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  Ultimo aggiornamento: 17-04-04

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Mission impossible: avere famiglia
di Claudio De Vincenti
4.04.2004


Non vi è dubbio che le famiglie italiane attraversino una fase di incertezza circa le loro prospettive di reddito e di qualità della vita. Un indicatore per tutti sintetizza bene questo stato di cose: la propensione al consumo delle famiglie, ossia la quota del loro reddito dedicata ai consumi, è scesa negli ultimi tre anni. È questo il risultato di un deterioramento, intervenuto a partire dal 2001, delle aspettative delle famiglie sul proprio futuro: la finanza pubblica ha ricominciato a deteriorarsi, i prezzi hanno ripreso a crescere e soprattutto, cosa che non avveniva in passato, tendono a crescere più delle retribuzioni, la crescita del prodotto nazionale ristagna, aumenta la precarietà dei rapporti di lavoro e l'incertezza circa le prospettive occupazionali. In questo quadro, ci sarebbe bisogno di una rete di sicurezza sociale più, e non meno, estesa di quella attuale. I provvedimenti presi finora dal governo di Centrodestra vanno in direzione opposta: dalla legge 30/2003 di modifica del mercato del lavoro, che accentua la precarietà dei rapporti, alla delega fiscale che prevede uno sgravio di imposte (15 miliardi di euro) concentrato esclusivamente sul 20% dei contribuenti, quelli con i redditi più elevati, e tale da assorbire le risorse che andrebbero invece destinate a migliorare il sistema di welfare. E che di una riforma del sistema di sicurezza sociale vi sarebbe estremo bisogno lo testimonia anche una recente indagine Eurostat (”Poverty and social exclusion in the Eu”, 2003), che mostra come l'efficacia del nostro sistema di protezione sociale nel difendere i cittadini dal rischio di povertà sia tra le più basse in Europa.

Insomma, oggi è più difficile per i cittadini del nostro paese costruirsi una famiglia e garantirle prospettive adeguate. A fronteggiare questa situazione è diretta la proposta di legge quadro di sostegno alle responsabilità familiari proposta dal centrosinistra. La proposta si integra bene con i disegni di legge di riforma degli ammortizzatori sociali e di reddito minimo di inserimento già presentati dai gruppi parlamentari dell'Ulivo. Va così prendendo forma un pacchetto coerente di interventi di riforma del sistema di sicurezza sociale volto a riaprire per i cittadini una prospettiva credibile di maggiori certezze e di fiducia nel futuro.

Le finalità della proposta di legge per il sostegno alle responsabilità familiari possono essere così riassunte:
1) sostenere le responsabilità familiari attraverso la rete integrata dei servizi e il riconoscimento e la promozione del ruolo attivo delle persone e dei nuclei familiari;
2) garantire in tutto il territorio nazionale i livelli essenziali concernenti i diritti sociali;
3) aiutare le persone a conciliare vita professionale e vita familiare, promuovere la redistribuzione dei ruoli tra uomini e donne, sostenere il lavoro di cura;
4) concorrere al costo per la cura dei figli sostenuto dalle famiglie;
5) sostenere l'autonomia dei giovani aumentandone le opportunità di scelta al compimento della maggiore età.

 

E vediamo gli strumenti che la proposta mette in campo.

1. Il Piano triennale di azione per la promozione e il sostegno finanziario alle responsabilità familiari che programma lo sviluppo dei servizi (nidi e servizi per l'infanzia, servizi al lavoro di cura, servizi agli anziani e ai non-autosufficienti) e gli interventi di sostegno economico alle famiglie, vincolando a questo programma la progressiva destinazione di un ammontare di risorse che raggiunga, entro sei anni, il livello medio europeo di risorse destinate al sostegno delle politiche familiari.


2. L'attivazione sul territorio di una rete di Sportelli per il cittadino che svolgano le funzioni di informazione, definizione di percorsi personalizzati, integrazione dei servizi e delle prestazioni sociali, sanitarie, formative.


3. Il rafforzamento e l'estensione del sistema dei Congedi parentali e di cura e di sostegno economico alla conciliazione tra vita professionale e vita familiare, con particolare attenzione al sostegno dei congedi anche degli uomini, nonché tutelando meglio lavoratrici e lavoratori che optino per il part-time e prevedendo, quando la richiedano, la reintegrazione in rapporti di lavoro a tempo pieno a tutti gli effetti.


4. L'istituzione dell'Assegno per il sostegno alle responsabilità familiari che incrementa i trattamenti degli attuali assegni al nucleo familiare e prevede la corresponsione delle detrazioni Irpef per figli minori come trasferimento a favore delle famiglie nel caso di incapienza fiscale (reddito inferiore al minimo imponibile).

5. L'introduzione di una Dotazione di capitale per i giovani: al momento della nascita lo Stato apre un conto individuale vincolato a favore del neonato e lo alimenta con un contributo annuo fino ai suoi 18 anni; al diciottesimo anno, il giovane può utilizzare la dotazione accumulata per finanziare periodi di formazione, di ricerca del lavoro, di avviamento di attività imprenditoriali.

Questa strategia di riforma del sistema di sicurezza sociale sposta risorse a favore della grande maggioranza dei cittadini italiani, quelli a reddito medio e a reddito basso, invece che a favore del 20% di più ricchi come fa la Delega fiscale del governo attraverso la riduzione per loro delle aliquote. La Delega va quindi abrogata (al suo posto, caso mai, andrebbe varata una riforma dell'Irpef che, insieme con la ripresa della lotta all'evasione, recuperi risorse sui più ricchi per rafforzare, attraverso le detrazioni, il sostegno dei redditi medi e di quelli bassi; per questi ultimi prevedendo, nel caso di redditi inferiori al minimo imponibile, la corresponsione delle detrazioni come assegni a loro favore). Sia chiaro, il Centrodestra sta dilapidando i frutti del risanamento attuato dal Centrosinistra nella passata legislatura, cosicché in realtà i 15 miliardi di euro della Delega fiscale stanno, finché c'è questo governo, solo sulla carta. Un ritorno al governo del Centrosinistra è essenziale per riprendere una gestione di bilancio rigorosa che liberi risorse da destinare al rafforzamento del sistema di sicurezza sociale e alla costruzione di un welfare più adeguato alle esigenze della società italiana.

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