. . . .
 

QUANDO IL COMPITO È GRANDE

Dentro le mura carcerarie con alunni con carenti strumenti cognitivi e immersi in un ambiente pregno di stereotipi la didattica antimafia ha una sua strada...

 

Quest’anno la Scuola Elementare funzionante presso la Casa Circondariale "Ucciardone" di Palermo ha dedicato particolare attenzione al Progetto educativo "Formazione di una coscienza civile e legalità democratica" l.r. 51/80 e, in relazione al particolare contesto in cui si opera, l’iniziativa, peraltro già avviata negli anni precedenti, si è rivestita di una significativa valenza pedagogica nel programma di rieducazione del detenuto alla convivenza civile attraverso fasi operative progettuali ed azioni educative mirate ed intenzionali per la ridefinizione del progetto di vita del detenuto, nella speranza di una sensibilizzazione della persona reclusa capace di assumere responsabilità verso se stesso e la società civile.

Protagonisti sono stati gli alunni detenuti i quali hanno potuto esprimere se stessi riportando esperienze di vita e riflettendo sui propri vissuti.

Sono state affrontate tematiche sociali di particolare rilevanza in relazione alla Costituzione e ad alcuni suoi articoli, specie quelli riferiti ai diritti di uguaglianza e pari opportunità (vedi lavoro – diritti e doveri del cittadino) per la formazione di una coscienza civile e democratica combattendo, così, la disinformazione, le resistenze mentali e culturali e lo stereotipo del fatalismo. Inoltre, contrastare l’atteggiamento di rinuncia e passività, educare alla partecipazione e alla convivenza democratica, non in ultimo, contrastare il fenomeno della criminalità mafiosa.

I contenuti sono stati raggruppati in quattro seminari d’area relativi a: a) io e gli altri; b) io e la società; c) io e il mio quartiere; d) io e la mia terra.

Ricca e significativa è stata la produzione di poesie, racconti, riflessioni, spaccati di vita vissuta, cartelloni e disegni, in particolare quelli sulla Sicilia e Palermo.

Inoltre, è stato realizzato dagli alunni un testo in dialetto siciliano riguardante le risorse economiche della Sicilia.

Hanno raccontato e "si sono raccontati" Palermo ed il loro quartiere di provenienza valorizzando, in tal modo, la propria identità di siciliano nell’ottica del cambiamento.

Tale produzione è stata presentata in un recital di poesie ed elaborati come momento ufficiale conclusivo di verifica del percorso e delle attività svolte nel Laboratorio di animazione teatrale condotte in orario extra-scolastico (all’interno della Casa Circondariale).

Il lavoro didattico è stato svolto attraverso problematizzazioni, lezioni frontali informative, lavori di gruppo, utilizzando le tecniche del circle-time e dell’ascolto attivo, il brain-storming e il problem solving.

Il Progetto ed il Laboratorio di animazione teatrale hanno riscontrato un buon livello di partecipazione ed impegno da parte degli alunni. Essi hanno dimostrato un grande desiderio e bisogno di sapere e di conoscenza per: "migliorare i rapporti con gli altri"... "modificare i propri comportamenti"... "la cultura delle cose giuste"... "essere in conciliazione sociale"... "acquisizione nuovi modi di pensare e di essere".

Giovanna Badalamenti

 
(Pubblicato sul n°1/2 Anno 15  Gennaio - Agosto 1998)
. . . .