Ricerca svolta dai ragazzi di V A e V B.
Insegnante di classe: Annalisa Iacono
La vita nel periodo risorgimentale
COME MANGIAVANO
Si mangiava bene e si beveva meglio se le condizioni economiche
lo permettevano.
Nelle case aristocratiche e di alta borghesia, c’erano i pranzi
che avevano oltre dieci portate, mentre il popolo doveva accontentarsi
di pasti più semplici: solo nelle ricorrenze religiose ad
esempio, era d’obbligo un pranzo abbondante.
Il minestrone era molto diffuso mentre nei giorni festivi c’è
la carne ed il vino; la “follia” della domenica era il sorbetto
un gelato da pochi centesimi.
Il ristorante vero e proprio non esisteva.
Quando cominciarono ad apparire, erano delle rozze osterie .
Altri cibi all’epoca erano: il brodo di carne per le zuppe e le
minestre, il risotto alla milanese e i suoi maccheroni alla napoletana.
Ogni regione aveva le sue ricette: per il Veneto c’era la pasta
e fagioli.
ISTRUZIONE DEI RAGAZZI
In quegli anni c’era molta povertà e ignoranza.
Prima andavano a scuola solo i ricchi e i figli maschi e gli insegnanti
erano pochi e poco preparati.
Infatti l’analfabetismo era molto diffuso perché i giovanissimi
erano impegnati nell’attività agricola che ritenevano più
importante, mentre l’istruzione era considerata un privilegio di
pochi.
Solo nel 1859 con la LEGGE CASATI, ci fu il primo tentativo d’affrontare
l’istruzione pubblica.
Stabiliva che la suola primaria fosse articolata in tre classi inferiori
e due superiori e aperta anche alle bambine; era gratuita.
I GIOCHI DEI BAMBINI
I bambini del secolo scorso avevano i loro svaghi
e i giochi non mancavano.Alcuni giochi erano: girotondo, rincorrersi,
nascondersi, fare la guerra oppure giocavano con i birilli, la corda,
la palla e il cerchio. Per quanto riguarda il pallone, smise d’essere
il solito giocattolo per mille usi e si delineò sempre più
come lo strumento di un nuovo entusiasmante gioco: il CALCIO.
Giocavano con cavalli a dondolo, bambole, pupazzi, teatrini in miniatura
e per le bambine si usava confezionare le bambole con i visetti
di porcellana e che pronunciavano la parola "MAMMA"; queste
però non erano alla portata di tutti.
Giocattoli dei bambini dell'800:
cavallino, pupa, diligenza, carrettella
Nei giochi collettivi, c’era il gioco delle “belle statuine” o “è
arrivato l’ambasciatore”, mentre per i maschi “la guerra”.
In Italia nel 1826 fu fondato il primo circo da Alessandro Guerra
e il circo Togni, ancora oggi in piena attività. Oltre ad
entusiasmarsi per i numeri dal circo, i bambini (anche gli adulti)
potevano divertirsi agli spettacoli allestiti con le marionette
e i burattini.
LO SVAGO DEGLI ADULTI
Le signore aristocratiche andavano a passeggio in carrozza o a
cavallo o in visita a delle amiche. Questo avveniva tra le due e
le quattro di pomeriggio. Quando rincasavano dovevano presentarsi
fresche e riposate e passavano molto tempo alla “toilette”. Non
esistevano le parrucchiere, ma c’erano delle pettinatrici che andavano
“a casa”.
In società facevano serate mondane e andavano al ballo o
al teatro per dare sfoggio della loro eleganza.
Le serate mondane duravano fino alle undici di sera.
I vestiti erano fatti da abili sarte.
Spesso ricamavano e dipingevano e suonavano il pianoforte.
Per gli uomini, gli unici sport erano andare a cavallo e tirare
di scherma: il primo collegato alla caccia ed il secondo per il
duello.
Gradatamente lo sport smise d’essere un privilegio di pochi, ma
cominciò a conquistare la popolazione. Lo sport e l’educazione
fisica divennero un importante fattore educativo. Ci fu in Italia
un “boom” delle società sportive, prevalentemente di ginnastica
e di sport marziali: tiro a segno, scherma, equitazione….. L’educazione
fisica fu inserita nelle materie scolastiche.
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Nella prima metà dell’Ottocento nacquero il
balletto romantico e la danza classica, un’altra gloria italiana.
Furono anche spunti per altri svaghi per gli adulti che però
rimasero spettacoli per privilegiati.
Un’altra forma di spettacolo che incontrò uno strepitoso
successo fu il caffè – concerto, il varietà.
La moda era iniziata verso la metà del Settecento a Parigi,
dove sorsero i primi cafè-chantant. La grande popolarità
giunse soprattutto nell’Ottocento, quando nei piccoli sgargianti
palcoscenici nei bar e nei ristoranti, si avvicendarono famosi cantanti,
prestigiatori, macchiettisti e anche acrobati e ballerini.
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dall'insegnante Mariagrazia Zago
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