Venerdì 1 marzo,
fu per tutti i bambini della scuola G. Toniolo un giorno molto importante,
bello e soprattutto significativo.
La mattina, circa
alle 8,40, tutte le classi si avviarono verso l’atrio e ci trovammo insieme
per una riunione più importante del solito: per parlare di quanto Nicolino
amava leggere e rendere bella e indimenticabile l'inaugurazione della
biblioteca scolastica Nicolino Kola.
Tutte le classi della
scuola, a parte la prima, avevano preparato qualcosa di allegro e simpatico
da presentare agli altri.
Si iniziò come sempre
dalla seconda e via via si arrivò alle quinte.
A me è piaciuto moltissimo
ascoltare le canzoni ed assistere alle scenette, ma ho apprezzato soprattutto
l'impegno di ognuno di noi. Questa cosa mi ha veramente colpito nel profondo
del cuore, e non me l'aspettavo.
Quando però arrivò
il vero e proprio giorno dell'inaugurazione, sabato 2 marzo, mi si strinse
il cuore nel vedere i genitori di Nicolino molto addoloranti. Noi, le
classi quinte per quel giorno preparammo ben cinque cartelloni disegnati
e colorati, proprio per abbellire la biblioteca, dove, si spera, trascorreremo
del tempo in totale tranquillità.
Quando la cerimonia
ebbe inizio tutti noi, o quasi, eravamo molto angosciati, per la triste
sorte del nostro amico.
All’inaugurazione
parteciparono molte persone, fra queste: il parroco di S. Bona, i famigliari
di Nicolino, il capo dei lupetti , i giornalisti, e molti genitori e amici.
Quando il direttore
tagliò il nastro tricolore si poté entrare. Al centro c' era un grande
tavolo dove si sedettero: il direttore, il maestro Lucio, la maestra Mariagrazia
e i genitori di Nicolino, molto commossi.
Da lì intervennero,
con brevi riflessioni, gli insegnanti, il direttore, il parroco e anche
un cugino del nostro amico. Fra tutti discorsi, quello che mi è rimasto
impresso è stato quello del cugino di Nicolino, che ci ha tanto ringraziato
per tutto quello che abbiamo fatto e per quanto affetto e gentilezza abbiamo
dato a Nicolino; ci ha detto che intitolando la biblioteca al bambino
albanese, abbiamo donato loro un segno di fratellanza. D'altra parte,
come dice la maestra Mariagrazia, era molto facile voler bene a Nicolino,
sensibile ed educato com’era. Noi suoi amici e compagni di scuola, con
la maestra Mariagrazia avevamo preparato una storiella dove un libro
parla in prima persona e racconta come Nicolino leggeva, all'inizio un
po' confuso, con gli occhi marroni sgranati sulle parole e poi allegro
e tranquillo continuava a leggere veloce come un treno. Recitammo infine
tutti insieme una poesia di Emily Dickinson, che dice che un libro o una
poesia, possono far volare lontano la nostra anima.
Infine le mamme avevano
portato dei panini e delle bibite, insomma, qualcosa da mangiare, poi
ci hanno scattato qualche foto e ce ne siamo ritornati in classe.
Queste furono per
me giornate indimenticabili, mi hanno fatto ragionare su molte cose, ma
soprattutto sull'importanza della lettura e su quanto sia bello leggere.
(Marta) |
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