazioni del nostro Circolo non si fermano qui. Le
preoccupazioni legate all'aumento dei prezzi dei carburanti registrati in
questi ultimi giorni, anche con l’Euro, non interessano solo le tasche degli
automobilisti ma l'intera economia del paese. Si pensi che due terzi delle
merci in Italia vengono trasportate su strada. E' facile comprendere che
corriamo il rischio che alcuni prodotti deperibili, come quelli alimentari e
quelli ortofrutticoli, subiscano nel prossimo autunno rincari oscillanti tra
il 3 e il 5%. Fortunatamente l'idea di introdurre nuovi pedaggi al transito
in alcune strade statali, avuta quest’estate da un altro ministro non ancora
defenestrato, e' stata accantonata. Altrimenti oltre al danno, economico,
avremmo subito anche la beffa. Altro che 1 Euro di carta!!!
Gruppo di coordinamento
Margherita Montichiari. |