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La Scozia vista dalla moto !
Il Perchio e la Cozza

Martedì 7/9/2004

Zeebrugge (B) - Edinburgh (GB)
All'alba (mica tanto) ci svegliamo. Appena riordinate le idee il Perchio si accorge di aver perso il suo orecchino. Pronti via! Tutti con le dita infilate in ogni possibile fessura dei sedili per cercarlo. Finalmente i polpastrelli sentono qualcosa di metallico... eccolo! Invece no. Una, due, tre, una pioggia di preziose monetine cade nelle nostre mani. Siamo ricchi!
Ma non stavamo cercando l'orecchino? Ma sì, alla fine abbiamo trovato anche quello.
Con una preoccupazione in meno  ci lanciamo nel delirio della colazione a buffet sul traghetto ingurgitando ogni ben di Dio, salmone a valanga (potrebbe essere vero una quantità vicina al kilo!!!), aringhe e quant'altro. Paghiamo 12.80 euro a testa. Non è poco, ma come al solito la colazione sarà anche il nostro pranzo.
Finita la colazione, con il nostro bottino di monete d'oro tra le mani, decidiamo di consumarlo (erano ben 3 euro) per navigare in internet; non tanto per diletto, quanto per tentare di ricuperare l'indirizzo del B&B di Edinburgh dove dovevamo pernottare. Per fortuna qualche vago riferimento si era fissato nella materia grigia del Perchio, quindi lo troviamo e ci segniamo indirizzo e telefono.
Ad un certo punto le orecchie della Cozza percepiscono un suono in lontananza... una cornamusa! 

"VEDI CHE ERA VERO?" 

Spieghiamo l'antefatto. Il filmino pubblicitario della compagnia di traghetti, mostrava un allegro quartetto di cornamusai pazzi che avrebbero accolto col suono delle loro cornamuse i passeggeri al loro sbarco in terra di Scozia. La Cozza ovviamente non aspettava altro, e a quel dolce suono si era già elettrizzata.

In realtà era semplicemente un esaltato con un forte senso della patria che girava per tutta la nave con la sua cornamusa allietando (dopo un quarto d'ora gliela spaccheresti in testa quella cornamusa che ti perfora i timpani) i passeggeri prima dello sbarco, ma tutto ciò non aveva assolutamente nulla a che fare con la compagnia di traghetti.
Sbarchiamo e troviamo abbastanza agevolmente il B&B di Valerie. Siamo a Leith, l'antico porto di Edimburgo. Stanno tentando di rivalorizzare la zona facendola diventare un ridente porticciuolo, e in effetti NON sembra proprio di essere alla periferia di una grande città...

Ma no, dai, vedete che i lavori procedono? Effettivamente esiste la zona rivalutata, con diversi pubs e ristoranti accoglienti.
Dopo una pausa ristoratrice da Valerie, ci informiamo su come raggiungere il centro con i mezzi pubblici. Non se ne parla proprio di roteare per il centro alla ricerca di un parcheggio. Valerie ci informa che ci vogliono 80 pence per saltare sul primo bus, ma se ne guarda bene dal proporci di cambiarci qualche monetina. Va bhè, se ce lo dice e non ce le dà, vuol dire che non ne ha... oppure è veramente antipatica. Ci arrangeremo. Basta una birretta al primo pub per cambiare i soldini, ci sembra l'unico sistema adottabile, no?

Arrivati in centro ci dirigiamo subito verso il castello. Lo visitiamo tutto anche perché è il castello stesso che ci avviluppa roteandoci al suo interno impedendoci di evitarne anche solo una parte. Ci costa 9.5 £ a testa. Alle 17:45 terminiamo il nostro giro con una visita ai ...cessi (ricordate la birra per cambiare le monetine?). Possiamo andarne fieri perché siamo stati gli ultimi fortunati a poterli visitare, visto che dopo di noi l'omino li ha inesorabilmente chiusi lasciando fuori tanti e poi tanti vesciconi pieni!
Diamo un'occhiata agli inutili souvenir e ce ne andiamo.
Birretta di riflessione e gironzoliamo ancora un po'. Visitiamo St. Giles Cathedral dove ammiriamo gli splendidi soffitti in pietra scolpita della Thistle Chapel. La sera ceniamo in un pub e finalmente assaggiamo il primo autentico Haggis, (documentatevi da soli se volete sapere cos'è, non vorremmo che smetteste di colpo di leggere i nostri racconti dopo aver scoperto gli ingredienti e le modalità di cottura), molto buono. Proseguiamo con la birra del dopocena. Ci tiene compagnia un ex pugile ubriaco, che continua a sostenere che la Cozza è "PORTOGHESA" (termine tecnico usato così com'è dall'ubriaco) e che il Perchio è originario di Glasgow. Inutile tentare di dissuaderlo. Il Perchio ancora un po' lo fa piangere facendogli ricordare i suoi anni d'oro! Ma si facesse ogni tanto le Cozze sue!
Poi torniamo a Leith. Dal microlavandino esce acqua gialla, il cesso si intasa e  un pappagallo continua a urlare. Bene! Con queste premesse ci aspetta una notte incantevole!

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