La mattina per fortuna ci si presenta la solita perchiulissima colazione a
buffet. Siamo in compagnia di un gruppo di ciclisti eterogenei e tecnicissimi.
Ma con quello che si stanno avidamente strafogando, come faranno poi a partire con quella mappazza sullo
stomaco? Per di più dobbiamo dire che l'età media del gruppo si attesta a
livello nonno! Fatti loro, l'importante è che ci lascino qualcosa da sgranocchiare! |
Partiamo e ci fermiamo per la prima sosta dopo Luxenbourg, beviamo un
caffè e nutriamo anche la bambina. Ora ci aspetta la traversata del Belgio. Una
noia mortale! La strada è terribilmente dritta e per di più ci troviamo
infognati in quaranta chilometri di lavori! |
Finalmente arriviamo al traghetto, insieme ad altri bambinai. Porca miseria!
Quelli sono supertecnici! Stanno tornando da Assen, dove si era appena svolto
l'ultimo gran premio di motogp.
La tentazione è quella di socializzare per affrontare in compagnia le
diciassette ore di navigazione che ci aspettano, ma alla fine pensiamo che la
conversazione in inglese su grattuggiate di saponette e pedane, mescole di gomme
e scarichi aperti e omologati,
non sarebbe così facile da intraprendere per due tranquilli viaggiatori come
noi. |
Durante l'attesa uno dei bambinai
compie ripetutamente uno strano rito nel parcheggio dell'imbarco. Esce
dalla fila, percorre in tondo tutto il parcheggio e poi torna al suo
posto. Dopo un po' si ripete e poi ancora e ancora... Cosa cerca? Dove va? Booo! Mah!
Dai, che passata la notte saremo già a Edimburgo dove ci accoglierà calorosamente... chi? Ops? Dov'è che abbiamo
prenotato? Oh, no! Abbiamo lasciato a casa il foglio con l'indirizzo e il
telefono del B&B! Benissimo, ci sembrava strano non aver dimenticato
niente di fondamentale!
|
Ci imbarchiamo, ci sistemiamo sui nostri reclining seats
e poi partiamo per
indagare su come funziona la pappa navigante. Bene, c'è un buffet con sgomitate
assicurate per la modica somma di 26 euro, e l'alternativa à la càrte al
ristorante, serviti e riveriti, per 30 euro. Optiamo per la seconda soluzione
ovviamente. Bisogna prenotare il posto e ci chiedono il numero di cabina: noi
tutti fieri affermiamo con orgoglio che la nostra non è una cabina, ma un
meraviglioso reclining seat! Di quello non vogliono il numero, si vede che gli
unici barboni furbi che hanno deciso di non litigare per l'ultima briciola di
salmone rimasta siamo noi! |
Nonostante non abbia ancora sintomi di maldimare,
visto che la traversata non promette molto bene, la Cozza decide che
comunque prevenire è meglio che curare. Pensando al ristorante dice: ma chi me lo fa fare di rischiare di restituire al
mittente tutto quel ben di Dio? Tanto una pillolina che male può fare?
Al limite mi rilasserà un po' ! E si ingurgita una xamamina. |
Tutto vero, ma non aveva considerato che avrebbe accompagnato l'innocua
pillolina con mezzo litro di ...udite udite... Montepulciano d'Abruzzo! Mmmmhhh
che vino! Da noi lo vendono al supermercato a... 5,15 euro la dama (5 litri)
e lì l'abbiamo pagato 18 euro la bottiglia (0,75 litri)! Che affarone! Bhè, tornando alla Cozza, a metà del pranzo inizia a
ciondolarle la testa avvicinandosi sempre più pericolosamente al piatto. E' un
dato di fatto: si è drogata di xamamina e non riesce più ad articolare un
qualsiasi movimento. Riesce comunque a finire la pappa (quando mai si è visto
che si ferma davanti al cibo) e poi si fa scortare, o meglio, trasportare a peso
morto dal Perchio fino al suo reclining seat dove piomba in sonno profondo fino
a mattina. |
Il Perchio nel frattempo rimane vittima di una delle sue emicranie furiose e
dorme malissimo. |
|